Nel mercato indie esistono degli editori che sin dalla loro entrata nel mercato videoludico, hanno consentito ai titoli di loro pubblicazione di poter vantare di un peculiare “marchio di fabbrica”.
Uno di questi è senza dubbio Devolver Digital, che sin dal 2009 ha permesso a piccoli sviluppatori di godere del proprio supporto, concedendo a piccole perle come Cult of the Lamb, Hotline Miami, Inscription e Gris di poter approdare sui nostri scaffali assieme al titolo di cui tratteremo oggi, Children of the Sun.
Dalla mente di un singolo sviluppatore, René Rother, Children of the sun promette di portare a schermo un frenetico ma ragionato shooter con elementi tipici dei puzzle game, il tutto vestendo i panni di una vendicativa ragazza disposta ad ogni cosa per punire gli artefici dell’omicidio dei suoi genitori, una setta che prende il nome di “Culto del sole”.
Trama
La trama di Children of the Sun è piuttosto enigmatica e porta come elemento centrale il tema della vendetta.
Impersoneremo infatti una ragazza senza nome, ricolma di odio per una particolare setta, il Culto del sole, capitanata da un folle messia che ha ucciso la sua intera famiglia lasciandola sola ed in preda alla disperazione.
Armata soltanto di un fucile da cecchino e di una maschera di carta, la protagonista avrà un unico compito: eliminare ogni membro del culto ed infine il loro capo.
Il modo in cui viene esplorata la narrazione è molto particolare, quest’ultima sarà infatti composta nella sua totalità da una serie di brevi cutscene disegnate in cui sarà la soundtrack dal forte impatto a far da voce ai protagonisti.
Ciascuno di questi inframezzi sarà sbloccato tra un livello e l’altro e, man mano che proseguiremo nel titolo, questi ci permetteranno di ripercorrere ogni evento cruciale vissuto dalla nostra protagonista.
A nostro avviso, la scelta di adottare uno stile narrativo così confuso finisce per delineare una trama alquanto difficile da seguire, che sfortunatamente non verrà mai sfruttata a pieno per quanto possieda un grande potenziale.
Gameplay
Children of the Sun presenta un gameplay singolare che propone di fondere il genere sparatutto con quello dei puzzle game, riuscendo nel suo obiettivo in maniera egregia.
In una prima analisi, il nostro obiettivo sarà quello di uccidere tutti i nemici che si trovano nell’area del livello facendo uso del nostro fucile da cecchino e dei peculiari poteri di cui saremo dotati.
La particolarità starà infatti nel come andremo ad uccidere i nemici, poichè avremo la possibilità di sparare un singolo proiettile che, se finirà fuori dalla mappa o non ucciderà uno dei nemici, sarà perso e ci porterà a dover ricominciare la partita, costringendoci a meditare a lungo su ogni mossa che andremo ad intraprendere.
Ogni qualvolta riusciremo a colpire mortalmente un nemico, avremo la possibilità di riprendere la mira con il proiettile e di ucciderne un altro fin quando non saranno tutti eliminati.
All’inizio di ogni partita sarà essenziale muoverci intorno allo scenario di turno per poter marcare i nemici, decidendo successivamente da quale angolazione far partire il colpo e con quale criterio uccidere i nostri avversari.
Questo step preparatorio si rivelerà fondamentale per poter comprendere al meglio come affrontare il livello e potrà cambiare totalmente il nostro approccio a quest’ultimo.
Per quanto possa sembrare semplice inizialmente, i pattern predisposti dal titolo non esiteranno mai a metterci alla prova, non a caso ciò che rende così coinvolgente Children of the Sun è anche la soddisfazione nell’eseguire correttamente le uccisioni e nell’eseguire i colpi alla testa per ottenere la tanto agognata vittoria.
Uno dei più grandi pregi del titolo è il suo level design impeccabile, non a caso, ogni livello è stato pensato con estrema cura, e ciascuno di questi possiederà delle particolarità distintive che lo renderà diverso dagli altri.
Inoltre, ogni stage darà al giocatore una buona libertà di approccio, permettendo di scatenare tutta la nostra creatività.
Non mancano anche un buon numero di meccaniche uniche che verranno gradualmente inserite al termine di ogni livello e che giovano alla varietà del gameplay.
Persino nei livelli finali verranno introdotti nuovi tipi nemici da affrontare in modi differenti e, insieme a questi, avremo la possibilità di sfruttare diversamente anche i nostri poteri telecinetici.
Un ulteriore dettaglio che ci aiuterà nella nostra sanguinosa caccia è la possibilità di sfruttare l’ambiente a nostro piacimento.
Osservando attentamente la nostra area di gioco avremo modo di notare e sfruttare macchine, uccelli e quant’altro per arrivare ai nostri nemici in modi alternativi ed ottenere più punti nella valutazione finale.
L’immediatezza e la violenza espressi dal gameplay frenetico del titolo si accompagnano ad una durata alquanto esigua, smorzata da una buona rigiocabilità.
In tal senso, le leaderboard andranno a donare al titolo una sana dose di competitività portandoci ad affrontare più volte i livelli superati, mentre gli obiettivi unici secondari di ogni livello ci obbligheranno a guardare con un occhio diverso l’area di gioco.
Comparto artistico e tecnico
Il titolo vanta uno stile molto riconoscibile ed unico che si rifà ad un’estetica psichedelica, caratterizzato da colori accesi e luci accecanti in contrasto alla cruda violenza dimostrata dalle nostre uccisioni.
Il sonoro, pur nella sua semplicità, riesce ad essere interessante ed è perfettamente in grado di trasmettere al giocatore la tensione desiderata attraverso poche melodie.
Quanto al comparto tecnico, questo risulta essere sostanzialmente perfetto, essendo che durante tutta la durata del nostro gameplay non si sono mai verificati errori degni di nota.
Del resto la semplicità dello stile grafico consente al titolo di poter girare tranquillamente su qualsiasi macchina, comprese le console portatili come lo Steam Deck.
Ringraziamo Cosmocover per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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