L’universo videoludico si configura come un settore in costante e perpetua evoluzione, caratterizzato da significativi progressi sia a livello grafico che di gameplay. Tuttavia, uno degli aspetti più affascinanti di questa dinamica si ritrova nella continua rivisitazione di interi generi, con l’obiettivo di renderli sempre più accattivanti e in sintonia con gli standard in continuo mutamento dei videogiocatori.
Lì dove questo progresso ha generato numerosi titoli amati sia dalla critica che dal vasto pubblico, emerge altresì la presenza di molte tipologie di gameplay che nel panorama attuale sono state completamente abbandonate dalle case di sviluppo, suscitando così l’insoddisfazione di diversi giocatori.
Un esempio perfetto di questa situazione potrebbe essere il caso di Jet Set Radio che, nonostante SEGA abbia annunciato il ritorno di questa amata IP durante i recenti “The Game Awards” del 2023, ha lasciato numerosi appassionati con l’amaro in bocca, privi di un nuovo titolo per molti anni.
A colmare questa enorme assenza è fortunatamente intervenuto il Team Reptile con il suo recentissimo e stravagante “Bomb Rush Cyberfunk“, che si configura come il sequel spirituale della celebre serie SEGA ed ha già conquistato il cuore di numerosi videogiocatori grazie al suo stile nostalgicamente retrò, che riesce tuttavia a rimanere contemporaneamente moderno e funky.
Con il rilascio della sua versione fisica, non potevamo quindi non provare questo magnifico titolo per esplorare insieme cosa ha catturato l’entusiasmo di così tante persone in tutto il mondo.
TRAMA
Ambientato nella vasta e colorata New Amsterdam, Bomb Rush Cyberfunk ci trasporta in una storia di writer professionisti, determinati a compiere l’epica impresa di conquistare l’intera metropoli con i loro graffiti. La città stessa si trasformerà in un palcoscenico per una spettacolare sfida tra bande rivali, il cui ambizioso obiettivo sarà guadagnare abbastanza reputazione e fama per diventare “All City”, in una competizione senza esclusione di colpi in cui dovranno sconfiggere ogni avversario sul loro cammino.
Comprenderemo tuttavia immediatamente che la narrazione non è semplicemente un complemento al gameplay o comunque un elemento trascurato, diventando particolarmente evidente quando il nostro protagonista, Faux, viene decapitato entro la prima ora di gioco. Nella conquista dei territori, saremo infatti motivati dalla ricerca incessante della nostra testa, che rappresenterà il motivo principale che ci spingerà a voler diventare All City.
Vestiremo così i panni di Red, un androide con il corpo del defunto Faux, un tempo un talentuoso writer, e una testa robotica, la cui missione primaria sarà quella di svelare gli intricati dettagli della nostra identità avvolta nel mistero e di esplorare il passato che la circonda.
Da subito faremo la conoscenza della Bomb Rush Crew, una promettente banda di writer che ci ha salvato dopo che abbiamo letteralmente perso la testa, della quale entreremo immediatamente a far parte mettendo a disposizione le nostre speciali abilità. In cambio, potremo contare sul loro prezioso aiuto, dando vita ad una collaborazione unica e determinante per le sfide che ci attendono.
Con queste semplici ma interessanti premesse ci immergiamo nel vivace mondo di Bomb Rush Cyberfunk, pronto a svelare una trama che si rivelerà estremamente coinvolgente e avvincente, superando di gran lunga le nostre più ardite aspettative.
Un cast senza profondità
Nel corso dell’avventura ci troveremo faccia a faccia con numerosi personaggi secondari, tra cui diversi alleati e altrettanti avversari da sfidare e superare, ognuno con i propri obiettivi.
Tuttavia, mentre apprezziamo l’approccio coraggioso adottato nella narrazione, abbiamo notato una minore attenzione dedicata alla caratterizzazione delle figure che effettivamente la compongono.
Sia che siano membri di gang rivali, facciano parte delle forze di polizia o siano addirittura nostri amici, ci troveremo di fronte ad un cast completamente piatto. I personaggi non mostrano alcuna evoluzione o sviluppo nel corso della storia, agendo piuttosto come manichini senz’anima incaricati di presentare i cambiamenti nella trama al protagonista.
Anche gli antagonisti, inizialmente affascinanti e intriganti, alla fine si rivelano privi di motivazioni convincenti, con addirittura alcune sottotrame che vengono abbandonate nel nulla.
Questa situazione risulterà particolarmente deludente, specialmente considerando che la trama, nonostante questo enorme difetto, riesce comunque a mantenersi piacevole e coinvolgente per tutta la sua durata. Nello specifico, è un vero peccato notare l’immensa opportunità sprecata con i vari character design, sempre unici e colorati, destinati a personaggi che mostrano il loro carattere solo in brevi momenti comici che purtroppo non risultano rilevanti alla storia complessiva.
GAMEPLAY
La conquista dei territori nemici sarà strutturata attorno ad un gameplay loop che si articola principalmente in quattro fasi distinte, che esploreremo nel dettaglio fra poco, tutte basate su sezioni platform in cui dovremo compiere abili salti e movimenti ad alta velocità per raggiungere i vari punti della mappa.
Nonostante la monotonia derivante dalla ripetizione delle stesse meccaniche lungo i sei capitoli della storia principale, il gioco riesce sempre a mantenere un alto livello di divertimento grazie alla libertà di movimento offerta nelle zone. Gli spostamenti non richiedono precisione millimetrica per funzionare, consentendo così ai giocatori di eseguire movimenti dinamici e di raggiungere zone inaspettate.
Ottenere Punti REP
La reputazione risulta essere la risorsa primaria a New Amsterdam, senza la quale sarà impossibile ottenere riconoscimento o addirittura avviare conversazioni significative con gli altri. Questa è la fondamentale regola che ci viene presentata sin dall’inizio su come operano le gang, rendendo la raccolta dei preziosi “Punti REP” il nostro obiettivo principale ogni volta che ci avventuriamo in una nuova area di questa vasta metropoli.
L’unico modo a nostra disposizione per ottenerli sarà creare graffiti in punti specifici della mappa, generalmente evidenziati da un rettangolo o quadrato giallo, o sovrapponendo la nostra arte alle opere delle bande avversarie. Sebbene alcune zone di disegno siano facilmente accessibili, per guadagnare il punteggio richiesto dovremo spesso mettere in atto ingegnose strategie per accedere a luoghi più difficili e impegnativi da raggiungere.
Questo potrebbe risultare però demoralizzante per un giocatore inesperto che, a causa anche di una spiegazione non adeguata delle varie meccaniche e di una minimappa poco chiara da navigare, si troverebbe completamente spaesato all’inizio del gioco. Tuttavia, una volta acquisite tutte le abilità necessarie, il vagare per la città diventerà così piacevole che potremmo addirittura scordarci facilmente dell’obiettivo principale, felici semplicemente di poter svolazzare per la mappa a nostro piacimento.
Ciò è reso possibile soprattutto grazie all’eccellente level design delle aree, che non solo introduce costantemente nuovi elementi, mantenendo in questo modo un senso costante di scoperta e progressione delle abilità, ma li posiziona in modo così accurato che ci consente di attraversare interi ambienti senza mai toccare terra.
Scontri tra gang
Una volta accumulata abbastanza reputazione per attirare l’attenzione della crew a capo della zona che desideriamo conquistare, ci troveremo ad affrontare brevi sfide proposte da alcuni dei loro membri, che possono variare dall’emulare i loro movimenti all’eseguire acrobazie specifiche. Tuttavia, queste iniziali dimostrazioni saranno solo il preludio del vero e proprio scontro tra bande, in cui saranno in gioco tutti i territori posseduti dalle rispettive fazioni.
Dovremo sfruttare tutte le nostre conoscenze accumulate in precedenza sulla composizione della mappa per eseguire tricks ed acrobazie, al fine di ottenere un punteggio superiore rispetto alla squadra avversaria. Utilizzeremo rampe, rails o cartelloni pubblicitari per eseguire diversi stunt sia in aria che a terra, avendo anche la possibilità di aumentare uno specifico moltiplicatore se riusciremo ad eseguire in modo efficiente alcune curve.
Questa flessibilità offre al giocatore la libertà di scegliere il proprio stile preferito per vincere la sfida, con la possibilità di selezionare se utilizzare pattini, skateboard o biciclette.
Purtroppo, l’eccessiva semplicità conferita ai comandi dei tricks rende la loro esecuzione monotona, limitando notevolmente le scelte disponibili al giocatore in termini di movimenti.
L’introduzione del boostpack, che consente l’esecuzione di “boost tricks” per ottenere un elevato numero di punti per la nostra squadra, contribuisce a rendere l’intera competizione notevolmente sbilanciata diminuendo la complessità del gioco, dato che in seguito basterà concentrarsi sul moltiplicatore per ottenere un punteggio esorbitante.
Nel mondo dei sogni
Terminato lo scontro, non avremo nemmeno il tempo di festeggiare che verremo improvvisamente catapultati in una sorta di mondo onirico all’interno della nostra coscienza, dove gli elementi dello stage appena esplorato si fonderanno in un’ambientazione psichedelica. All’interno di questi suggestivi scenari, avremo l’opportunità di esplorare vari aspetti del nostro subconscio, rivelando dettagli aggiuntivi sul nostro passato e sulla nostra storia.
Nelle seguenti fasi affronteremo sezioni di platforming più classiche e dirette, che per certi aspetti ci hanno persino ricordato alcuni livelli del famoso porcospino blu di SEGA, dove dovremo navigare attraverso segmenti ad alta velocità per avanzare nella mappa. In particolare diventerà fondamentale l’utilizzo del boostpack, stavolta per eseguire un “doppio salto“, che ci aiuterà a controllare più facilmente i nostri movimenti e, soprattutto, a raggiungere luoghi altrimenti inarrivabili.
Abbiamo completamente adorato queste sezioni, non solo per i loro straordinari sfondi pittoreschi, ma soprattutto per il puro divertimento che ci hanno regalato nell’affrontare i vari percorsi. Il gioco richiede al giocatore di mettere in pratica tutto ciò che ha imparato durante le sfide e l’esplorazione, trasformando il gameplay del mondo onirico in una stimolante sfida che non rischia mai di sfociare nella frustrazione, raggiungendo così un perfetto equilibrio.
Polizia e Boss
Durante le nostre scorribande, non sarà raro imbatterci nelle forze dell’ordine, che inizieranno immediatamente a darci la caccia seguendo un sistema di allerta a stelle che ricorda molto quello presente in GTA. Aumentando il numero di stelle, sempre più unità saranno mobilitate per cercare di catturarci con ogni mezzo possibile, arrivando a coinvolgere cecchini ed elicotteri nel tentativo di bloccarci.
Nonostante ai livelli di allerta più bassi possiamo tentare di ignorarli (specialmente quando l’incontro non è voluto dalla trama), la loro insistenza ci costringerà a fuggire e nasconderci nei bagni pubblici, dove possiamo cambiare look e diventare magicamente invisibili ai loro occhi. Altrimenti, potremo anche decidere di affrontarli in combattimenti che, purtroppo, non riescono a mantenere la stessa qualità del resto del gameplay.
L’aspetto peggio realizzato di Bomb Rush Cyberfunk è infatti proprio il suo combat system, che difficilmente può essere definito tale considerando che l’unico modo per infliggere danni ai nemici è attraverso l’utilizzo di trick e acrobazie, chiaramente non concepite per attaccare altri individui. Questa implementazione si traduce in movimenti goffi e inadeguati, creando sezioni di gioco che sembrano infinite a causa del gran numero di forze nemiche che ci verranno inviate contro e delle enormi barre di salute che possiedono.
Inoltre l’attivazione dello stato di allerta sarà eccessivamente frequente, e la crescita dello stesso avverrà troppo rapidamente, impedendo così al giocatore di godere appieno dell’enorme lavoro impiegato nella realizzazione dei livelli, proprio a causa di queste continue e fastidiose interruzioni. Come se non bastasse, la possibilità di cambiare abbigliamento e sfuggire alla polizia sarà una risorsa non sempre disponibile, dato che i bagni pubblici saranno limitati e non sempre accessibili, costringendo i giocatori a scontri inevitabili.
Purtroppo questi limiti saranno riscontrabili anche durante le occasionali battaglie contro i boss, seppur in misura più contenuta, rendendo la maggior parte degli scontri poco interessanti e spesso frustranti. La mira eccessivamente precisa dei nemici sicuramente non aiuterà, specialmente quando i nostri movimenti risultano legnosi e ambigui, portando talvolta a continui game over.
Comparto artistico e sonoro
L’aspetto che tuttavia ha veramente catturato il sostegno di numerosi appassionati in tutto il mondo è soprattutto da attribuire al comparto artistico e sonoro del titolo, grazie alla sua atmosfera cyberpunk e fortemente nostalgica che richiama immediatamente le numerose ore trascorse in compagnia di Jet Set Radio, facendoci tornare immediatamente bambini.
Bomb Rush Cyberfunk presenta infatti una grafica in cel-shading volutamente poligonale e inespressiva, ma al contempo così vivace e colorata da offrirci molteplici ambientazioni tutte diverse e sempre splendide.
Bisogna comunque considerare che uno stile del genere potrebbe non attrarre una grossa fetta del pubblico più giovane, per il quale l’effetto nostalgia non avrebbe alcun impatto e anzi risulterebbe troppo spigoloso, soprattutto per quanto riguarda i personaggi, per essere apprezzabile.
In ogni caso, qualsiasi preferenza personale per lo stile grafico verrà completamente soppiantata dalle spettacolari tracce musicali del titolo, che non tardano ad immergerci completamente nella sgargiante New Amsterdam, rendendo quasi trascurabile qualsiasi altro aspetto visivo.
Dobbiamo ammettere che muoversi liberamente per le strade della metropoli mentre si ascoltano le favolose colonne sonore proposte, è stata senza dubbio una delle migliori esperienze videoludiche degli ultimi tempi.
La soundtrack include numerose composizioni realizzate da talentuosi artisti indie, coprendo così diversi generi e strumenti che si fondono perfettamente con l’atmosfera proposta dal gioco. Tra i vari nomi che potremo scoprire nella nostra ricerca degli autori, spicca in particolare quello di Hideki Naganuma, un talentuoso compositore e DJ diventato famoso grazie ai suoi splendidi lavori su numerosi progetti videoludici, incluso il franchise di Jet Set Radio.
Comparto Tecnico
Un grosso problema che abbiamo riscontrato per l’intera durata del titolo riguarda purtroppo la telecamera che, pur cercando costantemente di seguire il protagonista, non sempre riesce a tenere il passo con i movimenti rapidi, dinamici ed imprevedibili del giocatore. Quest’aspetto porta a circostanze scomode in cui diventa estremamente difficile avere una visione chiara dell’ambiente circostante, rendendo problematica l’esecuzione di determinate azioni.
Ciò non di rado porterà a cadute accidentali, problemi di percezione della profondità o addirittura a dover eseguire salti alla cieca perché la telecamera non mostra in modo adeguato la direzione desiderata. Ciò genera momenti di estrema frustrazione in cui sarà necessario ripetere più volte le stesse sequenze, specialmente durante i frenetici scontri contro i boss.
Dopo aver testato il gioco su Nintendo Switch, non abbiamo riscontrato alcun inconveniente di framerate o bug di qualsiasi sorta, garantendo un’esperienza complessivamente piacevole e quasi del tutto fluida. E’ importante tuttavia sottolineare il “quasi“, in quanto ci siamo imbattuti nuovamente in caricamenti particolarmente lunghi che, sebbene non siano una novità per la console di casa Nintendo, in Bomb Rush Cyberfunk diventano a volte eccessivamente prolungati.
Questa situazione può diventare notevolmente fastidiosa quando, ad esempio, si viene sconfitti durante uno scontro con un boss o dalla polizia, portando ogni volta un caricamento infinito che compromette totalmente il ritmo del gioco e provoca non poca noia al giocatore.
Ringraziamo Plaion per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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