Quando Exoprimal fu annunciato da Capcom nel 2022 e giunsero in rete le prime informazioni sul gioco, il pensiero di un’esperienza multiplayer in cui si combattevano orde di dinosauri all’interno di avanzate tute bio-meccaniche ci stuzzicava molto. Facendo un salto in avanti all’estate dell’anno dopo, precisamente al 14 luglio, Exoprimal è stato finalmente rilasciato al pubblico. Avrà Capcom mantenuto le sue promesse, regalandoci un prodotto divertente e frenetico come c’era stato mostrato in precedenza?
INCIPIT
Cos’è esattamente Exoprimal?
Exoprimal si presenta come uno sparatutto in terza persona PvPvE in cui i giocatori, chiamati Exocombattenti, si sfideranno per la supremazia combattendo gigantesche orde di dinosauri. Attraverso le Exocorazze, che aumentano le abilità di chi le utilizza, i giocatori affronteranno questa minaccia preistorica guidati dall’Intelligenza Artificiale Leviathan.
Il titolo è stato rilasciato su:
- PS4, PS5
- Xbox One , Series X | S, Microsoft Windows, Xbox Game Pass, Project xCloud
- Steam
Per questa recensione abbiamo provato il titolo su Xbox Series S.
TRAMA
Una guerra tra futuro e passato
Il titolo è ambientato in un futuro distopico in cui dei dinosauri si sono misteriosamente manifestati in tutto il pianeta attraverso degli squarci spaziotemporali. Il compito di respingere questa inspiegabile ondata di creature del passato verrà affidato agli Exocombattenti, soldati potenziati da speciali tute dalle proprietà bio-meccaniche: le Exocorazze. Leviathan, un’Intelligenza Artificiale incaricata di guidare la resistenza contro questa calamità, farà affrontare al giocatore una serie di interminabili Guerre Simulate, allo scopo di prepararlo alla minaccia più grande. Vestiamo i panni di Ace, protagonista personalizzato che si è arruolato nel programma Exocombattenti di Aibius ed è stato assegnato alla squadra Hammerhead.
Uno schianto imprevisto avvenuto durante la prima missione del gruppo porta ad un incontro fortuito con un Exocombattente di nome Magnum. Grazie a quest’ultimo veniamo a conoscenza di un comportamento anomalo dell’AI; difatti, a seguito di una missione fallimentare, Leviathan congederà il soldato sconfitto uccidendolo. Magnum ci informa, inoltre, che all’inizio di una simulazione l’AI manda indietro nel tempo gli Exocombattenti fino al 2040, l’anno in cui è scoppiato il cataclisma.
Nonostante non sia chissà quanto originale, abbiamo trovato che l’intreccio funzioni bene per il tipo di gioco di cui stiamo parlando e che se fosse un semplice Live Service privo di questa benché molto semplice componente narrativa, ci sarebbero molti meno giocatori interessati al prodotto.
Avanzamento frammentato della storia
Seppure la trama abbia almeno in parte soddisfatto le nostre aspettative, il metodo della sua narrazione presenta un grave problema che influenza incisivamente l’esperienza di gioco. La storia principale è strettamente collegata alla modalità multiplayer e avanzerà soltanto dopo un numero casuale di partite vinte attraverso dei filmati che sono, in tutto e per tutto, l’unico modo per comprenderla. Il sopraccitato problema sorge quando, che sia per un problema nell’abilità del giocatore o nella coordinazione della squadra, non si riesce a completare con successo abbastanza partite di fila dal proseguire immediatamente nella storia.
La scelta di raccontare le vicende del gioco in questo modo inficia notevolmente la qualità della narrazione, che spesso risulta frammentata e difficile da seguire. Non erano insoliti i momenti in cui ci siamo ritrovati a dover fare un riepilogo mentale degli eventi recenti per collegarli a ciò che stesse succedendo nel gioco.
GAMEPLAY
Un quadro generale delle meccaniche
La modalità “Sopravvivenza” è quella che accompagnerà il giocatore per gran parte della durata della campagna. Il funzionamento di quest’ultima è semplice: due squadre da cinque giocatori ciascuna dovranno svolgere un determinato numero di missioni il più velocemente possibile. Il gruppo che raggiunge e completa la missione finale per primo vincerà la partita.
Le tre classi di Exocorazze
Exoprimal offre al giocatore un tipo di gameplay da sparatutto in terza persona, che mette a disposizione tre diverse classi tra cui scegliere, ovvero:
- Assalto – Exocorazze varie tra di loro che permettono di infliggere danni da corta, media e lunga gittata.
- Colosso – Exocorazze specializzate nel fornire protezione agli alleati. Idealmente, sarebbero la prima linea difensiva della squadra.
- Supporto – Exocorazze con lo scopo principale di aiutare la squadra, mantenendola in vita. Possono anche applicare vantaggi e svantaggi che dovrebbero sulla carta mantenere bilanciata la battaglia.
Si può davvero parlare di bilanciamento però?
Se a livello concettuale, la divisione delle classi sia ben strutturata, la realizzazione di quest’ultime risulta avere parecchi difetti. Tutte le categorie presentano sia Exocorazze molto potenti ma dalla facilità d’uso allarmante, sia alcune molto più difficili da utilizzare in maniera ottimale ma che non ricompensano il giocatore allo stesso modo. Questo fa sì che spesso, in una partita, si vedano molti giocatori utilizzare le stesse tute in quanto non vi è motivo di scegliere un’Exocorazza che non sia capace di ricompensare lo sforzo eseguito. Fra queste spiccano Barrage e Witchdoctor, due corazze rispettivamente dalle classi Assalto e Supporto, che al rilascio di Exoprimal formavano praticamente l’intero Meta del gioco.
Progressione delle Guerre Simulate
La già menzionata modalità Sopravvivenza sarà quella su cui gran parte dei giocatori si concentreranno. Se inizialmente soltanto una mappa sarà disponibile per le Guerre Simulate, presto anche altre location verranno sbloccate in concomitanza col progresso nella storia principale. Il discorso è lo stesso per quanto riguarda l’avanzamento nelle missioni della modalità. All’inizio solo alcune di queste (Caccia ai Dinosauri, Trasporto Dati, ecc…) saranno disponibili, ma gradualmente anche missioni come il Boss Raid “Neo T. rex” potranno essere affrontate. C’è da menzionare, però, che il gioco non permetterà mai ai giocatori di scegliere quale missione svolgere di propria iniziativa, ma ne prenderà una a caso tra quelle disponibili; al contrario, sarà possibile scegliere se la missione finale della partità sarà PvP o PvE.
La carta vincente delle partite: il Dominatore
Per sovvertire le sorti di una battaglia, Leviathan fornirà alle due squadre un dinosauro di taglia grande come strumento per recuperare il controllo dello scontro, ossia il Dominatore. Colui che del proprio gruppo entrerà a contatto con questo strumento, ne otterrà il controllo e potrà diventare un dinosauro.
Una volta raggiunta la squadra avversaria, il giocatore che è in possesso del Dominatore avrà a sua disposizione delle abilità che potrà utilizzare allo scopo di fermare l’avanzata degli avversari. Questa meccanica è cruciale per determinare le sorti di una partita, tuttavia, non è raro che le tempistiche per le quali questo strumento venga generato, non siano poi così bilanciate per entrambe le fazioni. Questo potrebbe determinare sin da subito l’esito della missione finale, senza dare la possibilità di contrattaccare in caso di una situazione di svantaggio.
I Dominatori disponibili al giocatore sono:
- T. rex – Un dinosauro dalla indole aggressiva con attacchi che possono colpire da vicino e da lontano.
- Triceratops – Un dinosauro che sfonda le difese avversarie, caricando con possenti attacchi.
- Carnotaurus – Un dinosauro dall’alta mobilità e una grande varietà d’attacchi.
Sfida Selvaggia
Un’aggiunta che Capcom ha voluto dare ai giocatori che raggiungono l’endgame è la Sfida Selvaggia. Pubblicizzata come una modalità di gioco dinamica per veterani, vedrà i giocatori competere con altri Exocombattenti da tutto il mondo per ottenere il miglior tempo di completamento delle missioni. Proprio in qualità di contenuto da Endgame, Sfida Selvaggia è caratterizzata da un’elevata difficoltà, ma la ripetitività della modalità è certamente un modo per affinare le proprie conoscenze di volta in volta e ottenere un punteggio migliore.
COMPARTO GRAFICO E ARTISTICO
Grafica
A livello puramente grafico, Exoprimal si presenta bene grazie all’ormai raffinato utilizzo del RE Engine, il motore grafico utilizzato da tutti i nuovi grandi prodotti Capcom. Mentre le Exocorazze coi loro appariscenti effetti energetici e gli accattivanti, feroci dinosauri offrono un’esperienza visiva piacevole al giocatore, a lungo andare gli ambienti e le mappe di gioco risultano troppo simili tra di loro, mescolandosi in una generica ambientazione futuristica e post-apocalittica.
Il design delle Exocorazze
Le tute indossate dal nostro Exocombattente sono, oltre ai dinosauri, ciò con cui il giocatore avrà più familiarità visiva nel corso del gioco. A riguardo dei design di quest’ultime, possiamo dire di essere rimasti soddisfatti. Tutte le Exocorazze possiedono design distinguibili tra di loro, che mescolano il loro aspetto meccanico esterno a delle componenti organiche interne. Ognuna di queste è contraddistinta da numerose caratteristiche di design uniche, un colore principale e una grande varietà di armi, che permette di distinguerle molto facilmente in partita. Per menzionarne alcune, tra le nostre preferite ricordiamo:
- Barrage – Una corazza d’assalto dal colore verdastro, una chioma infuocata e una maschera scheletrica, che grazie alla sua balestra lanciagranate può dare alle fiamme il nemico.
- Murasame – Ispirata dai samurai del Giappone feudale, questa Exocorazza colosso dal volto demoniaco reminiscente degli Oni è caratterizzata dal suo grande spadone, con cui può contrastare gli attacchi nemici.
- Witchdoctor – Exocorazza di supporto dall’aspetto molto gracile, che ha l’abilità di stordire i nemici e aiutare gli alleati grazie al suo bastone meccanico, che ricorda la scopa di una strega. Può inoltre usare tecniche come la planata per muoversi sul campo di battaglia.
Il design dei dinosauri
I nemici principali del gioco, i dinosauri, sono stati sicuramente ispirati dalla concezione più cinematografica di questi ultimi, vista ad esempio nel franchise di Jurassic World; parliamo di creature estremamente letali, che attaccano le persone senza pensarci due volte. In Exoprimal, i dinosauri sono stati cambiati profondamente dagli squarci spaziotemporali che li ha portati nel nostro mondo, rendoli ancora più feroci, ed è una cosa riflessa anche nei loro design. Non solo i carnivori come il coccodrillesco Suchomimus e il possente T. rex, ma anche gli erbivori come il cornuto Triceratops e il corazzato Ankylosaurus sembrano pronti a combattere gli Exocombattenti fino alla morte. Chiaramente nessuno di questi dinosauri è “scientificamente accurato”, ma visto che stiamo parlando di Exoprimal, dei design che rappresentano appieno quel senso di bestialità delle creature calzano a pennello.
Il design dei Neosauri
Abbiamo già parlato del Neo T. rex, una feroce creatura che svolge la funzione di Boss Raid all’interno del gioco principale. Questo tipo di dinosauro però non si limita solo al Tyrannosaurus, in quanto molte altre specie avranno il loro posto in questa sotto-categoria, alcune dall’aspetto completamente originale. Col pretesto di creare dinosauri mutati, Capcom ci ha regalato dei design veramente unici, che utilizzano per la maggior parte il colore viola alla base. Se già i comuni dinosauri erano stati inferociti dagli squarci spaziotemporali, nel design dei Neosauri questa condizione è accentuata al massimo, facendo capire al giocatore che queste creature non scherzano e che saranno una vera sfida da affrontare.
Ottimizzazione
A livello di prestazioni il titolo si è comportato molto bene, anche nonostante le minori capacità della console su cui l’abbiamo provato, ossia Xbox Series S. Sulle altre console current-gen vi sono due modalità grafiche che puntano al 2160p, di cui solo una di queste permette al gioco di girare a 60 FPS. Xbox Series S, invece, non possiede nessuna delle due modalità grafiche, cercando di reggere Exoprimal in 1440p a 60 FPS. Nonostante qualche calo di frame dovuto all’enorme quantità di dinosauri a schermo, riteniamo che il lavoro nell’ottimizzare il prodotto sia stato ben svolto.
COMPARTO SONORO
Soundtrack
La Soundtrack di Exoprimal è stata creata per mano del Capcom Sound Team, che ha dalla sua compositori del calibro di Casey Edwards (Devil May Cry 5) e Shusaku Uchiyama (Resident Evil). Se inizialmente ci aspettavamo delle tracce non molto memorabili, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal lavoro svolto dal team; difatti, grazie alla sua OST che unisce rock e orchestrale al synth, il prodotto si è dimostrato valido nel comparto musicale, e molti dei componimenti del gioco sono all’altezza dei nomi che si portano sulle spalle.
Capcom ha inoltre rilasciato una Soundtrack Speciale acquistabile su Steam, che comprende ben 21 tracce dalla OST del gioco, tra cui il tema principale.
Ringraziamo Capcom e Plaion per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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