Con l’articolo di oggi andremo ad analizzare per la prima volta una periferica che ci è stata inviata ai fini della recensione, trattandosi in questo caso di una tastiera meccanica che vedrà il suo debutto in Italia nel prossimo mese.
La Ducky ProjectD Tinker 65 è una tastiera meccanica compatta, intelligente nel design e fortemente impuntata alla personalizzazione, frutto dell’intenzione dell’azienda taiwanese di offrire un prodotto di alta qualità ed al contempo conveniente.
Ducky ha consolidato la sua fama tra gli appassionati grazie alla reputazione di offrire tastiere meccaniche di alta qualità e personalizzabili, la ProjectD Tinker 65 sembra mantenere questa tradizione, ma sarà davvero all’altezza delle aspettative?
Scopriamolo in questa recensione!
Packaging
Il packaging di questa tastiera è definibile tutto sommato essenziale, pur lasciando spazio all’inclusione di alcuni interessanti strumenti che ci permetteranno di approcciarci con più facilità alle peculiarità del prodotto.
Una volta aperta la scatola in cartone troveremo al suo interno:
- La tastiera
- Un piccolo manuale e la garanzia
- Un cavo USB Type-C
- Uno strumento per rimuovere i keycaps
- Uno strumento per rimuovere gli switch
Design
Come avrete intuito dal nome del prodotto, questa tastiera può vantare di un design compatto al 65%, riducendo al minimo lo spreco di spazi e rinunciando al tastierino numerico e ad altri tasti comunemente presenti sulle tastiere full-size per favorire un’esperienza più essenziale.
A tal proposito, segnaliamo l’esistenza di un modello 75% della stessa tastiera per gli utenti che preferiscono un layout più spazioso e completo.
Il sample che abbiamo ricevuto per la recensione fa utilizzo del layout americano ed al momento non sappiamo se sarà disponibile una variante italiana del prodotto.
Per quanto concerne l’estetica, la tastiera mantiene una linea piuttosto minimale e priva di fronzoli, utilizzando plastica nera nella scocca superiore e bianca nella parte inferiore.
I keycaps inclusi della versione preassemblata, realizzati in PBT (polibutilene tereftalato) tramite la stampa doubleshot, non trattengono lo sporco e promettono una longevità elevata grazie alla migliore resistenza del materiale all’usura.
I piedini posteriori collocati nella parte posteriore del prodotto permettono di posizionare la tastiera in 3 diverse inclinazioni, adattandosi facilmente ad ogni evenienza.
Infine, l’illuminazione RGB può essere gestita via software o tramite una combinazione di tasti presente nel manuale.
La tastiera è in grado di raggiungere un livello di luminosità soddisfacente, anche quando confrontata con modelli da gaming della stessa fascia di prezzo.
Unico appunto, le lettere sono stampate e quindi potreste avere difficoltà a leggerle in caso di scarsa illuminazione.
Specifiche e prezzo
Struttura | Gasket Mount |
Tipologia di switch | Cherry MX Blue, Cherry MX Brown, Cherry MX Red |
LED | RGB |
Connettività | USB 2.0 |
Materiali Keycap | PBT |
Tecnologia di stampa | Double-Shot |
Dimensioni | 320x125x40mm |
Formato | 65% |
Per quanto concerne la disponibilità e il prezzo, sappiamo che la tastiera sarà acquistabile negli shop online italiani a partire da metà Dicembre, e che il prezzo MSRP consigliato è attualmente di $89 per la versione barebones e $109 per quella preassemblata, inserendo il prodotto in quella fascia di prezzo in cui Ducky si è già fatta conoscere con le soluzioni passate.
Personalmente vi consiglieremmo l’acquisto della versione preassemblata, in quanto i keycaps inclusi e gli switch rossi sono di buona qualità e comprarli separatamente potrebbe portare ad un deciso sovrapprezzo sull’offerta.
Personalizzazione e feeling
Nell’approcciarsi a questo prodotto è stato fin da subito chiara l’intenzione dell’azienda taiwanese di offrire un’esperienza che lasciasse spazio alla personalizzazione, dotando l’utente degli strumenti necessari a smontare con facilità i keycaps e gli switch.
Si tratta del resto un modello hot-swappable e quindi progettato appositamente per poter essere aperto e modificato in pochissimo tempo.
Nello stesso manuale incluso nella confezione o reperibile online è presente un capitoletto apposito che spiega riassuntivamente come agire su questi aspetti della tastiera.
Per i fini della recensione, abbiamo deciso di cimentarci nell’impresa e dobbiamo ammettere di essere rimasti piacevolmente sorpresi dalla semplicità del processo.
Ciononostante non possiamo fare a meno di vedere la personalizzazione della tastiera come una qualità accessoria, soprattutto se si è in possesso della versione preassemblata.
Gli switch inclusi nella barebone edition inviataci da Ducky ai fini della recensione sono i classici Cherry MX Red (purtroppo non i nuovi MX2A), lineari e fluidi nella pressione e quindi ottimi sia per qualsiasi tipo di attività.
Grazie alla resistenza quasi assente alla pressione, questi risultano particolarmente reattivi e quindi spesso utilizzati nelle sessioni di gaming competitivo.
La lubrificazione degli stabilizzatori preapplicata da Ducky nel nostro sample si è rivelata eccezionale, contribuendo assieme al gasket mount all’attenuazione del suono durante l’utilizzo.
Se comparati con gli Aqua switches tattili della HyperX Alloy Origins che usiamo regolarmente, il feeling che si ottiene è di maggiore stabilità, maggiore fluidità alla pressione e senza dubbio una migliore attenuazione del rumore.
Software
Per la personalizzazione dei LED RGB e per la creazione di macro e l’applicazione di cambiamenti nel layout, Ducky si è affidata al firmware QMK ed al progetto VIA.
Il primo richiede un processo di installazione più complesso e tedioso, mentre il secondo sarà reperibile direttamente via browser permettendoci di accedere rapidamente ad un gran numero di opzioni.
Fra queste ritroviamo i profili RGB preesistenti e le opzioni di velocità e luminosità dei LED.
Abbiamo trovato questa integrazione molto conveniente e comoda, risultando al contempo intuitiva ed esteticamente appagante.
Utilizzo e qualità costruttiva
Abbiamo rodato questa tastiera per un intera settimana in numerose istanze fra cui gaming e la scrittura di articoli (anche questa recensione è scritta con la Tinker 65!), e dopo alcune difficoltà nella gestione delle combinazioni di tasti per gli accenti siamo riusciti ad apprezzarne pienamente le qualità.
Crediamo che, pur non possedendo feature particolari, questa tastiera possa definirsi un’ottima scelta per i giocatori per via del feeling offerto dalla fattura delle sue componenti.
Allo stesso tempo la sensazione di stabilità offerta dalla costruzione della tastiera la rende appetibile per coloro che intendono farne un uso creativo, seppur le caratteristiche offerte dagli switch rossi siano soggette alla preferenza del singolo.
Per quanto la tastiera faccia uso di uno scheletro realizzato in plastica, questa ha restituito una certa solidità che non può comunque compararsi con i modelli premium della stessa azienda.
Sensazione che viene però tradita da una leggerezza quasi inaspettata del prodotto, caratteristica che non è da considerarsi come difetto ma che non contribuisce particolarmente alla qualità costruttiva.
In sostanza questa Tinker regala dei risultati eccellenti sul campo ma allo stesso tempo fallisce nel restituire quelle particolarità costruttive che si ricercano in un prodotto di fascia enthusiast.
Suono
Abbiamo registrato un sample del suono emesso dalla tastiera durante la pressione dei tasti utilizzando un microfono piazzato a breve distanza:
Ringraziamo Ducky per averci fornito un sample del prodotto per realizzare questa recensione.
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