La saga di BlazBlue è una che, nonostante sia rimasta immersa in un silenzio lungo anni, è riuscita a mantenere alto l’interesse dei fan anche dopo l’uscita di BlazBlue: Central Fiction, l’ultimo capitolo della C-Series. Da allora sono stati rilasciati una serie di spin-off della serie, di cui fa parte anche il recente roguelite BlazBlue Entropy Effect.

In questa recensione scopriremo, dunque, se Entropy Effect sia un prodotto valido della serie picchiaduro Arc System Works, nonostante la svolta incredibilmente improvvisa e inaspettata sia nelle meccaniche che nello stile di gioco.


Trama e Narrazione

Poco a che vedere con BlazBlue

Mettiamo subito le mani avanti dicendo che il titolo non è stato sviluppato da ArcSys, ma da una compagnia cinese dal nome di 91Act, che ha semplicemente ricevuto la licenza del franchise dalla software house nipponica.

Si tratta inoltre del primo capitolo della serie prodotto dopo l’abbandono del suo creatore, Toshimichi Mori, da Arc System Works, cosa che potrebbe aver dato molta più libertà a 91Act per agire sulla trama del gioco. Il risultato di tutto ciò è però un titolo che ha ben poco a che vedere con BlazBlue, se non per l’inclusione di alcune icone della saga in forma di personaggi giocabili o Boss di fine livello.

Entropy Effect è ambientato in un mondo cibernetico in cui è diventata usanza comune per l’umanità usufruire di “ACE”, ossia una sottospecie di realtà virtuale nella quale i giocatori prendono il controllo di robot per affrontare uno speciale “Allenamento Mentale”. Impersonando il ruolo di un ACER, il nostro compito sarà quello di svolgere proprio quest’allenamento attraverso l’utilizzo di degli avatar rappresentati da alcuni personaggi della saga principale.

La trama presenta però numerosi cliché del genere sci-fi, del quale questa storia fa parte. Per evitare spoiler non ci addentreremo nei dettagli, ma ci sono numerosi scenari privi di qualsiasi forma di originalità e che non invogliano particolarmente il giocatore a prestare attenzione alle vicende.

Non si può comunque dire che sia una trama terribile, però. Riteniamo che faccia comunque il suo lavoro e che sia abbastanza godibile nel complesso, nonostante sperassimo ci potesse essere un po’ più di BlazBlue in un prodotto che ne porta il titolo (e solo quello).


Gameplay

Un altro roguelike

È innegabile che il genere “roguelike” sia diventato uno dei più popolari negli ultimi anni, e si è visto anche in prodotti dall’enorme valore qualitativo, come The Last of Us Parte II Remastered e God of War Ragnarok: Valhalla. Non c’è quindi da sorprendersi che anche un franchise completamente scollegato da esso, come BlazBlue, abbia deciso di cavalcare la cresta dell’onda.

C’è da dire, comunque, che nonostante si tratti di un genere saturo di titoli poco originali, Entropy Effect riesce ad emergere regalando un’esperienza assai godibile, specialmente dopo varie run, e offrendo di conseguenza un’ottima rigiocabilità. Si parla sempre della classica formula ormai utilizzata come base per ogni altro roguelike, ma rivisitata per adattarla ai temi e le meccaniche individuali del titolo.

I livelli saranno dunque generati randomicamente, in scenari a scorrimento laterale dalla grande varietà di temi. Al loro interno dovremo sconfiggere nemici, superando ogni ostacolo e raggiungendo il boss di fine livello, tutto questo potenziando il nostro personaggio e cercando di arrivare il più lontano possibile nella simulazione.

Ogni livello è diviso in fasi che consentono, una volta concluse, di sbloccare abilità, curarsi, e liberare il nostro avatar dalla corruzione, effetto che causa numerosi debuff. Questo permette di assicurarsi di essere completamente preparati una volta raggiunti i nemici più forti.

Alla fine del tentativo corrente verrà dato al giocatore uno score che determinerà le abilità, i modificatori e i buff che potranno essere utilizzate sin da subito all’inizio di una nuova run. Ogni personaggio può inoltre essere potenziato all’infuori dell’allenamento grazie all’aiuto di diversi compagni robotici che possiamo incontrare fuori dalla sala della simulazione.

Nonostante il titolo si discosti notevolmente dal genere picchiaduro, le combo accattivanti e i personaggi i cui sprite sono stati direttamente portati da BlazBlue: Central Fiction (ultimo capitolo della serie), danno la parvenza di star giocando una versione semplificata ma egualmente spettacolare di un capitolo della saga principale, cosa che non possiamo far altro che apprezzare.

Nell’HUB World sarà possibile parlare con numerosi personaggi secondari che forniranno interessanti spunti di trama o faranno da punto d’accesso per altre modalità. Trattandosi infine della prima versione effettiva del titolo, appena uscito dall’Early Access, ci sono ancora un paio di elementi che devono finire di essere sviluppati, come una modalità PvPvE di cui è possibile accedere al testing pensato dagli sviluppatori per raccogliere un quantitativo di dati tale da poterla in seguito bilanciare tramite patch.

Insomma, nonostante Entropy Effect non presenti chissà quale profondità a livello di gameplay, quel che c’è basta e avanza per fornire un’esperienza divertente e non ripetitiva, con l’aggiunta di poter giocare con alcuni dei personaggi più iconici del Franchise.


Comparto grafico e sonoro

A livello visivo, Entropy Effect si presenta con uno stile cyberpunk accattivante, ma nel quale i personaggi possono sembrare incredibilmente fuori luogo a causa degli sprite provenienti da un gioco completamente differente.

C’è comunque da dire che lo stile del titolo in sé non è da sottovalutare, in quanto anche senza avere nulla che lo contraddistingua come un BlazBlue, le illuminazioni dei livelli e l’HUB, assieme alla direzione artistica generale svolgono un ottimo lavoro nel dare una propria identità a Entropy Effect.

Ancora una volta, il gioco sembra avere problemi solo nell’integrare elementi già esistenti del franchise, che forse sarebbe stato meglio non includere proprio per favorire un’esperienza più unica e originale.

Nonostante la soundtrack del titolo sia assolutamente d’alta qualità, quando parliamo di una serie Arc System Works, software house conosciuta per produrre della musica eccezionale per i propri prodotti, è difficile che si riesca a raggiungerla o addirittura superarla. Il lavoro che è stato fatto è comunque di tutto rispetto e per quanto non raggiunga il livello della saga principale è indubbiamente apprezzato.


Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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BlazBlue Entropy Effect
In conclusione...
BlazBlue Entropy Effect è un titolo che, seppur discostandosi enormemente dal franchise da quale è tratto, riesce a divertire con le sue meccaniche e concetti originali. Nonostante ci sarebbe piaciuto vedere più BlazBlue in un prodotto che ne porta il titolo, non possiamo dire di essere scontenti col risultato finale.
PRO
Ricco di meccaniche divertenti
Ottima direzione artistica
CONTRO
Ha poco a che vedere con BlazBlue
Trama sconnessa dal franchise, che può risultare confusionaria
Difficoltà nell'integrare gli elementi dei vecchi titoli
7
voto