E’ sempre difficile introdurre una nuova recensione, soprattutto quando si tratta di un titolo come Rain World, presente su Steam ormai da più di 4 anni. Al tempo della sua uscita la critica lo accolse con una certa positività ma bollandolo infine come un esperimento mezzo riuscito, un metroidvania che poteva essere di più viste le potenzialità. Nell’ultimo periodo questo genere è rinato grazie ad ottimi titoli come sono stati ad esempio Hollow Knight e Dead Cells. Io stesso mi sono appassionato ed ho iniziato a recuperare diversi esponenti del genere tra cui proprio Rain World e ad oggi credo si tratti di uno dei migliori metroidvania disponibili.

Rain World parte in maniera drammatica. Una famiglia di bizzarre creature chiamate gattocertole si ritrova ad affrontare una tempesta mentre cerca rifugio. Durante la corsa sotto la pioggia una delle gattocertole scivola e cade in una voragine. Dopo essersi ripresa dalla botta inizia a muovere i primi passi guidata da una curiosa creatura che sembra tanto essere un ologramma. Arriva infine ad un uscita e si ritrova di nuovo nel mondo esterno. Da li in poi…basta, nessuna spiegazione, solo noi e l’ecosistema, del tutto intenzionati a riunirci con la nostra famiglia, compito che si rivelerà essere estremamente arduo.

Ecosistema

Nel mondo di Rain World infatti i pericoli sono davvero ad ogni angolo e spesso insospettabili. Gli sviluppatori hanno creato un intero ecosistema, una catena alimentare perfettamente funzionante che vede le gattocertole piuttosto in basso. Infatti sono ben poche le prede delle gattocertole, almeno inizialmente: un po’ di bacche e qualche insetto di piccole dimensioni. Il cibo assume poi un ruolo essenziale alla nostra sopravvivenza, oltre la sola attenuazione della fame. Il mondo di Rain World è infatti scandito da regolari pioggie che non lasciano alcuno scampo ad ogni forma di vita che si ritrova malauguratamente all’esterno durante la tempesta. Unica soluzione è rintanarsi in particolari rifugi dove andare in letargo consumando parte del cibo accumulato. Oltre ai pericoli atmosferici non dimentichiamo però che anche noi siamo cibo agli occhi di simpatiche bestiole (E non solo) che desiderano solo affondare le zanne dentro di noi. Lucertole, piante carnivore, mostruosità volanti e tanti altri mob rappresentano dei pericoli concreti è inevitabili in certi casi. Nell’ambito delle stesse specie a volte è anche possibile distinguere delle razze particolari molto più pericolose di altre poichè fornite di capacità speciali.

In tutto ciò il mondo di Rain World rivela quella che forse è la sua migliore caratteristica: un mondo incredibilmente vivo, bellissimo da vedere e nel quale ci si sente piccolissimi. Spesso nei videogiochi accettiamo alcuni concetti che logicamente possono risultare strani, e lo facciamo perchè alla fin fine sono funzionali al gameplay e quindi non ci badiamo più di tanto. In Rain World invece, gli sviluppatori hanno deciso di creare un vero e proprio mondo. Non è quindi strano assistere, dall’alto di un albero sterile o dal basso di una piccola tana sotto il terreno, a scontri tra le forme di vita. Ed ancora più incredibilmente questa vita non è fine a se stessa ma risulta anche integrata alla perfezione con il gameplay. Abbiamo detto più volte come infatti siamo perlopiù indifesi verso le creature pericolose e spesso la fuga è l’unica opzione. A volte però il gioco ”premia” (Con la soddisfazione) chi è capace di imbastire delle tattiche volte a sopraffare i nemici attirandoli in delle trappole naturali come ad esempio delle piante che catturano qualsiasi cosa abbia la sfortuna di caderci in mezzo per poi fagocitarla. Il mondo di Rain World resta comunque punitivo, seppur estremamente soddisfacente, ma tutto questo non è un problema quanto più una caratteristica che permette al giocatore di immergersi completamente, di voler davvero sopravvivere in questo ambiente affascinante ma ostile come se fosse davvero lì dimenticandosi che alla fine è tutto un gioco.

Natura e tecnologia

Infine mi sento quasi obbligato a parlare del tipo di mondo dove si muove la nostra gattocertola. Le varie ambientazioni sono semplicemente fantastiche. E’ palese come la natura abbia ripreso il sopravvento su un mondo tecnologico, fatto di fabbriche e sistemi meccanici. Ogni zona, ogni sezione, nascondono una lore intrinseca e misteriosa che mi ha fatto volare più di una volta con la fantasia, pensando al tipo di mondo che c’era prima, ai suoi abitanti e al perchè sia stato abbandonato a se stesso. Graficamente i disegni sono perfetti e amplificano il senso di abbandono e decadimento grazie ad una pixel art realizzata magistralmente come potete vedere dalle varie immagini che costellano la recensione.

Conclusioni

Insomma, Rain World a mio modesto parere non è un capolavoro mancato, un’occasione persa ma una perla nascosta che merita molta attenzione. Ogni sua caratteristica e funzionale all’idea che gli sviluppatori hanno voluto trasmettere con tantissimo amore. E’ strettamente consigliato a chiunque voglia scoprire un micromondo (Neanche tanto micro) a dir poco perfetto dove meravigliarsi di se stessi ad ogni nuova scoperta. Qui vi lascio la pagina Steam del gioco che spero comprerete se questa recensione, dove ho riversato tutto il mio entusiasmo, vi è piaciuta. Vi chiedo anche di lasciare, se lo volete, un commento e un voto positivo e vi do appuntamento ad un prossimo articolo.