Sin da quando esistono i videogiochi, questi possono talvolta diventare mezzi di promozione di determinati prodotti, come dimostra la Pepsi con il suo Pepsi-man per Playstation 1, o anche di film.
Le trasposizioni videoludiche derivanti da opere cinematografiche non sempre hanno avuto fortuna, spesso a causa delle deadline ristrette che devono coincidere con l’uscita del film nelle sale.
Tuttavia, negli ultimi tempi ciò accade sempre meno, poiché i giochi su licenza vengono creati perlopiù per attrarre fan dell’opera originale o per darle nuova linfa vitale.
Questo è il caso di Killer Klowns From Outer Space: The Game, trasposizione in chiave horror asimmetrico dello slasher omonimo del 1988, diventato cult del genere negli anni a venire.
Sarà riuscito Killer Klowns From Outer Space a convincerci? Scopriamolo insieme in questa recensione!
Gameplay
Killer Klowns From Outer Space riprende ancora una volta il tipico gameplay dei giochi hide and seek come il più famoso Dead by Daylight.
Come di consueto in questo tipo di titoli, potremo interpretare gli esseri umani o i cattivi, in questo caso i Klown, con due stili di gameplay completamente differenti.
Nei panni degli umani, dovremo percorrere la mappa alla ricerca di oggetti che ci possano aiutare alla sopravvivenza e a trovare una via di fuga, le quali avranno a loro volta bisogno di altri elementi per essere sbloccate. Tutto questo avverrà mentre cercheremo di evitare di essere catturati e uccisi dai Klown.
Le vie di fuga, oltre ad essere limitate e sbloccabili solo tramite oggetti specifici, consentiranno solo a 3 giocatori per volta di poterne usufruire, costringendoci ad agire per conto nostro o ad elaborare un piano B per ottenere una vittoria certa.
Inoltre, queste saranno disponibili per un tempo limitato, portando il giocatore a dover sempre stare attento su quali uscite sono disponibili, per evitare di rimanere bloccato nella mappa senza via di fuga.
Nelle ultime fasi della partita verrà aperta automaticamente un’uscita per tutti i giocatori sopravvissuti, a pochi secondi dalla Klownpocalipse.
Questo particolare evento si raggiunge una volta arrivati al tempo limite e terminerà la partita risultando in una vittoria per i Klown se il numero di umani uccisi sarà maggiore dei sopravvissuti, mentre terminerà in una vittoria per gli umani nel caso contrario.
In caso venissimo catturati dai Klown, avremo la possibilità di essere salvati dai nostri compagni, ma solo per un tempo limitato.
Ancora prima di essere rapiti avremo anche la possibilità di fuggire o di stordire i Klown con le armi raccolte e, sparando al loro grosso naso rosso, potremo immobilizzarli per un po’, come nel film cult da cui il gioco è tratto.
Oltre a mirare al naso, potremo anche stordirli tramite l’uso di mazze ed altre armi non convenzionali che troveremo in giro per la mappa. Ed è proprio in questa fase che si evidenzia la necessità di collaborare con i nostri compagni di fuga, vivi e morti che siano.
Infatti, se finissimo per essere uccisi, avremo la possibilità di affrontare diversi minigame che ci permetteranno di sbloccare oggetti da dare ai sopravvissuti. Questo elemento, mancante in altri titoli di questo genere, aiuta il giocatore a non annoiarsi dopo la propria morte, permettendoci di essere ancora utili ai nostri compagni ancora vivi.
Con i Klown invece, il nostro obiettivo sarà quello di uccidere il maggior numero possibile di umani per poi rinchiuderli in dei “bozzoli” che, una volta riposti in delle apposite macchine, ci permetteranno di sbloccare una vittoria anticipata o di finire la partita prima del tempo limite.
Per uccidere gli umani avremo a disposizione un’arma a lungo raggio ed una a corto raggio, oltre ai numerosi power-up che ci aiuteranno nel corso della partita. Tramite l’avanzamento di livello, avremo la possibilità di ottenere armi via via più potenti e con diverse nuove proprietà. Queste, tuttavia, soprattutto le più forti, risulteranno essere alquanto sbilanciate, permettendoci di catturare gli umani in poco tempo e rovinando l’esperienza degli altri giocatori.
L’inserimento dei Klown come personaggi si è rivelata sfortunatamente una grande occasione sprecata, poiché la loro natura scherzosa poteva essere sfruttata per creare esecuzioni molto creative, ad esempio utilizzando trombette, biciclette e altri elementi caratteristici.
Invece, il tutto si riduce a uccisioni poco interessanti e prive di rimandi ai film, e l’unica cosa veramente caratteristica è da ricercare in un buffo suono che faremo camminando e che allerterà gli altri giocatori.
Con l’accumularsi delle partite, avremo la possibilità di aumentare sia il livello dei Klown che quello degli umani. Per i Klown, ciò significa sbloccare nuove armi e potenziamenti da sfruttare nella caccia, mentre per gli umani significa sbloccare nuove “personalità” che donano al personaggio attributi diversi, come maggior velocità, forza o resistenza.
Killer Klowns From Outer Space tuttavia trova il suo problema maggiore proprio nella sua somiglianza con gli altri titoli del genere.
Infatti, il gioco non offre un vero motivo per essere preferito rispetto alle sue controparti più famose, se non la saga cinematografica di provenienza che potrebbe attrarre i fan.
Comparto artistico e tecnico
Il comparto artistico del titolo presenta uno stile realistico in linea con ciò che ci si potrebbe aspettare da un titolo del 2024, ricercando attraverso la resa degli ambienti e dei personaggi un’estetica anni ’90 che si rifà al film originale.
Dal punto di vista tecnico, il gioco presenta alcuni problemi, come i diversi bug presenti soprattutto quando si gioca nei panni dei Klown.
Non poche volte ci è capitato di incastrarci in alcuni elementi del paesaggio senza poter più uscire e non è raro ritrovarsi catapultati fuori dalla partita senza un motivo preciso.
Ringraziamo LabcomPR per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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