Ormai da tempo, alle innovazioni dei media videoludici si affianca la voglia di un ritorno alle origini, dettata dalla nostalgia di tempi più semplici che hanno caratterizzato l’infanzia di molti.

Non è dunque una sorpresa trovarsi circondati da port e collezioni di iconici giochi del passato, che affascinano anche le nuove generazioni grazie all’intramontabile stile in pixel-art e colonne sonore che vanno in netta contrapposizione alle composizioni orchestrali odierne.

Tuttavia, oggi ci troviamo davanti a una collezione di titoli inaspettati e dimenticati da molti.
Top Racer Collection, di QuByte Interactive, disponibile su tutte le piattaforme a €20, ha più storia da raccontare di quanto ci si possa aspettare, a scapito di una scarsa quantità di contenuti effettivamente godibili che ci hanno portato a chiederci il motivo dell’esistenza di un prodotto destinato a passare in sordina.


La storia del brand

Per raccontarvi ti Top Racer Collection, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, ma non nel mercato videoludico. Il prodotto, difatti, affonda le sue radici in uno dei programmi televisivi della BBC più celebri del mondo che, grazie al suo stile divulativo, educativo, a tratti comico ma professionale, ha appassionato milioni di spettatori al mondo dell’automobilismo.

Parliamo di Top Gear, specificamente delle edizioni antecedenti al 1992. Benché il format abbia raggiunto l’apice del successo intorno al 2007 grazie alla conduzione di Jeremy Clarkson, già negli anni ’80 e ’90 vantava spettatori in tutto il mondo nonché la produzione di prodotti affiliati quali riviste e spin-off.

Specialmente su console Nintendo, non è raro osservare la diffusione di giochi su licenza che fanno leva sulla familiarità di un franchise televisivo per attirare consumatori più casuali e meno avvezzo al mondo dell’intrattenimento virtuale. Basti pensare alla grande quantità di giochi dedicati a Quiz Show o film popolari.

Non è raro, altresì, che questi prodotti siano spesso sviluppati utilizzando come base titoli di successo e ben riconoscibili, a volte datati, con poca cura e ancor meno coerenza col franchise a cui tentano di affiancarsi. Così, nel 1992, sorge Top Gear per SNES, videogioco di corse pubblicato da Kemco e Gremlin Graphics, che ha sin da subito riscontrato difficoltà ad ottenere la licenza per utilizzare questo nome. Nonostante la grafica del menù (specialmente nei titoli originali) fossero un chiaro riferimento all’omonima serie, il prodotto si dichiara separato dal programma omonimo, a tal punto da cambiare il proprio nome nella localizzazione giapponese, per l’appunto, in Top Racer”.

La collezione odierna aggira per intero il problema emulando delle versioni modificate dei giochi che contengano soltanto il titolo “Top Racer”. I menù, sempre per evitare eventuali problemi legali, sono stati rimpiazzati da grafiche moderne esterne all’emulazione, che seguono lo stile del resto della Collection.


I titoli originali

Ancora una volta, c’è bisogno di una veloce infarinatura storica sui titoli automobilistici. Prima ancora dell’avvento del 3-D o della Mode 7 (la stessa utilizzata da F-Zero e Super Mario Kart, che permetteva di simulare il movimento di un piano bidimensionale inclinato sull’asse z), era il 2.5-D a farla da padrone.

Successore della modalità isometrica o top-down semplice, il 2.5-D utilizzava un approssimativo ingrandimento degli sprite di gioco per simulare il progressivo avvicinamento di oggetti lontani o, in questo caso, di una strada. Pioniere di questa tecnologia fu OutRun (e AfterBurner per la simulazione aerea), titolo SEGA del 1986 che rivoluzionò il mondo della simulazione automobilistica.

OutRun, su licenza Ferrari per l’auto principale (Ferrari Testarossa), consisteva in un viaggio ad alta velocità su un percorso strutturato dai più disparati biomi, laddove la sfida non era contro degli avversari ma contro il tempo, che si aggiornava ad ogni checkpoint. Svolta al momento giusto, frenare alle curve più ardue ed evitare il traffico erano i requisiti per completare il gioco.
Il titolo SEGA ebbe grande successo ed è ancora oggi godibile grazie ad un’eccellente realizzazione tecnica e un’iconica colonna sonora.

Dunque, che cos’è Top Gear – o Top Racer che dir si voglia? La stessa cosa.
La sostanziale differenza è la presenza di circuiti chiusi e di rivali da raggiungere, benché la realizzazione di questo concept sia ben lontana dalla qualità del prodotto a cui fa riferimento.
Un framerate instabile, delle hitbox imprecise, degli sprite enormi, e dei percorsi fin troppo confusi rendono l’esperienza molto lontana da ciò che persino un gioco degli anni ’90 potesse offrire.
La presenza di più auto dalle diverse statistiche e un tocco di classe apprezzato ma poco riuscito, dal momento che su una tecnologia così grezza, la differenza tra loro è quasi inesistente.

L’AI quasi irraggiungibile e che necessita di imput ai limiti del “pixel-perfect” per essere raggiunta presenta gli stessi sprite con rare variazioni di colore, il che rende ancora più difficile capire la propria posizione rispetto al leader della corsa. Non aiuta il fatto che, tra i quattro titoli, le distinzioni si possano contare sulle dita di una mano.

Top Racer presenta un costante split-screen per agevolare l’eventuale presenza di un secondo giocatore che viene utilizzata, nel single-player, dalla CPU rivale. Sebbene possa essere avvincente tenere d’occhio la posizione di un altro concorrente, la visuale risulta claustrofobicamente ridotta e confusa.

Top Racer 2 adotta uno stile più classico e più godibile, sfruttando l’interezza della visuale in 4:3. A differenza del primo titolo, c’è solo un modello disponibile, anche per la CPU, ma lo stile di guida, più raffinato, è valorizzato dalla personalizzazione delle componenti della propria auto e un sistema di danni lodevole per i tempi.

Top Racer 3000 segue le orme del secondo titolo, ponendosi però in un’ambientazione futuristica e aumentando (eccessivamente) il livello di personalizzazione. Sicuramente il più godibile tra i tre titoli originali, nonostante una visuale troppo inclinata.

Top Racer Crossroads sarebbe dovuto essere un crossover con Horizon Chase, un recente prodotto simile liberamente ispirato proprio ad OutRun, ma oltre a non essere mai menzionata tale collaborazione, il risultato altro non è che una hack-rom del primo Top Racer con veicoli diversi.
La collezione presenta una campagna, che si sviluppa in una serie di gare i cui punteggi vengono sommati, una modalità arcade libera, delle prove a tempo e una modalità online che, a versar benzina sul fuoco, non funziona. Sono disponibili dei cheat ufficiali che però si sbloccano solamente dopo aver completato la campagna principale di ogni gioco e alcune impostazioni grafiche per personalizzare l’emulazione, quali il filtro CRT o la risoluzione originale.
Dal punto di vista tecnico e artistico, oltre a una pixel-art accettabile e delle tracce sonore orecchiabili ma ripetitive, il gioco risulta piacevole ma inficiato dal frame-rate. Un tocco di classe davvero apprezzato è la presenza dei render ispirati agli originali delle cartucce per SNES che fano da sfondo ad ogni menù ed una sezione extra che illustra concept-art e pubblicità ufficiali dell’epoca.


Ringraziamo PressEngine per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro curatore e sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Top Racer Collection (PC)
In conclusione...
Ci troviamo di fronte a una collezione di giochi sui quali già c'era poco da dire ai tempi del loro rilascio, ed il trattamento ricevuto da QuByte non fa loro onore. Da un punto di vista puramente distaccato, Top Racer Collection contiene null'altro che dei port di titoli che non hanno mai eccelso, dalla direzione indecisa e di cui forse nessuno aveva bisogno a fronte della presenza dei sopracitati (e più godibili) OutRun e Horizon Chase. Non è un menù piacevole quanto anonimo a giustificare un prodotto che, anche nel semplice compito di creare quella che, a tutti gli effetti, è una hack-rom, riesce a fallire. Non possiamo definire scadente un titolo che non ha abbastanza contenuti per essere definito tale, ma sicuramente solo i più nostalgici e affezionati agli originali Top Gear troveranno intrigante questa Collection digitale.
Pregi
Buona carica nostalgica
Buon offerta contenutistica
Contenuti speciali molto apprezzati
Difetti
Realizzazione dei port non eccelsa
Modalità online non funzionante
Non è stato apportato alcun cambiamento per modernizzare la collezione
5.3
voto