Nell’articolo di oggi andremo a recensire un titolo sviluppato da Adglobe e Live Wire, seguito diretto di Ender Lilies: Quietus of The Knights, ovvero Ender Magnolia: Bloom in The Mist.
Il titolo è stato rilasciato in Early Access il 25 marzo 2024, ma presenta tutt’ora aggiornamenti per arricchirne i contenuti, nella speranza di ravvivare la community già dedicata al titolo precedente.
Il prodotto, in effetti, pone in tutto e per tutto le sue fondamenta sul predecessore, dal momento che aveva già soddisfatto le aspettative degli appassionati dei Metroidvania.
Dall’uscita dell’ormai celebre Hollow Knight, ritenuto lo standard moderno del genere, molti prodotti faticano a trovare una propria identità, inevitabilmente cadendo vittima di paragoni con quest’ultimo.
Osserviamo assieme in questa recensione, se Ender Magnolia, seguendo i passi di Ender Lilies, sia riuscito o meno a trovare una propria unicità.
TRAMA
Trattandosi di un seguito diretto di Ender Lilies, Magnolia ambienta le sue vicende nello stesso universo del titolo precedente, numerose decadi più avanti.
Laddove il predecessore aveva rappresentato un mondo vuoto in piena decadenza, in questo caso ci troviamo catapultati in una terra che, sebbene in difficoltà, presenta la speranza di tornare al suo splendore.
Nella grande nazione magica di Vaporterra, gli Homunculi, forme di vita artificiali generate da una sorgente sotterranea, sono impazziti a causa di vapori nocivi del sottosuolo.
La protagonista, Lilac, è un’accordatrice che possiede il potere di salvare gli Homunculi.
Nei suoi panni, si affronterà un viaggio attraverso questa terra sconfinata, con l’obiettivo di ritrovare i propri compagni e ricordi perduti.
La storia del gioco è dunque avvolta dal mistero e verrà pian piano rivelata nel corso del viaggio di Lilac, proprio attraverso questi ultimi.
Abbiamo decisamente apprezzato che un sequel del genere abbia deciso di raccontare una storia completamente diversa rimanendo però fedele alle sensazioni che avevamo apprezzato nel primo titolo.
Se Lilies presentava una storia cupa e deprimente, però, Magnolia racconta le vicende di una rinascita precolma di speranza, che abbiamo ritenuto essere una boccata d’aria fresca.
GAMEPLAY
Come già accennato, Ender Magnolia riprende la maggior parte delle sue meccaniche dal suo predecessore, e sebbene non privo di alcune novità, abbiamo riscontrato una somiglianza quasi eccessiva con quest’ultimo.
Trattandosi comunque di un titolo in Accesso Anticipato, non ci aspettiamo che questo sia lo stato finale del prodotto, ma siamo invece speranzosi per il suo futuro.
Nelle fasi di gameplay, si possono trovare le colonne portanti del genere Metroidvania, con l’aggiunta di meccaniche originali, come la possibilità di assoldare Homunculi e guerrieri del passato caduti.
Seppur simile ad Ender Lilies, abbiamo apprezzato la riproposizione della feature, adattata al mondo di Ender Magnolia.
Altre novità da menzionare si includono la possibilità di poter scattare in linea retta in aria, differentemente dal predecessore che obbligava il giocare a rotolare verso il basso, e il più comune doppio salto che apre le porte a più possibilità di platforming.
Trattandosi di un Metroidvania, l’esplorazione del mondo di gioco è senza ombra di dubbio una delle due componenti essenziali del genere, assieme al combattimento.
L’esplorazione non è assai diversa da quella di Ender Lilies, quantomeno a riguardo delle basi della meccanica stessa: sarà possibile esplorare le mappe in maniera verticale e orizzontale, il tutto coronato da alcune sezioni di platforming, ma che sono tuttavia indubbiamente semplici.
Fin troppo per un prodotto che fa dell’esplorazione il fondamento del suo gameplay e, difatti, il backtracking viene talvolta forzato per incentivare il progresso della storia del gioco.
Gran parte delle aree esplorabili, inoltre, sono completabili al 100% fin da subito, presentando invece il problema opposto, cioè la mancanza di backtracking e la vuotezza di esse.
A differenza del capitolo precedente, Ender Magnolia fallisce nel creare un’esplorazione davvero soddisfacente a causa delle lacune contenutistiche del mondo di gioco, lacune che speriamo vengano colmate in successivi aggiornamenti del titolo, che potrebbero arricchire le attività di gioco.
Sebbene Ender Magnolia pecchi di semplicità nell’overworld, presenta invece una difficile sfida nei Boss, tramite un migliorato combat system, che fa uso delle meccaniche menzionate in precedenza. Abbiamo con piacere potuto constatare che le hitbox dei nemici non sono più basate sul contatto dell’NPC ostile col giocatore, bensì si basano sulla realizzazione delle mosse avversarie, il che rende il gameplay più raffinato, fluido e piacevole. Abbiamo altresì apprezzato una vasta gamma di personalizzazioni che consentono di creare delle build a proprio piacimento.
Dunque, esplorazione a parte, il gioco ha un eccellente potenziale che vogliamo vedere esplorato nelle successive iterazioni del titolo.
COMPARTO GRAFICO E SONORO
Il comparto artistico e stilistico del gioco è assolutamente uno dei punti focali di Ender Magnolia che, esattamente come Lilies, punta ad un artstyle pittorico e piacevolmente colorato. Se Lilies, però, presentava tinte di colori calde e spente, come rossi e marroni, la palette di colori di Magnolia è notevolmente più accesa e presenta toni più freddi, principalmente blu e viola, mescolandoli tinte calde, creando un ottimo contrasto di tonalità.
Le animazioni dei personaggi e dei Boss sono altrettanto superbe, facendo anche uso di un ottimo effetto parallasse, che dà un grande senso di profondità agli sfondi. I design di personaggi giocabili e creature ostili e non, posseggono elementi unici e distinguibili, rendendo ogni sprite del gioco istantaneamente riconoscibile l’uno dall’altro. Menzione fatta specialmente per l’impeccabile lavoro di Creature Design che abbiamo apprezzato e non poco.
La colonna sonora complementa in maniera stellare il suggestivo ambiente creato dalla grafica con un prominente utilizzo di piano e archi che, con lo sporadico utilizzo di synth, aumentano l’intensità della musica durante le Boss Fight, mantenendo pur sempre una certa sobrietà nella composizione.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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