Dopo circa 7 anni dal suo annuncio ufficiale, finalmente Payday 3 è riuscito a vedere la luce all’interno del mercato videoludico, portando con sé numerose novità e cambiamenti rispetto al suo predecessore.
In questa recensione andremo ad analizzare nel dettaglio l’ultima fatica dello studio Starbreeze, scoprendo se sono riusciti a soddisfare le aspettative dei molti fan che da tempo attendevano un terzo capitolo.
TRAMA
Questa nuova storia si svolgerà a New York, continuando gli eventi del suo predecessore Payday 2, e porterà con sé il ritorno del cast di personaggi che abbiamo imparato a conoscere e amare sin dal primo capitolo: La Payday Gang. Questa squadra è di nuovo al centro dell’azione, pronta a superare ogni ostacolo che si frappone tra loro e i loro obiettivi, stavolta alle prese con sistemi di sicurezza sempre più sofisticati e simili a quelli odierni.
Anche se non esiste un obbligo nel completare le 8 missioni presenti nella modalità storia in un ordine specifico, per seguire la trama sarà necessario farlo. Solo seguendo la successione dei colpi proposta si potrà accedere infatti ad una sequenza d’immagini esclusiva presente alla fine di ciascuna missione, che narra gli eventi legati alla trama e che altrimenti verrebbero persi.
Ovviamente la storia non è mai stata il fulcro dell’esperienza di Payday, ed esattamente come ci aspettavamo anche in questo titolo la trama svolge un ruolo di sfondo e fornisce semplicemente un contesto al gameplay. Le vicende narrate presentano una trama semplice e leggera, che i giocatori possono tranquillamente decidere di ignorare senza influenzare in modo significativo la loro esperienza complessiva di gioco.
GAMEPLAY
ll gameplay di Payday 3 presenta numerose differenze rispetto al suo predecessore, a cominciare dalla significativa riduzione della componente GDR. Molte delle abilità disponibili sembrano essere piuttosto banali e prive di creatività se confrontate con quelle presenti nel secondo capitolo, dato che la maggior parte di queste si limita unicamente a potenziare le nostre statistiche senza aggiungere nulla di nuovo al gioco.
Inoltre è importante notare che tutti gli equipaggiamenti, comprese le armi, saranno sbloccabili esclusivamente salendo di livello, creando così la necessità di affrontare più volte le stesse missioni a difficoltà elevata al fine di accumulare esperienza sufficiente per ottenere un buon armamento di qualità.
Tutto ciò potrebbe presentare non poche difficoltà per i neofiti della serie che vogliono provare ad approcciarsi al gioco per la prima volta.
I NUOVI COLPI
Payday 3 offre una discreta gamma di nuovi colpi ognuno con caratteristiche uniche, che spaziano dalle rapine in banca alle incursioni nelle ville di lusso, dove l’obiettivo principale rimane sempre lo stesso: portarsi a casa il maggior numero di beni e arricchirsi il più possibile.
Ogni attività sarà disponibile a diversi livelli di difficoltà, che vanno dalla normale (ideale per i principianti) fino alla modalità Overkill, la difficoltà di gioco più elevata. Quest’ultima offrirà una sfida elevata, ma in cambio i giocatori potranno guadagnare una quantità notevolmente maggiore di denaro al termine della missione.
Nonostante ciò siamo rimasti estremamente delusi dal fatto che, oltre alla modalità Overkill, il gioco non riesca a fornire una vera sfida significativa ai giocatori, che potranno infatti decidere di di ignorare completamente l’approccio stealth e semplicemente optare per far esplodere ogni cosa per completare la missione nel minor tempo possibile, senza subire conseguenze significative. Le forze militari inviate per fermarci si dimostrano infatti estremamente inefficaci, risultando in una perdita di immersività e difficoltà nell’intera esperienza di gioco che invece contraddistingueva i capitoli precedenti.
Anche la nuova meccanica che permette lo scambio di ostaggi in cambio di risorse o di più tempo prima dell’arrivo della polizia sembra contribuire ulteriormente a diminuire la difficoltà del gioco. Basta infatti rilasciare gli ostaggi a determinati intervalli per ottenere così un considerevole aumento del tempo disponibile per completare il colpo senza essere disturbati, rendendo l’intera missione priva di qualsiasi senso di pericolo.
Anche considerando questi difetti, tutte le missioni attualmente disponibili nel gioco offrono un’esperienza divertente e coinvolgente, anche se la loro durata estremamente breve purtroppo potrebbe non soddisfare la maggior parte dei giocatori. Con soli 8 colpi, ciascuno dalla lunghezza di circa 20 minuti, si rischia di avere una quantità limitata di contenuti che rendono il gioco presto monotono. Inoltre, questa scarsa varietà di missioni può compromettere anche la rigiocabilità del titolo, costringendo i giocatori a non poter far altro se non ripetere continuamente le stesse missioni al fine di ottenere ricompense sempre migliori.
D’altra parte abbiamo notato che i movimenti dei personaggi sono particolarmente fluidi e ben realizzati, il che ha reso l’intera esperienza di gioco molto più piacevole permettendoci di spostarci all’interno della mappa con maggiore facilità, anche grazie alla funzione di scivolata presente nel titolo.
Inoltre, i restanti gadget proposti in-game svolgono efficacemente i loro compiti, sebbene li abbiamo trovati molto situazionali come nel caso delle micro-telecamere, che risultano utili solo in circostanze specifiche.
Abbiamo anche riscontrato un notevole miglioramento nell’uso delle armi, con un impatto dei colpi che risulta molto più evidente rispetto al capitolo precedente. Questo rende le battaglie armate notevolmente più coinvolgenti e fluide, contribuendo in modo significativo ad arricchire l’intera esperienza di gioco.
COMPARTO TECNICO E SONORO
Non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti per il lavoro tecnico e grafico offerto da questo titolo, che rappresenta un notevole balzo in avanti rispetto al capitolo precedente, evidenziando l’immenso impegno degli sviluppatori. Dal punto di vista grafico il gioco si presenta eccezionalmente ben realizzato, e raramente abbiamo riscontrato problematiche nella resa delle texture, garantendo un’esperienza visiva molto piacevole.
Abbiamo tuttavia riscontrato su un PC di fascia media (Ryzen 5 3600 e GTX 1660 con 16 GB di Ram) alcuni problemi di ottimizzazione, in particolare abbiamo notato che la GPU non veniva sfruttata appieno in momenti critici del gioco, come durante esplosioni, portando a cali di frame rate occasionali. Sebbene questi cali fossero sporadici e non costanti, risultavano comunque fastidiosi e compromettevano l’esperienza di gioco in diversi momenti.
Da segnalare la presenza del DLSS di Nvidia, strumento che aiuta a mitigare questi problemi di performance a patto di possedere un hardware che lo supporti.
Anche l’aspetto sonoro del gioco è notevolmente ben realizzato, con il suono dei colpi delle armi, delle esplosioni e degli effetti sonori dei gadget così dettagliati da sembrare estremamente realistici. Inoltre abbiamo apprezzato notevolmente le OST proposte durante le fasi di gioco, le quali si adattano perfettamente ai vari scenari presentati nel titolo aggiungendo così un livello di immersione notevole, con melodie che ci hanno fatto sentire come se fossimo all’interno di una scena di “Mission Impossible”!
Ringraziamo Plaion per averci fornito la chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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