C’era chi ci scherzava su e chi lo attendeva con ansia, ma l’annuncio di una nuova collection della serie Ace Attorney, stavolta dedicata alla duologia di spin-off per Nintendo DS intitolata Ace Attorney Investigations, ha colto tutti di sorpresa.
Non solo perché i fan speravano finalmente nell’attesissimo settimo capitolo della saga, che sembra ancora lontano dall’orizzonte, ma anche per la rapidità con cui Capcom ha lanciato questa collezione, a così poca distanza dalla recente trilogia dedicata ad Apollo Justice, arrivata solo a gennaio di quest’anno.

Una scena di Ace Attorney Investigations Collection

Con questo rilascio, si completa il progetto di portare non solo tutti i titoli principali, ma anche gli spin-off della saga su console moderne (eccetto l’avventura crossover con Layton, ancora esclusiva 3DS).
In questo modo anche i nuovi fan potranno vivere l’intera esperienza della serie di visual novel giudiziarie che, pur restando un cult di nicchia, merita senza dubbio di essere riscoperta.

In questa recensione esploreremo quindi nel dettaglio il contenuto di questi giochi, scoprendo se mantengono ancora oggi lo stesso fascino che ha conquistato i fan più fedeli. Saranno davvero ancora quelle gemme nascoste che hanno fatto innamorare chi li ha giocati in passato? Scopriamolo insieme!


TRAMA

In questi due spin-off di Ace Attorney, ambientati pochi mesi dopo il terzo capitolo e quindi molto prima degli eventi di Apollo Justice, vestiremo i panni del procuratore più iconico della serie, Miles Edgeworth.
Dopo aver assistito alla sua evoluzione da acerrimo rivale a prezioso alleato di Phoenix Wright, Edgeworth assume finalmente il ruolo di protagonista, dovendo affrontare eventi altrettanto turbolenti quanto misteriosi.

Saremo infatti coinvolti in una serie di casi interconnessi, che come procuratori dovremo indagare per svelare la verità nascosta dietro una trama complessa e ambiziosa, che collega i due giochi in un’unica storia avvincente, ricca di colpi di scena che terranno il giocatore col fiato sospeso.
Non bisogna infatti sottovalutare la profondità della trama solo perché si tratta di titoli secondari, che in realtà non hanno nulla da invidiare alla serie principale e che, in alcuni casi, riescono persino a superare i capitoli più deboli della saga primaria.

Ci ritroveremo così ad esplorare ambientazioni variegate che si discostano notevolmente da quelle a cui la serie ci ha abituati, arricchendo di molto il world building e contribuendo a creare un mondo narrativo ancora più coinvolgente e “reale” rispetto al passato.
Non solo ci muoveremo tra spazi differenti, ma alcuni casi porteranno anche ad una svolta temporale e, attraverso flashback e salti narrativi, avremo l’opportunità di esplorare più a fondo la storia personale di Miles Edgeworth, approfondendo ulteriormente la lore già intrigante del personaggio.

Purtroppo, non tutti gli aspetti della trama sono così positivi da farci entusiasmare, soprattutto a causa di alcuni difetti narrativi del primo gioco della duologia che purtroppo vengono fedelmente riportati anche in questa collezione.
Il titolo presenta infatti una struttura temporale dei casi disordinata, con quello iniziale che si colloca cronologicamente solo dopo il terzo, mentre il quarto è un flashback che avviene prima di tutti gli altri, creando un caos narrativo che finisce per confondere il giocatore, compromettendo parte dell’esperienza.

Anche il secondo gioco della collection, sebbene molto più rifinito, non è del tutto esente da difetti e soffre infatti di un ritmo di gioco non sempre equilibrato, con alcuni casi che si prolungano oltre il necessario, rischiando di rallentare l’esperienza e di annoiare il giocatore.

Un cast di personaggi indimenticabili

Un tratto distintivo di ogni capitolo della serie Ace Attorney, che certamente non fa eccezione nemmeno in questa duologia, è la scrittura vivace ed esuberante dei personaggi, siano questi principali o secondari.
Il nostro protagonista, stavolta più serio e tragico che mai, si troverà così ad affrontare figure che definire stravaganti sarebbe un eufemismo, ma che per noi giocatori si riveleranno una boccata d’aria fresca: individui tanto eccentrici quanto irresistibili, capaci di farci sorridere e di farci affezionare rapidamente alle loro storie.

Ace Attorney Investigations e Ace Attorney Investigations 2 presentano alcuni tra i personaggi più iconici dell’intera saga, nonostante la loro appartenenza a semplici spin-off.
Basta pensare alla ladra Kay Faraday, diventata immediatamente una delle beniamine dei fan, oppure ad Eustace Winner, il cui arco evolutivo lo ha immediatamente reso uno dei nostri personaggi preferiti.

Persino gli antagonisti di questi giochi non hanno nulla da invidiare ai temibili rivali che Phoenix Wright ha dovuto affrontare nei titoli principali e, in particolare, il secondo capitolo di questa duologia ci regala quello che, a nostro avviso, è il miglior avversario dell’intera serie.
Ovviamente, le preferenze personali giocano un ruolo importante in questo tipo di valutazioni, ma una cosa è certa: la scrittura dei personaggi in questi due giochi è magistrale, enfatizzando una narrativa che, già di per sé, è di altissimo livello.

Oltre ad un cast completamente nuovo, avremo il piacere di assistere al nostalgico ritorno di alcune figure iconiche che hanno segnato le nostre avventure già nella trilogia originale, e di cui si sente ancora la mancanza nei titoli più recenti.
Queste gradite presenze, oltre ad aggiungere un tocco di familiarità per i fan di lunga data, ci offrono l’opportunità di rivedere i nostri beniamini in contesti inaspettati, consentendoci di approfondire ulteriormente le loro storie e personalità.
Non possiamo quindi fare altro che sperare che, con il rilascio di questa collection, il ritorno di questi amati personaggi possa aprire la strada anche al loro reintegro nella serie principale.


GAMEPLAY

L’aspetto in cui invece questi due spin-off si distinguono maggiormente dalla serie principale riguarda proprio il gameplay che, pur mantenendo alcuni elementi familiari, si allontanano nettamente dai classici processi in tribunale a cui siamo abituati.
Nei panni di un procuratore, infatti, questi ultimi vengono completamente eliminati, rendendo l’intero svolgimento dei vari capitoli concentrato esclusivamente sulla fase investigativa, durante la quale dovremo interrogare testimoni ed esaminare le scene del crimine per identificare un sospettato.

Anche l’approccio tradizionale da visual novel, che ha sempre caratterizzato la saga, è stato rivisitato con una visuale dall’alto che ci permette di muovere manualmente Edgeworth tra i diversi punti d’interesse della scena.
E mentre nella serie principale la fase investigativa è spesso percepita come più lenta e meno coinvolgente, in Ace Attorney Investigations 1&2 questa parte viene resa decisamente più gratificante.

Ad essere onesti, quanto vi abbiamo detto finora non è del tutto esatto.
Se è vero infatti che il gioco si basa principalmente sull’analisi delle scene del crimine, con poche esplorazioni di luoghi circostanti, queste fasi sono profondamente diverse da quelle a cui la serie principale ci ha abituato, e quindi non del tutto paragonabili.
In questa duologia, ci troviamo di fronte ad un mix unico che combina la raccolta di prove e informazioni dai testimoni con meccaniche tipiche dei processi, integrate in modo armonioso nel contesto investigativo.

Dovremo spesso smontare teorie e accuse provenienti da detective, figure giudiziarie o semplici civili, in un gameplay che richiama molto le “testimonianze” dei titoli precedenti,  avendo la possibilità di incalzare gli interlocutori, per ottenere più dettagli, e presentare prove accompagnate dal celebre “Objection!”.
Inoltre, mentre Phoenix Wright poteva contare sull’aiuto di assistenti dotate di poteri paranormali, Edgeworth dovrà affidarsi esclusivamente alla logica, che viene resa attraverso vari minigiochi, alcuni più coinvolgenti di altri, che aggiungono una dimensione in più all’esperienza di gioco.

In definitiva, la saga di Miles Edgeworth offre un gameplay sicuramente diverso rispetto a quello classico di Ace Attorney, ma non per questo meno avvincente, riuscendo a coinvolgerci ancora di più nella narrativa grazie ad un’esperienza molto più dinamica e immersiva.
La possibilità di muoversi liberamente tra le aree dona fluidità al gioco, rendendo l’esplorazione e l’investigazione nettamente più interattive, e la presenza di numerosi minigiochi, che spaziano dal collegare pezzi di puzzle mentali a vere e proprie “battaglie” di scacchi immaginari, contribuisce a rompere la monotonia della semplice raccolta di prove.


MIGLIORAMENTI E NOVITÀ

Passiamo ora a vedere nel dettaglio cosa offre questa nuova collection e in che modo migliora i due giochi già esistenti, rendendoli più accessibili ad un pubblico moderno.
Innanzitutto, uno degli aspetti più entusiasmanti è l’inaspettata localizzazione ufficiale di Ace Attorney Investigations 2: Miles Edgeworth – Prosecutor’s Path, che per la prima volta esce dai confini giapponesi con una traduzione in inglese e in altre sei lingue.

Purtroppo tra queste non figura l’italiano, una scelta ormai prevedibile considerando le recenti tendenze dei rilasci della serie, che potrebbe scoraggiare alcuni potenziali giocatori dall’approcciare questi titoli, nonostante l’inglese proposto non sia particolarmente complesso.
Questa collezione non si limita però a semplicemente riproporre i due grandi classici della serie con una nuova veste grafica in HD (di cui parleremo più avanti), ma introduce anche numerosi miglioramenti in termini di Quality of Life (QoL) e contenuti extra, dei quali abbiamo già avuto un assaggio nelle precedenti trilogie. 

Tra le novità più apprezzabili c’è la possibilità di iniziare la propria avventura da qualsiasi punto, consentendo di saltare avanti e indietro tra capitoli e momenti specifici dei casi, offrendo massima flessibilità.
Un altro elemento utile è il registro dei dialoghi che raccoglie tutte le conversazioni recenti, permettendo ai giocatori di consultare facilmente i dettagli precedenti, utile soprattutto per chi potrebbe essersi perso qualche informazione.

Ritornano anche l’autoplay e la modalità storia, perfetta per coloro che vogliono concentrarsi esclusivamente sulla trama senza dover affrontare i puzzle o altri elementi del gameplay.
Va tuttavia segnalato che in questa duologia, a differenza della collection dedicata ad Apollo Justice, la story-mode non può essere attivata in qualsiasi momento e, se si decide di passare a questa modalità, sarà necessario riavviare la sezione di gioco in corso.

Per concludere, la collection offre anche il ritorno della galleria (precedentemente chiamata “museo”) dove saranno raccolti tutti gli achievement, insieme ad un compendio di sprite e animazioni dei personaggi, bozzetti dei character design, artwork dei giochi e la colonna sonora a disposizione completa del giocatore.
Insomma, un vero paradiso per i collezionisti, anche se manca “l’animation studio” presente nella collection di Apollo Justice, un’aggiunta che avevamo trovato particolarmente interessante e la cui assenza qui è davvero un peccato.

Entrambi i giochi sono stati ovviamente adattati per essere giocati su un singolo schermo e, come ci si aspetta da Capcom, il risultato è eccellente.
La transizione dal Nintendo DS alle console moderne è un successo, grazie ad una nuova interfaccia utente chiara, intuitiva e ben ottimizzata per il singolo display, che non vi farà avvertire affatto la necessità di un doppio schermo.


COMPARTO GRAFICO E SONORO

Uno degli aspetti più impressionanti della realizzazione di questa collection è sicuramente il lavoro svolto sul comparto grafico, con ogni singolo sprite e animazione completamente modernizzata, offrendo anche al giocatore la possibilità di scegliere lo stile visivo che preferisce.
Prima di iniziare a giocare si potrà infatti optare per una grafica in pixel art, fedele all’originale ma resa in FULL HD, oppure per un nuovo stile “chibi” che ha subito conquistato i fan fin dall’annuncio.

Entrambe le scelte risultano eccellenti: la pixel art originale, seppur modernizzata, mantiene intatto il suo fascino e resiste bene al tempo, mentre il nuovo stile chibi dona un’espressività senza precedenti ai personaggi.
Ci siamo davvero innamorati di quest’ultimo, che riesce a dare maggiore vitalità e chiarezza alle espressioni e ai movimenti nell’overworld, con dettagli che prima potevano solo essere immaginati e che ora prendono vita in modo cristallino.

Anche gli sfondi e i close-up dei personaggi sono stati trasportati in maniera impeccabile tra le due versioni, mantenendo un’elevata qualità visiva tanto da poter tranquillamente affermare che, dal punto di vista grafico, questo è senza dubbio uno dei migliori lavori di porting realizzati fino ad ora.
Ogni dettaglio è stato curato con estrema attenzione, offrendo un’esperienza visiva che riesce a rendere giustizia ai giochi originali, ma al contempo si adatta perfettamente agli standard moderni.

Per quanto riguarda la colonna sonora, siamo sicuramente di fronte ad una delle migliori dell’intera saga, con tracce straordinarie firmate dal maestro Noriyuki Iwadare che sono state adattate in modo eccellente anche per questa collection.
A rendere l’esperienza ancora più memorabile, sono stati magistralmente riarrangiati 5 brani iconici per ciascun gioco per offrire un impatto sonoro ancora più elevato, anche se purtroppo un piccolo neo è rappresentato dal fatto che le tracce di Ace Attorney Investigations 2 saranno disponibili solo come bonus per chi ha effettuato il pre-ordine.


Ringraziamo Plaion per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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ACE ATTORNEY INVESTIGATIONS COLLECTION (PC)
IN CONCLUSIONE
Ace Attorney Investigations Collection si rivela quindi senza dubbio un altro trionfo per Capcom, che riporta alla luce due grandi classici della serie, di cui uno che finalmente vede il suo debutto anche in Occidente. Il lavoro di restauro è stato eseguito con grande maestria, modernizzando e rendendo accessibili due titoli imperdibili che, soprattutto se siete fan della saga, non potete assolutamente perdervi.
Pregi
Un ritorno in grande stile di due grandi classici della serie
Eccellente lavoro di restauro, sia nella grafica che nei controlli
Ampia varietà di contenuti extra
Difetti
I difetti originali dei giochi sono riproposti senza modifiche
Ancora una volta assente la lingua italiana
9
Voto