Dopo aver avuto l’opportunità di partecipare alla Gamescom in qualità di stampa nel corso di questo 2024, abbiamo deciso di aprirci maggiormente a questo tipo di opportunità, a partire dal celebre Lucca Comics & Games, ormai divenuto il secondo evento dedicato ai fumetti per grandezza e importanza al mondo.

Reiterandosi da oltre 50 anni in varie forme, c’è sempre un gran vociare su questo evento e sulle vicissitudini legate alle buone e cattive esperienze dei suoi partecipanti.
Di seguito, la nostra esperienza in qualità di stampa specializzata!


I momenti chiave e gli ospiti

Come nel caso delle migliori fiere, la qualità di un evento si misura attorno alla sua offerta di esperienze, ospiti e, soprattutto, organizzazione. L’edizione del Lucca Comics di quest’anno poteva vantare un insieme tutto sommato decente di ospiti, fra cui figuravano grandi nomi come il leggendario Yoshitaka Amano, il regista Hwang Dong-hyuk di Squid Game 2, Tim Miller per Secret Level, Aleksej Pažitnov e Henk Rogers per l’invenzione dell’intramontabile Tetris.

Questi rappresentano la punta di diamante di una compagnia formata da numerosi artisti, tra mangaka e fumettisti italiani, che si aggiungono ai tantissimi influencer italiani ed editori che hanno deciso di partecipare di persona all’evento.

Le conferenze e gli incontri, sparsi nei vari padiglioni del Lucca, hanno scandito i ritmi accelerati di questa edizione, che ha tentato di soddisfare un numero crescente di appassionati attraverso eventi mirati e specifici per diversi fandom. Non sono mancate le occasioni per assistere ad alcuni interessanti reveal da parte di case editrici di fumetti e serie TV; basti pensare a J-Pop con La Tomba del Faraone o Crunchyroll con A-Rank Party.

Molti padiglioni sono stati dedicati alla vendita di fumetti, figures e gadget vari, in particolare negli shop dedicati a Nintendo, Pokémon e in quelli di Bandai Namco e One Piece.
Una discreta attenzione è stata riservata anche ai giochi da tavolo, soprattutto a D&D in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua nascita.

Infine, i cosplayer hanno avuto un’ottima opportunità per mettersi in mostra con l’organizzazione di sfilate tematiche e aree a loro dedicate.


Le nostre osservazioni
il meglio ed il peggio di questa edizione

Il Lucca Comics è senza dubbio una delle fiere più attese in Italia fra gli appassionati di tutte le età, e per buonissime ragioni. Chiunque sia addentro al mondo dei cosplay, così come dei fumetti e dei videogiochi, sa bene che non c’è evento migliore per fare nuove conoscenze e condividere le proprie passioni con un numero crescente di partecipanti.

Lucca è una cittadina magnifica, intrisa di storia e circondata da mura secolari, condizioni che rendono assolutamente unica la fiera, che si estende lungo (e anche oltre) il loro perimetro interno. In condizioni ottimali ci si trova quindi a vivere il più ammirabile dei contrasti, osservando la cultura del mondo passato scontrarsi e amalgamarsi con gli hobby e le tecnologie più recenti sul mercato.

C’è moltissimo da vedere, che si tratti degli stand o anche solo del viavai di cosplayer e community riunite nella celebrazione delle loro passioni; realisticamente parlando, sono queste ultime a rendere così grande e di successo la fiera. Allo stesso tempo, i lettori di manga e fumetti in generale troveranno pane per i propri denti fra annunci, offerte e chi più ne ha più ne metta, poiché parliamo, del resto, di una fiera dedicata principalmente a questo loro interesse.
Purtroppo, ahimè, lo stesso non si può dire dei videogiochi, specialmente se diamo un’occhiata agli ospiti e alle aree dedicate a questi ultimi.

Nell’edizione corrente, la struttura destinata a ospitare il corpo centrale dell’esperienza videoludica della fiera è stata isolata in un luogo separato dalle mura della città, situata a una decina di minuti di cammino da queste ultime.

A dirla tutta, gli shop e le esperienze di questa particolare area (fatta eccezione per quella dedicata interamente ai titoli Riot Games) erano piuttosto scarsi e visibilmente trascurati. Una condizione che si è riflessa inevitabilmente negli eventi videoludici destinati alla stampa, pochissimi e di scarso interesse, specialmente se confrontati con le numerose roundtable e conferenze dedicate ai manga e alle serie TV.

Ma il difetto forse più grosso e rilevante nel suo insieme è da attribuire all’organizzazione dell’evento da un punto di vista strutturale e logistico. Abbiamo innanzitutto la totale mancanza di segnaletiche dedicate nella città che, a conti fatti, è un grosso labirinto e si fa sempre meno navigabile con l’aumentare delle partecipazioni (argomento che tratteremo nuovamente in seguito).
Anche la disposizione dei vari panel non è ottimale, risultando abbastanza incostante nel loro posizionamento all’interno del territorio cittadino, creando situazioni in cui si impiegano numerosi minuti per passare da un punto di interesse al successivo.

Tutto questo sarebbe un problema di minor conto se la fiera risultasse più navigabile, aspetto che viene inevitabilmente intralciato dall’enorme mix di presenti paganti e non paganti.
L’aumento del prezzo del biglietto era infatti mirato a rendere la fiera più vivibile dal punto di vista gestionale, sia per i tanti visitatori che per la sicurezza, ma finché l’accesso all’area viene concesso a tutti e non soltanto agli autorizzati (paganti e abitanti inclusi), c’è davvero poco da fare.
Le lunghissime file per accedere ai padiglioni sono solo parte del problema quando raggiungere la destinazione (specialmente per gli appuntamenti prenotati) diventa un’impresa mitigata solo in parte dalla mappa cartacea e da quella disponibile online.

Chiunque tu sia… ovunque tu sia, sei un grande.

E qui si arriva anche al peggiore degli aspetti negativi dell’esperienza: la totale incapacità del sistema di trasporti nazionale di reggere il peso di un quantitativo così elevato di presenze, fra ritardi di molteplici ore all’andata e code chilometriche per il ritorno.
Nonostante “i 140 treni” aggiuntivi promessi per il raggiungimento della fiera, anche questa volta si è verificato il tipico caos di cancellazioni, ritardi e blocchi che ci hanno impedito di fornire la nostra copertura su alcuni degli aspetti chiave dell’esperienza.

Insomma, c’è molto da apprezzare in un evento grande e rinomato come il Lucca Comics, non di meno, tanti aspetti potrebbero essere smussati ulteriormente per creare un ambiente fieristico più apprezzabile e denso di attività.


Ringraziamo la direzione del Lucca Comics per averci fornito l’accredito per parlarvi approfonditamente di questa fiera.

Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.