Quando si parla di indie horror è quasi impossibile non ripensare al periodo in cui RPG Maker la faceva da padrone, fungendo da base per giochi che con gli anni hanno guadagnato una popolarità impressionante come Corpse Party o Mad Father.
Ad introdurre l’età d’oro di questo tipo di opere però fu Ib, rilasciato da Kouri gratuitamente nel lontano 2012 con un enorme successo prima in Giappone e poi in occidente grazie alle sua atmosfera particolarmente evocativa.
Quindi scopriamo assieme se il remake sbarcato recentemente anche su PS4 e PS5 riesce a tenere fede al nome che porta e a rievocare lo stesso fascino dell’opera originale.
Incipit narrativo
È un giorno uggioso e la protagonista Ib visita una mostra del famoso artista Weiss Guertena assieme ai genitori, tuttavia spinta dalla tipica curiosità dei bambini, la ragazzina si allontana da sola fino a ritrovarsi davanti ad un enorme quadro di cui non riesce a leggere il titolo.
Al solo toccare la tela stravagante il museo cade nel buio più completo e la piccola Ib si ritrova improvvisamente catapultata in un mondo dove arte e realtà si intrecciano con effetti spaventosi, rimasta completamente sola comincia il suo viaggio in cerca di un modo per ritornare a casa.
La narrativa di Ib è semplice e ci viene esposta principalmente attraverso dialoghi o piccole scene animate, sorprendentemente espressive nonostante la semplicità dei modelli di gioco.
Avendo una protagonista muta sono i personaggi secondari Garry e Mary a darci una prospettiva sugli strani avvenimenti che ci circondano, entrambi un po’ stereotipati ma comunque abbastanza caratterizzati da farci affezionare.
Insomma la storia per quanto ci si possa speculare sopra non è il punto forte del gioco, ma grazie ad un atmosfera davvero unica per quanto surreale, il mondo di Guertena e dei suoi quadri rimane facilmente nell’immaginario collettivo.
Gameplay
Ib è una classica avventura grafica a tinte horror dove il principale obbiettivo è risolvere enigmi, accompagnati da qualche occasionale inseguimento.
Oltre al poter esaminare gli oggetti a schermo, ci sono altre due funzioni basilari, un inventario che tiene traccia degli oggetti raccolti e un pulsante di zoom di cui abbiamo faticato a trovare un uso effettivo a parte il semplice poter apprezzare i quadri presenti più da vicino.
La rosa è il cuore
Durante il corso del gioco Ib troverà una rosa rossa e dopo averla raccolta si trasformerà nella nostra barra degli HP, perdendo un petalo ad ogni colpo ricevuto fino a diventare del tutto appassita dandoci un sanguinoso Game Over.
La rosa viene giustificata in gioco grazie ad un intelligente associazione ad una scultura di Guertena e più volte avrà un ruolo fondamentale nel corso dell’avventura, oltre alla semplice funzione di gameplay, anche nella caratterizzazione degli altri personaggi che hanno rose con colori e simbolismi diversi.
In giro per il mostruoso museo saranno comunque presenti vasi pieni di acqua in cui potremmo far rifiorire i petali persi, sono parecchio frequenti e il gioco ha l’abitudine di salvare automaticamente quasi ad ogni stanza, spezzando non poco la tensione.
Quadri e quadri
Uno degli aspetti più interessanti di Ib e che stuzzicherà senza ombra di dubbio lo spirito di tutti i completisti cronici, sono i diversi quadri da poter trovare in giro per le diverse mappe e che potremmo a tutti gli effetti collezionare.
Infatti il gioco tiene conto di quanti titoli Ib è riuscita a leggere e scovare, essendo una bambina di nove anni però, la protagonista non riesce a leggere in modo perfetto tutte le parole e avrà bisogno dell’aiuto di Garry per completare la lista intera di oltre centocinquanta quadri.
Enigmi
I puzzles del gioco sono molto intuitivi, difficilmente si rimarrà bloccati per troppo tempo sullo stesso grattacapo, non per eccessiva semplicità ma solo perché tutto ha un senso per quanto astratto.
Bisogna infatti entrare nell’ottica che nel mondo di Guertena l’arte è viva e capace di incredibili meraviglie, ciò viene esplorato in modo perfetto nei diversi enigmi dell’avventura visto che il principale metodo per avanzare nel gioco è interagire con le opere presenti.
Non manca anche una certa varietà nei puzzles presenti, dando una sfida sempre diversa ai giocatori sia nei metodi di approccio che nelle meccaniche introdotte, grazie anche alla componente casuale presentata nelle diverse soluzioni che rendono gli enigmi uno dei fattori più piacevoli da rivisitare quando si rigioca il titolo più di una volta.
Inseguimenti
Ib non presenta meccaniche di combattimento né un vero e proprio sprint, tuttavia non ne avremmo bisogno, gli inseguimenti sono uno dei punti dolenti dell’opera dato che sono davvero troppo semplici e poco ispirati.
Sono presenti due tipi diversi di nemici, dei quadri di donna che ci inseguono camminando sulle mani e dei manichini senza testa, dei design molto semplici e in realtà anche un pochetto blandi che impallidiscono in confronto alla creatività dimostrata in altri punti del gioco.
Finali
Ib presenta una pletora di finali e incoraggia non poco a rigiocarlo, alcuni di essi infatti saranno impossibili da ottenere alla prima partita.
Per scegliere quale delle sette possibili conclusioni attendono il nostro viaggio, il gioco tiene conto di diversi fattori come il livello di amicizia tra i personaggi o il loro livello sventura, tutti valori nascosti che saranno influenzati dalle nostre scelte di dialogo.
La rigiocabilità è fondamentale per un titolo così breve, infatti la nostra prima partita è durata poco più di tre ore, quelle conseguenti invece persino meno e dato comunque il prezzo importante di questa riedizione è comunque un fattore di cui tenere conto.
Differenze con l’opera originale
Le aggiunte sono tante e varie, dal semplice modernizzare l’HUD a vere e proprie meccaniche di gioco, infatti è stato aggiunto un pulsante che ci permette di parlare con gli NPC presenti nel nostro Party in qualsiasi momento, aggiungendo pagine di dialogo e caratterizzazione.
Altra gradita sorpresa invece è un intero Dungeon opzionale nell’area finale del gioco a cui potremmo accedere solo dalla seconda partita in poi, un area che aggiunge non solo diverse sfide ma anche nuovi retroscena di trama.
Comparto artistico e tecnico
Questa edizione di Ib è a tutti gli effetti un remake dallo stesso Kouri che usa come base RPG Maker XV, il salto grafico quindi è presente grazie a nuovi modelli di gioco e animazioni, ma il corpo centrale del gioco è rimasto invariato nella presentazione che rimane uno dei punti forti dell’opera.
Anche le OST che sono sempre piacevoli e azzeccate hanno visto dei cambiamenti in questa edizione ma per la maggior parte si tratta solo di miglioramenti alla qualità audio.
Ib rimane un gioco che trasuda passione nonostante i difetti ed il punto in cui è più evidente è la direzione artistica, alcune schermate dell’opera sono impressionanti tenendo conto dell’engine usato e ancor di più se si tiene conto degli anni in cui è uscito.
Quello di Guertena è un mondo parecchio riconoscibile e semplicemente divertente anche solo da guardare, l’opera è piena di dettagli carichi di amore come il tossire dei quadri o i movimenti impercettibili delle ombre sullo sfondo, la cura di queste piccolezze rende effettivamente l’ambientazione più credibile e godibile.
Ringraziamo Playsim per averci fornito la key per questa recensione.
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