Recensione Eternal Strands – I colossi non bastano

Data di uscita
Gennaio 28, 2025
Piattaforma
PC, PS5, SERIESX/S
Sviluppartori
Yellow Brick Games
Il nostro Punteggio
6.5

Definire Eternal Strands come un semplice action-rpg è abbastanza riduttivo, in quanto l’opera prima di Yellow Brick Games ha molto da offrire agli appassionati del genere e non solo.
La software house composta, tra l’altro, da alcuni ex membri di BioWare, ha investito in un titolo accattivante che ha colto l’interesse degli addetti ai lavori già alla recente Gamescom, ed è pronto a sbarcare su PC, PS5 e XBox Series X/S (incluso anche nel GamePass) il 28 gennaio.

In questi giorni abbiamo avuto modo di testare bene il gioco e siamo pronti per condividere con voi quelli che sono i suoi pregi, punti di forza ma anche i difetti e le criticità. Seguiteci quindi nella recensione completa!

L'immagine di copertina di Eternal Strands

Trama e narrazione

Nel gioco impersoneremo Brynn, una ragazza tanto abile nell’arte della spada quanto in quella della magia, che dovrà liberare la terra di Mayda da una maledizione che decenni prima l’ha colpita.
La nostra eroina ed il nutrito gruppo di personaggi che l’affiancano si sono quindi barricati all’interno di Enclave, dove ora vivono, un fiorente villaggio protetto da una barriera magica invisibile che impedisce a qualsivoglia nemico di penetrarla.

Sarà compito proprio della nostra guerriera portarsi, tramite l’ausilio di portali magici, all’esterno della città per esplorare le terre confinanti e liberarle dai nemici e, soprattutto, dai colossi che ne hanno preso possesso.

La trama, raccontata così, potrebbe apparire abbastanza banale e scontata, ma in realtà l’intreccio di storie che coinvolgono la protagonista con gli altri personaggi del gioco riescono a tenere abbastanza viva l’attenzione del giocatore.
Saranno loro, infatti, che accompagneranno Brynn nell’avventura, e avranno un ruolo importante perché le permetteranno di apprendere nuove arti magiche, potenziare il proprio arsenale e l’armatura, oltre che comprendere i segreti che si celano attorno ai luoghi in cui si troverà poi a muoversi e combattere.

Quello che ci ha convinto un po’ meno è lo stile con cui la storia viene rappresentata; le scene di intermezzo, la narrazione e i dialoghi sono proposti attraverso immagini e dialoghi statici, che se da un lato risultano funzionali allo scopo, dall’altro non fanno certo gridare al miracolo per immersività e coinvolgimento.
A nostro avviso avrebbe avuto un maggiore impatto utilizzare, ad esempio, lo stile del video d’apertura o quelli animati che introducono i colossi che Brynn dovrà poi affrontare.
Nel complesso, comunque, possiamo definire la trama interessante, e uno dei punti di forza del gioco.


Gameplay

Se, da un primo impatto, sembra di trovarsi di fronte ad un classico action-RPG con visuale in terza persona, basteranno alcune ore di gioco per comprendere che in realtà la struttura e dinamica delle azioni e degli scontri assumono una connotazione ben più profonda e variegata.
Brynn avrà la possibilità di approntare la quest principale e secondarie, o anche i duelli con i vari nemici dislocati sulla mappa, utilizzando diverse strategie, e questo sarà possibile perché sia le abilità magiche che quelle di combattimento potranno fondersi assieme e generare così molteplici alternative.

Saranno soprattutto tre i campi in cui la nostra protagonista potrà destreggiarsi: l’arte magica del fuoco, quella del ghiaccio ed il potere della telecinesi. Inoltre, anche il sistema di crafting che riguarda armi, scudi e corazze risulta convincente dato che, in base al tipo di materiale (raccolto in precedenza) che si utilizza per potenziare, queste possono assumere caratteristiche uniche.
L’utilizzo dei poteri sopra citati ci permetterà di intervenire sul mondo di gioco, distruggendo ad esempio un elemento che ostruisce un passaggio, o ancora assemblarne altri per poter raggiungere un determinato punto della mappa.

Tutto questo fa comprendere il livello di profondità che può raggiungere il gameplay, e sarà quindi compito nostro capire in che modo affrontare quella specifica quest o quale tecnica e strategia utilizzare per affrontare i nemici.
Uno degli aspetti che ci ha lasciati perplessi è invece la fisica inerente soprattutto l’impatto delle armi sugli avversari che, a volte, risulta poco realistica e un po’ approssimativa. In alcune occasioni ci è anche capitato di togliere energia al nemico senza averlo effettivamente colpito.

Se, a quanto scritto sopra, si aggiunge che la telecamera, nelle fasi piu’ concitate di gioco, spesso perde di vista l’obbiettivo, ci troviamo di fronte a imperfezioni che rovinano un po’ l’esperienza soprattutto durante il combattimento.

I Colossi

La particolarità che ha contraddistinto Eternal Strands fin dal primo video di presentazione è stata tuttavia la presenza di enormi avversari, i colossi, che Brynn si troverà ad affrontare con il progredire dell’avventura.

Ovviamente il confronto con Shadow Of Colossus del Team ICO (rilasciato nel 2005 per PlayStation 2 e poi riproposto con un remake su PS4) balza subito alla mente, ma non ci troviamo esattamente di fronte alla stessa formula.
L’opera di Fumito Ueda è, e resterà, qualcosa che ha fatto la storia dei videogiochi, ed è chiaro che l’intenzione di Yellow Brick Games non sia certo quello di lanciare un guanto di sfida a quel capolavoro, quanto semmai, renderne un doveroso omaggio.

Va fatto un plauso alla software house canadese per essere riuscita a riproporre sullo schermo la grandezza e maestosità di questi enormi nemici; abbiamo potuto confrontarci contro 5 dei colossi presenti nel gioco, ognuno diverso dall’altro non solo nelle fattezze ma anche per caratteristiche e peculiarità.
A loro volta, questi vanno affrontati in modo differente, e sarà importante non solo comprendere i punti deboli di ciascuno ma, soprattutto, capire quale arte magica utilizzare per indebolirne le difese e abbatterli.

Vedere la piccola Brynn arrampicarsi e cercare di rimanere aggrappata su imponenti nemici, per poi distruggerli pezzo dopo pezzo, è sicuramente uno dei momenti più appaganti e meglio riusciti dell’intera avventura.

Longevità

Pur non trattandosi di un open world, la terra di Mayda risulta abbastanza ampia, strutturata in diverse mappe che verranno rivelate pian piano che si procede con l’avventura, ognuna “controllata” dal colosso di turno.Il transito da una zona all’altra sarà possibile attraverso l’utilizzo di portali magici che verranno attivati solo dopo aver scoperto determinati segreti o sbloccato specifiche abilità. Il gioco non segue quindi una struttura lineare, ma lascerà al giocatore la libertà di scegliere in quale regione avventurarsi e soprattutto quale colosso affrontare.

Questo fa comprendere come l’intenzione degli sviluppatori non sia il voler presentare un unico mondo di gioco smisurato e senza confini ma, al contrario, un ragguardevole numero di zone ampie ma limitate e comunque interamente esplorabili.
Per portare a termine la quest principale saranno necessarie circa 25/30 ore di gioco; ma se l’obbiettivo sarà quello di completare interamente il titolo, ne saranno necessarie almeno 40.


Comparto tecnico

Il team di sviluppo si è affidato al noto motore grafico Unreal Engine 5 per la creazione del gioco, e il risultato finale lo abbiamo purtroppo apprezzato solo in parte.
Il tratto fiabesco è interessante soprattutto per quello che concerne le ambientazioni; la particolarità che balza subito all’occhio è l’utilizzo di una palette colori molto sgargiante che restituisce a foreste, villaggi e tutto quello che concerne la paesaggistica, una buona resa cromatica.

Meno convincente è invece la qualità dei personaggi, in quanto sia la protagonista, Brynn, che gli altri componenti del gruppo, risentono di un dettaglio e caratterizzazione che sa di già visto e risultano purtroppo un po’ banali e poco espressivi nella loro interazione, e questo dovuto in primis proprio allo stile grafico utilizzato.

Anche i nemici, sotto il profilo artistico/tecnico mostrano il fianco se paragonati a quelli di altre produzioni action-RPG. Gli effetti particellari delle arti magiche come fuoco, ghiaccio o la telecinesi sono sufficientemente riprodotti senza però far gridare al miracolo.
Infine, una menzione particolare va data ai colossi, che a differenza dei classici avversari o degli gli stessi personaggi, sono meglio caratterizzati e con un buon numero di dettagli, e il piccolo video introduttivo dedicato a ognuno di essi, inoltre, garantisce un sicuro impatto scenico.

Per quanto riguarda il comparto audio ho trovato di buona qualità le musiche che accompagnano la storia, con anche le voci dei protagonisti e gli effetti sonori che risultano ampiamente convincenti. Il gioco può essere ascoltato in lingua inglese o francese ma devo, purtroppo, segnalare la mancanza dei sottotitoli in italiano.

Abbiamo avuto modo di testare la versione PC del gioco su una configurazione abbastanza potente (i7 13a Gen., 32Gb RAM, RTX4080) e anche su handheld (AMD 8840u, GPU780M); in entrambi i casi, grazie sia all’implementazione del DLSS e FSR, che al motore grafico abbastanza scalabile in termine di dettagli e opzioni grafiche, non ho avuto problemi a ottenere i 60FPS stabili anche in 4K.


Un’occasione mancata

Al termine di questa analisi dobbiamo purtroppo constatare che la prima opera di Yellow Brick Games non ci ha convinto appieno, o almeno solo in parte.
Troviamo infatti tanto potenziale e tante idee buone soprattutto per quanto riguarda la trama, che risulta comunque interessante, il gameplay e la presenza dei colossi, nonostante non siano una novità nella storia videoludica di altri grandi esponenti ma che ci hanno comunque soddisfatto in questa nuova interazione.

A questo però si aggiunge una scarsa caratterizzazione della protagonista principale e degli altri personaggi, una narrazione poco coinvolgente, una fisica dei combattimenti che risulta un po’ approssimativa e un comparto tecnico che lascia in parte a desiderare.
Appare quindi ovvio che Eternal Strands non può essere considerato più di un discreto (ma fallimentare) tentativo di portare sullo schermo qualcosa di innovativo nel panorama degli action-RPG.

Se siete amanti del genere sicuramente troverete in questa prima opera di Yellow Brick Games diversi aspetti interessanti e di sicuro impatto (i colossi in primis), ma tutti gli altri potrebbero rimanere non completamente soddisfatti.


Ringraziamo Pressengine per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Eternal Strands (PC)
In conclusione...
Eternal Strands aveva del potenziale che a nostro avviso è stato espresso solo in parte. A una trama interessante, a un buon gameplay e alla presenza dei colossi si affiancano una realizzazione tecnica ed artistica un po' deludente, personaggi poco caratterizzati oltre ad un combat system che non convince appieno.
PREGI
Trama interessante
Gameplay approfondito
Colossi ben rappresentati e di impatto
Buona longevità
DIFETTI
Protagonista principale e personaggi poco caratterizzati
Realizzazione tecnica solo sufficiente
Combat system poco accurato
Stile narrativo solo in parte coinvolgente
6.5
Voto