La saga di “Five Nights at Freddy’s”, abbreviato FNaF, è senza dubbio una delle più controverse nel mondo degli horror videoludici: nato nel 2014 dallo sviluppatore Scott Cawthon, FNaF si è da subito creato una fanbase dedicata di appassionati che nel corso degli anni si è andata sempre più a dividere a causa delle visioni contrastanti sul futuro della serie.
Chi da un lato voleva giochi horror dall’atmosfera cupa e opprimente, caratteristica dei primi quattro capitoli della serie, ha visto i titoli che tanto apprezzava diventare sempre più self-aware della giovane età dei fan che stavano attirando.

Questa situazione è poi culminata nell’uscita di FNaF: Security Breach (di cui potete leggere la nostra recensione qui), che ha definitivamente rimosso il concetto di “horror” dalla serie, rilegandolo a jumpscare insensati in un’atmosfera priva di qualsivoglia tipo di tensione.
Già col rilascio del DLC “Ruin”, comunque, l’attuale team dietro la serie sembrava essersi reso conto dei problemi del gioco principale, fornendoci un’esperienza più contenuta e meno ambiziosa. Inoltre, ci fu un notevole passo avanti nel fattore orrorifico, che per quanto fosse basilare nella sua realizzazione, fece sperare la community in un futuro più brillante per la serie che li aveva accompagnati per 9 anni.

E così arriviamo al rilascio di FNaF: Help Wanted 2, sequel del primo progetto di Steel Wool Studios prodotto nel 2019.
Dopo qualche mese di esclusività per dispositivi VR, il titolo ha aperto le proprie porte anche a chi non possiede un visore, rilasciando una modalità Non-VR che permette ad un pubblico molto più ampio di vivere l’esperienza del gioco.

Nell’articolo di oggi andremo a recensire proprio la versione Non-VR di Help Wanted 2, per cui, senza perderci in ulteriori chiacchiere, vediamo cosa ha da offrire il titolo!


TRAMA

Parlare della trama di questa serie senza fare spoiler è un compito non da poco, visto che ogni piccolo dettaglio della storia è fondamentale, ma cercheremo di essere il più spoiler-free possibili.
Come il precedente capitolo per Realtà Virtuale, Help Wanted 2 vede il giocatore nei panni di un impiegato della Fazbear Entertainment, che dovrà affrontare una serie di compiti tra riparazioni e simili, ma anche testare macchinari e giochi creati dalla compagnia stessa.

Il titolo non racconta una storia di per sé, ma vuole far mettere insieme pezzi di lore al giocatore per riempire buchi nei titoli precedenti, preferendo non progredire gli eventi stabiliti in Security Breach: Ruin. Pensiamo sia una mossa astuta, da parte di Steel Wool, quella di non voler riempire di eventi confusionari il titolo che invece si presenta molto bene come un semplice e divertente viaggio attraverso numerose location del franchise, alcune già conosciute e altre totalmente originali.

Anche senza una trama corposa dietro, Help Wanted 2 riesce comunque a chiudere delle piccole sottotrame lasciate aperte in altri titoli, che in una serie decennale come questa che va avanti solo ed esclusivamente a causa di buchi del genere, è uno sforzo decisamente apprezzato.

Allo stesso modo, la storia presenta numerosi finali che contraddicono alcuni degli eventi di Security Breach, facendo risultare le già confusionarie vicende del gioco appena menzionato ancora più convolute e sconnesse. Non che ci sia da sorprendersi dato che, alla fine, FNaF è sempre stata una saga dalle vicende fin troppo complesse persino per i più assidui fan del franchise.


GAMEPLAY

Il gameplay della versione Non-VR di Help Wanted 2, come nel suo predecessore, è rimasto completamente invariato dalla versione per visore, con l’unica differenza sostanziale rappresentata dai controlli. Il tutto è stato semplificato per essere adattato ad uno scherma di comandi più classico, ma senza snaturare la versione originale.
Come già provato nel 2019, Steel Wool è capace di adattare senza troppi intoppi un gioco VR, rendendolo un’esperienza fruibile allo stesso modo in entrambe le versioni.

Ma in cosa consistono, quindi, il gameplay e le meccaniche del titolo? Alla base, il gameplay loop è quasi identico al primo capitolo, ma con qualche piccola differenza: innanzitutto, il gioco presenta numerose modalità tra cui scegliere, ognuna piena di minigame dalle numerose meccaniche.
Vi è stato un considerevole passo avanti anche nella qualità di quest’ultimi, che adesso sono quasi tutti originali al contrario del primo Help Wanted che riutilizzava in grande quantità gameplay dai vecchi giochi del Franchise.
I minigame vedranno il giocatore affrontare le esperienze più disparate, che vanno dal riparare macchinari, giostre ed animatronic, al fare attività per bambini e impiegati della Fazbear Ent., ma con una svolta horror.

Per quanto riguarda la ripetizione di alcuni di questi, ci troviamo contrari alle persone che ritengano detragga dall’esperienza complessiva, in quanto il numero di scenari unici è talmente grande che cercare di allungare la durata, ripetendo una manciata di comunque molto divertenti minigame, non sia poi un problema così grande.
Data la natura del titolo, possiamo definirci più che soddisfatti per quanto riguarda questo campo, per non parlare degli innumerevoli segreti e collezionabili disponibili.


COMPARTO GRAFICO E SONORO

Non abbiamo notato un considerevole miglioramento da Help Wanted del 2019 per quanto riguarda la componente grafica del titolo.
Non che sia un problema, ovviamente, dato che il gioco è stato pensato anche per girare nativamente su visori come l’Oculus Quest e successivi, ma nonostante ci fosse la necessità di compiere qualche sacrificio per agevolare le performance del titolo sui visori e computer meno performanti, gli sviluppatori sembrano adesso aver capito come ottimizzare al meglio i loro prodotti per VR senza comprometterne l’aspetto.

Quei modelli che nel primo capitolo presentavano un bassissimo numero di poligoni e texture poco dettagliate, adesso sono stati rifiniti e, per quanto non siano al pari degli standard del momento, sono sicuramente un passo avanti rispetto al titolo del 2019.
Le ambientazioni sono inoltre molto dettagliate, riprendendo sia da luoghi già conosciuti del franchise, espandendoci attorno, sia utilizzando location completamente nuove ed originali.

Il comparto sonoro è a sua volta molto importante, forse più della grafica stessa in un gioco del genere.
Soundtrack a parte, che come al solito per FNaF fa il suo lavoro discretamente, il titolo presenta numerose tracce ambientali che arricchiscono egregiamente alcune delle già inquietanti ambientazioni.

Insomma, FNaF: Help Wanted 2 è un passo avanti rispetto al suo predecessore e si è presentato in maniera molto più rifinita rispetto a Security Breach.
Visto il rilascio del primo film della trilogia cinematografica di Five Nights at Freddy’s, Security Breach: Ruin e questo Help Wanted 2, accolti molto bene dalla critica e la community, non possiamo che sperare per un futuro molto più brillante per una saga che, soprattutto ultimamente, ha avuto più bassi che alti. Attendiamo dunque con ansia quello che il franchise ha da regalarci quest’anno, in attesa del suo decimo anniversario.


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Five Nights at Freddy's: Help Wanted 2 (PC)
In conclusione
FNaF: Help Wanted 2 è un notevole passo avanti rispetto al primo Help Wanted e sicuramente un prodotto migliore di Security Breach. Se possedete un visore VR o qualunque altra piattaforma su cui è disponibile il titolo, e avete voglia di divertirvi con un sacco di minigiochi unici e creativi, allora date una chance a Help Wanted 2.
pro
Grande varietà di minigiochi
Ottimo comparto grafico
Una buona atmosfera
contro
Il gioco presenta alcuni finali e sezioni di trama confusionarie e contraddittorie
8
voto