Se c’è un genere che non ha mai smesso di raccogliere consensi tra gli appassionati, questo è senza dubbio quello dei run-and-gun.
Anche se Konami non azzecca un buon Contra da circa 20 anni e anche la serie di Metal Slug ormai si limita a vivacchiare, tra port, titoli mobile e il tanto atteso Metal Slug Tactics di cui ancora non si sa neanche la data d’uscita, ogni anno vediamo spuntare una platea di ottimi Shoot’ em’ up bidimensionali.

Dagli orki warhammeriani di Shootas, Blood and Teef alle anatre cyborg di Mighty Goose, sino alle metropoli cyberpunk squisitamente anni ’90 di Huntdown, la lista di videogame con cui i giocatori alla ricerca di una sfida e/o un bell’attacco epilettico possono dilettarsi è sterminata.

Dal 26 Settembre 2024 un ulteriore titolo entra di diritto nei cuori dei fan dei run-and-gun, stiamo parlando di Iron Meat, sviluppato da Ivan Valeryevich Suvorov e pubblicato da Retroware e, nella versione fisica per PS5 e Switch, da Strictly Limited (ne abbiamo parlato qui).

Lo splendido intro animato di Iron Meat ci dice già tutto quello che dobbiamo sapere sul gioco e sulla trama.

LA TRAMA:

Come tantissimi shoot ‘em up, anche Iron Meat prende spunto dalla massima di John Carmack e decide di andarci decisamente leggero con la trama, presentata in gioco da delle bellissime cutscene in pixel art.

Nonostante la semplicità apparente della storia di Iron Meat, c’è tantissima lore nascosta nel background di questo gioco, per questo motivo Retroware ha messo a disposizione dei fan un esilarante video di ben 20 minuti in cui viene spiegata tutta la lore e la storia dei personaggi.

In un futuro in cui Demolition Man non è più una distopia (auto volanti, impianti cybernetici, insomma senza il lato brutto) sulla Luna è sorto un laboratorio high-tech di nome Tycho Crater, dove l’esercito terrestre svolge importantissimi esperimenti sul teletrasporto.

Durante uno di questi esperimenti, un fisico di nome Yuri Markov viene infettato involontariamente da un orrore cosmico malintenzionato (ciao Howard, ti pensiamo sempre) con la pessima abitudine di assimilare e mutare tutto ciò che è composto da ferro, incluso sangue e metallo. In poche ore, si creano poco simpatici ibridi che in brevissimo tempo trasformano il nostro satellite preferito in una massa di occhi, carne e metallo.

Sfruttando un portale alla Star-Gate collegato direttamente con la Terra, La Carne (questo il nome della creatura) invade il nostro pianeta, infettando persone, veicoli di tutti i tipi e addirittura città ed edifici.

Amici scienziati, diciamolo una volta per tutte, i portali che portano su dimensioni abitate da entità cosmiche brutte e cattive sono una pessima idea.

Nei panni di uno dei pochi militari sopravvissuti, o di una coppia di questi se sceglieremo di giocare in coop, armati fino ai denti e in grado di resistere all’assimilazione grazie a una speciale armatura di titanio, dovremo combattere lungo otto ambientazioni spettacolari, fino a ricacciare La Carne e i suoi sgherri mutanti sulla base lunare e affrontarli in un esplosivo livello finale.


IL GAMEPLAY:

COMANDI E STRUTTURA DEL GIOCO:

Come già spiegato in apertura d’articolo, Iron Meat è un run-and-gun puro, che deve moltissimo del suo gameplay e, in parte, della sua estetica alla serie Contra. Il gameplay si presenta in un classico stile SHMUP; Vadim e Dimitry (questo il nome dei due eroi) possono correre, saltare e sparare in otto direzioni. È quindi assolutamente obbligatorio l’uso di un pad per godersi appieno il gioco, con comandi che risultano comunque precisi e reattivi.

Oltre a sparare in movimento, premendo L2 e R2, i nostri avatar potranno rimanere in posizione e sparare in tutte le direzioni senza muoversi. Questa feature sarà essenziale in Iron Meat e dovrà essere imparata a usare alla perfezione per evitare di perdere inutilmente vite finendo in bocca a un nemico o venendo colpiti da un proiettile che avremmo potuto semplicemente evitare restando fermi.

Un giudizio assolutamente soggettivo (pertanto non conteggiato in sede di voto) va allo sparo verso il basso, difficile da eseguire proprio perché in pieno stile Contra (non voleteci male, abbiamo sempre preferito i comandi di Metal Slug). Per i giocatori con le nostre preferenze, servirà un sacco di allenamento per diventare precisi in questo movimento decisamente importante, visto tutte le creature che tenteranno di colpirci a tradimento da sotto.

Iron Meat, decisamente NON un titolo lento e riflessivo.


Parliamo dunque di un gioco veloce e spietato, con due protagonisti instancabili e incredibilmente agili, due esseri umani in grado di rannicchiarsi ordinatamente in una palla a mo’ di onischi mentre saltano (continuando a sparare), aiutati in battaglia da droni volanti che lanciano costantemente power-up e armi.

Una piccola critica va proprio all’armeria di Iron Meat; a differenza di titoli come Metal Slug, non noteremo una grossa differenza tra sparare con la mitragliatrice base, piuttosto che con il lanciagranate o il laser, segno che la caratterizzazione delle nostre armi poteva essere sicuramente resa in maniera migliore.

In ogni caso, i due soldati saranno in grado di trasportare due tipi di arma alla volta, che potranno essere cambiate usando i pulsanti dorsali L1 e R1. Ogni arma sarà dotata di proiettili infiniti e potrà poi essere potenziata raccogliendo un’altra sua copia, a quel punto i proiettili diverranno istantaneamente verdi, molto più veloci e, soprattutto, molto più letali.
Oltre alle armi, avremo altri due potenziamenti di tipo offensivo (di breve durata) che ci verranno lanciati dagli NPC nostri alleati o troveremo in giro sparando a casse e sportelli: un sistema di sparo aggiuntivo in 8 direzioni, che ci permetterà di colpire in tutto lo schermo, e un altro sistema che renderà la cadenza di fuoco estremamente più veloce.

Parliamo dunque di un gioco veloce e spietato, con due protagonisti instancabili e incredibilmente agili: due essere umani in grado di rannicchiarsi ordinatamente in una palla a mo’ di onischi mentre saltano (continuando a sparare), aiutati in battaglia da droni volanti che lanciano costantemente power up e armi.

Quando i vostri proiettili diventano verdi, state pur certi che farete un male cane alle aberrazioni che vi si pareranno contro.


L’unico modo di strapparci via i nostri fucili sarà quello di toglierli dalle nostre fredde e morte mani; infatti, a ogni morte, ritorneremo come per magia alla mitragliatrice standard.

Sì, perché come in tutti i classici run-and-gun, il nostro personaggio parte con un certo numero di vite che si rigenereranno a ogni livello. Questo numero è prestabilito in base a una delle tre difficoltà che potremo scegliere per la nostra partita: Facile, Normale e Difficile.
Ogni volta che verremo colpiti in qualsiasi modo da un nemico o da un suo attacco, moriremo, perdendone una e avvicinandoci al game over.

L’unico modo di recuperare suddette vite sarà quello di raggiungere determinati traguardi a livello di punteggio, quanti più nemici riusciremo ad abbattere e bonus riusciremo a prendere, più il nostro punteggiometro in stile arcade salirà.

Oltre a darci un’altra possibilità, un punteggio più alto ci permetterà di ottenere maggiore esperienza a fine livello, che ci consentirà di sbloccare una delle tante skin per personalizzare i nostri due personaggi principali.

Annoiati dall’aspetto standard di Vadim e Dimitry? potrete sbloccare tantissime skin per personalizzarli letteralmente dalla testa ai piedi.


Per gli ossessionati dal completismo, Iron Meat mette a disposizione anche 35 achievement ottenibili sia tramite punteggio, sia compiendo specifiche (e nascoste) azioni durante i livelli.

I LIVELLI E I NEMICI

I nove livelli che compongono Iron Meat sono davvero variegati e ben curati sia dal punto di vista dell’aspetto grafico che da quello del level design vero e proprio. Bellissimi, ricchi di dettagli e divertentissimi, ci è quasi dispiaciuto non poterci fermare qualche attimo in più (le orde non lasciano tempo per respirare) per osservare le città devastate dalla Carne, l’aeronave dell’esercito o la base di Tycho Crater profondamente modificata dall’infezione.

Data la capacità del villain di turno di assorbire e mutare qualsiasi cosa contenga un minimo di ferro, i livelli si trasformano in dettagliatissime macellerie. Paesaggi urbani futuristici vengono trasformati in ammassi pulsanti, a metà strada tra l’essere vivente, la macchina e l’edificio, dando vita a mostruosità oltre la comprensione umana.

Iron Meat prende a piene mani le idee grottesche di Hans Ruedi Giger, le spoglia di quella fredda sterilità per immergerle in tonnellate di sangue e budella e le traspone magistralmente in un coloratissimo arcade in pieno stile anni ’90, aggiungendo al tutto tanta ironia e divertimento.

C’è da dire che nove ambientazioni, completabili dai giocatori veterani in circa un’ora o due, risultano sicuramente un’esperienza breve per il gamer moderno, abituato a giochi dalla durata di centinaia di ore. Tuttavia, bisogna specificare che il puro run-and-gun curato a livello artigianale di Iron Meat riflette perfettamente la durata dei grandi classici.

Anche se capiamo che la mole di lavoro e l’attenzione per ogni singolo livello siano ovviamente state immense, considerando che lo sviluppatore ha svolto il ruolo di una one man army, ci auguriamo che il buon Suvorov non sia restio nel rilasciare tanti DLC che espandano l’esperienza di gioco, e che magari metta a disposizione della community un editor con cui potersi sbizzarrire.

La nostra avventura partirà dalla base dell’ECIF, questo il nome delle forze speciali di cui facciamo parte.

Se i livelli ci sono sembrati pochini, questo non vale assolutamente per le bestie di carne e metallo che ci scatenerà contro la nostra nemesi ultradimensionale.

Per gli esseri umani, il menù prevede mutanti trasformati in appendici biomeccaniche della Carne.
Alcuni ci inseguono nel tentativo di farci a brandelli con artigli e denti smisurati, mentre altri ci sparano con sistemi d’arma fusi a quello che una volta era il loro torace. Alcuni, ancora dotati di mobilità, si muovono su gambe, cingoli o sono biosaldati a delle bellissime moto volanti; altri sono ridotti a niente più che sentinelle appiccicate a pareti.

Questa overcar dentuta è sicuramente una delle nostre bestiacce preferite in Iron Meat.


Per quanto riguarda il resto del bestiario, invece, non c’è che l’imbarazzo della scelta: vermi di ogni forma e dimensione, bocche giganti che si aprono nel bel mezzo del paesaggio rurale o cittadino per spararci raggi e proiettili, pipistrelli mutanti e soprattutto i tantissimi veicoli semisenzienti che popolano i paesaggi apocalittici del gioco. È davvero un’impresa parlare dei tanti piccoli dettagli gore e delle differenze che distinguono una creatura dall’altra.

Come ogni SHMUP che si rispetti, poi, la parte del leone la fanno i nove Boss che incontreremo alla fine di ogni livello. Nove orrori biomeccanici che mostrano alcune delle idee più folli e creative viste dal sottoscritto in un videogioco del genere: si va da un gigantesco carro armato trasformato in un insieme di cingoli, denti e cervello, a un autobus trasformato in uno scorpione minaccioso, fino al bellissimo Treno Carogna e a uno dei boss più interessanti mai visti, un edificio senziente e parecchio arrabbiato.

Approfittiamo della schermata di presentazione di questo fantastico Boss, dotato di un nome talmente bello che potrebbe anche essere il titolo di un film di Tomas Milian, per mostrarvi l’ottima traduzione di Iron Meat.


Oltre a questi, abbiamo ovviamente il Profeta della Carne, ossia Yuri Markov, lo scienziato infetto, e sua maestà La Carne stessa, entrambi classici boss finali con più fasi e trasformazioni. Nove epiche battaglie, meravigliosamente inquietanti e diversissime l’una dalle altre, sia per design che per pattern e mosse dei boss, sono il fiore all’occhiello di tutta l’esperienza di Iron Meat.


Grafica, Audio e Prestazioni :


Come già evidenziato nei precedenti paragrafi, l’aspetto visivo e il design di tutti gli elementi che compongono Iron Meat ci ha davvero stregato.
Abbiamo discusso a lungo dei paesaggi, delle creature d’orrore, del sangue, delle budella e del pianeta completamente terraformato in un incubo, il tutto reso con una pixel art coloratissima e super-dettagliata che vi farà ricominciare mille volte il singolo livello, soltanto per ammirare con più attenzione tutti i dettagli che lo compongono.

Oltre ad essere davvero bello, Iron Meat si è dimostrato anche estremamente fluido. Se non avevamo dubbi sulla resa sul nostro PC “over the top,” ci ha sorpreso il fatto che persino la Steam Deck (per cui il gioco è verificato da Valve) sia stata in grado di gestire fluidamente a 60 fps, senza lag, stutter o artefatti di qualsiasi tipo, i tantissimi e velocissimi elementi a schermo su una TV 4K in risoluzione nativa.
Una vera fortuna, se si pensa a quanto sia importante la fluidità in un titolo di questo tipo.
Da sottolineare, per i veri nostalgici, anche l’ottimo CRT Filter, uno shader che emula la resa dei gloriosi schermi a tubo catodico su schermi e televisioni moderne.

Il risultato del filtro CRT è davvero buono, ma questo non è uno shader virtuale, bensì Iron Meat giocato da un fan su un vero schermo a tubo catodico.


Le ultime parole della recensione le spendiamo volentieri per la fantastica doppia colonna sonora, una sequenza davvero corposa di ottimi brani presentati in due differenti arrangiamenti, selezionabili individualmente da un’opzione del menù audio.

La versione “classica” di questa OST è influenzata da tantissimo metal (thrash e industrial in primis), ma anche da colonne sonore ambient e da EDM davvero spinta.

La versione “retro,” invece, rielabora totalmente i pezzi in un arrangiamento chiptune di alta qualità, che non stona affatto con le vibe nineties di Iron Meat.


Iron Meat è disponibile in versione digital per: PC, Xbox, Ps5, Switch ed è un titolo verificato Steam Deck, è anche disponibile una versione limited edition fisica sia per Switch che per Ps5 nello store Strictly Limited.

Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Iron Meat (PC)
In conclusione...
Iron Meat è un classico run-and-gun che non vuole innovare, ma semplicemente riproporre il meglio che il genere ha da offrire, aggiungendoci un design grottesco e ultraviolento curato a modino. Un ottimo passatempo old school che vi terrà impegnati diverse ore, a seconda di quanti achievement e personaggi avete intenzione di sbloccare e quanto bravi intendete diventare.Frenetico, divertentissimo, squisitamente gore e artistico sia nel reparto audio che in quello grafico.Gli unici due (piccoli) punti su cui abbiamo qualcosa da ridire sono la resa delle armi, che sono quasi indistinguibili l'una dall'altra, ma soprattutto la longevità. Ci auguriamo che vengano rilasciati altri pack con tanti nuovi livelli, nemici e boss da macellare, e perché no, un editor con cui la community possa sbizzarrirsi per anni!
Pregi
Veloce, frenetico, maledettamente divertente
Nove livelli bellissimi
Tantissimi nemici con un design davvero fuori di testa
Tanti achievement e skin collezionabili
Boss fight epiche ed uniche
Doppia colonna sonora davvero interessante
Difetti
Nove livelli non ci bastano, vogliamo una pioggia di DLC e un editor!
E' davvero difficile distinguere un arma dall'altra, se non per la forma del proiettile e la potenza.
9.5
Voto

Di Nicola Lecis

Classe 1988.Nerd sin dalla più tenera età, cresce con un'infinita passione (ossessione?) per videogiochi, musica, fumetti, arte, letteratura, strumenti musicali a corda, hardware, cinema, arti marziali e fitness.