Non è passato molto tempo da quella conferenza Sony in cui il tanto discusso Concord si era mostrato nella sua vera forma: un hero shooter first-party capace di vantare la classica qualità Sony delle esclusive più blasonate.

Avendo avuto l’opportunità di testare il gioco durante la beta chiusa ad accesso anticipato, condivideremo con voi le nostre opinioni ormai mature su quello che sarà lo scheletro portante del prodotto finale.


Una premessa molto interessante

Avviata la beta, siamo stati accolti da una lunga cutscenes girata a mo’ di episodio introduttivo, in cui vengono introdotti alcuni dei personaggi del roster e spiegati i concetti alla base dell’universo narrativo di Concord.
Noi siamo freegunners, un gruppo di mercenari che, entrati a far parte di una lega, accettano missioni e sfide in giro per la galassia in diretta competizione con altri team rivali.

Nel pieno supporto al modello live-service scelto dagli sviluppatori per questo progetto, la trama verrà sviluppata costantemente nel corso delle settimane successive all’uscita attraverso nuove cutscenes e contenuti.

Se su carta questa può sembrare un’idea grandiosa, non si può tuttavia sottovalutare l’alto tasso di rischio nel caso le ambizioni del team non vengano rispettate ed il gioco non mantenga una fanbase abbastanza ampia da giustificare il continuo supporto contenutistico e, ovviamente, finanziario.

C’è insomma molta carne al fuoco per quanto riguarda la narrativa di Concord, che ha saputo dimostrare già nella sua beta chiusa una certa predisposizione alla scrittura di personaggi dal carattere familiare ma non per questo meno interessante.
In particolare, non si può fare a meno di paragonare la crew della Northwest con i protagonisti di i Guardiani della Galassia , un interessante metro di giudizio per la costruzione di un equipaggio a cui è facile affezionarsi.


Alcune certezze, molte domande

Per quanto si possa parlare del modello live-service applicato alla narrativa di un hero shooter, l’elemento più importante della produzione Playstation rimane il gameplay e i suoi contenuti.

A partire dallo shooting, si ha la sensazione che Sony abbia saputo sfruttare la peculiare legacy che collega alcuni dei membri centrali del team di Firewalk Studios con le vecchie e più recenti glorie di Bungie quali Halo e Destiny.
Il paragone più vicino ad esemplificare le sensazioni offerte dalla componente sparatutto del gioco sarebbe infatti la fusione fra il crogiolo di Destiny con un twist hero shooter non troppo originale.

Insomma, i movimenti sono fluidi ma pesanti, il feedback dei colpi è immediato e privo di fronzoli però, a differenza dei titoli sopracitati, il TTK è ancora più alto e la collaborazione è quasi obbligatoria per dominare la partita.
In assenza di un compagno di squadra nelle vicinanze, concatenare più di una kill diventa molto difficile, soprattutto se lo scontro diventa impari e le nostre abilità non favoriscono la fuga.

Vediamo quindi una maggiore predisposizione al gioco di squadra che potrebbe essere la gioia o il dolore di molti appassionati del genere.
Abbiamo poi le abilità, indubbiamente situazionali e non sempre soddisfacenti da utilizzare in base alla nostra selezione.
L’abisso che separa le abilità del medico Daw rispetto al più tattico Lennox non può essere messo in discussione, così come le loro differenze in termini statistici li pongono su piani completamente diversi di efficienza negli scontri.

In sostanza, sebbene il team si sia prodigato nel diversificare al meglio le abilità e i vari personaggi, c’è ancora un discreto lavoro di bilanciamento da svolgere prima del rilascio questo 23 agosto.
Nella beta sono stati presentati tutti e 16 i personaggi che accompagneranno il lancio del gioco, limitando invece le modalità di gioco allo scontro 5vs5 “leggero” (una serie di moshpit con respawn attivati) e competitivo (la stessa cosa ma con rientri limitati).

Piuttosto limitato anche il catalogo di mappe, 4 in totale e dalle ambientazioni più varie nella loro ispirazione sci-fi.
Anche in questo caso non c’è molto da dire, il level design degli esempi riportati in questa beta è piuttosto pulito e lineare, prediligendo lo scontro nello spiazzo centrale che rimane costantemente presente.

Presente anche una primissima iterazione del sistema di progressione e incarichi giornalieri/settimanali, i quali si propongono di accompagnare il nostro gameplay premiandoci attraverso lo sblocco di skin e personalizzazioni accessorie per i personaggi ed il profilo in-game.
Sfortunatamente, abbiamo trovato quest’implementazione piuttosto scarna e fastidiosa, in particolare dal momento che le ricompense sbloccate non saranno specifiche dei personaggi utilizzati bensì generiche.

Non di meno, è possibile selezionare un personalissimo loadout di eroi da portare con sè in un sistema di sinergie e combinazioni di cui non siamo riusciti a cogliere pienamente il potenziale.

Insomma, le basi di Concord sono solide ma queste non bastano a garantire con certezza il futuro del progetto, che avrà il difficile compito di costruire una fanbase di appassionati nonostante la sua natura di titolo a pagamento e non gratuito.


Dove Sony colpisce ancora

L’elemento forse più apprezzabile della produzione di Firewalk Studios è il suo comparto tecnico, in cui traspare effettivamente quella qualità tipica delle esclusive di casa Playstation.
Le animazioni sono fluide e curate, il motion capture non fallisce nel restituire una maggiore espressività nei personaggi e le ambienazioni brillano per dettaglio quanto per impatto d’insieme.

Leggermente meno ispirata la UI, che pur risultando piuttosto elegante, rischia di mostrarsi troppo complessa e confusionaria nella navigazione.
Abbastanza discutibile anche il design dei personaggi, a tratti discreto ed a tratti semplicemente non all’altezza, fra creature aliene, robot e armature imprevedibili.

Nota di merito per l’ottimizzazione su PC, semplicemente brillante per prestazioni e scalabilità, garantendo anche il supporto alla tecnologia DLSS e Reflex.


E voi, cosa ne pensate di Concord? Avete avuto modo di provare la beta?

Ringraziamo Playstation per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Seguiteci sul nostro curatore e sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.