Nel maggio 2023, Deck 13 Spotlight e Just2D pubblicarono un primo trailer che mostrava il gameplay di un cupo Action RPG, il quale strizza l’occhio a grandi classici del genere come Morrowind e Baldur’s Gate II. Il titolo non si fece attendere a lungo perché, dopo solo un anno, DROVA – Forsaken Kin è qui tra noi, pronto per essere giocato su Steam o sulla nostra console preferita.
Senza perdere altro tempo, immergiamoci in questa avventura in pixel-art isometrica 2D che ci proietta in un’epica quest dove dovremo affrontare creature mostruose, spiriti risvegliati e fazioni in lotta per il dominio.
Sarà riuscito il team di sviluppo a dare vita all’erede spirituale di Gothic? Scopriamolo insieme qua sotto, nella nostra recensione!
Trama
La nostra avventura inizia con un’introduzione alla mitologia del mondo di gioco: un tempo la natura e gli spiriti coesistevano in armonia, ma una società ambiziosa ha scoperto il modo di sfruttare il potere di questi spiriti, scatenando un’ondata di caos e distruzione. Il protagonista, un solitario alla ricerca della propria identità, si ritrova coinvolto in una lotta per ristabilire l’equilibrio e svelare i misteri che avvolgono questo mondo corrotto (l’Otherworld).
Al centro dell’intrigo narrativo giace un cristallo antico, un artefatto di un potere inestimabile. Si narra che esso sia la fonte di tutta la magia del mondo, capace di donare vita e distruzione in egual misura. In passato, la pietra preziosa era custodita da un’antica civiltà, ma la sua caduta ha scatenato una serie di eventi che hanno portato al caos. Ora il cristallo è frammentato e disperso in tutto il mondo, e ciascun clan lotta per riunirlo e sfruttarne il potere per i propri scopi.
Nel corso della nostra avventura dovremo non solo recuperare i frammenti del cristallo ma anche comprenderne il suo vero potere e decidere come utilizzarlo. Esplorando antiche rovine, affrontando creature mostruose e interagendo con fazioni contrapposte, dovremo compiere scelte difficili che influenzeranno sia il nostro destino sia quello del mondo di Drova.
Gameplay
e Meccaniche
Un sistema libero
La formula di gioco non è sicuramente una novità, l’abbiamo già vista in altri titoli Action RPG, e anche qui in DROVA avremo il pieno controllo delle azioni del nostro personaggio in tempo reale.
Partendo da un semplice attacco con la spada, le nostre capacità si estenderanno fino all’utilizzo di potenti spell, archi e abilità che sbloccheremo lungo il nostro viaggio nella regione. A dare man forte a questo sistema troviamo un mondo completamente aperto che ci dà piena libertà decisionale, sia sulle nostre azioni, sia sulla scelta delle quest da intraprendere. In DROVA non verremo neppure messi davanti alla scelta di una determinata classe, in quanto saremo liberi di costruire il nostro personaggio in base alle nostre esigenze, attribuendo ad esso diverse caratteristiche e abilità con l’avanzare del tempo.
Una nota dolente è che, purtroppo, abbiamo trovato molto confusionario il combat system in tempo reale. Nel cercare di darvi una parvenza di profondità, gli sviluppatori hanno reso troppo complicata la gestione degli attacchi, che a nostro avviso sarebbe potuta essere molto più facile e intuitiva per un titolo simile. Infatti, il nostro personaggio risulterà spesso goffo e il sistema di mira è piuttosto impreciso, dando un costante feeling di pesantezza durante gli scontri.
Non meno importante, la mappa eccessivamente aperta può essere considerata da molti un elemento superfluo e negativo, visto che non sempre esplorare può garantire al giocatore un premio, bensì frustrazione per essersi perso o per essere finito in una zona con nemici troppo forti. Ciò ne comporta, vista la mancanza di un sistema di viaggio rapido, che lo spostamento tra una zona e l’altra risulterà frustrante e potrebbe essere percepito come una perdita di tempo. Inoltre, se da una parte alcune aree sono ben caratterizzate, altre invece sono considerabili vuote e transitorie, incapaci ad incentivare un’esplorazione adeguata e la curiosità di guardare ogni angolo, sensazione che invece è possibile provare nelle città.
Lo Skill Tree
Abbiamo invece apprezzato tantissimo la scelta che il team di sviluppo ha intrapreso per quanto riguarda il sistema di abilità. Man mano che acquisiremo livelli col nostro personaggio, otterremo dei Learning Points, i quali serviranno per sbloccare delle abilità.
Ma il punto forte è che non ci troviamo davanti al solito e basilare Skill Tree, visto che gli elementi non sono sbloccabili attraverso il solito punta e clicca: per acquisire una determinata abilità, dovremo infatti trovare l’NPC di riferimento e, interagendoci, potremo spendere i LP finora accumulati. Per aumentare le nostre capacità con la spada, per esempio, dovremo rivolgerci alla nostra allenatrice conosciuta durante il tutorial, la quale ci saprà insegnare altre tecniche. Un’ottima aggiunta a nostro parere, che sprona il giocatore a un’esplorazione più dettagliata dell’intera area di gioco.
Lo stesso discorso è valido per i punti delle statistiche che determinano la crescita della Prowess del nostro personaggio. Per aumentarle non dovremo spendere punti presso un falò o un hub centrale, bensì trovare i giusti NPC che sono in grado di farci spendere i Learning Points che guadagniamo salendo di livello. Naturalmente, questo non sarà l’unico modo per potenziare il nostro personaggio, dato che il titolo presenta anche delle alternative, come per esempio lo svolgimento di determinate attività secondarie, che saranno in grado di aumentare una data statistica.
Un banco da lavoro
Non può mancare, in un titolo così ampio, un sistema di crafting per soddisfare qualsiasi carenza nel nostro inventario. Come per le abilità, anche qui non potremo combinare gli oggetti dove più ci piace, ma avremo la necessità di recarci presso un banco da lavoro, disponibile solitamente nei centri abitati o nei pressi di alcuni NPC. È possibile craftare un’ampia varietà di oggetti, come trappole, frecce o persino anelli, ma anche creare delle ricette culinarie per preparare piatti che ci potranno curare o garantire dei buff.
A nostro parere, è un’ottima aggiunta, che completa il quadro del gameplay dando al giocatore l’occasione di riciclare anche il più insulso degli oggetti ritrovati durante l’esplorazione.
Comparto artistico e tecnico
Dal punto di vista grafico, il titolo è reso interamente con una grafica in pixel art, senza però trascurare una certa cura nei dettagli delle ambientazioni e dei mostri.
Tuttavia, se da una parte i personaggi sono stati caratterizzati alla perfezione, lo stesso non si può dire per le aree, che talvolta risultano già viste e prive di originalità. Abbiamo apprezzato l’impegno che il team ha riversato nella produzione artistica; tuttavia, in alcune zone (come la foresta) il gioco può apparire parecchio anonimo e generico.
Lo stesso discorso è valido per il comparto sonoro. Ispirandosi ai classici, la OST cerca di ricordare le note di altri titoli grim fantasy, risultando però sottotono. Con alcune tracce di alta qualità alternate a tracce generiche, purtroppo non si riesce a dare il giusto apporto affinché il giocatore riesca a canticchiare un motivetto o perché una determinata canzone rimanga impressa nella mente di chi sta davanti allo schermo.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, non abbiamo riscontrato alcun problema durante le ore di gioco sulla nostra Steam Deck OLED. 60 fps stabili, accompagnati da setting alti in ogni opzione, ci hanno accompagnati lungo tutta la nostra avventura senza alcun calo di frame, se non con qualche freeze sporadico.
DROVA: Forsaken Kin è disponibile su Steam, PS4 e PS5, Xbox One, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.
Ringraziamo PRHound per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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