Recensione Blue Prince – Guadagnarci l’eredità, una stanza alla volta

Rivoluzionare il genere di riferimento non è una necessità ma bensì un compito arduo destinato a chi si impone di fare sempre di più, a prescindere dal budget e dai tecnicismi.
Per meritare un posto in questo Olimpo basta infatti affidarsi ad una buona idea, una trovata esplosiva che possa scuotere in positivo delle fondamenta ormai antichissime dell’industria.

È questo il caso di Blue Prince, un progetto piccolo eppure enorme sia per intenzioni che per contenuto e portata, talmente tanto da potersi imporre fra i potenziali GOTY di questa annata dal sapore fin troppo transizionale.
La sviluppatore Tonda Ros (e il suo team californiano di Dogubomb) ha avuto la geniale idea di creare un ibrido ingegnoso fra un’avventura, un puzzle game, un roguelite, ed uno strategico investigativo, portando ad un risultato che è ben maggiore rispetto alla somma delle sue (tantissime) componenti.

Siete pronti a raccogliere la vostra eredità?
Scopritelo in questa recensione.


Narrativa

In Blue Prince interpreteremo un quattordicenne senza nome in procinto di prendere in affidamento l’eredità del suo defunto zio, un famoso barone nonché legittimo possessore della gigantesca tenuta di Mt.Holly.
Grande amante degli enigmi ed uomo estremamente impegnato nella misteriosa comunità locale, il nostro parente ha predisposto una sfida cervellotica e complicata che, se superata, ci renderà i suoi legittimi successori.

Il nostro compito sarà apparentemente semplice: raggiungere la stanza 46, posizionata in un luogo non ben specificato all’interno del grande edificio.
A rendere il tutto molto più difficile è la natura particolarissima della casa in questione, una gigantesca scacchiera in cui i percorsi continuano a cambiare giorno dopo giorno, senza escludere la possibilità (e la quasi certezza) di incappare in dei vicoli ciechi. Per raggiungere la stanza avremo inoltre a disposizione solo 50 passi, al termine dei quali saremo obbligati ad allontanarci dalla villa per tornare il giorno successivo, affrontando un nuovo layout.

Pur non manifestandosi in una posizione fissa all’interno dell’abitazione labirintica del barone, ciascuna stanza porta con sé le memorie e i segreti delle personalità che vi albergarono in precedenza… e vi assicuro che non saranno affatto poche.
Stanza dopo stanza arriveremo infatti a sciogliere le fila di una matassa impressionante di congiure, eventi misteriosi, segreti famigliari e persino testimonianze di antichissime civiltà andate perdute.
Non volendo addentrarci troppo attorno alle effettive scoperte che potreste fare, vi assicuriamo che si tratta uno di quei titoli in cui la vera esperienza non inizia finché non portate “a termine” il gioco, in una sequenza conclusiva che potremmo definire inaspettatamente emozionante.

Si tratta a conti fatti di un’opera estremamente longeva, e se riuscirete a raggiungere i crediti entro le 20-25 ore, sarete stupiti nel constatare che ci sarà ancora molto da scoprire raggiunte le 50 o 70.


Il gameplay

Il gameplay di Blue Prince è l’aspetto più innovativo e convincente dell’intera esperienza, proprio per i motivi che menzionavano nell’introduzione di questo articolo. Il core si rifà all’idea del drafting delle stanze, dovendo scegliere per ciascun quadrante della villa quale stanza costruire da un deck di 3 selezioni casuali. Le stanze fra cui è possibile scegliere sono diverse e variano innanzitutto per tipologia e colore, includendo corridoi, stanze regolari, stanze da letto, spazi verdi e alcuni particolari malus indicati come rossi.

Draftare una stanza piuttosto che un’altra dipende da una varietà di fattori, dal posizionamento delle porte rispetto alla planimetria dell’edificio, alla presenza di oggetti o enigmi ricorrenti. Costruire una stanza in una determinata posizione significa anche rimuoverla dalle possibili selezioni che appariranno in seguito, rendendo necessario proiettare al futuro i propri ragionamenti. Non solo, ma sarà anche opportuno pianificare una scorta di chiavi e di gemme, necessari più tardi per accedere ad alcune porte chiuse.

Un’ulteriore valuta è rappresentata dalle monete, necessarie per effettuare alcuni acquisti nello shop che vi salveranno dalla casualità dell’RNG e vi aiuteranno nella raccolta degli oggetti.
Accumulare questi ultimi può essere utile per via di un essenziale sistema di crafting, considerabile uno strumento narrativo tanto quanto un breaktrough a livello di gameplay.
Utilizzare le nostre creazioni potrebbe infatti permetterci di sbloccare delle novità permanenti, facilitazioni che influenzeranno in maniera importante e definitiva la nostra esperienza di drafting.

La strategia prima di tutto

Lo avrete certamente intuito da questa descrizione, Blue Prince non è certamente un titolo semplice. Inquadrare il gioco da un punto di vista strategico è assolutamente essenziale, anche se difficilmente una run, disastrosa che sia, potrà considerarsi una perdita di tempo, purché si riesca a scoprire qualcosa di inedito come una stanza, un oggetto o un enigma.
Estremamente consigliato (ma a nostro avviso assolutamente obbligatorio) è l’utilizzo di un taccuino per segnare qualsiasi cosa abbia una parvenza di rilevanza in vista di futuri puzzle o risvolti narrativi.

I passi limitati e la planimetria rendono infatti difficile se non impossibile risolvere tutto in un numero basso di try, vi converrà quindi fare scorta di dettagli e tenervi pronti alle varie occasioni che si potrebbero presentare. Le vie per raggiungere un obiettivo sono davvero tantissime, non sentitevi quindi impossibilitati nello sperimentare e prendetevi tutti i giorni necessari per affrontare la villa.

Dire e non dire

Anche se generalmente parliamo di un’opera che può vantare di enigmi dalla qualità sopraffina, una critica che ci sentiremmo di porre riguarda proprio questi ultimi e la loro occasionale tendenza al non-dire. Senza spoilerare nulla, alcuni dei ragionamenti messi a punto dal team di Dogubomb sono fra i più cervellotici e complessi dai tempi di Myst, talmente tanto che ci siamo trovati più e più volte con le mani fra i capelli nel tentativo di esaminare gli indizi sul nostro taccuino.

In particolare, alcuni enigmi come quelli che coinvolgono la matematica e le varie tipologie di operazione sono estremamente ripetitivi e talvolta poco chiari, lasciando alla nostra intuizione dei dettagli che non saranno sempre così scontati.
Fortunatamente, gran parte di queste problematiche possono essere sconfitte attraverso strade alternative o facendo una grandissima attenzione ai vari scenari; le strade sono ovunque e sono ben più numerose di quelli che potreste mai immaginare.


Comparto artistico e tecnico

Da un punto di vista artistico, Blue Prince fa uso di una buona implementazione del cel-shading, perfettamente integrato con un’estetica che oscilla fra il realistico e il cartoon (almeno per quanto riguarda le ambientazioni).
In questo modo, pur essendo molto leggero e pulito alla vista, il titolo non manca affatto di piccoli e minuziosi dettagli in grado di rivelare segreti inaspettati.

Da un punto di vista strettamente tecnico, parliamo di Unity3D in forma smagliante, levigato ed ottimizzato alla perfezione per girare senza problemi su qualsiasi piattaforma, Steam Deck inclusa.

Impressioni molto positive anche per quanto concerne le soundtrack realizzate dal duo di Trigg e Gusset, lente, metodiche, al limite fra il rilassante ed il profondamente inquietante. Nonostante le tantissime ore passate a draftare nella tenuta, non ci siamo mai stancati di questo accompagnamento malinconico, ed anzi ci ha ispirato a continuare anche nei casi in cui l’RNG non si è dimostrato poi tanto clemente.


Ringraziamo Raw Fury per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Blue Prince (PC)
In conclusione...
Blue Prince è un esempio cristallino di come una visione chiara e ambiziosa possa trascendere limiti produttivi, fondendo generi e meccaniche in un'esperienza unica, stratificata e ricchissima di idee. Chiunque tra voi abbia voglia di mettersi alla prova, di annotare, ragionare e perdersi in un dedalo di segreti, troverà in Blue Prince una delle proposte più brillanti e sorprendenti di quest'anno.
Pregi
Core di gameplay stimolante e cervellotico
Narrazione speculativa profonda
Tantissimi contenuti, anche dopo i crediti
Il gioco perfetto per chi ama tenere appunti
Comparto artistico e tecnico all'avanguardia
Difetti
Alcuni enigmi sono esagerati
Estremamente punitivo con chi non pianifica tutto alla perfezione
9.3
Voto