Lovecraft, divinità oscure, boschi tetri e… appuntamenti?! Oggi siamo qui per parlarvi di Sucker for Love: Date to Die For, titolo visual novel sviluppato da Akabaka ed edito da Dread XP.
Siamo abituati a pensare ai dating sim come a giochi prettamente romantici, sia dai dialoghi che dalle atmosfere, ma Sucker for Love è pronto a stravolgere tutto ciò.
Lasciatevi dunque trascinare da una narrazione horror fondata sul genio di H.P. Lovecraft che vi legherà ad una divinità oscura, in cui scoprirete fin dove siete disposti ad arrivare per lei e quanto a fondo potete cadere nell’abisso.
NARRATIVA
Il gioco si sviluppa attorno ad una narrazione contorta, nella quale ci si ritrova a credere inizialmente di aver capito tutto per poi trovarsi di fronte a innumerevoli colpi di scena che stravolgeranno completamente le nostre aspettative.
Grazie a questo tipo di scrittura, nel corso del gioco ed anche nel tipo di argomenti affrontati si percepisce molto l’ombra di Lovecraft.
Il gioco ha in sé una trama molto semplice e senza troppe pretese, riuscendo però ad imbastire una struttura horror ben riuscita, nonostante la banalità iniziale possa far prendere il titolo sotto gamba.
Sucker For Love: Date to Die For non è tuttavia da considerarsi un’opera incentrata unicamente a copiare lo stile dello scrittore inglese. Sebbene i crismi della letteratura Lovecraftiana siano ben presenti, il titolo non vuole essere un Call of Cthulu e quindi un costante rimando ai testi dello scrittore, ma ha in sé una propria personalità nata dalla visione dello sviluppatore Akabaka.
TRAMA
Sucker for Love: Date to Die For è una visual novel che mescola romanticismo e mistero, intrecciando una trama orrorifica e sanguinolenta con una nota di rosa.
Verremo così calati nei panni di Stardust, una giovane ragazza che andrà a Sacramen-cho, una città buia e oscura, alla ricerca della propria famiglia scomparsa da tempo. Finiremo così presso l’abitazione dei nostri parenti dati per dispersi, e nel corso della storia dovremo quindi farci strada nei pericolosi e tenebrosi corridoi della villa dei nostri cari.
Esplorando la maestosa mansione, scopriremo che l’intera metropoli è afflitta da una terribile maledizione che avvolge il centro abitato nelle spire di una dea oscura e malvagia, che insieme ai suoi seguaci rapisce la gente per motivi a noi ignoti.
Il nostro obiettivo nel corso dell’avventura sarà quindi quello di evocare la possente Capra Nera, un’entità fuori controllo che ci permetterà di liberare la città dal suo oscuro destino e di ritrovare così la nostra famiglia, per poi esiliarla e debellare finalmente Sacramen-cho da ogni presenza demoniaca.
Questa narrativa fortemente ispirata a H.P. Lovecraft, che abbiamo già più volte citato e che nomineremo frequentemente nel corso della nostra recensione, nasconde però un aspetto che si discosta decisamente dall’immaginazione raccapricciante dello scrittore inglese.
Infatti Sucker for Love: Date to Die For presenta anche un lato interamente dedito al romanticismo, in cui dovremo interagire con la stessa entità satanica che abbiamo evocato, la quale dimostrerà molto interesse nei nostri riguardi che espleterà provando sempre a stuzzicare svariate fantasie nella mente della nostra protagonista.
Il rapporto con la dea andrà pian piano a delinearsi, ma saremo in grado di accettare tutto questo peso? La respingeremo o ci affezioneremo a lei? Per scoprirlo non servirà altro che seguire la trama, giacché non c’è una componente di gameplay dedicata alla romance, ma piuttosto seguiremo gli avvenimenti con il susseguirsi del filone narrativo.
Personaggi
Com’è normale aspettarsi in una visual novel, anche Sucker For Love: Date to Die For pone particolare attenzione sui suoi personaggi, spaziando tra esseri umanoidi e dalle sembianze a noi più familiari, a creature demoniache ma che possono nascondere molto più di quello che ci si aspetterebbe.
Tra queste, le più importanti delle quali faremo la conoscenza sono:
- Stardust: la protagonista che andremo mano a mano a conoscere, è una giovane donna che si dimostrerà molto coraggiosa e determinata.
- Rhok’zan: questa creatura è la misteriosa e affascinante Capra Nera del Bosco, che porta con sé una presenza avvolta da un’aura di pericolo e mistero. Rhok’zan si rivelerà inoltre essere la dea della lussuria e della fertilità, possedendo abilità uniche come quella di attrarre a sé qualsiasi persona.
- Cultisti: I fanatici residenti di Sacramen-cho, che seguono Rhok’zan e partecipano a rituali per cercare il suo amore, disposti a tutto per ottenere la sua attenzione.
- The Thousand: Sono innumerevoli creature orribili che minacciano la vita di Stardust, che nel corso del gioco possono essere evitate o affrontate.
Tirando le somme, i personaggi sono ben caratterizzati e ognuno di loro ha la sua personalità, che ha saputo fare presa su di noi.
C’è stato chi ha saputo farci affezionare immediatamente mentre alcuni ci hanno addirittura provocato un forte senso di apprensione, fino a trovarci davanti a dei personaggi che hanno saputo essere odiosi grazie ad un’ottima scrittura che li ha resi tali.
GAMEPLAY
Come nel corso della recensione abbiamo citato più volte, Sucker For Love: Date to Die For è un particolare dating sim in forma di visual novel con elementi horror, tuttavia ciò non significa che non faremo altro che leggere i vari dialoghi. Infatti, come abbiamo visto più volte nel vasto mercato videoludico, ci sono sempre dei modi per rendere una visual novel coinvolgente oltre che interessante, ed è proprio ciò che ha fatto Akabaka.
Il lato interattivo del titolo è da ricercarsi proprio all’interno del grimorio che abbiamo esposto precedentemente, nel quale troveremo infatti tutti i rituali di cui necessiteremo nella nostra avventura per poter proseguire. Per portarli a termine ci verranno richieste delle componenti materiali oltre che verbali, tra cui diversi oggetti che andremo a reperire mano a mano che avanzeremo nella storia.
Per reperire questi elementi sarà necessario spostarsi nelle stanze della casa, stando attenti ai numerosi pericoli che si nascondono nell’ombra, e potendo decidere in che misura aprire le porte per capire se nelle altre stanze si aggirano delle minacce.
La parte interattiva fa dunque il suo dovere, mettendo anche la giusta dose di ansia, come un qualcosa di ispirato a Lovecraft dovrebbe fare.
Il gioco presenta inoltre più finali raggiungibili attraverso diverse scelte che il gioco ci proporrà nel corso del nostro viaggio, ciò nonostante questa maggiore quantità di contenuti non si traduce necessariamente in una maggiore rigiocabilità.
Ogni sezione di gioco è infatti selezionabile da un menù iniziale apposito, permettendoci di ricaricare da un punto partita specifico per proseguire così un’altra linea narrativa totalmente differente da quella che abbiamo scelto inizialmente.
Sucker For Love: Date to Die For decide quindi di abbandonare il concetto stesso di rigiocabilità per offrire invece una migliore e maggiore aspetto quality of life, aspetto completamente comprensibile e che possiamo trovare in numerosi altri titoli simili per facilitare il completamento dell’avventura.
COMPARTO TECNICO
Il comparto tecnico con nostra sorpresa singhiozza, e infatti per essere una visual novel capita che abbia dei caricamenti un po’ lenti, nonostante lo abbiamo provato con una scheda grafica NVIDIA RTX3050 e un processore Ryzen 7.
Un altro elemento, che almeno a noi ha dato noia, è stato il dover impostare il gioco in full screen ad ogni avvio del gioco. Per carità, nulla di realmente dannoso, ma comunque qualcosa che poteva sicuramente essere pensato meglio, con una soluzione fissa e per estensione più comoda.
Una particolarità inaspettata che ci ha colpito e che abbiamo trovato nel menù delle impostazioni, riguarda la presenza di un’opzione che permette di avvisarci prima dell’arrivo di un jumpscare. Questa, per quanto sicuramente tolga molto all’aspetto horror del gioco, si allinea sicuramente di più con i giocatori che intendono invece godersi l’aspetto più rosa dell’esperienza.
Per quanto riguarda tutto il resto, il comparto tecnico del gioco fa quindi il suo dovere, non presentando problemi di sorta.
COMPARTO SONORO E GRAFICO
Il comparto sonoro è molto piacevole, passando dalle tonalità allegre del menù (che ricordano lo spirito “caciarone” del gioco) a toni più cupi quando invece ci troveremo a girare per le stanze della villa.
Troviamo coerenti e ben pensate le tracce scritte per il titolo, creando un ottimo bilanciamento con lo spirito dello sviluppatore e l’anima orrorifica di Lovecraft.
Invece, il comparto grafico è forse uno degli aspetti meglio realizzati del gioco dopo la narrativa, grazie soprattutto al grande effetto nostalgico che ricopre l’intero titolo, usando uno stile molto anni 90’ e mostrando un disegno cartoonesco che può richiamare una serie dello stampo di “Scooby-Doo”.
Poco c’è da dire invece sulle animazioni che sono chiaramente per lo più ridotte all’osso, trattandosi ovviamente di una visual novel.
Ringraziamo terminals.io per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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