Uscito nel 2021 dopo un lungo periodo d’attesa di tre anni dal suo primissimo annuncio, FNAF Security Breach è approdato inizialmente su PS5, PS4 e PC.
Solamente l’anno scorso i possessori di Xbox e Nintendo Switch hanno potuto gustare il prodotto di Steel Wool Studios sulle loro piattaforme, a causa di ritardi nella produzione.
Posticipato per ben due volte nello stesso anno dalla data d’uscita prevista per il 2020, avrà Security Breach mantenuto la promessa di essere il capitolo più innovativo della saga, o avrà fallito nel suo intento?
INCIPIT
Alla base, FNAF Security Breach si presenta come l’innovazione free-roam di Five Nights at Freddy’s tanto attesa dai fan. Ambientato nel Freddy Fazbear’s Mega Pizzaplex, il titolo vedrà i giocatori esplorare l’enorme centro commerciale alla ricerca di una via di fuga dagli orrori che scorrazzano al suo interno.
Con un cast tutto nuovo di personaggi che citano i gusti musicali anni ’80 e la sopracitata piega free-roam del titolo, Security Breach sembra essere la perfetta ricetta per il successo;
Se però siete informati almeno un minimo sullo stato del gioco, saprete già che qualcosa è andato terribilmente storto.
Scopriamo insieme in questa recensione cosa di quest’ultima uscita della serie non ci ha convinti, e se ci sono stati dei fattori che abbiamo potuto ritenere almeno un minimo positivi.
TRAMA
Gregory è un ragazzino che si è infiltrato abusivamente nel Freddy Fazbear’s Mega Pizzaplex, un centro commerciale brandizzato Fazbear Entertainment. Durante lo spettacolo del giorno, però, Freddy stesso è vittima di un malfunzionamento che porta alla chiusurà della struttura per una settimana.
Al suo risveglio, l’animatronic si rende conto che qualcuno è entrato nella sua cavità dello stomaco; scopriamo subito trattarsi di Gregory, che ci si è intrufolato per sfuggire dalla guardia notturna, di nome Vanessa, che lo sta cercando.
Preoccupato per il ragazzo, Freddy lo convince a raggiungere subito l’uscita, che vede però chiudersi davanti ai suoi occhi. Da qui i due si impunteranno l’obiettivo di sopravvivere fino alle 6 del mattino, orario in cui si apriranno le porte per scappare.
Nonostante si tratti di un obiettivo abbastanza diretto, nel tentativo di creare un’esperienza non-lineare, Steel Wool ha compromesso criticamente la coerenza narrativa del gioco che permetterà al player di affrontare liberamente le quest principali, senza un particolare ordine. Questo però non influirà su un particolare punto dell’endgame, in cui ci verrà chiesto se vogliamo scappare o restare e completare le missioni in sospeso. Se scegliamo l’ultima, il gioco andrà avanti come se nulla fosse successo nei momenti precedenti della trama, annullando qualunque senso di coerenza tra l’endgame e questa nuova sezione di “postgame”.
GAMEPLAY
Alla base, il gameplay di Security Breach è quello di un classico gioco horror free-roam, ricolmo di fetch quest e jumpscare da due soldi. Non c’è molto di cui parlare, a parte alcune meccaniche che il gioco introduce sin da subito come sia troppo rotte, rimuovendo completamente ansia e difficoltà dal titolo, sia troppo inutili per essere utilizzate più di una volta sola per tutta la durata della run.
Già dai primi minuti di gameplay Security Breach ci abitua alla sua meccanica principale, oltre il camminare e aprire le porte, si intende; parliamo di poter entrare e uscire liberamente da Freddy ed usarlo come una specie di esoscheletro per proteggerci da qualunque entità ostile, cosa che rompe completamente l’immersione del giocatore e ogni sfida che ci viene proposta. Ci saranno delle parti in cui non sarà possibile usufruirne, ma potremo comunque riprenderne il controllo subito dopo.
Un’altra delle meccaniche a cui veniamo introdotti sono le telecamere, un capostipite della serie reso totalmente inutile, presente solo perché stiamo parlando di Five Nights at Freddy’s e non potevano privarsi della loro inclusione.
Infine, come menzionato in precedenza tutte le missioni saranno fetch-quest svolte a compitino, che vedranno Gregory fare avanti e indietro da un punto A ad un punto B della struttura, senza portare nulla di originale sul tavolo.
Persino i jumpscare, che sono quello per cui FNAF è principalmente conosciuto e ciò che ha spaventato molte persone nel corso dei 9 anni di vita della serie, non sono niente più che delle schermate di game over prive di scare-factor.
Insomma, Security Breach non si presenta bene sotto questo punto di vista e nonostante alcuni piccoli aggiustamenti fatti grazie ad aggiornamenti il problema alla base persiste.
COMPARTO GRAFICO
Sul comparto visivo del prodotto, FNaF:SB si presenta (attualmente) bene. I modelli e le texture in alta qualità e i colori sgargianti del Pizzaplex, colmo di dettagli in ogni sua zona sono un innegabile piacere per gli occhi e l’unica cosa su cui gli sviluppatori sembrano aver messo veramente cura. Non è stato sempre così però. All’uscita, sia sulla versione PS4 che PS5, molta della magia della location era completamente annebbiata da una marea di bug; tra zone che non caricavano correttamente e le texture a bassissima definizione era quasi impossibile ammirare il lavoro svolto dal comparto artistico di Steel Wool e talvolta compromettevano la giocabilità stessa del titolo.
I design della band principale sono ben curati e tra i più iconici della serie, presentando temi e personaggi completamente nuovi. Oltre a Freddy e Chica, che hanno il loro posto nella band principale sin dal primo FNAF, sono presenti due nuove aggiunte: Montgomery Gator e Roxanne Wolf. Monty è un alligatore attaccabrighe, con denti e artigli affilati e una mania di distruggere oggetti in giro per il Pizzaplex, mentre Roxy è una lupa narcisista caratterizzata da un insano egocentrismo.
Fuori dalla band, ci sono diversi nuovi personaggi, come Vanny e il fan-favorite Assistente del Nido, che sono curati allo stesso modo.
Le zone esplorabili sono tutte riconoscibili e uniche, ognuna legata ad un personaggio specifico (ad esempio, Freddy – Fazer Blast, Monty – Monty Golf) e hanno fatto un buon lavoro a caratterizzarle.
COMPARTO TECNICO
C’è poco da dire sul comparto tecnico di Security Breach. Nonostante gli sforzi da parte degli sviluppatori nel rattoparlo, è innegabile che all’uscita Security Breach si sia guadagnato la reputazione di essere il titolo più rotto dell’anno. Parliamo di un prodotto con dei gamebreaking bug così grandi che prima delle varie patch di inizio 2022 era quasi incompletabile se non attraverso dei glitch.
Questo non ha costruito di certo una buona reputazione per il primo gioco non-VR di Steel Wool Studios, che si è messa a lavorare senza sosta negli scorsi due anni, aggiustando il gioco come meglio possibile.
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