Continuando a distanza di giorni la nostra serie di articoli dedicata alla Gamescom di quest’anno, parliamo ora dei titoli che abbiamo avuto modo di testare grazie all’intermediazione di Cosmocover, fra vecchie conoscenze e nuove case di sviluppo pronte a prendere d’assalto il mercato con i loro prodotti.
Iniziamo, ovviamente, con Sega, la casa giapponese ci ha infatti accolto nel suo booth per darci la possibilità di provare in anteprima Sonic x Shadow Generations e Two Point Museum.
Sonic x Shadow Generation
Pad alla mano, giocare in anteprima a Sonic x Shadow Generations durante questo evento è stata una piacevole riscoperta. Il titolo prevede infatti la possibilità di giocare liberamente nei panni di Sonic e Shadow, rispettivamente nella remastered e nel nuovo titolo dedicato. La demo includeva una manciata di livelli per ciascun titolo, permettendo ai giocatori di esplorare la varietà di sfide e impostazioni di livello presenti nell’intera avventura.
Essendo gli stage numerosi e il tempo di gioco limitato, abbiamo scelto di vedere il più possibile, talvolta non completando i livelli se non in poche selezioni.
Sonic x Shadow Generations si basa su fondamenta solide di gameplay, che non vengono minimamente scalfite in questa nuova edizione, anzi introducendo alcune migliorie che faranno la gioia degli appassionati.
Oltre ai livelli originali rimasterizzati, l’aggiunta della campagna di Shadow rappresenta senza dubbio il contenuto più scottante di questo bundle.
Nei panni del riccio nero, dovremo nuovamente affrontare Black Doom, attraversando livelli adrenalinici che alternano sezioni in 3D e 2D, non disdegnando l’introduzione di boss, stage particolari e qualche sorpresa inaspettata.
Shadow possiede infatti alcune abilità inedite che gli permettono di manipolare il tempo e di contrastare con ferocia e stile anche i nemici più ostici.
Dal punto di vista tecnico, il gioco non impressiona eccessivamente su PlayStation 5, con alcuni cali di frame rate nelle scene più concitate, pur mantenendo una fluidità generale molto elevata che ben si accompagna alla velocità del gameplay.
Ad ogni modo, essendo il rilascio previsto tra più di un mese, confidiamo che il team di SEGA risolverà eventuali problemi di instabilità su console next-gen e PC prima del day-one.
Del resto, nonostante queste considerazioni, il gioco riesce a regalare una sensazione di grande reattività, e correre alla velocità della luce non è mai stato così soddisfacente.
Two Point Museum
È stato poi il turno di Two Point Museum, terza iterazione della saga che era stata inizialmente concepita come un riuscito seguito spirituale di Theme Hospital. Two Point Museum ci porta nei panni di un direttore di museo, incaricandoci non solo di curare al meglio la location e fornire i giusti servizi ai nostri clienti, ma anche di ricercare manualmente eventuali artefatti e fossili da esporre.
Acquisendo un team di archeologi esperti, avremo la costante necessità di pianificare spedizioni potenzialmente pericolose, talvolta portando al museo una reliquia rara o vedendo la scomparsa improvvisa dei membri del nostro team.
L’ironia, la complessità e il ritmo coinvolgente dei predecessori non mancano di certo a questo nuovo capitolo, che punta ancora più in alto attraverso la rimozione della tipica valutazione a tre stelle in favore di un sistema che premia all’infinito gli sforzi curatoriali del giocatore.
Nel breve tempo che abbiamo avuto a disposizione per la prova, ancora molti elementi mostravano delle tracce di unpolishing, ma essendo il titolo ancora ben lontano dalla release, siamo convinti che all’uscita potrà godere della stessa stabilità dei successi passati del team.
Per quanto la gestione di un museo si discosti molto dal tipo di esperienza a cui siamo stati abituati dalla serie, Two Point Museum ci ha fatto sentire davvero a casa, e non vediamo l’ora di spendere i nostri pomeriggi alla ricerca di reliquie e fossili in giro per il mondo.
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