Nell’articolo di oggi parleremo di un gioco che possiamo definire solo che “particolare”.
Nato dallo sforzo di un piccolo sviluppatore, The Backrooms: Survival si presenta come l’esperienza definitiva per tutti i fan del fenomeno spopolato negli ultimi anni sul web, che è riuscito a formare un’enorme community appassionata ad esso.

The Backrooms: Survival è, sostanzialmente, un’esperienza survival multiplayer con elementi roguelike, che può essere giocata fino ad un limite di 10 giocatori.
Senza perderci in chiacchiere, però, andiamo ad esplorare il titolo nella sua interezza e più in dettaglio.


GAMEPLAY

Non possedendo alcun tipo di contenuti di storia, The Backrooms: Survival è incentrato in tutto e per tutto sul suo gameplay loop, che consente una grande rigiocabilità grazie ai livelli randomizzati e all’aspetto roguelike.
Vi sono un paio di modalità in cui i giocatori possono prendere parte, con quella “Classica” che vedrà i giocatori esplorare ogni livello disponibile alla ricerca di oggetti, cibo e materiali utili per la progressione del gioco.
L’obiettivo primario di ogni livello è quello di trovare la scala d’uscita che porta allo stage successivo, evitando eventuali minacce che si porranno dinanzi ai player.

Ogni area è costruita come un labirinto, alcune volte in spazi chiusi, altre volte in grandi zone aperte. L’atmosfera è ben integrata al gameplay stesso, in quanto oggetti come TV e telefoni, o eventi come una tubatura che fa cadere l’acqua dal soffitto, sono completamente interagibili.
All’interno di ogni zona saranno presenti numerosi nemici che rincoreranno i malcapitati finiti nelle Backrooms qualora venissero rilevati. Per quanto i suoni spaccaorecchie inducano un minimo di paura a primo impatto, dopo un po’ creano una sensazione sgradevole che non fa altro che infastidire il giocatore.
Spesso e volentieri, inoltre, i nemici fanno più ridere che paura, in una maniera molto trash che abbiamo in un certo senso apprezzato, e che ci ha strappato più di una risata.
L’intelligenza artificiale pecca inoltre nel tracking del giocatore, le cui tracce vengono perse nel giro di qualche stanza e corridoio.

Abbiamo già menzionato i livelli randomizzati, ma analizzandoli più in dettaglio, è facile rendersi conto della ripetitività di questi ultimi, spesso labirintici e confusionari nella loro natura. Non è raro che ci si perda in questi immensi spazi e non si trovi l’uscita del livello per un bel po’ di tempo, facendo perdere qualunque tipo d’interesse nella sessione corrente.
Se poi ci si mette in mezzo la componente roguelike del titolo, che ad ogni morte farà si che tutti gli oggetti raccolti vengano essenzialmente persi, è sicuro che molti giocatori possano non essere esaltati dall’esperienza proposta.

Trattandosi di un multiplayer, il gioco presenta alcune funzioni di customizzazione simpatiche e la possibilità di scegliere un perk per il proprio personaggio, che personalizzerà l’esperienza almeno un minimo con oggetti e abilità uniche.
Dunque, per quanto il titolo non sia perfetto, riesce comunque a fornire un’esperienza carina se si gioca con amici, che nonostante la frustrazione provocata dalle meccaniche imperfette e il gameplay loop noiosetto, è comunque capace di strappare una risata ai giocatori.


COMPARTO GRAFICO E TECNICO

Il comparto grafico del gioco è senza dubbio carino, con un’estetica che è un misto tra VHS e grafica PS1, che per quanto non sia avanguardistica e paia indietro di una decina d’anni, fa comunque il suo lavoro complementando le numerose ambientazioni presenti.
Le armi e i nemici hanno uno design semplice ma funzionale, e l’HUD richiama tantissimo lo stile di una VHS. Tuttavia alcune zone, specialmente quelle aperte, presentano modelli e texture di bassissima qualità, allungate per adattarsi a delle semplicissime forme geometriche.

Per fortuna, quantomeno, non abbiamo riscontrato bug o problemi d’ottimizzazione anche su un pc poco performante, cosa che non possiamo che apprezzare. I server del gioco sono anche abbastanza stabili e non sono crashati neanche una volta, che per trattarsi di un indie piccolo come questo è una bella sorpresa.

Dunque, non sentendoci di essere cattivi con un progetto piccolo come questo, possiamo dire che generalmente è un prodotto carino che per quanto non sia chissà quale novità o tantomeno sia chissà quanto originale, è tutto sommato divertente e ci sentiamo di promuoverlo.


Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

Seguiteci sul nostro curatore e il nostro sito web per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

The Backrooms: Survival
In conclusione...
The Backrooms survival è un piccolo progetto dalla riuscita non perfetta, ma che nonostante tutto è riuscito a strapparci un sorriso. Consigliato a tutti quelli che cercano un'esperienza carina ambientata nelle Backrooms che non duri troppo. Se siete fan del mondo costruito dietro al tema del gioco, dei survival e non vi da fastidio qualche meccanica roguelike, vi consigliamo il titolo.
PRO
Carino se siete interessati alle Backrooms
Divertente se giocato con gli amici, ma non troppo a lungo
CONTRO
Il gioco diventa noiosetto molto velocemente
Texture e modelli di bassa qualità
Level design ripetitivo
5.5
voto