Dal suo rilascio nel 2023, Diablo IV ha visto numerosi cambiamenti, rispondendo ai feedback della community e mitigando alcuni degli aspetti negativi che avevamo evidenziato nella nostra recensione originale.

Con l’avvicinarsi del lancio della prima grande espansione, Vessel of Hatred, facciamo il punto della situazione, esaminando i principali cambiamenti, le criticità e i miglioramenti che il gioco ha attraversato nel corso dell’ultimo anno.


Il bilanciamento e le novità

Uno degli aspetti su cui Blizzard ha lavorato sin dal giorno del lancio è senza dubbio il bilanciamento in tutte le sue sfaccettature, dal rework delle classi alle modifiche e agli inserimenti di nuove meccaniche legate alla progressione.

Avendo avvertito l’immediata nascita di un meta che vedeva alcune classi estremamente svantaggiate rispetto ad altre, il team ha rilasciato una serie di buff e nerf mirati a offrire un’esperienza gratificante per ogni giocatore.
Ad esempio, abilità come Pressure Point e Walking Arsenal del Barbaro sono state notevolmente migliorate, rendendo questa classe una delle migliori tra cui scegliere. Al contrario, il Necromante, un tempo la scelta dominante tra i giocatori, è ora considerato meno efficace, specialmente nelle fasi endgame.

Blizzard si è anche prodigata nel ricostruire il sistema di drop e gestione degli item, semplificandone in maniera considerevole le statistiche. I drop in particolare, sono stati ripensati da modo che vengano ottenuti con statistiche adatte alle specifiche classi scelte dal giocatore.
Miglioramenti significativi sono stati applicati anche agli oggetti leggendari, sia per quanto riguarda il loro livello di drop sia per il loro utilizzo nel Codice del Potere.

Assieme a questi cambiamenti, il team ha introdotto alcune modifiche significative al funzionamento delle ricompense e al ritmo del gameplay. In particolare, ora è possibile utilizzare gli skill points, gli oboli e i punti paragon per tutti i personaggi legati all’account del giocatore, riducendo fortemente la componente di grinding necessaria per ricominciare il gioco con altre classi.

Infine, l’introduzione dei sistemi di tempering e masterworking offre una maggiore libertà di personalizzazione e potenziamento degli equipaggiamenti, sostituendo di fatto il sistema base di potenziamento del fabbro.
Mentre il tempering consente di potenziare le specifiche statistiche di un equipaggiamento attraverso materiali lootabili, il masterworking permette di rifinire ulteriormente lo stesso equipaggiamento per affrontare le sfide dell’endgame, utilizzando materiali molto più rari.
In entrambi i casi, questa innovazione rappresenta un notevole miglioramento rispetto al sistema presente al lancio del gioco.

L’Endgame e il Season Pass

Un altro aspetto fondamentale di Diablo IV che meritava la massima attenzione da parte del team di sviluppo è l’endgame, che si era sviluppato inizialmente con una lentezza che aveva scoraggiato la fanbase. L’introduzione degli eventi Helltide, di numerose piccole attività secondarie e di nuovi boss varianti come Uber Andariel hanno parzialmente placato la necessità dei giocatori di ottenere contenuti freschi, che arriveranno finalmente con il rilascio dell’espansione previsto per il prossimo ottobre.

Nel frattempo, Blizzard si è prodigata nell’offrire ai giocatori un sistema live-service alimentato dal Season Pass, introducendo di volta in volta nuove missioni e ricompense con tematiche uniche. La scorsa Season of Blood, ad esempio, ha introdotto una varietà di contenuti a tema vampirico e una buona quantità di QoL molto attesi dalla community.

Se da un lato i dev hanno sfruttato questo sistema per offrire contenuti nuovi e costanti all’utenza, non possiamo certo dire che non siano mancate critiche pesanti al sistema di monetizzazione. Infatti, il team non ha mai smesso di pubblicare nuove skin e oggetti esclusivi per il negozio, a prezzi francamente poco giustificabili.

Il futuro di Diablo IV

Lo scorso anno per Diablo IV ha rappresentato l’inevitabile periodo di assestamento di un prodotto già molto valido ma che necessitava di bilanciamenti e migliorie, non solo in termini di contenuti, ma anche come piattaforma live-service su cui investire con futuri aggiornamenti.

Nonostante le difficoltà, il gioco è riuscito a costruire una solida community e ha beneficiato ulteriormente del recente inserimento nel catalogo di Game Pass. Ancora più importante, l’annuncio della prima espansione, Vessel of Hatred, ha rinnovato l’interesse dei giocatori nei confronti del titolo, presentandosi con un trailer cinematografico tanto crudo quanto stiloso.
Il DLC, il cui rilascio è previsto ad Ottobre, introdurrà la nuova regione di Nahantu, che comprende giungle ricche di pericoli e località familiari come Kurast e Travincal.
È prevista anche l’introduzione di una nuova classe, lo Spiritborn, un guerriero veloce e versatile che può fare affidamento sul potere dei quattro spiriti guardiani.

Fra i contenuti Qol attesi, i loadouts, i filtri per la navigazione del loot e una varietà di nuovi funzionalità social per semplificare la costruzione delle community all’interno del gioco.

In sostanza, con il gioco sempre più stabile e plasmato attraverso i feedback della community, Blizzard può finalmente concentrarsi sui contenuti inediti di maggior rilevanza, aprendo le danze con l’atteso rilascio di Vessel of Hatred.


Ringraziamo Activision-Blizzard per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa analisi.
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Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.