Non tutti i titoli videoludici sono maratone da centinaia di ore con decine di segreti, trofei e collezionabili.
Negli ultimi anni, complice anche  l’aumento esponenziale dei costi di sviluppo, abbiamo visto una rinascita di esperienze da una manciata di ore, ottime per staccare per un momento da una run sfiancante del nostro open world sandbox o competitivo online preferito, oppure per passare una noiosa, fredda e piovosa domenica invernale.

Il primo dei libri illustrati che ci illustreranno la lore dell'ambientazione.

È esattamente con questo mood uggioso che abbiamo scoperto e siamo rimasti piacevolmente colpiti da Bramble: The Mountain King, action-adventure a tinte decisamente dark del 2023, sviluppato da Dimfrost Studio (oggi ribrandizzati in Maximum Entertainment ) e pubblicato da Merge Games su console e PC.


TRAMA

IN UNA FREDDA E BUIA NOTTE…

Bramble: The Mountain King prende ispirazione dalle cupissime ambientazioni del folklore scandinavo, a cui si aggiungono alcune suggestioni che arrivano direttamente dalle fiabe dei fratelli Grimm.
È proprio da un incipit alla Hansel e Gretel che inizia la storia: il protagonista principale, il biondissimo ed estremamente caricaturale Olle, si sveglia completamente solo nella stanza condivisa con la sorella maggiore Lillemor, che sembra essere scomparsa. Il giovane decide quindi di affrontare la fredda notte di una non precisata zona rurale del Nord Europa, col solo scopo di riportarla a casa.

L’evocativo trailer di lancio per la versione PS5&PS4 di Bramble: The Mountain King

Dopo una rapida ispezione della casa e una passeggiata notturna nella tranquilla foresta vicina, Olle ritroverà Lillemor, in un inizio utile a cominciare a prendere dimestichezza con le varie fasi di gioco e con il principale artefatto che ci accompagnerà per tutta la nostra avventura: la Scintilla del Coraggio (chiamata anche Light Stone).
Una caduta accidentale porterà il duo ad inoltrarsi nella foresta e, mentre la notte come per magia cederà il passo a una giornata soleggiata, arriveremo in una zona completamente ricoperta da campi in fiore, dove si trova un grazioso villaggio in miniatura abitato da gnomi, fatine e strani esserini a metà tra gli omuncoli e le piante.

Man mano che i due fratelli continueranno a muoversi nel tentativo di tornare a casa, il mondo di gioco cambierà in maniera subdola, colpendo l’inconscio del giocatore con tanti piccoli e quasi impercettibili dettagli e passando da un’atmosfera sognante e fiabesca a una decisamente inquietante.
Il viaggio andrà a a sfociare nel gore e nell’orrore cosmico vero e proprio quando Lillemor viene rapita da un gigantesco troll per diventare la cena per la misteriosa figura del Re della Montagna, e il fratello si ritroverà ad inoltrarsi sempre più nella foresta, arrivando a combattere (scappare per lo più), con un susseguirsi parecchio variegato di eventi e cambi di ambientazione.


PERSONAGGI E WORLD BUILDING

UN MONDO DI GIOCO VARIO E ABITATO

Il roster degli NPC che incontreremo durante la nostra avventura si dimostrerà decisamente variopinto, con la presenza di alcuni degli alleati che abbiamo già nominato, come fate, animali e gnomi del villaggio iniziale, e di altre numerose e diverse figure, tra cui spicca per simpatia il gigante di pietra Lemus, deus ex machina in più occasioni.

L'amichevole Lemus, una delle figure che ci darà una mano nella nostra avventura.


Per la categoria dei nemici c’è solo l’imbarazzo della scelta, tra troll, streghe, driadi, spiriti, piante maledette, non morti e anche mostri meno comuni del folklore nordico, come il terribile Näcken: uno spirito vendicativo che cercherà di attirarci nelle sue grinfie usando il suono del suo violino.

Giocando Bramble: The Mountain King, visto l’ampio bestiario, il paragone con la celebre serie di The Witcher appare quasi naturale, ma c’è una differenza sostanziale con le avventure dello Strigo: a differenza di Geralt spesso e volentieri saremo totalmente inermi dinanzi ai nemici.
Olle infatti non è uno statuario cacciatore di mostri mutante e veterano le cui abilità sono affinate da decenni di caccia, ma un bambino che corre al salvataggio della sorella affrontando un mondo spaventoso e (letteralmente) più grande di lui.

Se il numero e la varietà di creature e di comprimari è impressionante per il tipo di avventura abbastanza breve che ci viene proposta, si può dire esattamente lo stesso per la quantità e la diversificazione degli scenari di gioco in cui ci muoveremo: dalla tranquilla prima parte del gioco ai lati più oscuri della foresta, da una palude infestata sino a un villaggio condannato dalle azioni dei suoi stessi abitanti.


Il world building così ben caratterizzato, la varietà degli scenari e soprattutto i numerosi segreti che raccontano la lore di questa regione, sono tre dei maggiori punti di forza di Bramble: The Mountain King
Dalle onnipresenti sculture di pigne, passando ai bellissimi libri illustrati narrati dalla stessa voce che ci accompagnerà in tutta l’avventura e alle figurine dei vari personaggi del gioco intagliate nel legno (unico collezionabile), il titolo vanta una quantità enorme di dettagli che arricchiscono ulteriormente l’esplorazione.

Tutti questi (e molti altri) particolari che troveremo in mezzo a questo viaggio, lo rendono un’esperienza assolutamente da provare e faranno oscillare perennemente il nostro stato d’animo tra lo stupito e il teso, oltre ad aiutarci nell’immedesimazione in Olle nell’obiettivo di fare propria la sua quest ed a empatizzare con i nativi della Foresta.
Questi ultimi infatti sono stati colpiti da una maledizione causata dalle conseguenze dei loro comportamenti e, come in tutte le fiabe, anche Bramble: The Mountain King contiene una morale abbastanza chiara.


IL GAMEPLAY

Il gameplay di Bramble: The Mountain King è essenziale e asciutto. Il gioco si presenta come un walking simulator in terza persona con telecamera statica, a cui si accompagnano delle fasi di platforming abbastanza semplici.
Queste sezioni saranno intervallate da interessanti aree da superare con lo stealth, dalla risoluzione di enigmi (ambientali e non), e per finire da boss fight epiche e ben sceneggiate.

Potremmo paragonarlo nei suoi vari momenti a delle Graphic Adventure classiche come Broken Sword ( in versione molto semplificata) e a titoli di stampo adventure su binari come i due A Plague Tale; per chi scrive comunque l’influenza principale, sia a livello di gameplay che di atmosfere, ma anche di alcune soluzioni di design e audio, è senza dubbio il primo Hellblade.

SCINTILLA DI CORAGGIO – UN ARMA E UN COMPAGNO DI STRADA

Un ruolo di primo piano all’interno dell’azione e dell’esplorazione è svolto, come già anticipato, dalla Scintilla di Coraggio.
Si tratta sostanzialmente di una pietra magica in grado di illuminare l’ambiente circostante e di danneggiare alcuni nemici tornando automaticamente nelle nostre mani; per la precisione le uniche creature a venire danneggiate dalla nostra arma saranno sempre e solo i boss, e neanche tutti. Molto più spesso infatti l’unica possibilità sarà scappare, dettaglio che rende le boss fight di Bramble: The Mountain King decisamente atipiche.

L’artefatto, oltre ad avere una funzione pratica, è un escamotage narrativo molto intelligente, dato che rappresenta la purezza di Olle e cambierà insieme a lui nel corso dell’avventura arrivando, in seguito a determinati eventi, sia ad acquistare potenza e utilità che a perderla, a funzionare male ma anche a cambiare forma per aiutarci in determinati passaggi.

UN’AVVENTURA CHE LASCIA IL SEGNO

L’orrore crescente e le scelte che ci troveremo (forzatamente, dato che è un’avventura lineare) a compiere, si rifletteranno sulla psiche, sull’equipaggiamento e sul fisico di Olle, arrivando a influenzarne addirittura i movimenti e la camminata, in certe sezioni del gioco.
Nonostante la giovanissima età del protagonista, gli sviluppatori ci sono andati decisamente pesante con i segni che lascerà questo viaggio.

Le lotte, le fughe, le cadute, e il dover attraversare fiumi di sangue e altri liquami, trasformeranno il viso, la capigliatura e l’abito in stile bavarese del bimbo; il dover compiere delle azioni estreme in seguito ad atti eroici durante certi punti della storia, lo faranno passare da uno status di guerriero veloce, atletico e abile a un bambino impaurito, pentito, triste e insicuro su di sé e sulla riuscita della sua cerca, per poi tornare a una situazione neutra e/o di sicurezza e forza.

Tutti questi cambi di mood e condizione portano a dei decisi cambi di gameplay e, come già anticipato, a un diverso modo di dover utilizzare la Light Stone, che diversificherà ulteriormente l’esperienza di gioco.

E non dobbiamo solo pensare alle esperienze da cui Olle riuscirà a uscire, anche se non indenne.
Sono proprio le morti a essere tremendamente impattanti a livello visivo e sonoro: mutilazioni, impalamenti, rantoli di agonia, gorgoglii di annegamento, urla disperate, rumori di ossa che si spezzano e di carne masticata causate da mascelle che sventrano il corpicino di un ragazzino talmente candido che pare uscito da una pubblicità degli anni 50.

A memoria di chi scrive, non è mai esistito un gioco dove un bambino morisse in modo così brutale (o forse più di uno?) e in così tanti modi diversi, tutte esperienze al limite dello snuff, che colpiscono i giocatori dotati di un minimo livello di empatia, e tutto esplicitato anche dal messaggio di avvertenza che compare a schermo prima del menù iniziale.

Nonostante il livello di gore, non ci capiterà troppo spesso di vedere il game over, tranne in alcune sezioni con dei boss abbastanza tenaci e alcuni salti particolarmente pericolosi. Anche in questo caso la maggior parte delle morti avverrà a causa della posizione della telecamera, che non mostra sempre al meglio le vie di fuga e i punti in cui saltare con sicurezza, e della legnosità dei comandi, che soffrono di una input lag abbastanza marcato.

Il titolo si presenta come un ottimo gioco horror che, sempre nonostante il livello di gore e al di là della varietà di creature ed ambientazioni, sottolinea una certa eleganza.
Gli sviluppatori hanno preso la decisione di non abusare di mezzucci come jumpscare ogni tre passi e, nonostante alcune situazioni genuinamente terrificanti, è più che altro il peso psicologico che passa dalle spalle di Olle alle nostre a rendere assolutamente terribile la ricerca di Lillemor.

L’unico piccolo difetto che abbiamo trovato sulla narrazione è proprio l’estrema linearità di quest’ultima, in cui le nostre azioni non influenzeranno minimamente l’andamento della trama né il finale, e non avranno il minimo impatto sul mondo di gioco.


COMPARTO ARTISTICO E TECNICO

Scegliendo di farci muovere in un mondo di gioco parecchio lineare, con un percorso obbligatorio e una telecamera fissa che cambia posizione a seconda della scena, gli sviluppatori sono riusciti a sviluppare un titolo che coniuga ottimi risultati sia a livello grafico/tecnico che prestazionale.

Modelli, ambienti, texture, vegetazione e specchi d’acqua sono parecchio dettagliati, e gli effetti particellari e l’illuminazione risultano ben realizzati, con animazioni e fisica abbastanza credibili.
Tutto questo non andrà a impattare minimamente sulle performance della vostra console o PC*, tenendo il gioco su un livello di frame rate abbastanza alto da garantirne la fluidità in qualsiasi momento, ad esclusione di alcuni sporadici microfreeze durante i caricamenti delle aree che si presentano come lievissime imperfezioni che non hanno comunque intaccato il nostro giudizio.

Se proprio dovessimo trovare dei difetti nel lato grafico del gioco, a volte il modello di Olle sembra quasi troppo ”lucido” come una sorta di manichino, in special modo il viso. Potrebbe assolutamente essere una scelta di design, ma a nostro parere questo ha fatto diventare anche troppo caricaturale il personaggio principale.

Di primissimo livello invece il design di praticamente qualsiasi altro aspetto del gioco:
Abbiamo già accennato i piccoli dettagli che costellano il mondo di Bramble: The Mountain King che tanto ci sono piaciuti, come gli elegantissimi tomi che troveremo di quando in quando sparsi per i livelli e che ci racconteranno la storia della Foresta e dei suoi abitanti, disegnati in maniera elegantissima e davvero evocativa.

Così come abbiamo già parlato della varietà delle ambientazioni, ognuna dotata di caratteristiche peculiari che la differenziano tantissimo dalle precedenti e dalla successiva, con palette di colori uniche e tantissimi elementi distintivi.
Stessa cosa per i mostri che incontreremo, ognuno disegnato e animato in maniera certosina, grazie agli artisti che hanno sviluppato quest’aspetto del gioco in modo da evitare il classico effetto déjà vu che affligge produzioni ben più blasonate: troveremo diversi esemplari di Troll nel gioco, ma possiamo assicurare che ognuno è veramente riconoscibile e caratterizzato in maniera peculiare.


*NB: La recensione del titolo è stata realizzata con un pc assemblato di fascia alta e una Xbox Series S, se intendete prendere il titolo per Nintendo Switch vi consigliamo di controllare i benchmark e i gameplay prima dell’acquisto.


SUONI E COLONNA SONORA

Bramble: The Mountain King è indiscutibilmente una gioia per gli occhi e il comparto audio è senza dubbio di pari livello.
Se avete a disposizione un paio di cuffie di buona qualità o un impianto audio all’altezza, sarete accompagnati durante tutto il gioco da una colonna sonora evocativa ed epica di stampo scandinavo, classico e medievaleggiante con alcuni rimandi al classico “Nell’Antro del Re Della Montagna” di Edvard Grieg, con alcuni brani più minimali e tribali che ricordano il sound di alcuni pezzi molto sperimentali di Tom Waits.

Una colonna sonora così complessa lascia spessissimo spazio a dei cluster tipici del cinema horror che saltano fuori di punto in bianco, facendo salire la tensione alle stelle e anticipando il pericolo incombente, magari proveniente da un punto fuori dalla telecamera, e quindi fuori dalla nostra visuale.

La colonna sonora curata da Martin Wave e Dan Wakefield con la partecipazione della splendida voce di BJOERN.

I brani sono intervallati a dei magistrali tappeti sonori di effetti ambientali che, esattamente come il cambiare dell’ambientazione e della musica, creano uno spaesamento che colpisce a livello inconscio chi gioca.
Il vento, il gracidare delle rane in uno stagno in piena giornata e i buffi versi delle creaturine amichevoli si contrappongono ai completi silenzi inquietanti e carichi di tensione (molto ben dosati), interrotti solo da grida notturne, ululati, sussurri e borbottii provenienti da tutte e nessuna direzione (e qui vediamo l’influsso del reparto audio di Hellblade).

Molto ben realizzato anche il doppiaggio, rappresentato per il 90% da una riuscitissima e suggestiva voce narrante fuori campo che ci racconta quello che sta avvenendo, come se lo stesse leggendo da un libro di miti e leggende.


Bramble: The Mountain King è disponibile per: Pc, Ps4, Ps5, Xbox One, Xbox Series S e Series X, Game Pass Microsoft, Xcloud, Switch ed è un titolo verificato Valve per SteamDeck.

Seguiteci sul nostro curatore e sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

Bramble: The Mountain King (Xbox)
IN CONCLUSIONE
Bramble: The Mountain King è un titolo con tanti lati positivi e pochi difetti. Ambientazioni e atmosfere di prim’ordine fanno il paio con una realizzazione tecnica eccellente, mentre di contro possiamo elencare dei comandi non sempre all’altezza e dei momenti in cui odierete profondamente la posizione della telecamera. A livello narrativo parliamo di una vera e propria fiaba medioevale: cattiva, violenta, moraleggiante e terrificante, ma a livello videoludico moderno ci sarebbe piaciuto poter seguire un percorso meno lineare e breve, e avremmo voluto la possibilità di fare delle scelte e affrontarne le conseguenze, magari con dei finali diversi.
PREGI
Ambientazione, personaggi e atmosfere curatissimi, estremamente diversificati e intriganti.
Inquietante, a volte anche terrificante, in maniera assolutamente elegante.
Reparto tecnico di prim’ordine sotto praticamente ogni aspetto…
Colonna sonora e doppiaggio di prim’ordine.
DIFETTI
La posizione della telecamera in diversi momenti è davvero fastidiosa e controproducente.
Input lag dei comandi decisamente marcata.
…Tranne per il modello del protagonista
Estremamente lineare.
Può essere davvero pesante per un giocatore sensibile al tema della violenza sui minori.
8.5
voto

Di Nicola Lecis

Classe 1988.Nerd sin dalla più tenera età, cresce con un'infinita passione (ossessione?) per videogiochi, musica, fumetti, arte, letteratura, strumenti musicali a corda, hardware, cinema, arti marziali e fitness.