Il titolo di cui parleremo oggi è un particolare metroidvania dai tratti raffinati ed artisticamente ricercati, spiccatamente minimalista ma al contempo efficace nell’utilizzo del contrasto cromatico dei suoi colori caratteristici.
Worldless, tuttavia, non si limita a mostrarsi come un mero esercizio di stile, presentando delle meccaniche di gameplay interessanti ed un sistema di combattimento a turni piuttosto convincente, accompagnato da una trama interpretativa che non manca di genialità ed ispirazione.

Sarà riuscita l’opera prima di Noname Studio a ritagliarsi una fetta in un mercato ormai saturo?
Scopriamolo in questa recensione!


Incipit narrativo e Trama

Come accennato nell’introduzione, lo svolgersi nel dettaglio della trama di questo titolo potrebbe rivelarsi di difficile comprensione, pur presentando dei concetti semplici quanto geniali già a partire dall’incipit.
L’esperienza di Worldless si svolge in un universo appena concepito, fondato sull’eterno conflitto fra entità attratte dalla loro polarizzazione opposta.
Intuitivamente, individueremo una somiglianza fra il nostro personaggio e la sua nemesi con i protoni e gli elettroni, mantenendo tra l’altro anche lo stesso colore con cui questi vengono tradizionalmente schematizzati.


La trama tuttavia si espanderà ulteriormente, approfondendo saltuariamente l’esistenza di un piano fisico abitato entità geometriche intelligenti la cui volontà va ben oltre gli istinti di attrazione e repulsione.
Guidato verso la trascendenza, il nostro protagonista dovrà imbarcarsi in un’avventura alla ricerca del proprio opposto, ricevendo sporadicamente indizi ermetici sulle origini dell’universo e del conflitto che lo anima.


Gameplay

Worldless nella sua struttura di gioco si presenta come un metroidvania dalle poche e semplici meccaniche, che congiunge la più classica formula platform ad un insolito sistema di combattimenti a turni che difficilmente ci saremmo aspettati di incontrare in un titolo del suo genere.

Il combattimento, il platform e l’esplorazione

Il combattimento in Worldless si suddivide in due fasi distinte:
La fase di guardia, in cui dovremo difenderci dagli attacchi utilizzando tasti specifici in risposta alle diverse tipologie di attacco utilizzate del nemico, e la fase d’attacco, in cui dovremo concatenare il maggior numero di combo entro un limite di tempo.

Riuscendo a concatenare la giusta varietà di attacchi, sbloccheremo l’opportunità di assorbire l’avversario per guadagnare punti abilità, prestando attenzione a non ucciderlo inavvertitamente.


L’albero delle abilità è una delle intuizioni più interessanti di Worldless e si integra perfettamente alle sue forti qualità artistiche, presentandosi come una sorta di costellazione che ha origine dal nostro personaggio e a cui potremo accedere in qualsiasi momento.
Al suo interno troveremo una vasta gamma di sblocchi, tra nuove combo, potenziamenti passivi e attivi per le nostre statistiche e abilità speciali.
In funzione di questa varietà, il gioco scoraggerà lo spam di una singola tipologia d’attacco, invitandoci invece ad alternare strategicamente attacchi corpo a corpo, magie e l’arco in base alle loro caratteristiche uniche.
Non a caso, l’assorbimento dell’avversario si svilupperà come una statistica totalmente separata dal danno, che ci permetterà invece di superare i duelli rinunciando alla raccolta del punto abilità.

Nonostante l’iniziale esitazione nella memorizzazione di pattern di attacco, il gioco non si rivelerà mai troppo difficile e la morte non sarà un’opzione contemplata, limitandosi piuttosto a rigetto dal duello qualora dovessimo venire sconfitti.

Nel descrivere la struttura metroidvania di Worldless, è fondamentale sottolineare che l’alternanza tra le fasi platform e i combattimenti a turni non compromette l’esperienza di gioco, bensì rende ogni scontro un evento a cui dedicarsi con una certa concentrazione.
Muoversi all’interno delle ambientazioni del gioco è senz’altro un’esperienza soddisfacente, risultato dell’introduzione nelle prime fasi del gioco di meccaniche di movimento come il dash.
In tal merito, la seconda parte del titolo riserva ai giocatori un’inaspettata variazione, inserendo un lieve twist al ritmo dell’esplorazione che altrimenti sarebbe risultato fin troppo rigido e ripetitivo.

Abbozzando una leggera componente esplorativa, le statistiche passive come anche le abilità potranno essere potenziate attraverso la raccolta di frammenti sparsi nelle ambientazioni, richiedendo a volte un certo tempismo ed intuizione qualora dovessero trovarsi bloccati dietro un tranello.
La durata complessiva del titolo si aggira intorno alle 3 ore, anche se alcuni ostacoli potrebbero trattenere i giocatori più del previsto.


Comparto Artistico e Tecnico

Esteticamente minimale ma non per questo meno stupefacente e meraviglioso alla vista, Worldless può vantare di un utilizzo magistrale delle forme e dei colori ritratti nella loro essenzialità.
Ed è attraverso un susseguirsi ininterrotto di fondali in 2.5 di tinte contrastanti che il gioco ci guiderà in un’avventura che fa della sua componente estetica un elemento fondamentale.

Sviluppato con Unity come i più famosi Ori e Hollow Knight, Worldless può vantare di animazioni estremamente fluide e ben realizzate, capaci di trasformare gli scontri in coreografie spettacolari soprattutto durante la concatenazione delle combo.
Altrettanto essenziali, le tracce musicali realizzate da Berlinist (GRIS, Moncage) si accompagnano perfettamente alla componente estetica del titolo, contribuendo nel donare al giocare una piacevole sensazione di austera tranquillità.


La natura minimalista del progetto lo rende particolarmente accessibile da un punto di vista tecnico, non richiedendo un hardware particolarmente potente per poter essere giocato al meglio.
Ed è proprio al netto di queste considerazioni che abbiamo deciso di testare il gioco anche su Steam Deck, restando piacevolmente sorpresi dal risultato e dalle sensazioni lasciate dall’esperienza, comoda nei comandi e priva di rallentamenti.


Ringraziamo Thunderful per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Worldless (PC)
In conclusione...
Worldless è un titolo metroidvania pieno di personalità, capace di unire efficacemente una trama interpretativa ad un sistema di combattimento insolito per il genere di riferimento. Semplice ed intuitivo nelle meccaniche ma profondo e ricercato artisticamente, l'opera prima di Noname Studios riesce ad offrire una breve ma intensa esperienza ricca di originalità in un mercato che la richiede sempre di più.
Pregi
Sistema di combattimento interessante
Narrazione interpretativa piena di spunti interessanti
Esteticamente stupefacente
Soundtrack di grande qualità
Difetti
Molto breve
8.5
voto

Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.