Dopo anni di calo dell’interesse nei confronti degli strategici, il periodo d’oro che stanno vivendo indie e generi dimenticati ha portato ad un rinnovato interesse da parte della comunità del gaming sia per gli RTS che per gli strategici a turni.
Solo nel 2024 abbiamo visto titoli di assoluto spessore come Homeworld 3, Ratten Reicho, recensito nelle nostre pagine, Songs Of Conquest , che hanno ridato nuova linfa ai vari sottogeneri e fatto scoprire a giocatori novizi le gioie del comandare eserciti e riempire le mappe di edifici.
Complice di questa rinascita è stata sicuramente anche la volontà di Microsoft di rilanciare i grandiosi titoli dei mai troppo compianti Ensemble Studios.
Se siamo partiti con Age Of Empires I & II: Definitive Edition, la naturale prosecuzione sta proprio nel titolo in recensione oggi, ossia Age Of Mythology: Retold, strategico in tempo reale che riprende per buona parte la formula dei suoi predecessori, aggiungendo elementi presi dalla mitologia di svariate culture antiche.
Nelle grandiose battaglie di Age Of Mythology: Retold, gli opliti greci verranno affiancati dai brutali ciclopi, gli arcieri egizi saranno retroguardia di unità cinocefale dalla testa di sciacallo e i berserk norreni (nel titolo originale ulfsark) combatteranno al fianco delle leggendarie Valkyrie.
Insomma, uno scontro di civiltà e divinità dalle proporzioni eroiche.
LA TRAMA
UN’EPOPEA MASTODONTICA
In occasione di questa remastered gli sviluppatori di The World’s Edge hanno incluso ben tre campagne originariamente sviluppate per il titolo originale.
Oltre a La Caduta del Tridente, lunga e difficile campagna principale del primo Age Of Mythology, sono state inserite anche Il Dono D’Oro (originariamente disponibile come mini-dlc gratuito) e La Nuova Atlantide (The Titans in inglese), manca ancora invece la campagna esclusiva realizzata per l’Extended Edition di A.O.M. uscita nel 2016, La Storia Del Dragone.
Da segnalare, per ora, la mancanza di nuovi contenuti ufficiali, fiduciosi che questi arrivino insieme alla civiltà cinese il prima possibile.
Già la sola presenza de La Caduta del Tridente è comunque garanzia di almeno 20/25 ore di gioco in single player frenetico, con una buona storia narrata in maniera convincente tramite cutscene e dialoghi fuori campo.
Peccato che i modelli dei vari personaggi (nonostante siano stati rifatti da zero) non abbiano animazioni della bocca, rendendo i protagonisti completamente statici durante le inquadrature ravvicinate.
LA CADUTA DEL TRIDENTE
La prima campagna di Age Of Mythology ci vedrà nei panni di Arkantos, comandante dell’esercito atlantideo, di ritorno da una campagna militare a bordo di un vascello greco.
Egli è tormentato da sogni inquieti, ed in uno di questi la dea Atena gli rivela che la stessa civiltà di Atlantide è in grave pericolo.
Una volta svegliatosi dall’incubo, la nave che trasporta Arkantos avvista la terra natia, che però, sta venendo attaccata da una banda di pirati supportata da mostruose piovre giganti: I Kraken, bestia mitologica che nel mondo di gioco è una creatura del dominio di Poseidone, in teoria patrono e protettore della mitica Isola.
Neanche il tempo di sbarcare dalla galea che li ha accompagnati sino al porto che i militi, guidati da Arkantos, devono riorganizzare le difese della città di Atlantide e respingere le orde di assalitori nella prima missione della campagna.
La fine della battaglia (e della prima missione) si rivelerà una vittoria di Pirro, dato che scopriremo che il tridente del Dio dei mari, reliquia che proteggeva l’intera civiltà atlantidea, è stato rubato dal tempio di Poseidone dai pirati in fuga.
Da qui in poi inizierà una lunghissima epopea che ci vedrà da prima calcare i campi di battaglia di Troia dalla parte degli Achei, accompagnandoci ad eroi del calibro di Ulisse, Achille e Agamennone, per poi visitare location esotiche come l’Egitto, il Nord Europa e… l’Oltretomba.
In questa avventura, Arkantos dovrà combattere gigantesche battaglie contro esseri mitici e confrontarsi con tradimenti e macchinazioni, sia umane che divine, che minacciano di portare alla rovina Atlantide e l’intera civiltà umana.
Fortunatamente, al suo fianco troverà tantissimi eroi greci, egizi e norreni che, con gli eserciti delle proprie civiltà e la benedizione dei vari pantheon, lo aiuteranno in un’impresa disperata.
IL GAMEPLAY
I GRANDI CLASSICI NON TRAMONTANO MAI
Anche se non avete mai giocato Age Of Mythology, se avete messo mano almeno una volta a degli RTS come Age Of Empires o Empire Earth, saprete già come muovervi sin dal primo momento.
La routine di gioco è semplicissima: la vostra base principale sarà costituita da un centro cittadino, da cui potrete ”allevare” e inviare dei cittadini a costruire altri edifici (compresi altri centri abitati, nei pochi punti predefiniti presenti sulla mappa) e soprattutto a raccogliere le tre risorse essenziali: cibo, legname e oro.
Queste risorse serviranno a loro volta a costruire edifici come caserme, templi e porti, utili rispettivamente a produrre e potenziare unità umane, bestie mitologiche e navi (da guerra ma anche pescherecci per la raccolta di cibo grazie alla pesca).
Per proseguire, dovremo raggiungere dei determinati prerequisiti e portare la nostra civiltà ad un livello tecnologico superiore nei centri città, una delle caratteristiche tipiche di questo genere di titoli.
Con ogni nuovo livello, sbloccheremo edifici che a loro volta permetteranno di ottenere nuovi potenziamenti e unità specifiche, sarà dunque importantissimo riuscire ad essere sempre ”aggiornati” rispetto al nemico, sia che stiate affrontando l’ottima intelligenza artificiale del gioco, sia che stiate fronteggiando i condottieri nemici in epiche battaglie in multiplayer.
Una risorsa aggiuntiva in Age Of Mythology è rappresentata dal Favore, che vi permetterà di richiedere l’intervento delle vostre divinità di riferimento, sia ottenendo truppe mitiche nei templi, sia ottenendo miracoli di varia natura, distruttivi, di difesa o di potenziamento.
Ogni civiltà accumulerà favore in maniera diversa: con i Greci dovrete inviare alcuni cittadini a pregare nei vari templi, gli Egiziani invece dovranno costruire dei monumenti che permetteranno un’afflusso costante di Favore finché rimangono in piedi, mentre i Norreni potranno ottenere questa risorsa semplicemente combattendo.
Gli Atlantidei, invece, accumuleranno favore divino producendo un’unità scout chiamata Oracolo.
Questo sistema, per quanto familiare, porta a dei match assolutamente frenetici e divertenti, a cui si aggiunge l’imprevedibilità delle caratteristiche uniche di Age Of Mythology.
MITICHE MECCANICHE, PER MITICHE CONQUISTE
La validità dell’esperienza di Age Of Mitology stava nella capacità di Ensemble Studios di prendere la struttura classica dei precedenti Age Of Empires e stravolgerla, arricchendola con un numero incredibile di meccaniche e variabili che rendevano ogni partita potenzialmente unica.
Le tre civiltà disponibili nel gioco base, Greci, Egizi e Nordici (a cui si aggiungono gli Atlantidei attraverso i DLC presenti anche in Retold), sono ben caratterizzate e hanno ovviamente dei rispettivi pantheon di divinità, dei bestiari mitologici ed una varietà notevole di edifici specifici, unità speciali, abilità speciali, eroi e miracoli.
All’inizio delle nostre partite (fuori dalle campagne), ci verrà chiesto di selezionare una divinità principale tra le tre (quattro nel caso dei norreni) legate al pantheon della civiltà da noi selezionata, che ci darà dei bonus in determinati campi come attacco, difesa e raccolta risorse oltre ad unità e miracoli specifici.
Ogni volta che la nostra fazione compirà un balzo tecnologico attraverso l’avanzamento di livello, potremo invece selezionarne una minore tra due a disposizione, e ognuna, esattamente come le principali, ci darà accesso a una gamma ben definita di bonus, unità, tecnologie e così via.
Parliamo quindi di una profondità e di una possibilità di customizzazione immensa, grazie alle decine di divinità maggiori e minori e ai tanti potenziamenti attivi e passivi legati ad esse, in grado di cambiare drasticamente le strategie e il ritmo delle partite rendendole assolutamente imprevedibili.
Il vostro avversario predilige la difesa e si nasconde dietro delle impenetrabili mura? con una scorta di Favore e la fedeltà a Zeus, una tempesta di fulmini potrebbe tirarle giù in brevissimo tempo. State per subire l’assalto di un enorme esercito che il vostro avversario sta costruendo da ore? rendete inutili i suoi sforzi grazie al miracolo ”proprietario” di Thot, la pioggia di meteoriti.
Questa valanga di personalizzazioni, sebbene sulla carta promettesse partite in single e multiplayer sempre nuove e avvincenti, si scontrava con dei problemi di bilanciamento abbastanza marcati, ed è proprio su questo aspetto che gli sviluppatori hanno lavorato per migliorare Age Of Mythology, con un numero elevatissimo di modifiche su tanti (sottilissimi) aspetti microgestionali.
La nostra impressione è che le civiltà sfruttino molto meglio le proprie caratteristiche, spingendo i giocatori a non adagiarsi su strategie meta predefinite. Tuttavia, le nostre poche settimane di prova non bastano a confermare pienamente questa sensazione ed il vero banco di prova sarà la continua interazione tra sviluppatori e i giocatori più esperti della community.
Bello il tuo Kraken, sarebbe un peccato se lo friggessi con una tempesta di fulmini…
Va inoltre considerato che in un futuro ancora non definito verrà inserita la civiltà cinese, che porterà ancora più varietà e caos ai nostri scontri.
UNA GRANDINATA DI MIRACOLI
Ma i cambiamenti a livello di gameplay non si limitano al bilanciamento tra varie civiltà e divinità, una delle differenze maggiori tra Retold e l’originale Age Of Mythology sta nel sistema di accumulamento del Favore, che è stato reso molto più lento e il cui valore è stato decisamente abbassato, per impedire ai giocatori di accumulare immense ondate di creature mitologiche e favorendo una costruzione di armate decisamente più equilibrata.
Altro dettaglio contrastante con il titolo originale è la possibilità, limitata dal nuovo sistema del Favore e da un sistema di cooldown abbastanza lungo, di utilizzare più volte i miracoli all’interno di una partita, che porta a match decisamente più emozionanti e spettacolari dal punto di vista visivo.
Solamente la costruzione di edifici speciali chiamati Meraviglie abbasserà drasticamente sia i requisiti di risorse e i tempi di ricarica dei miracoli, ma sarà davvero difficile riuscire a tirare su uno di questi edifici nelle veloci partite 1vs1, sia contro L’IA che contro giocatori reali.
Altre modifiche che portano Age Of Mythology nel 2024 sono un HUD rinnovato, una meccanica che permette di mandare in automatico i lavoratori a requisire le risorse più utili in un determinato momento della nostra partita, una modalità di esplorazione automatica ed un sistema di pathfinding dell’unità (piaga costante di tutti gli RTS) davvero ottimo.
Da segnalare anche l’inserimento delle code di produzione e di un nuovo albero delle ricerche.
Ci è piaciuto tantissimo anche il moderno menù completo di tante opzioni per l’accessibilità, per permettere a qualsiasi giocatore ipovedente di godere pienamente di questo splendido titolo.
ANALISI TECNICA
IL MOTORE GRAFICO
Qualunque giocatore old school che ai tempi ha potuto apprezzare Age Of Mythology noterà a primo impatto la differenza abissale tra il gioco originale e questa remastered.
Questa radicale differenza è dovuta al nuovo engine proprietario, il Bang, lo stesso della Definitive Edition di Age Of Empires III.
Pur mantenendo la medesima direzione artistica e lo stesso design del vecchio A.O.M, la qualità grafica è nettamente migliorata.
Il motore gestisce un nuovissimo sistema di animazioni, texture e di illuminazione, magari non proprio all’altezza di produzioni ben più blasonate, ma comunque decisamente notevole.
Impressionante anche il motore fisico, sarà davvero una gioia per gli occhi vedere un soldato nemico venir lanciato via da una creatura gigante, o un nostro miracolo aprire fenditure nel terreno della base nemica mentre boschi ed edifici bruciano.
Abbiamo trovato abbastanza altalenante la qualità dei modelli, come potete vedere voi stessi nei vari screenshots presenti nella nostra recensione.
Alcuni sono decisamente belli e moderni, come il Kraken o determinati edifici, mentre altri, pur essendo stati ridisegnati da zero, sembrano appartenere a un gioco di generazioni precedenti, come l’Hydra e le unità eroiche.
A livello prestazionale, Age of Mythology: Retold si dimostra solido e scalabile, perfettamente in grado di funzionare al massimo delle capacità grafiche su un PC di fascia media. Sulla nostra nuova 4080 Super, il gioco ha toccato delle vette di fluidità davvero eccellenti al fronte di un bassissimo dispendio di risorse.
IL COMPARTO AUDIO
Fortunatamente, Microsoft e gli sviluppatori di World’s Edge non si sono risparmiati neanche per quanto riguarda il lato audio di Age Of Mythology: Retold.
La colonna sonora originale, che tanto ci aveva emozionato ai tempi, è stata completamente riregistrata e rimasterizzata, senza troppe modifiche.
Anche il doppiaggio originale in italiano è stato preservato e, dobbiamo dire, è invecchiato molto bene.
Si aggiunge a tutte le caratteristiche elencate anche un nuovo sistema di notifiche audio, davvero chiaro ed utilissimo per focalizzare la nostra attenzione su determinati punti delle ampie mappe.
Age Of Mythology: Retold è disponibile per: PC e Xbox Series S e X.
Ringraziamo Microsoft per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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