Il titolo che recensiremo oggi è un particolare survival horror che fa delle sue peculiarità narrative la caratteristica principale, insolite ma pur sempre ricercate da un pubblico di giocatori desiderosi di una forte carica emotiva e di una buona dose di immersione.

Undying, reduce di una fase di sviluppo in Early Access durata poco più di due anni, tende a toccare le corde del cuore, lasciandoci interpretare una coppia madre-figlio durante una terribile epidemia zombie.
Ben consapevoli della necessità di dover realizzare un titolo profondo narrativamente quanto nelle meccaniche di gameplay, gli sviluppatori di Vanimals hanno approfittato dell’accesso anticipato per plasmare nel tempo un progetto completo e ricco di meccaniche.

Sarà riuscito Undying a coinvolgerci emotivamente?
Scopriamolo in questa recensione!


Incipit

Come accennato in precedenza, in Undying saremo coinvolti nel racconto di un tragico binomio madre-figlio braccato dalla rapida diffusione di un’epidemia zombie che ha decimato la popolazione. Ambientato nel 1992, il gioco si apre con l’introduzione di Anling Chan Moore, nostra protagonista nonché figura materna, la quale, nel tentativo di evacuare insieme a suo figlio Cody, viene attaccata da un branco di zombie che la mordono, infettandola.

Consapevole del poco tempo rimasto a disposizione, cercherà di mettere in salvo il figlio portandolo nel vecchio quartiere, insegnandogli tutto ciò che sa nella speranza che possa sopravvivere in autonomia. Affamati, assetati e determinati a restare uniti, troveremo un barlume di speranza nell’arrivo delle forze di evacuazione previsto al termine dei successivi due mesi.

Dovendo affidarsi completamente l’uno nelle mani dell’altra, i due protagonisti dovranno affrontare il decadimento di quella che un tempo era la loro casa, fra incontri sospetti e sorprese inaspettate.

Cosa rende Undying speciale?

Se di per sé l’idea di un survival horror in cui si sottolinea in modo particolare il rapporto tra madre e figlio è di per sé una novità, non è questo l’aspetto narrativo di Undying che segna maggiormente l’esperienza di gioco.

Ciò che emerge sin dai primi istanti e che continua gradualmente a diventare sempre più evidente con l’avvicinarsi della conclusione è invece il fatto che Undying rappresenta una tragedia dai risvolti ormai segnati, caratteristica che dona al gioco una forte carica emotiva qualora il giocatore intendesse immergersi nel ruolo proposto.
Il nostro compito come tutrice di Cody, ormai prossima alla trasformazione in zombie, è insegnargli ogni aspetto della sopravvivenza, dalle azioni più basilari al combattere gli zombie che ci ostacoleranno nel viaggio.
In questo contesto, non sarà la protagonista a progredire, ma sarà Cody a diventare in breve tempo un’indispensabile risorsa per il successo delle nostre esplorazioni.
Partendo da queste premesse, Undying sviluppa tutti gli aspetti del gameplay e anche gli elementi artistici (come la colonna sonora) basando anch’essi su questa peculiare scelta narrativa.


Gameplay

Il gameplay di Undying potrebbe essere considerato la componente meno convincente del titolo, non troppo dissimile da quello di molti altri survival horror in prospettiva isometrica, ma con un twist interessante strettamente legato alla struttura narrativa.
Contrariamente alla solita dinamica, sarà Cody a subire una meccanica di progressione nel corso del gioco, e non la nostra protagonista, già esperta e assoggettata invece all’intensificarsi dell’infezione.

Affrontando i non-morti, saccheggiando le risorse e creando equipaggiamenti e strutture necessarie al proseguimento della trama, anche Cody diventerà gradualmente più abile e capace, aiutando attivamente in molte occasioni.
Pur avendo reso in maniera non troppo rigida questo senso di progressione, le meccaniche alla base di questa esperienza survival risultano solo discrete e non particolarmente divertenti o ben bilanciate.

Uccidere gli zombie si rivelerà un compito abbastanza arduo in assenza di armi, le quali richiederanno una buona dose di materiali per essere craftate. Se uccidere un singolo avversario non sarà particolarmente difficile considerando la semplicità del suo pattern d’attacco, il gioco tende a spingere il giocatore alla fuga, dandogli la possibilità di prendere Cody per mano e di applicare un approccio stealth qualora si rendesse necessario.

Allo stesso tempo, sarà essenziale andare alla continua ricerca di risorse per sfamare e dissetare i due protagonisti, la cui resistenza non si rivelerà particolarmente generosa.
A questo scopo esploreremo una mappa divisa in settori, scandita da punti di interesse il cui raggiungimento potrà rivelarsi più o meno difficile se dovessimo incappare in imprevisti.

Eventuali incontri con NPC potranno risolversi il più delle volte in un risvolto positivo, scambiando risorse o ottenendo utili informazioni dai dialoghi a scelta multipla. Questi ultimi non brillano da un punto di vista qualitativo, perlopiù a causa di sviste nella traduzione (inglese) che rendono le conversazioni non sempre coerenti.

Volendo spendere qualche parola sul bilanciamento del titolo, abbiamo trovato Undying un titolo non particolarmente difficile nelle fasi survival, ma estremamente punitivo nella gestione e ricerca delle risorse. Risulta infatti fin troppo complicato procurarsi i materiali necessari a costruire un’arma per difendersi, e non passerà molto tempo prima che l’inventario finisca per riempirsi di cianfrusaglie non propriamente utili alla sopravvivenza dei nostri protagonisti.

Per quanto concerne invece la longevità, il triste viaggio di Aniling e Cody necessiterà intorno alla decina di ore per essere ultimato, donando al giocatore la giusta quantità di contenuti per il prezzo proposto.


Comparto artistico e tecnico

Da un punto di vista prettamente visivo, Undying presenta un art-style minimale e volutamente approssimativo, lasciando i poligoni ben visibili e non utilizzando texture particolarmente definite.
Nella sua essenzialità, il lavoro tecnico svolto su questo titolo funziona e non intralcia in alcun modo l’immersione e la carica emotiva che abbiamo decantato sin dall’introduzione di questo articolo.

Si tratta del resto di un utilizzo piuttosto elementare dell’engine Unity, che si dimostra ancora una volta un utile strumento per gli sviluppatori indie agli esordi.
Per quanto concerne la OST, il compositore Adgio Hutchings si è prodigato nel realizzare un mix fra tracce drammatiche e più agitate, adattandosi perfettamente agli ostacoli che avremo modo di fronteggiare nella nostra avventura.

Totalmente insufficiente è invece il lavoro di traduzione in lingua italiana, che sconsigliamo assolutamente di utilizzare in quanto frutto dell’utilizzo di un traduttore automatico davvero approssimativo.


Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Undying (PC)
In conclusione...
Undying è un survival horror isometrico che può vantare di un solido incipit narrativo da cui deriva la restante struttura del gioco. Al fronte di un gameplay discreto ed una realizzazione tecnica efficace per quanto minimalista, questo titolo è da consigliare a tutti coloro che cercano un survival horror differente ed immersivo.
Pregi
Incipit d'impatto
Realizzazione discreta delle meccaniche
Emotivamente toccante
Difetti
Sbilanciato nelle meccaniche di loot e crafting
Non particolarmente divertente e raffinato nel gameplay
7
voto

Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.