Il titolo che andremo a recensire oggi, frutto di una primissima collaborazione del nostro editoriale con il PR di Bethesda, entrerà nella storia del medium per la sua genuina qualità e per il coraggio degli sviluppatori di Tango Gameworks nel pubblicare la loro opera nel medesimo giorno dell’annuncio.
Una mossa sicuramente rischiosa, ma che ha ripagato a pieno il team nipponico che ha saputo inoltre reinventarsi nello sviluppo di un titolo completamente diverso dai precedenti della stessa casa (The Evil Within e Ghostwire Tokyo).
Ciò con cui avremo a che fare in questa recensione è infatti un rhythm game multigenere di grandissima qualità, nonché un titolo da recuperare a tutti i costi, specialmente se si è in possesso dell’Xbox Gamepass.
GAMEPLAY
Il gameplay di HiFi Rush è sicuramente il cuore pulsante dell’ultima fatica di Shinji Mikami, che già aveva dimostrato intenzione di reinventare questo aspetto con lo stiloso (ed imperfetto) sistema di combattimento di Ghostwire Tokyo.
Il mondo di Hi-Fi Rush, così come il combattimento ed il movimento si basano completamente sul ritmo costante ed onnipresente della musica di background.
E’ importante a questo proposito sottolineare che quest’ultimo viene mantenuto a prescindere dalle capacità del giocatore, il cui compito si limiterà nell’adeguarsi per ottenere un punteggio migliore come accade nei classici Devil May Cry, sbloccando ricompense in grado di migliorare ulteriormente le nostre abilità espandendo il repertorio di combo disponibili.
Il risultato si riversa in un sistema di combattimento hack and slash genuinamente divertente, visivamente spettacolare ed adatto ad ogni giocatore.
Abbiamo quindi un evidente impegno dei dev nell’accessibilità, che ribadiamo non limitare affatto il target di riferimento, in quanto soddisfacente per chi cerca una sfida così come per chi vuole rilassarsi con qualcosa di semplice e divertente.
L’apice qualitativo di questo sistema è ritrovabile nelle numerose boss fight che ci troveremo ad affrontare nel corso dell’avventura, anche queste estremamente ispirate e stilose nel loro rappresentare uno strappo ai ritmi frenetici degli scontri contro i normali robot.
Ma il vero asso nella manica non è da cercare unicamente nel suo combattimento quanto piuttosto nella varietà di gameplay, ritrovabile nelle sequenze platform, nei minigames e nell’esplorazione che terranno impegnato il giocatore per almeno una decina di ore.
ESPLORAZIONE E PROGRESSIONE
Come accennato in precedenza, l’esplorazione è una componente essenziale di questo titolo, che tramite la raccolta di ingranaggi, frammenti e collezionabili offre al giocatore una buona dose di contenuti che potremmo definire “di contorno”.
Discorso non valido per quanto riguarda la “valuta di gioco”, droppabile dagli oggetti dallo scenario e dai nemici in combattimento.
Quest’ultima sarà fondamentale per la progressione del nostro personaggio, in quanto necessaria per l’acquisto di nuove combo, abilità speciali, oggetti e chip di potenziamento.
La sensazione di progresso non è data solo dall’effettivo aumento di combinazioni a nostra disposizione ma anche dal costante impegno dei dev nell’aggiungere piccole meccaniche e varianti alla formula di gioco con il naturale avanzare delle missioni.
Inoltre, come in ogni rhythm game che si rispetti, il giocatore è portato naturalmente alla comprensione del ritmo di gioco, diventando sempre più bravo con l’inasprirsi delle prove a cui viene sottoposto.
Da segnalare anche la presenza di numerosi collezionabili fra achievements, graffiti e costumi con cui personalizzare il nostro team ed il luogo che ci farà da base fra lo svolgimento di una missione e l’altra.
STORIA E PERSONAGGI
Il comparto narrativo di Hi-Fi Rush nell’insieme non brilla di originalità, ritrovabile nelle singole parti che lo compongono.
Si tratta infatti della solita trama in cui un eroe, colto in un incidente che lo ha reso tale, si ritrova a fronteggiare la minaccia di una corporazione malvagia comandata da una serie di villain dalle più disparate caratteristiche e devianze.
Ciò che intendiamo nel sostenere che vi è comunque dell’originalità nelle componenti di una trama apparentemente così scialba, è che ogni elemento che vediamo riproposto trasuda personalità, passione e carisma.
Del resto i toni di Hi-Fi Rush sono comici, leggeri ed a tratti parodistici, caratteristiche che se unite ad un’ambientazione così vibrante non possono che offrire un’ottima esperienza al giocatore di ogni età.
L’ironia, in particolare, risulta innocente ed accuratamente bilanciata, per non infastidire il palato di nessun giocatore e mantenere un livello di coinvolgimento abbastanza costante.
Se dovessi trovare un paragone, magari non per tutti, son stato piacevolmente colpito nel ritrovare in questo titolo le stesse sensazioni provate giocando l’avventura grafica “Deponia” ormai molti anni fa.
Interessante anche il modo in cui viene costantemente esplorato il rapporto fra i personaggi che ricopriranno il ruolo di nostri alleati nel corso dell’avventura, ben caratterizzati pur non rinunciando alla vena comica che caratterizza l’intera opera.
Esempio importante del lavoro svolto nella caratterizzazione è proprio il protagonista, stupido ed istintivo ma comunque estremamente umano nelle reazioni.
AMBIENTAZIONE ED ESTETICA
L’ambientazione di Hi-Fi Rush pur apparendo varia sotto alcuni aspetti, risulta abbastanza ripetitiva nelle tematiche e potrebbe stizzire considerando la lunghezza considerevole di ciascuna missione.
Se infatti abbiamo a che fare con una serie di location molto diverse, tutte saranno dominate sempre e comunque dalla presenza di elementi piuttosto invasivi di tecnologia futuristica/steampunk nel corso di tutta l’avventura.
Questa particolare scelta ha permesso ai dev di utilizzare sapientemente gli strumenti a loro disposizione al favore di un gamedesign soddisfacente ed articolato che ci porterà a non ignorare la componente rhythm-game neppure nelle fasi platform.
Del resto lo stile cartoon in cell-shading di Hi-Fi Rush è qualcosa che potrà piacervi o meno a seconda del vostro gusto personale, ciò di cui ci sentiamo però in grado di sostenere è che il team abbia impiegato una grande cura nelle animazioni sia in grafica di gioco che nei più sporadici filmati prerenderizzati.
Questi ultimi in particolare appaiono estremamente fluidi e si mescolano alla perfezione con il resto del gioco, senza mai spezzare il ritmo elevato dell’azione.
Nota di merito per le boss fight, particolari sequenze in cui gli sviluppatori si son divertiti nel portare alla luce design accattivanti e ricchi di riferimenti alla cultura pop e giapponese.
COMPARTO AUDIO
Come ci aspetteremmo in un qualsiasi rhythm-game, anche Hi-Fi Rush trova una componente fondamentale nel suo comparto audio.
Ciò che fin da subito ci ha stupito è stato il constatare che l’interezza del gioco è stata doppiata in italiano nonostante l’impegnativa dose di dialoghi.
Un lavoro ottimo ed una sorpresa assolutamente apprezzata quanto inaspettata considerando la rarità con cui i videogiochi vengono doppiati nella nostra lingua negli ultimi tempi.
Per quanto concerne la colonna sonora, questa non può che fare da costante background all’intera opera, che si prodiga nell’accertarsi che il giocatore non perda il ritmo neppure per un istante.
Le tracce sono varie e di altissima qualità, contando la presenza di artisti come Nine Inch Nails, The Black Keys, The Prodigy, The Joy Formidable, Number Girl e Wolfgang Gartner.
Da menzionare anche il lavoro svolto da Schuichi Kobori (The Evil Within, Metal Gear Solid 3…) nel realizzare delle tracce originali per tutto il resto del gioco.
COMPARTO TECNICO E ACCESSIBILITA’
Il comparto tecnico di Hi-Fi Rush, considerate le sue scelte prettamente estetiche, è semplicemente perfetto e privo di qualsivoglia sbavatura.
Parliamo infatti di un titolo estremamente stabile al lancio, privo di bug, glitch ed anche estremamente ottimizzato.
Difatti il lavoro del team nipponico è stato talmente eccellente da permetterci di giocare l’interezza del titolo su Steam Deck a dettagli massimi mantenendo un frame rate tra i 60 e i 45 fps.
Proprio per questo ci sentiamo di consigliarvi il titolo ulteriormente nel caso fosse in possesso della piattaforma di Valve, in quanto assolutamente perfetto per quest’ultima nonostante sia riportato come “giocabile” e non “verificato” da SteamOS.
Da menzionare anche il supporto alle tecnologie di scaling come AMD FSR (solo 1.0 in questo caso), TSR, Intel XeSS e DLSS di Nvidia.
Per quanto concerne l’accessibilità, oltre al solito corredo di utili opzioni a sostegno di eventuali deficit, il team si è prodigato nel dare al giocatore la possibilità di visualizzare a schermo un comodo indicatore del ritmo, utile a chiunque sentisse il bisogno di un aiuto ulteriore nel coordinarsi con la musica in background.
In sostanza Hi-Fi Rush ci ho sorpresi sotto ogni punto di vista, proponendosi non solo come un fantastico titolo adatto a qualsiasi giocatore, ma anche una testimonianza di come il mercato dei videogiochi sia pronto a premiare chi ha il coraggio di rischiare nel reinventarsi senza troppe pubblicità e promesse irrealistiche.
Hi-Fi Rush è acquistabile su Steam al prezzo pieno di 29,99€ al seguente link:
https://store.steampowered.com/app/1817230/HiFi_RUSH/
Ringraziamo Bethesda per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Tutti gli screenshot utilizzati in questa recensione sono stati forniti da Zenimax/Bethesda.
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