Per quanto il 2023 sia stato l’anno di capolavori di alto calibro come Baldur’s Gate 3 e The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, va detto che durante l’annata videoludica appena trascorsa abbiamo comunque potuto provare una numerosissima quantità di titoli di valore, molti dei quali indie e doppia A, alcuni dei quali ancora in accesso anticipato come No Rest for the Wicked, Hades 2 e Path of Exile 2.
Attendendo il rilascio della versione finale di questi e di molti altri nel 2025, abbiamo avuto di recente la possibilità di giocare e approfondire un titolo che è uscito dall’early access da circa un anno e mezzo: stiamo parlando di Deadlink, sviluppato da Gruby Entertainment e pubblicato da SuperGG su tutte le piattaforme il 27 luglio 2023.
Ecco a voi la nostra recensione!
TRAMA E NARRAZIONE
Deadlink è uno sparatutto in prima persona ambientato in un contesto spiccatamente cyberpunk, nel quale prenderemo il controllo di alcuni prototipi di esoscheletri da combattimento nati dal protocollo Deadlink, un progetto avviato dall’ente di sicurezza aziendale volto a sgominare con le maniere forti le mega-corporazioni che, grazie al potere della politica e dei soldi, tengono la società sotto il proprio controllo.
Una volta sguinzagliati nei bassifondi, che alternano luci e insegne al neon a inquietanti vicoli e gallerie metropolitane abbandonate, dovremo risalire i vari settori della città fino ai quartieri più alti, distruggendo a suon di pallottole tutto ciò che si muove e che tenterà di opporre resistenza.
Purtroppo, a livello narrativo Deadlink non prova nemmeno per un attimo a creare qualcosa di interessante, limitandosi a proporre tematiche già trattate una miriade di volte per questo genere di fantascienza, e una trama di fondo che non rappresenta altro che un pretesto per buttarci dritti nell’azione.
A volerla dire tutta, va segnalata la presenza della sede operativa, una specie di HUB centrale nel quale potremo parlare con i vari personaggi e consultare il codex, che si aggiornerà man mano che si progredisce nelle spedizioni. Oltre a presentarsi come una triste e scialba schermata con finestre di dialogo punta e clicca piuttosto che un effettivo ambiente tridimensionale esplorabile, queste interazioni non riescono quasi per nulla a dare solidità al contesto loristico, al punto che abbiamo smesso di seguire quelle conversazioni e quei testi dopo davvero poco tempo di gioco.
Al tempo stesso, per quanto un approfondimento un po’ più strutturato e interessante di quel mondo di gioco non avrebbe guastato, bastano davvero pochi istanti per rendersi conto che non è, e non vuole essere nemmeno lontanamente, quello il fulcro del gioco.
Infatti, va apprezzata la consapevolezza con cui lo sviluppatore ha deciso di rendere questa serie di interazioni narrative del tutto secondarie, e di conseguenza non ingombranti o invasive, permettendo al giocatore di buttarsi dritto nell’azione evitando di passare per cutscenes non saltabili o altri noiosi intermezzi.
STRUTTURA DI GIOCO
Parlando di gameplay, Deadlink è uno sparatutto in prima persona di stampo arcade, che propone una struttura roguelite.
Potremo avviare la nostra spedizione tramite il terminale centrale, passando però prima dalla selezione degli esoscheletri: inizialmente avremo a disposizione soltanto il primo, mentre gli altri potranno essere sbloccati raggiungendo determinati obiettivi durante le partite. Questi avranno delle caratteristiche specifiche, come un’arma leggera e una pesante uniche e due abilità speciali dal funzionamento ben preciso, che andranno a cambiare drasticamente l’approccio ai combattimenti.
Una volta in partita, il nostro obiettivo sarà quello di superare una serie di scontri in arene consecutive fino al raggiungimento del boss di zona, che, se sconfitto, ci permetterà di accedere al bioma successivo.
Ad ogni scontro completato potremo scegliere tra alcune ricompense disponibili, differenziate per tipologia ed estratte casualmente dai relativi loot pool.
Tra questi spiccano gli impianti, veri e propri perk passivi che potremo “abbinare” a determinate azioni (come il cambio d’arma o il lancio di una granata), che dovremo eseguire per concretizzarne l’attivazione ed ottenerne l’effetto sul campo: ognuno di questi avrà un certo consumo di batteria e potrà essere assegnato ad azioni specifiche in base al tier di potenza. Questi in particolare spaziano dall’applicazione di status elementali al reset dei tempi di ricarica, fino a momentanei bonus ai danni critici e molto altro.
Tutto ciò, unito alla possibilità di ottenere altri vantaggi passivi, come l’aumento parametrico delle statistiche o la modifica e il potenziamento di alcuni aspetti delle varie armi, definirà in tutto e per tutto quella che sarà la nostra build per quella spedizione, che andrà scelta anche in base alle ipotetiche sinergie con le caratteristiche uniche dell’esoscheletro selezionato.
Ovviamente, essendo un roguelite, il fattore casualità gioca un ruolo fondamentale: in tal senso, durante le spedizioni potremo ottenere tipologie di valute differenti, alcune utili a potenziare permanentemente il nostro personaggio e altre da spendere presso il negozio, valide solo per quella run, per acquistare impianti specifici oppure tentare la sorte presso una sorta di ruota della fortuna.
COMBAT SYSTEM
Il gameplay, pad alla mano, ci ha ricordato da vicino quello di Doom Eternal, specialmente per quanto riguarda il flusso dei combattimenti che, oltre ad essere estremamente rapido e fluido, invoglia il giocatore a ciclare continuamente le proprie azioni di combattimento per “attivare” le varie passive e ottenere quindi sempre la massima efficienza.
Il risultato è un combat system che, nonostante la palese ed ovvia distanza qualitativa dal capolavoro di id Software, esalta e diverte come solo i veri boomer shooter sanno fare. L’immediatezza e la responsività dei comandi, unite a una dinamicità generale a dir poco spiccata, rendono il tutto frenetico e spettacolare, mentre l’insieme delle varianti roguelite, seppur non numerose, risulta abbastanza “decisivo” da offrire una dose non indifferente di varietà e imprevedibilità.
Stesso discorso per quanto riguarda le tipologie di nemici e le bossfight, magari non così originali nelle loro routine comportamentali, ma comunque abbastanza differenziati tra i vari biomi da richiedere cambi di approccio strategico.
Al contempo, va detto che arrivare a sconfiggere il boss finale è risultato più veloce del previsto, a causa di una difficoltà generale stranamente al ribasso: con i giusti impianti, vi ritroverete a spazzare via qualsiasi cosa in un batter d’occhio, a volte senza nemmeno rendervene conto.
Lo stesso vale per la componente sopravvivenza: sebbene nei biomi avanzati i nemici arrivino a infliggere un quantitativo ingente di danni, riuscirete nella maggior parte dei casi a rigenerare più velocemente salute e scudi, complice la semplicità con cui è possibile accumulare e attivare consecutivamente i vari perk ottenuti.
Se da un lato questo aspetto denota problemi di bilanciamento negli effetti di alcuni impianti, non possiamo non apprezzare l’idea di un roguelite più contenuto e meno longevo. Data l’alta intensità dei ritmi di gioco, un’esperienza più corposa in termini quantitativi avrebbe rischiato di stancare troppo presto il giocatore e fargli passare la voglia di arrivare al finale.
COMPARTO TECNICO
Dal punto di vista tecnico, Deadlink fa quello che deve senza infamia e senza lode: in generale, gli ambienti non arrivano mai a proporre chissà quale livello di dettaglio, proponendo addirittura una ripetizione di texture e modelli abbastanza marcata, e un’illuminazione generale sicuramente non brillante. Gli sviluppatori hanno però deciso di sacrificare un po’ della qualità grafica in favore di un’esperienza più fluida. Proprio per questo, nonostante l’azione esplosiva e la miriade di elementi a schermo, come effetti elementali e particellari vari, il framerate riesce a rimanere sempre solido come una roccia.
Ottima invece la colonna sonora, in grado di accompagnare le nostre gesta con temi dai toni e musicalità dark synthwave decisamente intriganti e dal ritmo serrato, che si sposano perfettamente con l’intensità dell’azione.
Ringraziamo Keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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