LA DECISIONE È TUA !
Parlare di Fire Emblem Three Houses significa analizzare un prodotto che trascende il concetto stesso di videogioco e che per questo risulta molto difficile da identificare. Infatti, più che un semplice videogioco, Fire Emblem Three Houses è una vera e propria avventura in un mondo distante e parallelo al nostro.
TRAMA
Iniziamo la nostra disamina dell’opera proprio dalla trama che in Fire Emblem Three Houses viene proposta al giocatore attraverso una formula peculiare.
Il gioco offre una grande libertà al giocatore che, sin dalle prime ore di gioco, verrà posto di fronte alla scelta di una delle tre casate disponibili, le quali condizioneranno significativamente l’esperienza di gioco rendendola varia e singolare. Tutte le casate sono studiate nei minimi dettagli con caratteristiche affini ed elementi peculiari (alcuni si baseranno sull’uso della magia, altri degli archi ecc…). Tutto ciò va a creare un fattore di unicità ogni volta che un giocatore inizia la propria storia, la quale sarà fortemente influenzata, sia nel bene che nel male, dalle scelte intraprese nel corso del viaggio. Di conseguenza non si può parlare di un’unica trama, ma bensì di più sottotrame che vanno a creare un universo narrativo che ruota attorno al destino del continente di Fódlan.
Inoltre, la trama del gioco non solo sarà fortemente caratterizzata dalla scelta della casata, ma offrirà anche la possibilità di esplorare le backstory dei personaggi attraverso dei dialoghi che strizzano l’occhio ai giocatori più curiosi senza rubare tempo a chi ama concentrarsi solo sul gameplay. Anche qui ogni scelta cambierà il destino e la storia dei personaggi.
Volendo parlare della struttura della trama si nota un impegno lodevole da parte di Intelligent Systems: durante la mia avventura ho incontrato diversi plot twist davvero ben studiati che mi hanno fatto saltare letteralmente dalla sedia, dimostrando che in questo gioco la trama non è solo un aspetto secondario di contorno al gameplay, ma bensì una storia con delle solide basi e i giusti espedienti, al fine di invogliare e incuriosire il giocatore con un climax ascendente che lo accompagna per tutto il corso della storia, anche al di fuori delle sessioni di gioco.
Inoltre, per sostenere i ritmi di quella che è una campagna abbastanza longeva (70/80 ore circa), il gioco stesso a più riprese rammenterà al giocatore gli aspetti più importanti della trama in modo da non fargli perdere il filo del racconto.
Una menzione speciale va riservata al modo in cui sono presentati i villain, che risultano al contempo misteriosi e inquietanti grazie all’impatto che questi lasciano al primo incontro col giocatore, suscitandogli un misto di paura e mistero.
Tutto ciò, non solo riesce a rapire quest’ultimo, ma lo fa immergere appieno nella trama:
giocando questo gioco si apriranno delle porte che permetteranno di evadere dalla realtà in cui ci troviamo.
GAMEPLAY
Come ogni Fire Emblem che si rispetti, l’acquisto del titolo significa mettersi alla prova con un gioco molto “punitivo”: infatti i personaggi perduti sul campo di battaglia saranno considerati morti per sempre; questa scelta ha il duplice effetto di regalare una sfida in più ai giocatori più navigati e, allo stesso tempo, di far empatizzare il giocatore con i personaggi portandolo a soffrire per eventuali perdite. Tuttavia, in questo caso specifico il gioco ci offre un aiuto: durante la scelta del salvataggio, e della difficoltà, si potrà infatti scegliere tra due stili (“Principiante” e “Classico”), ed è proprio qui che gli sviluppatori hanno tenuto in considerazione i novizi che hanno appena approcciato la saga o semplicemente i giocatori che preferiscono un gameplay più rilassante, offrendo una modalità di gioco in cui i personaggi morti sul campo ritornano in vita una volta ultimata la battaglia.
Scendendo nel dettaglio, il gameplay di Fire Emblem Three Houses è strutturato in tre fasi di gioco che sono scandite da un calendario mensile, che influenzerà significativamente il ritmo del gameplay:
Fase Esplorativa
In questa fase di gioco sarà possibile esplorare a fondo l’ambientazione di gioco: l’Accademia per ufficiali “Garreg Mach”, dove sarà possibile interagire con vari NPC, ricevere missioni, comprare nuovi equipaggiamenti, potenziare quelli vecchi e tanto altro.
Alcune di queste attività sono molto importanti, non solo per conoscere meglio gli NPC, ma soprattutto per aumentare l’intesa, ottenendo in questo modo benefici sul campo di battaglia.
Possiamo considerare questa come la fase di gioco più rilassante che riesce a smorzare perfettamente la tensione accumulata durante l’educazione e il combattimento.
Fase Educativa
Nel gioco vestiremo i panni di un insegnante, e in quanto tali sarà nostro compito pensare all’educazione degli studenti, che potrà essere gestita in maniera automatica o manuale attraverso il leveling di varie abilità: ogni studente è unico e ha delle proprie predisposizioni, alcuni prevarranno su una certa materia rispetto ad un’altra, e soprattutto…quali saranno i loro talenti innati?
Inoltre, il gioco offre anche altre possibilità per far crescere i propri studenti, uno tra tutti lo svolgimento di incarichi di gruppo. Il giocatore stesso non è estraneo alle fasi di apprendimento: infatti è compito del protagonista educare al meglio i propri studenti e migliorare insieme a loro. A questo aspetto è stato dedicato un parametro a sé, ovvero il “livello docenza”.Infine il gioco propone anche delle sfide agli studenti somministrando a questi ultimi degli esami che, se superati, potranno determinare un’evoluzione nel loro percorso all’interno dell’Accademia.
Fire Emblem Three Houses si dimostra quindi un titolo molto attento alla caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi e pone alla base di questa fase di gameplayl’importanza del legame studente-alunno.
Fase di Combattimento
Ora si entra appieno nell’essenza di Fire Emblem.
Il titolo offre dei combattimenti intensi e coinvolgenti nei quali il giocatore dovrà dimostrare tutto il suo ingegno e le sue abilità strategiche per determinare chi rimarrà in vita e chi se ne andrà per sempre.
L’intero sistema di combattimento è basato su un meccanismo di attacco a turni e su una mappa suddivisa a scacchiera, nella quale ogni personaggio potrà muoversi secondo gli ordini del proprio comandante.
Sul campo di battaglia sarà possibile discutere con i personaggi, scambiare equipaggiamenti, e, al momento giusto, avviare un “gambit boost” per massimizzare i danni. Sono presenti inoltre una serie di parametri che evidenziano una struttura tecnica ben congegnata al fine di bilanciare al meglio gli scontri offrendo una sfida che, col progredire dei livelli, mette sempre più alla prova le qualità del giocatore.
E, se nella peggiore delle ipotesi, un personaggio dovesse morire in battaglia?
Una delle novità di questo Fire Emblem è proprio la funzione “battito divino” attraverso la quale sarà possibile riavvolgere il tempo e studiare una nuova strategia al fine di evitare il decesso, insegnando al giocatore come imparare dai propri errori.
COMPARTO GRAFICO E SONORO
Da un punto di vista grafico il gioco adotta uno stile anime sia nella realizzazione delle cutscene, che nelle animazioni presenti.
Durante le cutscene si raggiungono picchi di bellezza, mentre nelle animazioni in game si è optato per una semplificazione che privilegiasse la fluidità alla resa grafica. Grazie a questo stile, gli sviluppatori sono riusciti a trasmettere l’impressione di trovarsi dentro una serie anime, realizzando un connubio perfetto tra l’aspetto registico e quello videoludico.
È doveroso segnalare saltuari cali di frame, anche se questi non inficiano eccessivamente l’esperienza del giocatore. Nonostante ciò, la grafica riesce ad essere godibile e incantevole e ha una buona resa anche in modalità portatile.
Il comparto sonoro è ben strutturato: ogni ost è calzante e dà quel quid in più all’atmosfera che la rende indimenticabile, veicolando nell’animo del giocatore, non solo un alone di mistero e magia, ma anche un mix di emozioni uniche che variano di persona in persona.
Ogni foto presente in questo articolo appartiene a Nintendo e la ringraziamo per avercene lasciato usufruirne.
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