Continuando la nostra riesamina dei titoli presentatici in anteprima durante la scorsa Gamescom grazie a Cosmocover, passiamo ora a Bonaparte e Worship, due nuove IP che riflettono chiaramente gli sforzi creativi e le passioni dei rispettivi sviluppatori emergenti.

In una Gamescom che riflette fortemente l’espansione incontrollata del mercato videoludico odierno, questi sono stati fra i titoli più convincenti che abbiamo avuto il piacere di osservare!


Bonaparte: A Mechanized Revolution

Giunti finalmente al vivace booth di Cosmocover, siamo stati accolti dal dinamico duo Jongwoo Kim e Martin Brouard, fondatori di Studio Imugi nonché rispettivamente Creative Director e Produttore Esecutivo di Bonaparte: A Mechanized Revolution.

Il titolo, primo in assoluto di questa casa di sviluppo, si presenta come uno strategico 4X con elementi steampunk e una forte impronta “what if?”.
Verremo infatti catapultati nei panni di Bonaparte (non Napoleone, ma un generico astro nascente della Rivoluzione) e posti di fronte a una vasta gamma di scelte politiche e militari, permettendoci di costruire una timeline alternativa intrisa di veridicità storica.

Bonaparte possiede infatti una spiccata componente narrativa che coinvolge i personaggi storici del tempo, inseguendo una “autenticità nella reinterpretazione” che si rifletterà nelle interazioni fra le figure di spicco e nei numerosi eventi in-game.
Parallelamente alla fase organizzativa e politica, il giocatore dovrà destreggiarsi in scontri simili a Fire Emblem, dichiaratamente una delle principali ispirazioni del team.

Utilizzando il nostro esercito composto di mecha settecenteschi, sfrutteremo una varietà di tattiche e strategie per prevalere sui nemici, tenendo d’occhio i parametri di surriscaldamento e sfruttando la mappa per trovare punti deboli nella linea nemica.
Il gioco è ancora lontano dal rilascio, ma gli sviluppatori pianificano di rilasciare una demo durante il prossimo Steam NextFest di Ottobre, con un’uscita in Early Access prevista per Gennaio 2025.

Dopo una chiacchierata con i due sviluppatori sulle loro ambizioni e futuri piani di sviluppo, è emerso che l’intenzione è quella di creare un titolo strategico fuori dagli schemi, ambizioso dal punto di vista creativo, ma destinato concretamente ad una cerchia ristretta di appassionati.
Pur trattandosi di un’esperienza hands-off, Bonaparte non ha potuto far a meno di affascinarci con le sue importanti promesse di libertà di strategia, sul campo quanto nella trattazione con i nostri alleati ed avversari.

Worship

Dai creatori del bizzarro Struggling, il nostro primo impatto con Worship è stato estremamente memorabile. In un mondo monocromatico nero su bianco, rotto soltanto dal rosso acceso del sangue, si percepisce subito un’aura diabolica e geniale che ha catturato la nostra attenzione durante l’intera presentazione.

Nei panni di uno spietato zelota, il giocatore dovrà sfruttare i propri seguaci per soddisfare la volontà di un’entità eldritch affamata di sangue e sacrifici, in un’inattesa combinazione tra Cult of the Lamb e un più pacato Pikmin.
La nostra arma principale sarà proprio il sangue, sia il nostro che quello dei nostri fedeli seguaci, che potranno essere lanciati contro i nemici per sopraffarli rapidamente.

Tracciando con strategia e prontezza le varie forme geometriche disponibili, potremo attivare una gamma di rituali mortali per sterminare gli avversari.
Le abilità che abbiamo potuto osservare sono varie, fra impalamenti, artigli demoniaci e ammaliamenti utili a reclutare nuovi seguaci.
Una volta che la nostra offerta al Grande Essere sarà ritenuta sufficiente, avremo l’opportunità di risvegliare l’entità per affrontare un boss unico, non particolarmente complesso ma comunque una buona panoramica sulle future sfide che dovremo affrontare nelle fasi più avanzate.

Un aspetto che abbiamo molto particolarmente di questa presentazione è senza dubbio il comparto artistico, minimalistico a dir poco ma davvero ben realizzato nel suo insieme, con disegni di grande qualità e un’impatto estetico davvero unico.


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Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.