Nel provato di oggi parleremo di Book of Travels, un TMORPG (come definito dagli stessi sviluppatori) finanziato con clamoroso successo nel 2019 tramite la piattaforma Kickstarter.

Ma cosa rende questo titolo così diverso da qualsiasi altro MMORPG da meritare una diversa nomenclatura? Questa è la domanda su cui gli sviluppatori di Delight and Magic si sono concentrati nel realizzare un’avventura che risulti unica del suo genere grazie ad una struttura di gioco che favorisce il roleplay e la comunicazione come mai in precedenza.

Se infatti risulta vero che la maggior parte degli MMO fa della socialità una delle caratteristiche principali, Book of Travels la arricchisce e la reinterpreta rendendola molto più intima e profonda.


La nostra esperienza

Come evidente già dal titolo del gioco, il nostro scopo sarà quello di portare a termine un viaggio, immergendoci completamente nel grande mondo ideato dagli sviluppatori e trovando in maniera naturale in nostro obiettivo e l’eventuale compagnia con cui raggiungerlo.

Proprio quest’ultimo punto è uno degli elementi più interessanti ed originali dell’opera, poiché quest’ultima non mette a disposizione del giocatore alcuna chat vocale o testuale, limitando il tutto all’uso dei gesti per comunicare con gli altri viaggiatori nei confronti dei quali ci viene data piena libertà di interazione.

Interazioni che godono della presenza di alcune meccaniche di gameplay quali il baratto, lo scontro e la formazione del gruppo a seconda delle nostre intenzioni.

Si tratta quindi di un’esperienza fondata sul roleplay nella forma più pura, ed in quanto tale risulta importante dare al giocatore i giusti strumenti per creare la propria storia ed immergersi nella sua naturale evoluzione.

Fortunatamente questo è uno degli aspetti meglio riusciti del titolo, la cui incredibile libertà di personalizzazione non si ferma al semplice aspetto estetico, andando invece ad influire sul carattere del nostro pg e persino sulla sua backstory e motivazioni personali.

Ciò che maggiormente stupisce riguardo questo specifico aspetto del gioco è  la presenza di spazi bianchi destinati alla scrittura manuale della storia del nostro personaggio, che non va a sostituirsi alla più classica scelta di razza e levatura sociale bensì la accompagna e completa in maniera del tutto inedita .

Alcune opzioni riguardanti il carattere del personaggio avranno inoltre un certo impatto a livello statistico sulle azioni del giocatore, andando ad influire sull’esperienza in modo simile ai più classici punti forza e malus che risultano comunque presenti nel menu di creazione.

Non è passato molto tempo prima di esserci ritrovati a viaggiare in compagnia di uno sconosciuto con cui abbiamo condiviso una buona parte di tragitto fra emote e continui cambi di direzione.

A questo proposito possiamo ritenerci soddisfatti del feeling di tacita ed intuitiva cooperazione che la struttura di gameplay è riuscita efficacemente a generare, assicurando agli sviluppatori il raggiungimento del principale obiettivo che gli sviluppatori si era prefissati con la creazione di questa avventura.

Ciò che risulta invece ancora poco definito è tutto ciò che fa da contorno al viaggio, per quanto prevedibile trattandosi di un titolo in early access da poco più di un mese.

Con queste premesse non possiamo comunque omettere una certa delusione nel nostro provato, che crediamo possa colpire allo stesso modo chi spera di chiudersi nel gioco per una lunga quantità di tempo.

Stiamo ovviamente parlando dei contenuti effettivi e della QOL, che seppur in continua evoluzione continua a non aver toccato a sufficienza gli aspetti che a nostro parere vanno ad incidere direttamente sull’esperienza, come la chiarezza dei menu e l’intuitività delle azioni disponibili al giocatore.

Le “quest” o meglio le indicazioni che ci vengono date dagli NPC risultano troppo spesso dispersive e poco chiare, così come gli elementi di progressione statistica.

Se è vero che il gioco per coerenza non deve mai guidare il viaggiatore per mano, è anche vero che privandolo di un punto di riferimento o di una motivazione costante per procedere nell’avventura, l’esperienza rischia di diventare noiosa e a tratti frustrante.

Abbiamo inoltre il classico elemento survival che vede il classico ritorno del crafting e della possibilità di preparare o lootare bevande e cibi con lo scopo di aiutarci nella gestione della vita e nel recupero della stamina.

Per quanto concerne questi elementi crediamo sia conveniente l’applicazione di una patch di bilanciamento che renda il viaggio più godibile e meno segnato da continue interruzioni causate dal consumo esagerato dell’energia impiegata per la semplice esplorazione.


Il comparto tecnico e artistico

QOL che deve similarmente essere applicata agli aspetti più tecnici del titolo quali la risoluzione e l’ottimizzazione.

La versione attuale è infatti bloccata al 1080p e per qualche motivo il framerate ha mostrato segni di forte instabilità anche su una build dotata di RTX 3080 ed un intel core i9 di decima generazione.

Confidiamo nelle prossime patch per la correzione di questi problemi che di certo non risultano giustificabili considerando la configurazione di test.

Nota di merito per il comparto artistico, non oggettivamente eclatante ma sicuramente universalmente godibile e molto curato a partire dai menu di creazione del personaggio sino all’effettivo mondo di gioco.

Mondo che risulta a tratti vivo e vibrante grazie alla presenza a schermo di villaggi, oasi, pascoli e strutture di vario genere, spesso abitati da NPC impiegati nelle loro routine.

Stesso discorso per quanto concerne il comparto sonoro e le tracce musicali presenti, la cui complessità va ricercata in delle melodie rilassate e in un doppiaggio fatto di parole in lingua fantasia come sempre più spesso accade in titoli del genere RPG.


Book of Travels è acquistabile su Steam al prezzo pieno di 24,99€ al seguente link:

https://store.steampowered.com/app/1152340/Book_of_Travels/

Ringraziamo gli sviluppatori per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.