A più di un anno di distanza dal rilascio di Blasphemous 2, Team17 torna sui suoi passi per dare a noi Penitenti un’altra occasione per redimerci dai nostri peccati, grazie al tanto atteso DLC “Mea Culpa”. Il contenuto aggiuntivo comprende due nuove zone esclusive, insieme a due boss, un nuovo finale, due questline e otto Canti e Versetti, portando inoltre con sé un aggiornamento gratuito, il Free Torment Update, scaricabile anche da coloro che non possiedono il contenuto a pagamento.
Avendo apprezzato tantissimo il gioco base (la cui recensione si può leggere a quest’indirizzo), non vedevamo l’ora di mettere le mani sulla nuova espansione della quale finalmente possiamo dirvi le nostre opinioni, seppur con un velo di delusione nei confronti delle nostre aspettative.
Il ritorno a Cvstodia
Blasphemous 2: Mea Culpa ci riporta nei resti di Cvstodia con la tipica narrativa avvolta nel mistero a cui la serie ci ha ormai abituato fin dai precedenti capitoli, rimanendo criptica e incomprensibile a primo impatto. Coloro che hanno amato l’atmosfera cupa del gioco base, troveranno qui una continuazione naturale dove la storia viene raccontata più attraverso le immagini e le sensazioni di NPC che con dialoghi espliciti.
In questa espansione, l’avanzamento della storia stessa è reso possibile grazie alla progressione di una questline principale che ruota attorno a un NPC denominato Hilaria, una sorta di “donna di fango” che ci guiderà verso la sua tomba offrendoci in dono diverse chiavi, ma senza mai svelare in quali serrature andranno esse utilizzate.
La trama si espande perciò brevemente, per dare spazio alle cronache di questo nuovo personaggio che condurrà il nostro Penitente verso il riottenimento di una vecchia cara lama. È inoltre presente un finale aggiuntivo, ottenibile grazie all’equipaggiamento di un Versetto inedito dell’espansione che, senza svelare troppo per non rovinare la sorpresa, approfondisce alcuni misteri e offre un punto di vista diverso sugli eventi trascorsi.
Se dovessimo descrivere con una parola la sensazione che abbiamo provato la prima volta che abbiamo avviato Mea Culpa, quella più adatta sarebbe “smarrimento“: ricaricando il salvataggio ritroveremo il nostro Penitente nell’esatto punto in cui l’abbiamo lasciato, senza che ci venga minimamente indicata la strada da prendere per accedere al contenuto appena acquistato. Fortunatamente, avendo sbloccato al 100% la mappa nella nostra run precedente, siamo riusciti a trovare abbastanza facilmente la strada, ma questo compito può rivelarsi molto più frustrante soprattutto per un giocatore che aveva precedentemente completato l’esperienza in modo superficiale.
Ciononostante, anche trovare le porte di cui parlavamo in precedenza può diventare opprimente, in quanto alcune di esse sono posizionate in aree già conosciute che al contempo non ci danno il minimo indizio verso la possibile presenza di una porta di fango, attribuendoci il pesante compito di fare backtracking in pressoché ogni angolo di mappa. Avremmo gradito tantissimo delle indicazioni più precise su come entrare nel vivo del DLC, soprattutto perché parliamo di un titolo che, nella sua versione base, non ci ha mai lasciato girare a vuoto, consigliandoci sempre la prossima destinazione attraverso un segnalino approssimativo sulla mappa.
Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa
Tra i vari contenuti extra che ci vengono offerti da questo DLC, quello sicuramente in primo piano è un gran ritorno per i fan più datati della serie, ossia l’arma che dà a questa espansione il suo stesso nome: Mea Culpa. La spada che ha accompagnato il viaggio del Penitente nel primo capitolo della saga ora ritorna, con una nuova meccanica che ci consentirà di addentrarci a fondo in una delle due zone aggiuntive, altrimenti impossibile da esplorare senza ricorrere a essa. Purtroppo, l’abbiamo trovata non in grado di inserirsi coerentemente nell’organico degli altri strumenti offensivi, in quanto risulta a tutti gli effetti un rimpiazzo di Ruego all’Alba sia per effetti che per moveset.
Come per le Mud Doors, non verremo aiutati nemmeno nel ricevere la nostra nuova lama, e dettagli quali “come” e “dove” prenderla rimarranno un mistero fino alla stessa acquisizione. Inoltre, abbiamo notato che il gameplay diventa eccessivamente polarizzato verso un utilizzo forzato di questo equipaggiamento: uno dei boss inediti è palesemente sviluppato per essere battuto più facilmente tramite l’utilizzo di Mea Culpa, e la nuova zona “Santa Vigilia” sembra un vero e proprio “skill check” per mettere alla prova le nostre capacità, tramite ciò che è descrivibile come un percorso a ostacoli fatto apposta per essere superato grazie all’abilità della spada spinata.
Aprendo una breve parentesi sul nemico appena citato, non ci è piaciuto per niente come Team17 abbia gestito questo misterioso NPC, presentandosi inizialmente come un boss relativamente facile ma che in un secondo incontro diventa stupidamente difficile con un livello di sfida eccessivamente artificiale, trasformando la bossfight in un vero e proprio incubo per noi giocatori. Se avevate apprezzato Eviterno e il modo in cui faceva danzare noi Penitenti col pad, sappiate che anche in questa occasione gli sviluppatori hanno cercato di andarci molto vicino, rendendolo tuttavia molto più punitivo e in generale “unfair“, ottenendo come risultato una battaglia frustrante e, a nostro avviso, assolutamente non necessaria.
Purtroppo non possiamo promuovere nemmeno le due nuove aree che il team di sviluppo ha inserito tramite queste espansione: nonostante abbiamo apprezzato tantissimo la prima zona (il Mausoleo Ghiacciato), in quanto si può ritrovare tutto lo spirito e la coerenza già presente nel gioco base, lo stesso non si può dire per la seconda. Come accennato in precedenza, infatti, Santa Vigilia è un superfluo parkour tra gli sfarzosi tetti di una cattedrale che ci richiede di fare numerosi salti, scatti e schivate per riuscire ad arrivare solamente nel tile successivo della mappa, per poi ripetere lo stesso processo in continuazione finché non saremo arrivati al boss.
Sinceramente, avremmo gradito l’aggiunta di una zona più coerente col resto del gioco, che continuasse a dare a noi giocatori la stessa curiosità e la stessa voglia di scoprire che un metroidvania come questo è riuscito a darci nella sua totalità, invece di ricevere un’area il cui solo scopo è quello di testare la nuova spada.
Lato tecnico e artistico
Per la gioia di tutti, il reparto audiovisivo non ha subito grandi cambiamenti. Lo stile grafico in pixel art riesce a trasporre ogni dettaglio nella sua interezza, e le OST risultano sempre azzeccate sia durante l’esplorazione che durante il combattimento contro un boss (a proposito, potete ascoltare la colonna sonora a quest’indirizzo).
Tuttavia, ciò che non convince pienamente è il comparto tecnico, il quale ci ha fatto provare la sensazione di star giocando ad una build non troppo diversa da una beta. L’espansione è stata provata sulla nostra Nintendo Switch e, nonostante una buona performance generale, non abbiamo potuto fare a meno di notare piccoli problemi mai riscontrati durante l’avventura principale, come una certa difficoltà a mantenere stabile il framerate in alcune zone, oltre che un ritardo nell’input davanti agli Inginocchiatoi.
Dettagli comunque insignificanti se messi a paragone con ben più gravi problematiche appartenenti alla gestione delle hitbox: durante i nostri combattimenti, specie durante il secondo boss, sono state molteplici le volte in cui siamo stati colpiti da attacchi fantasma, rischiando di mandare a monte l’intero tentativo.
Come se non bastasse, a dare man forte troviamo svariati bug, più o meno gravi, che fortunatamente non ci hanno riguardato in prima persona ma che comunque hanno causato non poche lamentele da parte di tutta la community. Ne esiste per esempio uno che causa la mancata ricompensa in seguito alla raccolta di un determinato collezionabile, che ha portato ai giocatori un gran senso di frustrazione vedendo i propri sforzi completamente annullati da un problema legato allo sviluppo.
Blasphemous 2 – Mea Culpa è disponibile per: PC, Xbox, Ps5, Ps4, Switch.
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