Il 18 novembre Geoff Keighley ha alzato il sipario, con un evento dedicato, sui giochi nominati per il prossimo Game Awards in programma per il 13 dicembre.
Un evento che anno dopo anno riesce a dividere e stupire con scelte a volte sorprendenti, altre più controverse, ma sempre capaci di accendere discussioni e alimentare una buona dose di curiosità degli appassionati per il futuro del medium videoludico.
Quest’anno, tra i colossi dell’industria che si contenderanno il prestigioso premio di Game of the Year, tutti i riflettori sono puntati su Balatro, un modesto ma sorprendente gioco di carte indie con meccaniche roguelike che, nonostante la sua semplicità, ha saputo conquistare una fetta sempre più ampia di giocatori sin dalla sua uscita.
Il risultato? Se da una parte c’è chi lo ha accolto con scetticismo, dall’altra l’inclusione di Balatro ha scatenato un’ondata di curiosità senza precedenti, spingendo migliaia di giocatori a scoprire cosa si nasconde dietro questo peculiare simulatore di poker.
Chi ha già avuto modo di immergersi nelle meccaniche di Balatro assicura che il gioco merita tutta l’attenzione che sta ricevendo, e persino i più critici hanno iniziato a ricredersi dopo avergli dato una possibilità, trasformandolo di fatto in un fenomeno sempre più difficile da ignorare.
Anche noi non potevamo esimerci dal tuffarci nell’onda di entusiasmo e curiosità, proprio per scoprire cosa rende questo titolo così speciale e capire perché meriti il clamore che sta ricevendo.
Ecco quindi la nostra recensione di un gioco che ha saputo sorprendere tutti, riuscendo a guadagnarsi un posto d’onore tra i giganti del 2024!
Alla scoperta di un mix inaspettato
Balatro, per dirla in termini semplici, è un simulatore unico che fonde il poker tradizionale con meccaniche roguelike, creando un’esperienza che nessuno avrebbe immaginato potesse funzionare così bene.
Il gioco si sviluppa attraverso una serie di ante, ciascuna composta da tre round, in cui il nostro obiettivo sarà raggiungere i punteggi richiesti per superare i “buio”, peculiari avversari che rappresentano veri e propri ostacoli nel nostro cammino.
Per avanzare dovremo utilizzare combinazioni di carte sempre più complesse e soddisfare requisiti che si fanno via via più impegnativi, culminando in scontri contro boss in cui il livello di sfida sale vertiginosamente, richiedendo non solo punteggi molto più elevati ma imponendo anche penalità particolari (come il divieto di usare un certo tipo di carte o la necessità di concludere il round in un singolo turno).
Le partite possono durare pochi secondi o prolungarsi per decine di minuti, a seconda delle vostre capacità e fortuna, arrivando a vincere solo se supererete l’ottavo ante (anche se il gioco offre sfide ulteriori per chi vuole spingersi oltre), mentre una sconfitta vi riporterà all’inizio, in pieno stile roguelike.
Le combinazioni richieste richiamano quelle classiche del poker: tris, full, colore e così via, con punteggi determinati sia dal valore delle carte utilizzate sia da un moltiplicatore che premia la complessità della mano.
Sarà normale incontrare qualche difficoltà iniziale, ma bastano poche serate per essere risucchiati in un vortice di scoperte e sperimentazioni in cui una partita tira l’altra, e vi ritroverete a passare davanti allo schermo molto più tempo di quanto avevate preventivato, catturati dalla voglia di provare “solo un altro tentativo”.
Non è nostro obiettivo in questa sede di recensione illustrarvi nel dettaglio tutte le strategie che il titolo mette a disposizione, per le quali invece vi consigliamo di dare un’occhiata ai numerosi video e guide presenti online. Dopotutto, il vero piacere del gioco sta proprio nel scoprirlo gradualmente, sperimentando liberamente e, a volte, commettendo errori di proposito per vedere dove vi porteranno.
Ma non temete: Balatro è un gioco che accoglie tutti, dai veterani del poker ai neofiti che non hanno mai avuto a che fare con le carte francesi, grazie a un’interfaccia chiara e un tutorial che spiega con semplicità tutto ciò che serve sapere per cominciare a giocare.
È un titolo che riesce a essere tanto accessibile quanto profondo, senza mai scoraggiare chi si avvicina per la prima volta a questo peculiare incontro di generi.
Costruire il mazzo perfetto
Nel corso della nostra analisi, abbiamo accennato più volte alla natura roguelike di Balatro, senza però mai spiegare nel dettaglio come un classico gioco di poker possa trasformarsi in una scalata ricca di scontri, dove ogni partita si rivela unica e irripetibile. La risposta è da ricercarsi nel modo in cui il gioco premia il giocatore dopo ogni vittoria, offrendogli strumenti per personalizzare e potenziare il proprio mazzo a ogni turno.
Al termine di ogni round, riceveremo infatti una ricompensa monetaria da spendere in uno shop che compare tra una partita e l’altra, dove troveremo un assortimento di carte e potenziamenti con effetti estremamente diversi tra loro.
Potremo ampliare il nostro mazzo base con nuove carte per ideare strategie sempre più creative, utilizzare i tarocchi per modificare i valori delle carte esistenti o persino eliminarle del tutto.
I potenziamenti più intriganti sono però rappresentati dai coupon, che offrono effetti permanenti come l’aumento del numero di carte pescabili, degli scarti disponibili o sconti sul negozio, e dai Joker, fondamentali per incrementare il moltiplicatore di base del nostro punteggio e creare combinazioni sempre più potenti.
Quest’ultimi possono inoltre combinare i loro effetti, generando sinergie straordinarie che amplificano ulteriormente le nostre possibilità, spingendo il giocatore a sperimentare costantemente nuove configurazioni.
L’obiettivo di ogni sessione diventa quindi creare il mazzo perfetto prima che il gioco ci presenti ostacoli insormontabili, così da ottenere punteggi elevati e affrontare con successo anche i buio più difficili.
Questi elementi danno vita a una progressione coinvolgente, in cui ogni decisione influenza il successo della partita.
L’aspetto strategico è poi ulteriormente arricchito dalle carte planetario, che permettono di potenziare specifiche combinazioni—magari proprio quelle che preferiamo giocare più spesso—per aumentarne il punteggio base e garantirci un vantaggio decisivo se sfruttate con astuzia.
Questa continua evoluzione del mazzo fa sì che ogni partita sia diversa: alcune volte ci troveremo a creare combinazioni che rendono il gioco sorprendentemente semplice, altre volte dovremo affrontare sfide più impegnative, lottando con tutte le nostre forze per avanzare anche di un solo turno.
Il tutto è avvolto in un potenziale di rigiocabilità praticamente infinito, con un numero impressionante di Joker, tarocchi, carte e strategie da scoprire, Balatro non si limita a intrattenere, ma vi sfida a trovare modi sempre più creativi per “rompere il gioco” e raggiungere punteggi talmente elevati da uscire fuori dai limiti del box di testo.
Un gioco di fortuna e strategia
L’aspetto strategico di Balatro è quindi senza dubbio uno dei suoi punti di forza, offrendo un’esperienza che premia la capacità del giocatore di “giocarsi bene le sue carte“.
Tuttavia è anche impossibile ignorare quanto la fortuna giochi un ruolo fondamentale nel determinare l’esito di una partita: dalla selezione degli oggetti nello shop, che possono variare dal totalmente inutile all’esattamente ciò di cui avete bisogno, fino alla distribuzione delle carte durante ogni turno, il caso è una costante che può capovolgere una partita in pochi istanti.
Questa forte componente di aleatorietà fa di Balatro un’esperienza principalmente adatta a giocatori pazienti, disposti a riprovare più volte senza farsi scoraggiare dai momenti in cui la sfortuna si accanisce, rovinando magari una scalata fino a quel momento impeccabile.
La frustrazione di una mano sbagliata o di un oggetto inutile ricevuto nel momento meno adatto potrebbe infatti scoraggiare i meno tenaci.
Certo, per i più determinati esiste pur sempre la possibilità di attenuare l’effetto della fortuna pianificando le proprie scelte con attenzione, raccogliendo i Joker più adatti o costruendo un mazzo ottimizzato per sfruttare al meglio gli strumenti a disposizione.
Il giocatore può così creare delle “situazioni casuali ma controllate” che tendono a volgere a proprio favore, ma che anche in questo caso un tale livello di controllo si traduce in un’enorme richiesta di tempo, dedizione e molte partite.
Tuttavia è proprio in questa imprevedibilità che Balatro trova il suo fascino unico.
L’incertezza di ciò che accadrà dopo tiene il giocatore incollato allo schermo e, nonostante i suoi alti e bassi, il gioco riesce a risucchiare come pochi altri, alimentando il desiderio di giocarci ancora e ancora per dedicargli ogni momento libero disponibile.
COMPARTO ARTISTICO
Il comparto grafico di Balatro si distingue per uno stile artistico essenziale e immediato, lontano dagli standard all’avanguardia moderni ma non per questo privo di fascino, che ci riporta a un’epoca in cui semplicità e funzionalità erano centrali nell’esperienza di gioco.
Le figure disegnate e l’interfaccia grafica riescono a comunicare chiaramente l’identità del titolo, senza tentare di stupire con dettagli elaborati ma riuscendo perfettamente nell’obiettivo del gioco: mettere il gameplay al centro, offrendo una presentazione visiva pulita e immediata.
Lo stesso si può dire per la colonna sonora e gli effetti sonori, in quanto la musica, pur non memorabile (al punto che molti preferiranno giocare con una playlist personale di sottofondo), accompagna discretamente l’esperienza senza mai sovrastare i pensieri del giocatore.
Balatro, invece, spicca per un sound design efficace: non invasivo ma perfettamente funzionale, rendono ogni azione su schermo chiara, comprensibile e aggiungendo un ulteriore livello di leggibilità al gameplay.
Ringraziamo Playstack per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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