Recensione Citizen Sleeper 2: Starward Vector – Una fuga continua alla ricerca della libertà

Il titolo di cui ci apprestiamo a parlare oggi è Citizen Sleeper 2: Starward Vector, un’opera sviluppata dallo studio indipendente Jump Over the Age e pubblicata da Fellow Traveller.
Si tratta dell’attesissimo sequel di Citizen Sleeper, un RPG narrativo che ha saputo conquistare il pubblico nel 2022, distinguendosi per la scrittura profonda e immersiva, frutto della creatività di Gareth Damian Martin.

Ancora una volta l’autore torna a lavorare sotto l’egida della sua casa di sviluppo con l’intento di espandere e migliorare ulteriormente l’esperienza offerta dal primo capitolo.
Pur restando fedeli alla struttura originale, sono state introdotte nuove idee e migliorie, che promettono di arricchire il gameplay senza snaturarne l’essenza, con l’obiettivo di offrire un’esperienza ancora più dinamica, intensa e appagante per i giocatori.

Citizen Sleeper 2: Starward Vector

Non ci resta che prepararci ad intraprendere un nuovo viaggio fra cooperazioni malvagie e asteroidi, esplorando ogni dettaglio di questa nuova avventura nella nostra recensione dedicata!


Narrativa

La narrativa di Citizen Sleeper 2: Starward Vector segue le orme del suo predecessore, riprendendo il format che ha reso così avvincente il primo capitolo. Anche questa volta vestiremo i panni di uno Sleeper, termine utilizzato per indicare particolari androidi in cui è stata impiantata la coscienza umana, ma privati di qualsiasi ricordo della loro vita passata. Questi automi vengono sfruttati come forza lavoro a poco prezzo, trattati alla stregua di strumenti piuttosto che individui, e la maggior parte delle volte sottoposti a vere e proprie condizioni di schiavitù da parte della grande corporazione che li ha creati: la Essen-Arp.

Molti Sleeper consapevoli della loro precaria esistenza, hanno tentato di ribellarsi e fuggire dalle grandi corporazioni e associazioni criminali, cercando di scampare a decenni di schiavitù. Tuttavia, il sistema spietato della corporazione non ha mai permesso ai fuggitivi di avere vita facile, poiché ogni androide è dotato di dispositivi di tracciamento, pronti a segnalare la sua posizione ai mercenari incaricati di catturarlo. Purtroppo non è solo questa difficoltà a rendere la vita di queste entità una corsa contro il tempo, poiché i loro corpi, costruiti con materiali economici e di scarsa qualità, tendono a deteriorarsi rapidamente.

L’unico strumento che permette agli Sleeper di stoppare questo processo è tramite l’uso dello Stabilizer, una sostanza indispensabile quasi quanto una droga, in grado di mantenere l’equilibrio biologico di quel corpo malconcio. Peccato però che questo prezioso composto sia quasi impossibile da reperire al di fuori della corporazione, costringendo gli androidi a continue lotte per sopravvivere.

Nel primo capitolo della saga, il fulcro dell’esperienza ruotava attorno alla fuga e alla necessità di mantenere in funzione il proprio corpo. Nel sequel, invece, la situazione cambia drasticamente perché questa volta il nostro protagonista non è semplicemente braccato dalla Essen-Arp, ma deve scappare da una minaccia ancora più spietata. Il suo inseguitore è Laine, un potente boss criminale realizzato in stile Yakuza, che ha apparentemente offerto il suo aiuto allo Sleeper, togliendo di mezzo i mercenari della grande corporazione.

Il prezzo da pagare è altissimo, dato che in cambio ha preteso un contratto di servitù eterna, e non volendo accettare questo ricatto verremo braccati da Laine e dai suoi sgherri senza un posto sicuro in cui nasconderci. Nel momento di totale abbandono entra in scena il nostro compagno di viaggio Serafin, un umano che ci dà una mano offrendoci una via di fuga, almeno temporanea.

La narrazione di questo capitolo prende una piega piuttosto diversa da questo punto in poi, trasformandosi in una fuga perenne in cui il nostro Sleeper dovrà spostarsi di continuo tra le stazioni spaziali disseminate in una regione conosciuta come The Belt. Questi insediamenti diventano il nostro campo di battaglia, una netta differenza rispetto alla struttura narrativa del primo capitolo, dove la storia si svolgeva principalmente in un’unica location.

Questa scelta rende il mondo di gioco più dinamico e distribuito su più piani, dando la possibilità di esplorare una varietà di ambienti e incontrare un’ampia gamma di personaggi, molti dei quali potranno entrare nel nostro equipaggio. Una tale evoluzione non va comunque a snaturare la natura RPG dell’esperienza, dove le scelte del giocatore rivestono un ruolo centrare (non solo a livello narrativo), delineando un percorso specifico senza possibilità di ritorno.

Uno degli aspetti che più cii ha colpito è la qualità della scrittura, in grado di offrire molteplici diramazioni narrative, garantendo al giocatore di esplorare una vasta gamma di possibilità. Sfortunatamente, alcuni personaggi secondari non ricevono lo stesso livello di attenzione e profondità riservato ad altri NPC, risultando a volte un po’ superficiali rispetto alla ricchezza narrativa generale. Nonostante questo, l’autore riesce ad alzare l’asticella rispetto alla sua prima opera, offrendo una grande storia che riesce a tenere i giocatori con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.


Gameplay

Dopo aver analizzato la componente narrativa di Citizen Sleeper 2: Starward Vector, è il momento di soffermarsi sulla parte ludica, che, pur non stravolgendo il gameplay del suo predecessore, introduce alcune modifiche interessanti. Il gioco mantiene il format tipico dei giochi da tavolo, ma lo amplia con nuove dinamiche che rendono l’esperienza ancora più coinvolgente.

La nostra avventura inizia con una scelta fondamentale, ovvero il tipo di Sleeper che andremo a interpretare (la sua classe). Sono disponibili tre versioni principali del nostro androide, ciascuna con diverse caratteristiche specifiche: l’Operator, specializzato nell’uso di terminali e sulla sicurezza informatica; l’Extractor, uno Sleeper dotato di grande forza fisica, e il Machinist, un ingegnere esperto nell’uso e nella riparazione di macchinari.
Ogni classe possiede un’abilità primaria al massimo del livello, alcune abilità secondarie con un livello intermedio di competenza e un’abilità nella quale siamo totalmente incompetenti, rendendo alcune nostre azioni particolarmente difficili da eseguire nel corso del gioco.

Citizen Sleeper 2: Starward Vector

Parlando di meccaniche evolute possiamo introdurre i dadi, elemento chiave del gameplay, utilizzati per compiere azioni all’interno delle aree esplorabili, tuttavia, rispetto al primo titolo, è stata introdotta una nuova meccanica legata alla loro durabilità.
Ogni piccolo cubetto ha a disposizione tre barre di integrità, che vanno a consumarsi progressivamente con l’aumento del valore di stress, nuova aggiunta che sostituisce lo Stabilizer del primo capitolo, spostando l’attenzione dalla sopravvivenza fisica a quella mentale del protagonista.

Se un dado perde completamente la sua integrità diventa inutilizzabile fino a quando non vengono spese risorse per ripararlo, aggiungendo un ulteriore livello di gestione strategica. Mantenere basso il livello di stress è generalmente semplice, ma c’è una meccanica che sbilancia questo equilibrio, ovvero la missione dei contratti. Queste mansioni mettono particolarmente alla prova il nostro Sleeper, rendendo quasi inevitabile la perdita d’integrità dei dadi e costringendo il giocatore a spendere risorse per ripristinarli, rendendo per di più sbilanciata la meccanica dello stress.

Oltre alla gestione delle risorse e delle nostre azioni, un ulteriore elemento di pericolo è rappresentato da Laine, poiché in ogni nuova zona in cui ci rifugiamo compare un conto alla rovescia che segna il tempo rimanente prima del suo arrivo. Ogni decisione deve quindi essere presa con estrema attenzione, bilanciando la necessità di esplorare, raccogliere risorse e proseguire la fuga prima che Laine possa raggiungerci.

Ciò che rende Citizen Sleeper 2: Starward Vector così affascinante è il modo in cui riesce a riprodurre (come abbiamo detto in precedenza) la sensazione di un gioco da tavolo, con una struttura che può ricordare da vicino i GDR cartacei come Dungeons & Dragons. Il giocatore è consapevole di avere libertà di scegliere quali aree esplorare, con quali personaggi interagire e quali azioni compiere, dando vita a un’esperienza altamente personalizzabile, dove l’impostazione non solo rende la narrazione più dinamica, ma incentiva anche la rigiocabilità, permettendo di affrontare l’avventura con approcci sempre diversi e scoprire nuove ramificazioni della storia.

Vorremmo inoltre porre l’attenzione su un fattore molto importante quando si parla di giochi molto narrativi, ovvero l’assenza della lingua italiana che, di per sé non dovrebbe creare grossi problemi, ma in questo caso l’uso di espressioni molto complesse può interferire sulla comprensione di ciò che ci viene narrato.


Comparto Tecnico e Artistico

Il comparto artistico di Citizen Sleeper 2: Starward Vector si distingue per uno stile visivo essenziale ma estremamente efficace, sposandosi perfettamente con l’atmosfera cyberpunk proposta nell’universo di gioco. Pur adottando un’estetica minimalista, il titolo riesce a trasmettere una sua forte identità, grazie ai numerosi dettagli ben curati nello scenario e a un design degli NPC molto coerenti con lo stile del mondo degli Sleeper.

Un altro aspetto che vogliamo portare all’attenzione è sicuramente l’interfaccia utente, che si presenta in maniera pulita e poco invasiva, permettendo di mantenere alta la concentrazione durante le sezioni di gioco e nelle fasi di lettura della narrazione.

Anche la colonna sonora gioca un ruolo fondamentale nell’immersione di gioco, dove le tracce musicali accompagnano il giocatore con grande naturalezza, senza risultare mai ridondanti o invasive. Possiamo citare l’uso di synthwave che si adatta perfettamente all’estetica del titolo, creando un’armonia suggestiva tra arte visiva e musica.

Dal punto di vista tecnico, il gioco è ottimizzato a dovere, riuscendo nell’intento di offrire un’esperienza fluida e stabile, pur senza sacrificare la qualità grafica o peggio ancora le prestazioni. Durante diverse sessioni di gioco di circa dieci ore, non ho riscontrato bug o glitch capaci di compromettere l’esperienza, segno di un lavoro ben rifinito.


Ringraziamo Fellow Traveller per averci fornito le chiavi del gioco per realizzare questo articolo.
Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

CITIZEN SLEEPER 2: STARWARD VECTOR (PC)
IN CONCLUSIONE..
Citizen Sleeper 2: Starward Vector si conferma un degno successore del primo capitolo, riuscendo a espandere e migliorare la formula originale senza snaturarne l'essenza. La narrazione è sempre il suo punto di forza, con una grande scrittura coinvolgente che porta il giocatore a riflettere sul destino degli Sleeper. L'introduzione di nuove meccaniche di gameplay aggiungono ulteriore profondità strategica all'esperienza, rendendo ogni decisione ancora più importante. Tuttavia, alcuni elementi di gameplay risultano poco bilanciati, e la mancanza della lingua italiana è un duro colpo per chi non è affine alla lingua inglese. Nonostante alcuni difetti, il titolo si conferma un'esperienza profonda e coinvolgente, capace di offrire ore di gioco ricche di tensione e scelte significative. Dunque, per chi ha amato il primo capitolo e per gli appassionati di RPG narrativi, si tratta senza dubbio di un titolo da recuperare.
Pregi
Narrazione avvincente e ben scritta
Maggiore varietà di ambientazioni
Meccaniche aggiunte che arricchiscono il gameplay
Colonna sonora immersiva e ben integrata
Difetti
Alcuni dei personaggi secondari risultano meno approfonditi rispetto ad altri
La meccanica di stress in sezioni di contratto risulta essere sbilanciata
L'assenza della lingua italiana può rendere difficile la comprensione della trama
8.7
VOTO