Withering Rooms è un videogioco horror in stile 2.5D a scorrimento laterale, rilasciato su PlayStation 5, Microsoft Windows e Xbox Series X/S. L’opera prima dell’emergente Moonless Formless, presente attualmente solo in lingua inglese, è un’avventura horror con elementi RPG che ci trascinerà in drammatiche situazioni, dalle quali dovremo uscire facendoci strada fra i nemici o risolvendo i rompicapi presenti all’interno del gioco.
Un fattore interessante riguardante il titolo in questione è che tutto ciò è stato reso possibile grazie ad un singolo sviluppatore natio di Seattle, che sicuramente rappresenta un punto importante da tenere in considerazione durante la nostra recensione.
STORIA
La nostra avventura inizia nei panni di Nightingale, una ragazza di 15 anni che si risveglia senza apparente motivo all’interno della così detta “strana stanza” di un angosciante ospedale psichiatrico, dove ci ritroveremo costretti a doverci nascondere da orride creature.
Più avanti verremo a conoscenza del fatto che ci troviamo in un luogo definito “sogno”, dal quale inizierà una tetra avventura nel tentativo di tornare nel mondo reale facendoci strada tra numerosi pericoli che attentano alla nostra vita.
Non mancheranno ovviamente vari plot twist che, c’è da dirlo, possono rivelarsi davvero inaspettati. Ci troveremo quindi in un ambiente tetro e surreale dove ogni persona o evento non è quello che sembra, non facendoci mai capire di chi potremo fidarci davvero.
Non sempre la storia di quest’opera può essere definita originale, ciò nondimeno i numerosi colpi di scena aiuteranno senza dubbio i giocatori a tenerli incollati allo schermo, lasciandoli a bocca aperta.
La narrativa di Withering Rooms si presenta inoltre con una narrazione silenziosa in stile Souls, anche se solo in parte.
Se è vero infatti che in Dark Souls ci ritroviamo a leggere migliaia di descrizioni degli oggetti che troviamo lungo l’avventura e a parlare con pochissimi NPC, qui molta della lore all’interno del gioco verrà raccontata non solo tramite documenti, ma in maggioranza tramite gli enigmatici NPC.
Inoltre, all’interno del titolo c’è una bellissima e riuscitissima coesione fra ciò che ci viene narrato e le meccaniche di gameplay: laddove c’è un elemento di gioco potete stare certi che ci sarà anche un elemento di lore a giustificarne l’esistenza.
PERSONAGGI
Ognuno dei personaggi che potremo incontrare porteranno con sé una loro storia avvincente, di cui potremmo venire a conoscenza durante la nostra esplorazione dell’edificio. Non ci sarà chiaro fin da subito, ma andando avanti con la storia scopriremo che non saremo gli unici intrappolati in questa strana dimensione, e avremo dunque occasione di ricevere supporto da chi prima di noi si è trovato nella stessa situazione.
Nel corso del nostro viaggio incontreremo numerosi NPC, tra individui potenti in grado addirittura di controllare il sogno e di influenzarlo, all’enigmatico Dr. Robert Blackett e la sua pragmatica figlia Emily che sembrano intenzionati ad aiutarci nella nostra sopravvivenza.
Ognuno dei personaggi saprà trasmettervi fiducia, ma solo il tempo potrà dire se questa sarà stata ben riposta.
Withering Rooms porta in sé un roster di personaggi interessanti e ben definito, per cui potremmo anche provare dispiacere laddove qualcuno decida di tradirci in quella che è a tutti gli effetti una faida tra diverse fazioni in cui ognuno ha i propri scopi.
Da chi il sogno lo vuole cambiare, e da chi vuole invece distruggerlo, ogni personaggio in un modo o nell’altro sembra essere estremamente collegato a questa bizzarra dimensione, caratterizzato ognuno da diverse peculiarità che rendono ogni NPC unico.
Potremo trovarci così individui che vivono isolati dagli altri, non curandosi di cosa succede attorno a loro, mentre altri possono addirittura sembrano essere lì con lo scopo di redimere il male, anche laddove sembra impossibile.
GAMEPLAY
Il gameplay di Withering Rooms si fa strada a testa alta nel mercato videoludico odierno come un mix di generi che tra di loro funzionano perfettamente. Abbiamo dunque trovato con piacere un gioco che nella sua semplicità (dal momento che non è possibile adottare approcci differenti nel gameplay) risulta comunque piacevole e fluido.
Roguelike
Partiamo col dire che il gioco è di fatto un roguelike procedurale che, grazie alla scusa del sogno, mantiene l’aspetto narrativo coerente con quanto avviene in game.
Quest’ultimo si concentra sull’esplorazione in primis, e infatti non solo potremo entrare nelle numerose stanze presenti, ma queste cambieranno ogni volta che moriremo, portando così anche alla rinascita delle creature che abbiamo ucciso precedentemente.
Morire, come avviene nella maggior parte dei titoli simili, ci farà perdere inoltre ogni nostro possedimento ottenuto fino a quel momento (fatta eccezione gli oggetti chiave).
Ci verrà comunque data la possibilità, tramite un’offerta ad un NPC specifico, di poter resettare la mappa conservando però le nostre risorse, rendendoci così la vita più semplice nel farmare strumenti che ci aiuteranno notevolmente nella nostra avventura.
Questa funzionalità senza dubbio fa in modo che le risorse all’interno del gioco non scarseggino, anche se nella nostra esperienza non abbiamo sentito il bisogno di abusarne, grazie anche ad un ottimo bilanciamento all’interno del gioco tra la presenza dei materiali e la loro necessità.
Esplorazione ed enigmi
L’esplorazione ci porterà inoltre ad avere a che fare con una serie di enigmi che potrebbero metterci a dura prova, alcuni dei quali potrebbero risultare veramente impossibili.
I problemi più grandi si riscontrano però perlopiù se si ha un occhio poco attento, con gli indovinelli presenti in gioco che sono fatti principalmente di attenzione per i dettagli (molti dei quali matematici).
Basti pensare che lo stesso sviluppatore ha infatti messo a disposizione una guida qualora dovessimo ritrovarci bloccati su un rompicapo, il che ne denota la difficoltà.
Combat System
Ciò che invece ci permetterà di difenderci dalle numerose creature che ci inseguiranno è un combat system congeniale alla scelta di un gioco in 2.5D, dove tutto appare intuitivo, conosciuto e, perché no, anche un po’ nostalgico, ricordando per l’appunto i vecchi giochi che una volta erano in gran parte a scorrimento.
Potremmo dunque colpire i nostri avversari e schivare i loro colpi per attaccarli alle spalle, potendo successivamente sbloccare scudi per difenderci, strumenti per distrarre i nemici e un sacco di altre utilità.
Potremmo usare le pergamene (che ci permettono l’uso della magia) per creare armature magiche, nostri sostituti che attireranno l’attenzione dei mostri o addirittura altre pergamene offensive che danneggeranno i nostri avversari.
Se tuttavia Withering Rooms nel suo gameplay così studiato e curato ci mette a disposizione così tanta carne al fuoco, purtroppo l’IA dei nemici probabilmente non creerà mai, o quasi, la situazione di dover usare proprio tutto il nostro equipaggiamento. Sarà infatti facile riuscire a schivare i colpi nemici e a predire le loro mosse, anticipandoli facilmente nei loro movimenti.
Sarà inoltre presente anche un sistema di crafting, con cui potremo produrre da noi diversi strumenti utili: da pergamene magiche, cure, veleni e qualsiasi attrezzo del quale avremo bisogno.
Costruire oggetti tuttavia non sarà una meccanica presente fin da subito, ma verrà introdotta dopo le prime ore di gioco, quindi non preoccupatevi se non capirete da subito cosa fare con i materiali che incontrare nel vostro cammino.
Le risorse per la creazione degli oggetti si troveranno facilmente esplorando il maniero, oppure come loot delle creature uccise, e in aggiunta, gli articoli saranno anche acquistabili dai mercanti, i quali avranno anche un sacco di altre cose utili al combattimento tra cui anelli, amuleti, medikit e così via.
Withering Rooms inoltre sembra non esaurire mai le proprie meccaniche, avendo anche tra i suoi elementi RPG il level up che ci consente di aumentare le nostre statistiche, con cui saremo in grado di far salire la nostra vita, le nostre resistenze ai vari malus del gioco.
Salire di livello (così come quasi ogni meccanica) è abbastanza arcaico: per effettuare il level up non sarà necessario far altro che proseguire nella storia, assistendo ad eventi di trama che potenzieranno automaticamente il nostro personaggio.
COMPARTO SONORO
Withering Rooms conta 117 brani, della durata totale di 2 ore, il che si presenta come un traguardo eccezionale considerando il lavoro necessario svolto da un singolo sviluppatore.
Il gioco presenta inoltre una colonna sonora invero monodirezionale, ma d’effetto: non tutto l’edificio rieccheggia dei suoi suoni e, infatti, ci sono interi corridori che non presentano alcun sottofondo musicale.
Questo elemento distintivo ci porterà ad un’esperienza ben più immersiva, quasi andando ad esasperare la tensione già presente di per sé.
La totale assenza di musica ci mette infatti nella condizione di tendere l’orecchio per poter cercare di udire qualunque suono sospetto, non sapendo veramente mai quando questo silenzio verrà interrotto né da che cosa.
Sebbene dobbiamo sottolineare l’assenza di un doppiaggio durante i dialoghi, questo non incide particolarmente sulla memorabilità degli NPC che ci accompagneranno e anzi, a sopperire a questa mancanza, ogni NPC possiederà un font dedicato.
Ci troviamo dunque di fronte ad un caso dove i personaggi, anche se senza voce, sapranno intrigarci e incuriosirci, spingendoci a cercare la verità dietro ad ognuno di loro.
COMPARTO ARTISTICO E TECNICO
Tuttavia, ad averci colpito di più è senz’altro il comparto artistico che si fa forte di un suggestivo panorama vittoriano che addobba le stanze del manicomio. Anche i personaggi, e non solo gli ambienti, che troviamo all’interno del gioco sono frutto di una direzione artistica degna di nota, così come tutti i vari outfit che potremo trovare per la nostra protagonista.
Withering Rooms presenta anche una filigrana con effetto noise (rimovibile) che, per chi non lo sapesse, è simile a quelle delle bobine dei vecchi proiettori, creando così un’atmosfera ancora più suggestiva di quella che propone inizialmente.
Per quanto riguarda il comparto tecnico c’è invece poco da dire: il gioco si mantiene stabile e ben saldo sui 60 FPS nella sua versione PC. Per quanto texture e modelli siano veramente fatti bene, si può tuttavia notare la scarsità del budget e la presenza di un solo sviluppatore, il che più che affossare il titolo lo rende encomiabile.
Ringraziamo Moonless Formless per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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