Nella penultima giornata di questa edizione del Lucca Comics & Games, si è tenuta una conferenza stampa dedicata a Secret Level, antologia di 15 episodi dedicata interamente al mondo dei videogiochi, in uscita il 10 dicembre su prime Video.
Durante l’incontro, abbiamo potuto incontrare il mitico Tim Miller, regista della serie nonché del tanto apprezzato Deadpool del 2016. Il cineasta ha avuto modo di rispondere a diverse domande in merito alla produzione e di mostrare alcune clip esclusive riguardanti gli episodi dedicati a Warhammer 40k, Pac-Man e New World: Aeternum.
Le clip mostrate sono parse decisamente convincenti, soprattutto dal punto di vista dell’animazione che sembra essere davvero curata. Ciò che ci ha sorpreso maggiormente è stato sicuramento l’episodio dedicato a Pac-man, che si discosta completamente dal titolo originale ed che è stato definito da Tim Miller “l’episodio più violento della serie” superando perfino quello dedicato a Warhammer 40k. Ciò non sminuisce, tuttavia, le altre due clip, che sono riuscite a trasmettere la violenza senza precedenti di Warhammer e l’affascinante ambientazione di New World: Aeternum.
Oltre ad alcune domande dedicate alla serie, è stato chiesto all’autore anche cosa ne pensasse del Lucca Comics & Games e della sua particolare location:
“È speciale perché in America ci sono delle convention più sterili e fredde, mentre al Lucca Comics & Games si esplorano luoghi che hanno centinaia di anni di storia. Mi sono sentito parte di un fumetto o un videogioco fantasy.”
In merito a Secret Level, l’argomento si è aperto con una domanda generale sul concept e sulla struttura della prima stagione:
“Ci saranno 15 diversi episodi, ognuno di questi riguarda un videogioco diverso. Per la prima volta ci sono autori differenti che collaborano per un progettato unico, perché vogliamo che sia una celebrazione dei videogiochi. […] Non ci saranno solamente titoli usciti adesso ma anche giochi che hanno fatto la storia. Per fare ciò, abbiamo incontrato i creatori e abbiamo parlato con loro capendo cosa hanno apprezzato di più i giocatori delle loro opere.”
Essendo il progetto molto grande e complesso da realizzare, è stato chiesto se fosse stato difficile mettere d’accordo i publisher:
“Si e no, perché inizialmente il concetto della serie per loro è stato quasi difficile da comprendere, essendo tutti competitor. Ma quando hanno capito che sarebbe stato un beneficio per tutti, sono stati felici di partecipare. Su ciò ha aiutato anche Amazon che ha chiarito di non voler rendere proprie le IP. Inoltre, è importante sottolineare che i gamer (così come gli sviluppatori) adorano l’industria dei videogiochi e sono emozionati ed eccitati per questi progetti”
Negli ultimi anni, gli adattamenti cinematografici dei videogiochi sono andati sempre più a migliorare, salvo alcune eccezioni, ed è stato chiesto al regista se secondo lui ad Hollywood si è capita la potenzialità di questi progetti:
“Si tratta di fare soldi e finalmente se ne sono accorti. Non c’è un modo speciale per fare degli adattamenti videoludici, ma l’autore dell’opere deve amare il materiale originale per riuscire a creare un buon prodotto. Penso di saperne qualcosa dato che ho sessant’anni e gioco ai videogiochi e leggo fumetti da 50 fottuti anni!”
Durante il panel sono state mostrate tre clip esclusive da episodi con stili completamente differenti, ed è stato chiesto se fosse stato complicato lavorare con titoli così diversi sul fronte artistico:
“Non è stato affatto difficile, partiamo da dei canoni artistici già consolidati dai corrispettivi titoli. Non mi sono mai preoccupato di come fossero visivamente gli episodi perché sapevo di essere circondato da grandi artisti, mi sono focalizzato principalmente della storia.”
In merito all’animazione, è stato chiesto quali tecniche sono state utilizzate e come sia cambiata la computer grafica nel corso degli anni:
“C’è stato un grande uso della motion capture ma anche layer di animazione in digitale per alcune cose più complicate da realizzare. Quanto all’animazione in digitale, la fase ‘Uncanny Valley’ non è ancora stata superata del tutto, perché i visi possono ancora risultare un po’ strani. Ma i passi avanti si possono vedere anche nella nostra serie, ad esempio nell’episodio dedicato ad Armored Core con Keanu Reeves. […] È divertente che tu abbia citato Polar express, all’epoca tutti sapevamo che erano molto strani i volti, e glielo dicemmo [al regista]! Ma tutti ci rendevamo conto che all’epoca i mezzi non c’erano.”
Sono state fatte alcune domande anche sui retroscena della serie, e su come abbia fatto Tim Miller a convincere attori come Arnold Schwarzenegger e Keanu Reeves o anche solo le case editrici:
“Non è stato un processo complicato perché l’ho semplicemente chiamato e gliel’ho chiesto! Sul set di Terminator: The Dark Fate siamo diventati amici io e Arnold, e ha accettato quasi subito il progetto. Quando qualcuno conferma che vuole lavorare ad un mio progetto lo filmo sull’Iphone per fargli vedere che me lo avevano detto!
Quanto alle risposte dei publisher, non posso dare una risposta specifica senza dare via segreti dell’ambiente, ma erano tipo ‘si, certamente!’ Questa è pur sempre una collaborazione in cui parliamo e cerchiamo di creare il prodotto migliore partendo dalla loro opera.”
Come ultima domanda, è stato chiesto se Tim stesse già pensando ad una seconda season e a quali giochi portare:
“Non posso ancora rispondere, perché siete voi a deciderlo guardando la serie, quando uscirà! Ci sono tantissimi giochi che vorremmo portare, non basterebbero 10 di stagioni. Alcuni titoli che potrei citare sono Space invaders, Prince of Persia, Wolfenstein… Non li abbiamo messi anche per mancanza di spazio o tempo.”
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