È sempre un’emozione vedere un piccolo team di sviluppatori debuttare nel mondo videoludico presentando la loro prima opera, nella quale traspare l’impegno e tempo investiti.
Questo è proprio il caso di Feral Paw (una squadra di solo due sviluppatori!), artefici del loro primo progetto pubblicato su Steam: Angelstruck. Si tratta di un curato shooter 2D a doppia levetta con elementi roguelite, nel quale i giocatori assumono il ruolo di un angelo dell’Inferno che tenta di farsi strada verso il Paradiso combattendo contro le armate dell’Aldilà.
LA TRAMA
Angelstruck non si perde in parole, in quanto dai primi 3 secondi dopo avere avviato il gioco e premuto il pulsante per iniziare, verremo accolti da una brevissima animazione (e dei bassi che mi hanno quasi fatto cadere l’impianto audio dalla mensola) e catapultati nel puro caos tipico dei bullet hell.
Da quel poco che si conosce riguardo al contesto del gioco e dalle informazioni della piccola introduzione, la mia interpretazione personale è che cadendo, una sorta di arma angelica simile ad un fucile è precipitata fino in fondo all’inferno, finendo nelle mani di una demonessa.
Impossessandosene, quest’ultima ha acquisito degli immensi poteri che ha intenzione di usare per affrontare intere ondate di nemici angelici e spianarsi la strada verso il paradiso, annientando qualunque entità le si metta in mezzo ai piedi.
Purtroppo, i dettagli non sono molti (in quanto le scene animate si contano sulle dita di una mano) e nel codex non sono presenti nemmeno dei pezzettini di lore o dettagli sui nemici/boss che si incontrano, lasciando che il world building non venga mai approfondito a dovere.
GAMEPLAY
In Angelstruck, il gameplay frenetico di uno shooter bullet hell si mescola con elementi roguelite, risultando in un mix soddisfacente e dall’elevato potenziale con il quale divertirsi per qualche ora.
Le meccaniche principali sono molto semplici da capire sulla carta e prese singolarmente, ma difficili da gestire abilmente quando combinate o sotto la pressione di numerosi nemici.
Un esempio potrebbe essere la meccanica di ricarica, dando al giocatore la possibilità di tentare la “ricarica perfetta” per ridurre i tempi morti e migliorare l’offensiva (con il rischio di rendersi ancora più vulnerabili nel caso si commetta un errore provando ad effettuarla).
Il gameplay di Angelstruck è estremamente soddisfacente grazie ad un buon bilanciamento dei danni contro boss e nemici, e facendo affidamento alle abilità del giocatore per quanto riguarda l’elusione dei colpi ostili.
Questi ultimi sono estremamente letali visto i pochissimi frame d’immunità che si ottengono dopo essere stati colpiti, rendendo un uso abile dello scatto ed il posizionamento corretto, elementi necessari se si vogliono battere le difficoltà più avanzate.
Per il resto, Angelstruck è piuttosto lineare, offrendo solamente una piattaforma piuttosto ristretta come arena in cui muoversi, e impostando le formazioni di nemici di conseguenza per tenerci sempre in guardia ed in movimento.
Sebbene l’angustia e linearità della piattaforma siano contestualizzate, la presenza nemica risulta essere troppo ripetitiva per un titolo che si definisce “roguelike”, in quanto ritrovarsi sempre le stesse identiche formazioni nemiche nello stesso ordine non può che ledere alla rigiocabilità del titolo.
L’unico elemento che fortunatamente porta un po’ di varietà sono le “carte” dei potenziamenti che vengono fornite come ricompense ogni volta che si sale di livello nella singola run, modificando alcuni aspetti del personaggio (o dell’arma) e con la possibilità di sinergizzare tra loro se potenziati a sufficienza.
Tra una partita e l’altra è anche disponibile un “loadout” (armeria) in cui si possono sbloccare ed equipaggiare gemme con svariati effetti, anche se purtroppo la maggior parte di questi fornisce unicamente dei cambiamenti alle statistiche base come salute, danno, rateo di fuoco o salute.
Quelle in grado di applicare degli effettivi cambiamenti al gameplay sono poche e quasi tutte appartengono all’ultima riga, ovvero quella con le gemme più “costose” in termini di monete e “spazio“.
Infatti, oltre a costare monete e di conseguenza essere sbloccabili solo dopo diverse ore, ogni singola gemma ha un proprio quantitativo di slot che va ad occupare, riducendo drasticamente la libertà di scelta e “forzando” alcuni tipi di build.
I Boss
Una piccola menzione d’onore va ai diversi boss presenti in Angelstruck, ciascuno molto diverso da tutti gli altri sia esteticamente che a livello di meccaniche.
Questi saranno generalmente in grado di fornire una bella sfida adatta a testare l’efficacia della build che si è scelta di seguire, oltre alle proprie abilità e riflessi.
Nonostante posseggano una barra della vita piuttosto ampia, i boss non risultano mai essere “bullet sponges” o troppo resistenti ai danni del giocatore, evitando quindi di interrompere il flusso frenetico delle partite.
Inoltre, sebbene i loro schemi di attacco siano piuttosto limitati e di facile interpretazione, bisogna sempre prestare attenzione e non abbassare mai la guardia (visto la questione dei pochi frame d’invulnerabilità), rendendo ogni bossfight un combattimento da non sottovalutare.
COMPARTO ARTISTICO E TECNICO
Da un punto di vista artistico, Angelstruck può essere soltanto elogiato sotto tutti gli aspetti, dalla accurata scelta dei colori, alle animazioni, al character design fino al comparto sonoro e musicale.
Il design dei nemici è ben realizzato, sia durante le partite che nelle brevi “Schermate Versus”, risaltando quanto possenti e terrificanti siano i boss, oltre a quanto sia spavalda e spiritosa la protagonista che impersoniamo.
La soundtrack dalle note Death Metal arricchisce l’insieme fornendo la giusta dose d’adrenalina durante tutta la durata della partita, transizionando di traccia in traccia senza tagli netti che possano rovinare l’immersione.
Per ciò che riguarda il comparto tecnico, nelle ore spese a giocare Angelstruck non sono stati rilevati problemi legati al framerate, bug o crash che potessero rovinare l’esperienza di gioco, rendendolo un prodotto stabile anche nei primi giorni dall’uscita.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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