Essendo più un tipo da strategici e in generale da giochi su cui posso fermarmi un po a pensare prima di fare la mia mossa non mi ero mai interessato al genere Metrodivania. Dead Cells ha quindi rappresentato una novità nei miei schemi e sono contento di averlo provato affrontando i miei iniziali pregiudizi. C’è molto da scrivere quindi cominciamo dalle premesse iniziali del gioco.

IL CONTESTO

La situazione iniziale è tanto semplice quanto immediata. Un piccolo mucchietto di cellule verdognole viene letteralmente scaraventato in una prigione. Il motivo per cui sia li è assolutamente sconosciuto ma al momento questo è forse il minore dei problemi. Ed ecco che accade una cosa curiosa. Il mucchietto di cellule prende possesso di un cadavere e comincia a incamminarsi nella speranza di trovare una via d’uscita. Il suo primo incontro è con una guerriera che dopo avergli parlato della sua condizione gli da una spada arruginita insieme ad un arco o uno scudo e gli intima semplicemente di sopravvivere. Tutto ciò avviene in 1 minuto scarso dopo il quale siamo li…da soli…pronti (o quasi) a buttarci nella ricerca di una speranza, più che di una vera e propria via di fuga.

IL GAMEPLAY

Non sembrano esserci altri prigionieri (quantomeno vivi….di cadaveri quanti ne volete). Ma non preoccupatevi di soffrire di solitudine poichè tanti mob vi aspettano per farvi compagnia aprendovi allegramente in due. Non è subito facile destreggiarsi tra fendenti, frecce, bombe e vari colpi dalla distanza. E’ probabile quindi che morirete quasi subito, soprattutto se non siete avvezzi a questo genere. Però il nostro non è un semplice mucchio di cellule bensì un mucchio di cellule immortali. Allora il discorso cambia. Inizierete ad anticipare le mosse dei vostri nemici ed esplorando un po’ le prigioni vi renderete conto che ci sono tante cose utili. Troverete oro, nuovo equipaggiamento e non solo. Infatti alcuni nemici (la gran parte) vi dropperanno delle cellule. A parte l’equipaggiamento tutto ciò non ha un gran valore se preso nel contesto del livello. Ma quando finalmente troverete l’uscita dalle prigioni (magari dopo aver fatto spese in un negozio che rappresenta un po’ un’area di sosta oppure dopo aver aperto un forziere) e vi incamminerete sulla strada per la seconda zona avrete modo (tramite alcuni loschi figuri che per il momento non hanno cattive intenzioni) di spendere oro e cellule per comprare dei potenziamenti di cui parleremo tra poco. La divisione in zone del gioco permette di percorrere diverse strade. Quindi per arrivare all’attuale boss finale non percorrerete tutte le zone presenti nel gioco in una sola run ma avrete parecchio tempo per conoscere le varie uscite mentre procedete. Oltre al boss finale ci sono 4 boss intermedi (DLC esclusi) e nel corso di una run vi troverete ad incontrare solo 2 di questi 3 boss intermedi che dopo un po’ di pratica diventano parecchio abbordabili.

POTENZIAMENTI E EQUIPAGGIAMENTO

La varietà di armi, abilità speciali e mutazioni presenti in gioco è fenomenale. Per sbloccare tutto lo sbloccabile però dovrete combattere molto perchè ogni nemico ha una chance di drop di 1 o 2 progetti. Una volta preso un progetto e raggiunta l’uscita del livello, spendendo un certo quantitativo di cellule potrete sbloccare l’item del progetto che diventerà quindi a tutti gli effetti un item che sarà possibile trovare nei livelli e nei negozi. Il nostro protagonista potrà portare con se due armi (una combinazione a scelta tra tre tipi: corpo a corpo, a distanza e scudi), due item (sempre tra 3 tipi: poteri, trappole e granate) e un ciondolo che da alcune caratteristiche speciali come ad esempio una resistenza ai proiettili o la capacità di diventare invisibili mentre non si combatte. A completare il tutto durante la nostra run avremo la possibilità di scegliere 3 mutazioni permanenti per la durata della run che spaziano dall’avere più vita fino al provocare danni aggiuntivi in determinate condizioni e avremo anche delle cariche di salute (il numero delle cariche può aumentare fino ad un cap spendendo cellule). Dulcis in fundo le armi possono essere potenziate e fatte salire di qualità assegnadogli randomicamente dei modificatori che valorizzeranno le loro caratteristiche principali o gliene assegneranno di nuove (sempre sotto pagamento in oro). Insomma c’è davvero tanta carne al fuoco e questo farà felici tutti coloro che vogliono variare stile.

LATO TECNICO E ARTISTICO

Il gioco è molto fluido nonostante alcune zone in cui ci sono parecchi nemici a schermo. Solo prima delle release ufficiale ho riscontrati alcuni sporadici scatti all’entrata dei negozi ma niente di difficoltoso ne tantomeno onnnipresente. Artisticamente il gioco è stupendo da vedere. La pixel-art è magnifica così come la scelta dei colori che non rendono il gioco troppo cupo nonostante i motivi per farlo ci siano tutti. Le animazioni dei fondali così come gli scenari stessi offrono alcuni scorci magnifici e sono una cornice fin troppo adatta alla nostra corsa per la libertà. Quando si gioca a Dead Cells la sensazione è quella di trovarsi in un sogno che elargisce meraviglia ad ogni passo in avanti e spero che gli sviluppatori continuino a fare questo ottimo lavoro con le nuove zone.

ULTIME CONSIDERAZIONI E DIFETTI DEL GIOCO

Sono consapevole di aver scritto molto ma credetemi quando vi dico che questa è solo la punta dell’iceberg. Si potrebbe parlare di tanto altro ancora. Dell’humor nero con cui sarà condito l’80% del gioco, così come gli straordinari spunti di lore che affiorano nella mente ad ogni minima immagine. Il 7/8/2018 è stata rilasciata la versione 1.0 che ha potenziato enormemente la narrazione aggiungendo tanti particolari che immergono totalmente nell’atmosfera di gioco. Mentre si gioca ci si tende a domandare cose del tipo: “Cosa se ne fa il collezionista delle cellule che gli diamo in cambio di potenziamenti?” oppure “Perchè siamo finiti in prigione? Ci sono altri prigionieri vivi?” o ancora “Qualcuno è mai uscito vivo da qui? Siamo i primi a tentare questa impresa impossibile?”. Tutta questa abbondanza copre benissimo i pochi difetti del gioco. Quello più accentuato riguarda una certa ripetitività di fondo. Dopo un po’ comincerete a scocciarvi di attraversare sempre le stesse zone (I DLC offrono un grande aiuto in questo senso) e saranno solo la voglia di finire la run e i particolari a spingervi ad andare avanti. Un altro difetto sta forse nella morte permanente. Non esistono checkpoint e questo potrebbe far storcere il naso a molti ma non è un vero proprio difetto quanto più una caratteristica che non può piacere a tutti. Ma a parte questo il gioco è un continuo sprone ad andare avanti per migliorarsi. Per chi ama le cose difficili sappiate che ci sono ben 5 gradi di difficoltà superiori al grado normale che è quello con cui si inizia….e li le cose si faranno davvero toste (io sono ancora al primo grado di difficoltà e già per me è parecchio complesso andare avanti). Direi che mi sono dilungato fin troppo quindi non mi resta che consigliarvi al 100% l’acquisto insieme all’augurio di un gran divertimento nel fantastico mondo che Dead Cells mette a disposizione.

Se desiderate seguire gli sviluppatori o comprare il gioco vi lascio i loro principali contatti e la pagina Steam del titolo. Alla prossima.

https://store.steampowered.com/app/588650/Dead_Cells/

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