Quello dei giochi con licenza è un mercato che può variare di qualità in maniera piuttosto considerevole in base ai titoli di cui si sta trattando. Per chi non lo sapesse, i giochi con licenza (o licensed games) sono prodotti basati su franchise già esistenti, che hanno lo scopo di pubblicizzare o espandere sulla serie stessa.
Molti di questi titoli, comunque, finiscono spesso e volentieri per essere prodotti qualitativamente carenti a causa degli strettissimi tempi di sviluppo e la mancanza di una vera e propria passione verso l’argomento trattato.

D’altro canto, questi titoli possono, nelle giuste condizioni, diventare delle vere e proprie perle videoludiche, cosa che le software house hanno dimostrato più e più volte essere possibile.
Tuttavia, per ogni gioco pregevolmente realizzato, ce ne saranno sempre altri dieci messi sul mercato con il solo motivo di guadagnare su una proprietà intellettuale famosa, nei quali la qualità del prodotto stesso è messa quasi in secondo piano a favore di riempire il gioco di numerosissimi contenuti, che mancano però di qualunque tipo di profondità.

Superati questi spiacevoli preamboli, dunque, andiamo a dare uno sguardo più dettagliato al titolo di cui parleremo oggi, ovverosia Funko Fusion.
Sviluppato da 1010 Games, come nientemeno che il loro titolo di debutto, Funko Fusion punta a ricreare la magia del collezionare Funko POP! replicando vicende da film, serie TV, cartoni animati e altri stessi videogiochi, permettendo ai giocatori di utilizzare i personaggi più disparati dai propri franchise preferiti.

Dunque, sarà Funko Fusion una piccola perla o si rivelerà essere l’ennesimo prodotto commerciale? Scopriamolo insieme nell’articolo di oggi!


TRAMA

La trama, come molti altri elementi di questo gioco, risulta minimalista e superficiale, aggettivi che diventeranno ricorrenti in questa recensione.
Non ci si aspettava di sicuro una storia profonda da un gioco che, da come anticipato, puntava sulla varietà e le citazioni alle serie più rinomate nella cultura pop, ma un risultato così scarno e colmo di lacune ci ha quasi sorpreso.
Queste stesse sono inoltre intrinsecamente legate alle scelte di game design che approfondiremo più avanti.

In Funko Fusion, il giocatore prenderà il controllo di numerosi personaggi a sua scelta, per poi avventurarsi in uno dei mondi disponibili come tutorial.
Il primo, la Fabbrica Funko, vedrà il nostro personaggio affrontare delle temibili creature che stanno creando scompiglio nella struttura, con lo scopo di aiutare Freddy Funko ed i suoi compagni, impegnati anch’essi nello scontro. Questa battaglia si concluderà, tuttavia, con la sconfitta di Freddy per mano del suo gemello malvagio “Eddy”, che si scoprirà essere al comando delle entità.

Per aiutare Freddy a recuperare il suo potere perduto, rubatogli da Eddy, affronteremo queste forze del male attraversando i più disparati mondi, nell’ordine che riteniamo più opportuno, recuperando collezionabili e oggetti utili alla vittoria della lotta con il malvagio alter-ego della mascotte di Funko.

Oltre che avere una premessa generica e riconducibile a molti altri crossover del passato (Lego Dimensions, Disney Infinity, etc.), la storia è incredibilmente autoreferenziale e priva di qualsivoglia senso di progressione.
Dal momento che gli unici eventi di trama si devono riproporre più e più volte per adattarsi alla supposta varietà del gameplay, manca un senso di coesione generale che, anche per un gioco di questo calibro, risulterebbe necessaria per mantenere un minimo d’interesse.


GAMEPLAY

Purtroppo, per descrivere il gameplay, ci troviamo a doverci ripetere: minimalista e superficiale. Benché il marketing di questo prodotto millantasse una grande varietà di mondi esplorabili e peculiarità nei personaggi, Funko Fusion presenta in realtà delle enormi lacune su entrambi i punti di vista.
Non solo i mondi non sono poi così tanti, ma molti di quelli mostrati nelle campagne pubblicitarie non si possono nemmeno definire tali. Questi ultimi, infatti, spesso fanno la loro comparsa come brevi e semplici sezioni di stage più grandi.
Una menzione onorevole va senza dubbio al “mondo” dedicato al famoso franchise di Five Nights at Freddy’s, il quale è stato un elemento fondante della campagna marketing, al punto di dedicarvi degli interi showcase su Youtube.

Deludentemente, la porzione dedicata ai celebri animatronics è niente meno che una minuscola sottosezione del mondo di Scott Pilgrim vs. the World, implementata senza rispetto alcuno per il source material, ignorando il contesto di entrambi i franchise.
Prendiamo questo esempio per descrivere il modus operandi con il quale vengono trattati tutti i brand ed eventuali cameo presenti nel gioco, ossia con pesanti inaccuratezze ed un trattamento privo di qualsivoglia passione.

Questa noncuranza si ripresenta nella gestione dei personaggi giocabili e sugli sgradevoli requisiti per sbloccare i vari Funko POP! bloccati dietro convoluti e ripetitivi puzzle, una difficile da ottenere valuta di gioco e una tediosa meccanica di farming.

Seppur vero che i personaggi siano effettivamente molteplici, non è tutto oro quel che luccica: la differenza tra ognuno di questi è ridotta infatti all’osso.
Sono ben pochi gli elementi che servono a “distinguerli”, dato che molti sono condivisi tra quasi tutti i membri del cast, privandoli dunque di qualsivoglia peculiarità vera e propria, tutto questo in un moveset già generico di suo.


COMPARTO GRAFICO

C’è poco da dire anche sul comparto grafico di questo titolo. L’aspetto “cartoony” dovuta ai design dei Funko POP! serve a mitigare una presentazione talmente generica da rievocare quegli ormai diffusi asset flip di Unity, con tanto di un eccesso di motion blur unito a texture e modelli riutilizzati per tutta l’esperienza di gioco.
Ci aspettavamo un po’ più di personalità da un titolo che fa della stravaganza dei prodotti, dai quali si è ispirato, il suo vanto, quando invece si mostra al pubblico in maniera, benché accettabile, incredibilmente banale.

Non mancano inoltre vere e proprie mancanze tecniche e quella che ci ha più colpito è, senza dubbio alcuno, la gestione dei filmati.
Se in moltissimi titoli moderni la transizione da gameplay a cutscene è mitigata da qualche tipo di dissolvenza al nero o, addirittura in casi più rilevanti, da veri e propri movimenti ininterrotti di camera, in Funko Fusion la questione è trattata senza alcuna cura. I filmati, infatti, partiranno dopo una brusca interruzione seguita da un caricamento di qualche secondo, che spezza in tutti i modi il senso di continuità e immersione del gioco.


Ringraziamo Cidiverte per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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Funko Fusion (PS5)
In conclusione...
Funko Fusion è un titolo per cui non avevamo alte aspettative, ma che è comunque riuscito a stupirci negativamente vista la sua completa mancanza di cura, varietà di missioni e stili di gameplay.
Pregi
Numerosi personaggi dai più disparati franchise
Difetti
Trama banale e sempliciotta
Gameplay poco variegato
Direzione artistica inesistente
4
Voto