Prime Impressioni Demo The Talos Principle: Reawakened – L’arte del rompicapo nella sua forma più immersiva

The Talos Principle è sempre stato un titolo capace di far parlare di sé. Che sia perché considerato uno dei puzzle game più affascinanti e complicati degli ultimi decenni, per la sua profondità filosofica, per le gag inaspettate o, naturalmente, per i suoi adorabili gattini, ha saputo di certo conquistare non solo gli appassionati del genere, ma anche molti neofiti grazie alla sua estetica unica.
Un successo che Croteam ha assolutamente saputo consolidare con un seguito ambizioso (di cui potete trovare la nostra recensione qui) che, pur con qualche critica legata al cambio di motore grafico, si è dimostrato essere un degno successore capace di elevare ulteriormente tutto ciò che avevamo amato nel primo capitolo.

Eppure, l’originale The Talos Principle  risale ormai al lontano 2014 e, nonostante il suo comparto grafico regga ancora bene, per un pubblico più giovane potrebbe risultare meno invitante.
Da questo pensiero nasce The Talos Principle: Reawakened, un remake ricreato da zero in Unreal Engine 5 (lo stesso motore del secondo capitolo), che abbiamo avuto modo di provare grazie alla demo gratuita.

La domanda, quindi, è una sola: questa nuova edizione riuscirà a mantenere, e magari persino migliorare, tutto ciò che ha reso il gioco originale così iconico? Ecco le nostre prime impressioni!

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Un’esperienza visiva rinnovata..

Avviata la demo, la prima cosa a catturare la nostra attenzione è stato un panorama mozzafiato. Certo, un gioco non si giudica solo dalla sua resa grafica, e l’eccezionale direzione artistica dell’originale ha sempre giocato un ruolo chiave, ma fin dai primi scenari abbiamo capito che l’avventura che ci attende sarà, prima di tutto, una meraviglia per gli occhi.

Il passaggio all’Unreal Engine 5  ha dato i suoi frutti, almeno dal punto di vista visivo: l’illuminazione è stata gestita in modo magistrale, rendendo gli ambienti di The Talos Principle: Reawakened persino più suggestivi di quelli visti nel secondo capitolo.
A questo si aggiunge poi una fisica delle barriere e dell’acqua ripresa fedelmente dall’originale, completamente assente invece in The Talos Principle II, mentre gli effetti particellari riescono, nel loro piccolo, a esaltare notevolmente l’impatto visivo.

Demo The Talos Principle: Reawakened

In una demo che è durata poco meno di un’ora, abbiamo perso il conto delle volte in cui ci siamo fermati semplicemente per immortalare l’ambiente, che riusciva a farci rimanere a bocca aperta a ogni singolo passo.
L’unico aspetto che potrebbe far storcere il naso a qualcuno è la perdita di alcune caratteristiche dell’art direction originale, che in parte donava un’atmosfera leggermente diversa, ma crediamo che comunque sia stato trovato un ottimo equilibrio.

Parlando però dell’esperienza offerta in sé da questa versione di prova, si tratta essenzialmente della stessa identica demo rilasciata originariamente per l’edizione originale del gioco, con gli stessi enigmi e segreti di un tempo riproposti nella nuova veste grafica rinnovata.
Si tratta di un’occasione perfetta per chi non ha mai messo mano su un titolo della saga, così da familiarizzare con gli strumenti che ci accompagneranno per tutta l’avventura e offrendo un assaggio delle sue potenzialità attraverso livelli intuitivi ma mai eccessivamente guidati. 

Il vero punto di forza di questa versione rimane però l’introduzione di un editor di livelli, una novità assoluta per questo remake, dove potremmo creare, pubblicare e giocare stage completamente  ideati da noi o da altri giocatori.
Un’ottima aggiunta che, a conti fatti, amplia notevolmente la rigiocabilità del titolo offrendo anche un passatempo ideale in attesa del lancio del gioco completo.

Così, anche i veterani che conoscono ogni mappa a memoria potranno avere nuove sfide da affrontare, e non solo grazie all’editor! Il remake introduce infatti una serie di contenuti inediti, non presenti tuttavia nella demo, tra cui un episodio prequel separato dalla storia principale e, forse, qualche sorpresa all’interno del gioco base, come ci viene lasciato intendere.
Insomma, The Talos Principle: Reawakened non si limita solo a essere la versione definitiva dell’originale, ma si propone come un’esperienza imperdibile tanto per i nuovi giocatori quanto per chi lo ha già vissuto in passato, capace di superarlo sotto ogni aspetto, o quasi.

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..ma non priva di difetti

E sottolineiamo il quasi, perché la nostra breve avventura con la demo è stata continuamente segnata da un unico, ma enorme, difetto: le prestazioni.
Per chi ha già avuto esperienze passate con la serie probabilmente non rimarrà sorpreso. The Talos Principle II, che utilizza anch’esso l’Unreal Engine 5, aveva già mostrato problemi di ottimizzazione che ne compromettevano la fluidità, e purtroppo Reawakened sembra soffrire degli stessi identici limiti.

Anche sfruttando tecnologie come il DLSS e Frame Generation, abbiamo comunque faticato a mantenere 60FPS stabili persino su PC di fascia media-alta, e possiamo solo immaginare la situazione su configurazioni meno performanti.
Continui scatti e cali di frame rate hanno in parte spezzato l’immersione e compromesso quella splendida ambientazione di cui vi abbiamo parlato, costringendoci ad abbassare al minimo quasi tutte le impostazioni grafiche pur di garantire un’esperienza di gioco fluida.
Un problema che, se non risolto, rischia di gravare pesantemente sull’impatto finale di questo remake.

Un’altra peculiarità decisamente curiosa che abbiamo notato fin da subito, riguarda invece la traduzione del gioco in italiano (e più in generale, in qualsiasi altra lingua diversa dall’inglese).
The Talos Principle: Reawakened utilizza infatti la stessa traduzione direttamente ripresa e importata dal gioco originale, senza alcun tipo di adattamento o aggiornamento.
Questo, di per sé, potrebbe anche non sembrare inizialmente un grosso problema, ma diventa evidente quando si incappa nei nuovi contenuti introdotti dal remake, che non vengono tradotti in alcun modo e portano invece a improvvisi cambi di lingua nei sottotitoli.

Ancora più straniante è la mancanza di traduzione per gran parte dell’HUD, tanto che inizialmente ci siamo persino chiesti, all’avvio della demo, se ci fosse stato qualche errore nell’impostare la lingua.
Alla fine, non possiamo dire che si sia trattato di un ostacolo insormontabile (almeno nella versione di prova), in quanto tutto era facilmente comprensibile, ma dobbiamo ammettere che il passaggio improvviso dal doppiaggio italiano a quello inglese ha in parte compromesso l’immersione. 

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CONSIDERAZIONI FINALI

La demo si è purtroppo rivelata piuttosto breve, non arrivando nemmeno a durare più di un’ora di gioco complessiva, eppure dobbiamo ammettere che con questa breve esperienza ci siamo divertiti parecchio, e i problemi riscontrati non sono riusciti a smorzare il nostro entusiasmo per la versione completa.
Si tratta dopotutto dello stesso titolo che già ai tempi aveva conquistato milioni di  appassionati di enigmi, ora riproposto in una nuova, splendida e rinnovata veste grafica, e noi non vediamo l’ora di poterlo rivivere nella sua interezza!


Ringraziamo Cosmocover per averci fornito una chiave della demo per realizzare questo articolo.

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