Il titolo che andremo a recensire oggi è il prodotto della passione di un singolo sviluppatore il cui intento è stato proporre un FPS che fungesse da tributo ai film d’azione degli anni 80 e 90, senza rinunciare alla frenesia e all’adrenalina del sempre più affermato genere “boomer shooter”.


Contenuti e Gameplay

Il gameplay di Maximum Action, assieme alla sua ambiziosa e divertente idea di fondo, rappresenta senza dubbio l’aspetto più scoppiettante e sorprendente della produzione.
Avremo infatti a che fare con un FPS estremamente frenetico ed adrenalinico, che nell’esporre le sue meccaniche di movimento e combattimento riesce perfettamente nel suo intento di proporsi come un raffinatissimo tributo.

Innanzitutto al giocatore viene data l’opportunità di creare il proprio personaggio e il nome della produzione cinematografica che apparirà nei crediti di una breve cutscene all’inizio di ciascun livello.
A quel punto ci troveremo nella sezione di selezione del livello, anch’essa un delizioso riferimento al vecchio cinema d’azione e spionaggio.

Una volta in game sarà facile intuire il nostro unico obiettivo, uccidere ogni ostacolo nella maniera più cinematografica e stilosa possibile.
Verremo quindi introdotti al tasto dedicato allo slow-motion, al salto direzionale e alla possibilità di utilizzare due armi diverse o simili per ciascuna mano.

Queste funzioni, unite allo stile grafico e alla fantastica soundtrack retrò, ci permetteranno di venire completamente rapiti dai ritmi estremamente veloci del videogioco, che non smetterà mai di lanciarci contro nemici, medikit e una varietà di armi con cui affrontare la sfida con un certo grado di libertà.
Ogni livello si presenterà in maniera simile ma diversa dal precedente, portandoci in ristoranti orientali, in basi artiche, nel far west e in tante altre location tipiche del cinema d’azione.

Se dovessimo individuare un problema nella quasi sempre fantastica direzione di Maximum Action, un livello in particolare chiamato “La giungla” è risultato essere molto meno ispirato di tutti gli altri, sperimentando incautamente con la formula open world palesemente non adatta ai ritmi del titolo.

Per sua natura si tratta quindi di un gioco potenzialmente molto corto nella durata, che potrebbe attestarsi a poco più di un’ora se ci si limitasse al completare i livelli disponibili.
A tal proposito è importante segnalare il supporto alle mod workshop, che potrebbe sopperire a questo difetto e rendere il gioco molto più longevo grazie ai lavori della community.


Musica e stile grafico

Tutto ciò che concerne le scelte stilistiche di questo videogioco ci è sembrato pienamente azzeccato, a partire dalle fantastiche soundtrack in pieno stile anni 80 alla grafica low poly in stile Playstation 2.

Per quanto concerne le OST in particolare, conosciamo i retroscena che hanno portato lo sviluppatore alla separazione dal vecchio publisher con la conseguente perdita di diritti per alcune di queste, tuttavia riteniamo che quelle attualmente presenti nel gioco siano comunque stupende e perfette nell’accompagnare l’incedere del gameplay.


Le performance

Pur essendo un aspetto non raro a questo genere di titoli in early access, non possiamo fare a meno di lamentarci di come il videogioco sia risultato davvero poco ottimizzato sulla nostra piattaforma di test.
Si tratta di un PC più che all’avanguardia, dotato di RTX 3080, un i9 di decima generazione e 16GB di RAM che non sono bastati nell’impresa di reggere il gioco in 2k ad un un framerate costantemente superiore ai 60.

Non sarà affatto raro incorrere in cali di frame e occasioni di stuttering, specialmente nei livelli in cui la fisica sembra avere un certo spazio fra cadaveri, macerie e vetri distrutti.

Un vero peccato considerando che si tratta di un gioco all’apparenza così leggero e il cui ciclo di sviluppo è iniziato ormai più di 3 anni.



L’esperienza su Steam Deck

Seppur il gioco risulti non verificato secondo il sistema adottato da Valve, abbiamo comunque deciso di testare il gioco sul dispositivo tramite il layer di compatibilità Proton-GE (al momento della scrittura nella sua versione 7-37).

Con nostra sorpresa il gioco è partito senza particolari problemi, ma non senza alcune stranezze che segnaleremo in questo paragrafo e di cui vale la pena parlare anche solo come input per lo sviluppatore nel caso volesse supportare la piattaforma in futuro.

Innanzitutto il gioco ha dimostrato frequenti cali di framerate e stutter, soprattutto in presenza di materiali particolarmente affetti dalla fisica come ad esempio il vetro.
Abbiamo inoltre notato come questi cali avvenissero a prescindere dal settaggio e dalla risoluzione scelta, ed utilizzando ben poco dell’ottimo hardware messo a disposizione dalla console.

Avendo appreso di questo particolare comportamento abbiamo quindi deciso di disattivare la metà dei core della CPU tramite il plugin power tools per distribuire al meglio il carico del gioco sul sistema, ottenendo dei risultati soprendenti.
Non solo il gioco risulta decisamente più fluido limitando la potenza a soli 4 core sugli 8 disponibili ma si riesce a guadagnare anche una discreta manciata di FPS.



The Maximum Action è acquistabile su Steam al prezzo pieno di 12,39€ al seguente link:

https://store.steampowered.com/app/853770/Maximum_Action/


Ringraziamo lo sviluppatore per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.