Recensione Crime Scene Cleaner – La quiete dopo la tempesta

Abbiamo già visto in passato come, grazie a titoli simili a House Flipper e PowerWash Simulator, il genere dei “simulatori di faccende” sia riuscito a conquistarsi un’appassionata nicchia di giocatori, desiderosi di quel senso di completezza e soddisfazione derivante da un lavoro meticoloso ben riuscito.

Sviluppato dal team polacco President Studio e pubblicato da PlayWay, Crime Scene Cleaner sembra rispecchiare in pieno una formula già ben consolidata ed efficace, aggiungendo una significativa componente narrativa e approfondendo alcuni aspetti del gameplay in modo da elevarlo rispetto ad altri simulatori simili.

COSA FARESTI PER LA FAMIGLIA?

In un disperato tentativo di racimolare abbastanza denaro per pagare alcune spese mediche familiari, l’ex bidello Kowalsky (nonché il protagonista che andremo a impersonare) si è ritrovato a dover accettare alcuni lavori “poco raccomandabili”, ripulendo scene del crimine ed eliminando tutte le prove che potrebbero condurre le forze dell’ordine ai clienti.

Certamente, un’abilità nelle pulizie come la nostra, combinata a quella ancora più preziosa di sapere tenere la bocca chiusa attirerà presto le attenzioni di Big Jim, un boss mafioso particolarmente impulsivo e spietato che, in cambio dei nostri eccellenti servigi, si offrirà di ricompensarci lautamente.

Tuttavia, grosse somme di denaro si riveleranno presto non essere il motivo per il quale ci ritroveremo ancorati a questa nuova vita, bensì il meccanismo di sfiducia reciproca e paura che permea l’intero ecosistema lavorativo, facendoci temere che, una volta usciti dalle grazie dei nostri potenti clienti, il prossimo cadavere di cui si vorrebbero sbarazzare potrebbe essere il nostro.

La disperazione iniziale di un padre single in difficoltà come Kowalsky viene perfettamente riflessa dallo stato in cui si ritrova la sua abitazione nelle prime fasi del gioco, mostrandosi in completo soqquadro e cosparsa di parcelle e debiti da saldare, giustificando così le scelte prese.

Uno degli aspetti che abbiamo apprezzato principalmente di Crime Scene Cleaner è lo sviluppo costante che subisce il protagonista durante tutto il corso della storia: lo stupore e il disgusto causati dalla vista di cadaveri orribilmente mutilati vengono presto sostituiti da fredde battute ed apatia, rappresentando una profonda desensibilizzazione necessaria da attraversare per mantenere un minimo di integrità mentale.

Inoltre, ci ha colpiti come Kowalsky sia riuscito a trovare una sorta di pace con sé stesso nonostante la discutibile moralità del suo lavoro e dei rischi ad esso connessi, mettendo al primo posto la salute di sua figlia e riuscendo a dedicarsi anche alla sistemazione del suo stesso appartamento tra una missione e l’altra, come a voler dimostrare un miglioramento del suo stato d’animo.

GAMEPLAY

Sebbene a prima vista il gameplay possa ricordare quello del classico Viscera Cleanup in tutto e per tutto, Crime Scene Cleaner riesce a distinguersi grazie all’inclusione di alcune nuove meccaniche e ad una migliore gestione di alcuni aspetti solitamente tediosi delle pulizie.

Come si potrebbe facilmente immaginare, essere i primi a mettere piede in un luogo dove pochi momenti prima hanno avuto luogo terribili atti di violenza potrebbe molto spesso rivelarsi non proprio il massimo, specialmente qualora il nostro obiettivo fosse quello di riportarlo alle condizioni originali.

Schizzi di sangue, vetri rotti, mobili distrutti e porte da forzare sono solo alcuni degli elementi con cui avremo spesso a che fare, mettendo a dura prova le nostre conoscenze accumulate negli anni di lavoro come bidello. Grazie all’esperienza derivante dal precedente impiego, Kowalsky è in grado di sfruttare al massimo i suoi sensi per far risaltare tutto il disordine presente in un’area attorno a lui, saturando con diversi colori gli elementi che rimangono da sistemare.

Questa è forse una delle funzioni di Crime Scene Cleaner che abbiamo apprezzato maggiormente, in quanto è stata capace di migliorare notevolmente la qualità della vita durante i nostri incarichi, evitandoci la frustrazione di dover camminare più volte per le varie mappe alla ricerca di quel piccolo rifiuto o quasi invisibile macchia di sangue che ci avrebbe altrimenti impedito il perfetto completamento del livello.

Partendo dalle basi, gli utensili a nostra disposizione costituiscono fin da subito il kit che ci accompagnerà dai primi istanti di gioco fino al nostro ultimo incarico di pulizia. Ognuno di questi è pensato per svolgere una specifica funzione e, sebbene siano tutti disponibili fin da subito (avremmo forse preferito poterli sbloccare man mano), è presente un albero dei talenti in grado di potenziare notevolmente l’efficacia degli strumenti tra una missione e l’altra, garantendo così un piacevole senso di progressione.

Ad esempio, mentre la spugna risulta pensata per pulire superfici piccole più delicatamente rispetto ad altri strumenti, vi sono anche situazioni in cui è preferibile l’utilizzo di altri attrezzi per aumentare al massimo la propria efficacia e ottimizzare gli spostamenti.

Abbiamo anche apprezzato come, sebbene ci sia una componente strategica e potenziale per effettuare delle speedrun, nessuno stile di gioco ci sia risultato forzato o strettamente necessario al compimento degli incarichi, lasciandoci la più totale libertà di operare nel modo che preferiamo.

UN PARADISO PER CLEPTOMANI

Uno dei principali pregi del lavoro che abbiamo scelto di svolgere è senza dubbio il potere agire indisturbati, accostando ai momenti di pulizia e sistemazione anche quelli in cui saremo impegnati a rovistare nella scena del crimine alla ricerca di oggetti preziosi. Nonostante i clienti ci paghino già profumatamente, qualsiasi oggetto che potrebbe arrotondare la nostra paga è benaccetto, finendo dritto nelle nostre tasche.

Che si tratti di denaro contante risparmiato dalle vittime, buste di droga nascoste in giro per casa o soprammobili di valore, ogni cosa è un’opportunità per incrementare i nostri guadagni. Dopotutto, si sa, i soldi non sono mai abbastanza. E ai morti non servono.

Sfortunatamente, ci è dispiaciuto notare come tutto il denaro accumulato venga semplicemente convertito in punti esperienza una volta completato l’incarico, precludendo la possibilità di spenderlo per decorare il nostro appartamento o usarlo per gestire il pagamento dei nostri debiti.

COMPARTO ARTISTICO E TECNICO

“Se un albero cadesse in una foresta e nessuno lo sentisse, farebbe comunque rumore?”

Quegli omicidi sono davvero avvenuti, ma a custodirne il segreto saremo solo noi e le mura dell’edificio dove si è consumata la strage, senza lasciare alcuna traccia o testimonianza dell’accaduto ancora prima che sorga il sole.

Tutte le volte che ci siamo ritrovati davanti a nuove scene del crimine da ripulire ci siamo sentiti come se il tempo intorno a noi si fosse bloccato, catturando in una sorta di stasi gli ultimi momenti di vita delle vittime e rendendo l’accaduto facilmente interpretabile.

Crime Scene Cleaner Gamer

Collegando gli indizi siamo infatti stati in grado di ricostruire facilmente le dinamiche dei diversi crimini, immaginando i processi mentali delle vittime e dei carnefici durante i sanguinosi attimi di violenza. Questi ultimi spesso non hanno esitato a coinvolgere vittime innocenti in ambiti domestici, facendo ulteriore leva sulla nostra moralità.

Fortunatamente, a spezzare la tragicità di alcuni scenari presenti in Crime Scene Cleaner troviamo l’eccellente “humor internettiano” e riferimenti a celebri meme che gli sviluppatori hanno astutamente nascosto sotto forma di piccoli dettagli e easter egg sparsi in tutte le diverse mappe di gioco, oltre alle secche e spietate battutine di Kowalsky che ci hanno strappato un sorriso in non poche occasioni.

Una menzione d’onore va anche al comparto audio, il quale si presenta con suoni di qualità in grado di amplificare sia la sensazione soddisfacente di stare raccogliendo cocci di vetro da terra, sia quella disgustosa di stare lavando via delle viscere con un mocio. Il gioco presenta inoltre numerose audiocassette collezionabili contenenti orecchiabilissime tracce appartenenti a diversi generi musicali, sparse in tutti i livelli e riascoltabili una volta tornati all’appartamento.

Il comparto tecnico di Crime Scene Cleaner, invece, non è esente da imperfezioni: spostare oggetti troppo velocemente può portare spesso a fastidiose sovrapposizioni difficili da districare, sempre ammesso che uno degli oggetti problematici non venga sparato in aria ad altissima velocità prima di darci il tempo di reagire.

Inoltre, alcune animazioni presenti nelle brevi sequenze animate o durante il gioco stesso lasciano trasparire una grossolanità che finisce per stonare con la cura e il dettaglio riscontrati in tutti gli altri aspetti del gioco.

Ringraziamo President Studio per averci fornito le chiavi del gioco per realizzare questo articolo.
Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

IN CONCLUSIONE:
Crime Scene Cleaner ci ha colpiti con una trama sorprendentemente profonda e un gameplay coinvolgente che, nonostante alcune imperfezioni tecniche, riesce ad amalgamare perfettamente tensione, ironia e soddisfazione, offrendo un’esperienza in grado di distinguerlo nel panorama dei simulatori.
Pregi
Narrazione coinvolgente e Interessante sviluppo del protagonista
Gameplay soddisfacente e rilassante
Ottima implementazione dello storytelling ambientale
Level design vario e ricco di dettagli
Divertenti riferimenti alla pop culture e meme famosi
Difetti
Piccoli e occasionali problemi tecnici riguardanti le hitbox e le collisioni
Alcune animazioni risultano innaturali e rigide
9.3
Voto