È impossibile negare l’impatto mediatico che, nel bene e nel male, il primo Five Nights at Freddy’s ha generato al momento del suo debutto, consolidandosi oggi come uno dei titoli horror più rinomati. Si potrebbe addirittura affermare che il suo successo abbia dato origine ad un nuovo genere videoludico ispirato alla serie, spingendo numerosi sviluppatori a creare parodie o rivisitazioni più o meno serie del gameplay che ha affascinato così tante persone con la sua semplicità.
Di questa seconda categoria fa indubbiamente parte Abtos Covert, titolo che conserva molte delle meccaniche presenti nei primi giochi di FNAF, ma che cerca anche di rinnovarsi attraverso l’introduzione di un ambiente 3D e un’atmosfera decisamente più cupa.
INCIPIT
Ci troviamo nei panni della nuova recluta assegnata alla sorveglianza notturna di un avamposto remoto, situato in mezzo alla foresta e lontano da ogni forma di civiltà. La missione richiede la massima attenzione ad ogni movimento che potrebbe verificarsi nell’oscurità della notte, con l’incarico di impedire l’avvicinamento di qualsiasi soldato della fazione nemica.
Ciò che tuttavia suscita in noi timore non è tanto la possibilità di minacce umane, quanto piuttosto le storie che circolano su questo luogo e sulle misteriose scomparse dei precedenti custodi, tutte negate prontamente dai nostri superiori. Non ci vorrà però più di una notte per scoprire che tali racconti non erano mere fantasie, e che effettivamente ci troviamo in un ambiente completamente infestato da zombie, fantasmi e creature soprannaturali, pronte ad attaccarci non appena abbasseremo la guardia.
STRUTTURA NARRATIVA
La trama appare quindi intrinsecamente semplice ma al contempo parecchio intrigante, soprattutto grazie all’ambientazione incentrata sui tempi di guerra che arricchisce notevolmente l’atmosfera offerta.
Ciò che resta della storia ci sarà svelato attraverso brevi chiamate con i nostri superiori poco prima del nostro turno di guardia, oltre che mediante la lettura di vari appunti sparsi in tutta la zona circostante, che getteranno luce sulla verità che ci è stata nascosta.
Durante l’esplorazione dell’area, prima di adempiere al nostro compito assegnato, potremmo incrociare misteriose audiocassette abbandonate. Queste saranno categorizzate in base alle creature di cui trattano e, riproducendole, ci forniranno ulteriori dettagli sulla storia del mondo di gioco e sulle stesse entità che successivamente dovremo affrontare.
GAMEPLAY
Abtos Covert si presenta come un survival-horror che colloca il giocatore al centro di un’area quadrata, dove dovrà sfruttare le varie attrezzature disponibili nella dimora per contrastare quattro tipi diversi di entità minacciose durante il corso di cinque notti.
Per monitorare ogni angolo della zona, avremo a disposizione telecamere strategicamente posizionate, che ci consentiranno di scrutare ogni punto della mappa e comprendere la direzione di movimento delle creature che ci si pareranno davanti.
Dovremo tuttavia agire con cautela, poiché un uso eccessivo delle telecamere causerà un sovraccarico del contatore, impedendoci di continuare a utilizzarle e costringendoci a lasciare temporaneamente la nostra residenza per riattivarle.
Inoltre sarà fondamentale prestare attenzione alla riserva di energia generale, la quale si esaurirà rapidamente con l’uso dei vari sistemi di difesa e della torcia stessa, che si rivelerà essenziale per muoversi efficacemente in ambienti bui.
Il gioco richiederà quindi al giocatore di gestire con grande parsimonia le proprie risorse, imponendo un gameplay con elementi strategici in cui sarà necessario prendere decisioni rapide e dell’ultimo minuto, nella speranza di aver fatto la scelta giusta.
La peculiarità che però distingue lo stile di gioco di Abtos Covert, e lo differenzia da altri titoli simili, risiede nella possibilità di agire in un ambiente 3D completamente esplorabile, in cui si potrà persino uscire dall’abitazione in cui ci troviamo per investigare l’ambiente circostante.
Quest’innovazione, sebbene arricchisca notevolmente l’immersività del gioco e offra diverse opportunità nuove, potrebbe risultare un elemento alienante per i giocatori che prediligono un gameplay più diretto e semplice. La presenza di così tanti strumenti cruciali distribuiti su tre piani di una casa, con alcuni che richiedono addirittura di allontanarsi dall’avamposto, contribuirà inevitabilmente ad un ritmo di gioco più lento, in cui non è possibile mantenere costantemente sotto controllo tutti gli elementi per prendere decisioni istantanee.
Le entità
Nel corso del nostro turno notturno, potremo imbatterci in quattro tipi di creature differenti, ognuna caratterizzata dalla necessità di essere respinta attraverso un approccio unico e specifico nel gameplay.
Il Soldato sarà il primo tipo di entità che affronteremo, presentandosi come una figura umanoide dall’aspetto zombesco che procederà lentamente verso il nostro avamposto. Sarà anche la creatura più semplice da respingere, in quanto sarà sufficiente illuminare il punto preciso in cui si sta dirigendo per farlo scomparire.
La Donna Fantasma condividerà caratteristiche fisiche molto simili a quelle del Soldato, distinguendosi principalmente per l’abbigliamento e i capelli. Anche se comparirà anche lei casualmente in uno dei tre punti della mappa e si muoverà lentamente verso di noi, in questo caso non esiste un modo efficace per respingerla. L’unica via per sfuggire a morte certa sarà infatti anticipare il suo arrivo e nascondersi prontamente in un armadietto per non essere scoperti.
La Bambina rappresenta il terzo tipo di entità e, probabilmente, la più letale. A differenza delle precedenti, non avremo alcun avviso sulla sua presenza fino a pochissimo prima del suo attacco, quando sentiremo forti passi provenire da uno dei quattro condotti d’aerazione della struttura. Per scacciarla, sarà sufficiente impaurirla con l’uso della torcia, ma trovare il condotto giusto nella brevissima finestra di tempo a disposizione sarà tutt’altro che semplice.
Infine, nella quarta notte, ci confronteremo con il Lupo Mannaro. In questo caso, l’obiettivo primario sarà impedire la sua comparsa mantenendo costantemente una lanterna piena d’olio, situata in una chiesetta adiacente all’avamposto.
Il suo imminente arrivo sarà segnalato dal suono delle campane, un avviso che ci ricorderà di recarci il più rapidamente possibile verso la lanterna per impedirne la manifestazione.
Sebbene apprezziamo la diversificazione delle creature e soprattutto dei vari modi per contrastarle, è inevitabile constatare che tali meccaniche non sono state bilanciate in modo ottimale, specialmente nelle fasi avanzate del gioco in cui manca la giusta sinergia tra di loro.
Le finestre di avviso sono spesso eccessivamente brevi, impedendo al giocatore di reagire prontamente, e non sempre è possibile prevedere i loro arrivi.
Non mancheranno anche situazioni in cui attaccano simultaneamente, rendendo difficile nascondersi da uno senza essere vulnerabili all’attacco dell’altro, e viceversa. Questo conduce a morti inevitabili in cui il giocatore non ha alcun controllo sulla situazione e deve affidarsi alla pura fortuna.
Inoltre, il dover abbandonare l’avamposto per riempire la lanterna o sistemare il contatore priva il giocatore della possibilità di sentire i rumori dei passi della Bambina, che può così attaccare senza preavviso. Questa combinazione di sfide mal bilanciate potrebbe risultare frustrante e influire sull’esperienza complessiva del gioco.
COMPARTO ARTISTICO E TECNICO
L’atmosfera è sicuramente il punto forte di Abtos Covert, grazie ad un’ottima ambientazione che ci immerge immediatamente nell’esperienza di un soldato in guerra. Il sound design contribuisce notevolmente, con una varietà di rumori sia legati al gameplay che casuali, mantenendoci in uno stato di tensione anche quando non siamo direttamente minacciati.
Tuttavia è un peccato notare una carenza di attenzione nel mix audio degli effetti sonori, che non sempre sono curati come dovrebbero essere, mentre il doppiaggio risulta mediocre e affetto da alcuni problemi di eco ingiustificato.
Da un punto di vista tecnico Abtos Covert presenta invece diversi problemi, che vanno da semplici bug grafici a più gravi cali di frame. Un bug piuttosto strano che abbiamo riscontrato è avvenuto quando, dopo essere morti e aver fallito una notte, siamo stati misteriosamente trasportati direttamente a quella successiva, come se fossimo sopravvissuti.
Nonostante ciò, è importante sottolineare che tutti questi problemi sono generalmente di entità minore e di breve durata, e non influiscono in modo significativo sull’esperienza di gioco se non per una momentanea interruzione dell’immersione. Anche i crash del gioco, sebbene fastidiosi, non sono stati così frequenti e si sono verificati principalmente durante i caricamenti, evitando così la perdita di progresso di gioco.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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