Dragon Ball è una di quelle serie che non ha davvero bisogno di presentazioni.
Il suo impatto culturale è stato planetario sin dal debutto, influenzando generazioni di fan e lasciando il segno in ogni forma d’arte: dal cinema ai manga, dai videogiochi ai libri, l’opera del maestro Akira Toriyama è diventata un vero e proprio fenomeno, e chiunque l’abbia vissuta ne conosce l’importanza.

Persino molti di noi della redazione, compreso chi scrive, sono cresciuti seguendo le avventure di Goku e compagni, passando ore davanti ai leggendari Budokai Tenkaichi, che non esageriamo nell’affermare che hanno rappresentato una parte indelebile della nostra infanzia.
Dopo un primo tentativo da parte di Bandai nel riportare in auge la saga con la duologia dei Raging Blast, oggi siamo qui per parlare del vero, atteso ritorno che i fan di tutto il mondo bramavano da anni.

Dragon Ball: Sparking! ZERO segna la rinascita di una delle serie di picchiaduro ad arena anime più iconiche di sempre; giocarlo è un sogno che si avvera per ogni appassionato e non sorprende che nei primi giorni di lancio abbia già superato i 3 milioni di copie vendute globalmente.
Ora, è tempo di scoprire se il team di Spike Chunsoft è riuscito non solo ad onorare la memoria del maestro Toriyama, ma anche a riportare in vita quei momenti indimenticabili che ci legano così tanto a questo universo.

Ecco la nostra recensione!

EPISODI DELLA STORIA

Tra l’anime e i molteplici videogiochi, ormai sono davvero pochi quelli che non conoscono la storia di Dragon Ball, un’epopea che ha attraversato decenni e che continua a reinventarsi ogni nuova volta che viene raccontata, offrendo nuove interpretazioni nei diversi titoli.
Per esempio, Dragon Ball: Xenoverse ci ha sorpresi con una trama originale che distorce la narrazione classica, mentre Dragon Ball: Kakarot ci ha riportato alle radici, trasformando l’intera avventura in un fedele RPG che segue il manga in ogni dettaglio.

Dragon Ball: Sparking! ZERO non è da meno: la modalità episodio battaglia ripropone gli scontri più iconici, ma con la particolarità di potersi discostare dal canone per vivere risvolti alternativi, aggiungendo un tocco di freschezza a situazioni che ormai conosciamo a memoria.
Ma procediamo con calma. Le vicende sono divise in sette storie, ciascuna raccontata dal punto di vista di personaggi quali Goku, Vegeta, Piccolo, Gohan, Trunks del futuro, ma anche volti inaspettati come Black Goku, Freezer e Jiren, offrendoci combattimenti spettacolari che attraversano sia Dragon Ball Z che Dragon Ball Super.

Modalità storia di Dragon Ball: Sparking! Zero

Ogni storia ha durata e difficoltà differenti, con Goku che ovviamente si accaparra la parte più significativa della modalità.
A tal proposito abbiamo davvero apprezzato la sfida progressiva che offre, ideale per preparare i giocatori e affinare le loro abilità prima di lanciarli negli scontri online.

Uno degli aspetti più interessanti della storia di Sparking! ZERO è sicuramente la possibilità di rivivere alcuni dei momenti più memorabili della serie attraverso gli occhi dei personaggi stessi, dandoci una nuova prospettiva in prima persona che ci permette di ammirare scene iconiche come mai prima d’ora.
Anche se non tutte le cutscene traggono vantaggio da questa funzionalità, specialmente nei dialoghi più statici, resta un’aggiunta interessante e apprezzata, che arricchisce l’esperienza e regala un tocco nuovo ai momenti più importanti.

Bisogna comunque sottolineare che il team di sviluppo ha chiaramente scelto di non concentrare i propri sforzi sulla modalità storia, una decisione comprensibile se si considera che Dragon Ball: Kakarot continua, con i suoi DLC, ad offrire un’esperienza narrativa estremamente ricca e difficile da superare.
Tuttavia non possiamo fare a meno di notare che questo aspetto del gioco risulta piuttosto carente, soprattutto se paragonato ai vecchi capitoli della saga per PS2.

In particolare, molte delle scene iconiche (tra cui la celebre prima trasformazione di Goku in Super Saiyan) sono state ridotte ad una semplice slideshow di immagini, una scelta piuttosto banale che ha tolto gran parte dell’impatto emotivo e spettacolare che ci aspettavamo.
Questa rappresenta probabilmente la più grande e unica vera delusione che il gioco ci ha riservato, soprattutto considerando il potenziale offerto dalla nuova veste grafica e dalle animazioni spettacolari che potevano sicuramente offrire molto di più.

Inoltre, ci ha lasciato perplessi l’assenza inspiegabile di diversi scontri fondamentali, anche quando i personaggi coinvolti sono presenti nel roster.
Per darvi un’idea, se decideste di giocare la storia di Vegeta, questa si fermerà subito dopo la saga di Majin Buu, senza la possibilità di rivivere alcuni dei suoi combattimenti più epici di Dragon Ball Super, e anche nelle saghe precedenti molte sue battaglie sono state tagliate, rendendo l’esperienza frammentata ed incompleta.

Scenari Sparking

D’altro canto, non possiamo certo ignorare l’elemento che rende anche la modalità episodi un’esperienza unica e straordinaria: i cosiddetti “episodi Sparking”, che introducono strade alternative alla trama originale.
Questi si possono sbloccare soddisfacendo determinate condizioni speciali durante i combattimenti, come sconfiggere un nemico nel minor tempo possibile, e permettono al giocatore di assistere a cutscene alternative che portano ad eventi distanti dalla trama che tutti conosciamo.

Questa meccanica, che sostituisce l’iconica “Saga What If” dei vecchi titoli, offre delle diramazioni narrative che possono essere di piccola entità, come uno scontro extra che rientra subito nel canone, oppure trasformarsi in storie complesse e talvolta più lunghe della trama principale.
Vedremo così personaggi raggiungere trasformazioni molto prima del previsto, o vivere interi stravolgimenti delle saghe più iconiche.

Alcuni di questi scenari sembrano creati appositamente per soddisfare i fan che hanno sempre fantasticato su possibili what if delle loro storie preferite, introducendo persino personaggi “originali” che fanno il loro debutto assoluto nel mondo di Dragon Ball.
Abbiamo a dir poco adorato questi momenti che rappresentano senza ombra di dubbio il punto più alto dell’intera esperienza, in cui anche solo capire le condizioni per sbloccarli, così come la loro esecuzione, sono state tra le parti più divertenti e gratificanti del gioco per noi.

Più di ogni altra cosa, gli episodi Sparking sono quelli che ci hanno fatto capire che Dragon Ball Sparking! ZERO non è solo un titolo creato per cavalcare l’onda della nostalgia o per fare cassa, ma è una vera e propria lettera d’amore per i fan creata dai fan, che dimostra una profonda comprensione e rispetto per l’universo di riferimento.

Battaglie personalizzate

Dopo averci regalato una storia principale già ricca di contenuti e numerose variazioni che allungano la durata del gioco, soprattutto per chi intende completare ogni percorso al 100%, Spike Chunsoft avrebbe potuto tranquillamente fermarsi qui.
Eppure, ha deciso di fare un passo oltre, offrendoci qualcosa che i fan non sapevano nemmeno di desiderare con così tanta intensità: la modalità “battaglie personalizzate”, che permette agli utenti di creare storie da zero, con la possibilità di condividerle online o giocare quelle create da altri appassionati. 

La libertà offerta è incredibile: potremo utilizzare ogni personaggio disponibile nel gioco, scegliere tra una vasta gamma di scenari e sfruttare un impressionante numero di inquadrature, animazioni, effetti particellari e linee di dialogo preimpostate.
È un vero e proprio parco giochi per la creatività, dove non ci sono limiti se non quelli della nostra immaginazione.
Che si tratti di episodi fantastici di un anime immaginario, scontri incredibilmente difficili per i giocatori che cercano una sfida più impegnativa, o combattimenti comici ispirati ai meme più famosi del fandom, le possibilità sono infinite.

Con oltre 5000 frasi e 600 nomi preimpostati, è possibile creare dialoghi perfetti per qualsiasi situazione.
Non c’è limite a ciò che si può realizzare, ed ogni giorno vengono pubblicati nuovi episodi, con una qualità variabile a seconda della cura dedicata dai loro creatori, che espandono a dismisura la longevità del titolo.

Purtroppo, anche in questa modalità dobbiamo evidenziare alcune complicazioni che limitano l’esperienza offerta. In primo luogo abbiamo già menzionato l’enorme quantità di frasi preimpostate e combinazioni disponibili, un aspetto sicuramente positivo, ma che diventa problematico nella quasi totale assenza di un sistema di filtro efficiente che permetta di organizzarle e selezionarle in modo più agevole.

Quello attualmente disponibile risulta infatti praticamente inutile, suddividendo le frasi in etichette talmente specifiche che solo una minima parte rientra nelle sottocategorie proposte, lasciando così la maggior parte delle opzioni in un completo caos.
Di conseguenza, ogni volta che si tenta di creare un episodio, si finisce per perdere minuti preziosi a cercare tra le migliaia di frasi, spesso accontentandosi della prima che sembri vagamente coerente con l’idea di partenza.

Un altro grande limite riguarda la traduzione delle stesse, che non riesce sempre a mantenere la qualità nel passaggio dall’inglese alle altre lingue, come l’italiano nel nostro caso.
Questo genera continui errori grammaticali, sia nella costruzione che nella lettura di quelle tradotte automaticamente, riducendo in parte il piacere di ammirare alcune delle scene che in alcuni casi possono risultare addirittura comiche.

Speriamo vivamente che queste criticità vengano risolte, poiché crediamo che stiano parzialmente compromettendo una delle modalità più promettenti del gioco in cui, se venissero implementate una traduzione migliore ed una distribuzione più ordinata delle linee di dialogo, saremmo anche ben felici di passarci sopra molte ore.

GAMEPLAY

Non appena abbiamo preso in mano il controller e avviato il gioco, la sensazione è stata inconfondibile: Spike Chunsoft e Akira Toriyama sono riusciti ancora una volta a farci tornare bambini.
Quel feeling familiare che si prova giocando è rimasto intatto, e subito la memoria muscolare ha fatto il suo lavoro, riportando alla mente tutte le meccaniche che utilizzavamo un tempo contro gli amici, quando organizzavamo epiche sfide a casa.

Le combo travolgenti, gli attacchi impeto, lo spezzaguardia e gli scontri energetici tra mosse speciali: Dragon Ball Sparking! ZERO non lascia dubbi, è il degno successore di una saga che abbiamo sempre amato.
Per chi si avvicina per la prima volta alla serie e non ha ancora familiarità con questo tipo di gioco, Sparking! ZERO è un picchiaduro in arena 3D con combattimenti 1vs1, dove è possibile formare squadre di massimo cinque personaggi giocabili.

Durante gli scontri potremo volare ad alta velocità attraverso la mappa, alternare attacchi ravvicinati a colpi d’aura lanciati a distanza, o caricare una barra energetica per scatenare mosse speciali devastanti, che in certi casi, attiveranno brevi ma spettacolari sequenze animate.
Disporremo anche di un indicatore di punti che si riempirà man mano che lo scontro avanza, consentendoci di attivare abilità uniche per ogni combattente, trasformarci (quando possibile) o entrare nella modalità Sparking, che non solo ci apre ad una selezione di combo avanzate, ma ci permette anche di sfoderare un devastante attacco finale.

Il team di sviluppo non si è però limitato a riproporre l’esperienza classica dei Budokai Tenkaichi in modo statico, ma ha introdotto una serie di nuove meccaniche inedite che si integrano perfettamente nel gameplay tradizionale.
Tra le novità più eclatanti, spiccano il contrattacco vendicativo e la super percezione, entrambe abilità che permettono di sfuggire con maggiore agilità alle combo o agli attacchi degli avversari, amplificando le possibilità strategiche durante gli scontri.

Queste non sono però le uniche nuove aggiunte: il gioco infatti offre un sistema complesso di combinazioni di tasti ed abilità che arricchiscono ulteriormente il combattimento, permettendo di creare combo sempre più elaborate.
Tuttavia, non è nostra intenzione in questa sede soffermarci su ogni singola tecnica disponibile, volendo piuttosto concentrarci su un aspetto cruciale: la difficoltà che potrebbe incontrare un nuovo giocatore di fronte a tanta complessità.

Una delle criticità riscontrate è la scarsa assistenza fornita dal titolo per imparare tutte queste meccaniche, in quanto la modalità allenamento si limita ad elencare i comandi essenziali, lasciando gran parte delle strategie più avanzate all’esplorazione personale del giocatore.
Nonostante questo, non crediamo che i neofiti debbano preoccuparsi troppo. Sperimentando con i vari personaggi sarà piuttosto intuitivo trovare quello che meglio si adatta al proprio stile di gioco e, a poco a poco, padroneggiare le combo e le tecniche più difficili.

Personaggi, mappe, personalizzazione

Dragon Ball Sparking! ZERO porta il concetto di roster ad un livello mai visto prima in un picchiaduro 3D con ben 182 personaggi giocabili, un numero impressionante che copre interamente le saghe di Dragon Ball Z e Super, includendo anche i film più iconici.
E se non bastasse, sono già stati annunciati oltre 20 personaggi aggiuntivi come DLC nel season pass, lasciando davvero solo che l’imbarazzo della scelta ai giocatori.

Ogni lottatore è stato progettato con uno stile unico, con statistiche e abilità che variano notevolmente tra di loro, e starà al giocatore scoprire il personaggio che meglio si adatta al proprio stile di combattimento, che si tratti di un combattente rapido e imprevedibile o di un colosso lento ma devastante.
È importante capire che, come nei capitoli precedenti della serie Sparking! (conosciuta come Budokai Tenkaichi in Occidente), il bilanciamento non è mai stato il punto focale dello sviluppo.

Non ci si deve quindi aspettare che personaggi come Mr. Satan o Yamcha abbiano la stessa forza devastante di, per esempio, Beerus o Gogeta Super Saiyan Blu, che rispecchiano la loro superiorità anche nel gioco, nonostante ci sia comunque sempre una possibilità di vittoria grazie all’abilità del giocatore.

Questo squilibrio, però, non è affatto un difetto: è una scelta di design coerente con l’essenza del gioco, che non punta ad offrire un’esperienza competitiva e bilanciata come può dare per esempio Dragon Ball: FighterZ, ma piuttosto un divertimento caotico dove il focus è sullo spettacolo visivo che può offrire.

Successivamente alla scelta dello sfidante, potremo anche modificarne l’aspetto cambiandogli l’abbigliamento, aggiungendo o rimuovendo accessori specifici per personaggio, e personalizzando aspetti sonori come la traccia musicale che parte durante la modalità Sparking.
Sarà persino possibile alterarne le abilità e gli attributi grazie a speciali capsule, acquistabili direttamente dal negozio, che potrebbero ribaltare l’esito di uno scontro. 

Tuttavia, nonostante la presenza di queste opzioni, il livello di personalizzazione appare limitato e carente, in quanto la maggior parte dei personaggi ha in media solo 3 o 4 costumi alternativi, mentre alcuni ne sono addirittura sprovvisti.
Un’altra limitazione è rappresentata dalla natura degli abiti stessi, molti dei quali sono semplici variazioni o versioni “distrutte” di quelli originali e, anche se la qualità e il numero di vestiti disponibili possono risultare comunque soddisfacenti, è evidente che si poteva osare e sperimentare molto di più.

Ancora più evidente è invece la carenza delle mappe di gioco: il titolo offre soltanto 12 scenari disponibili con alcune variazioni basate sul momento della giornata e, nonostante le mappe siano molto ampie e ricche di dettagli, la loro quantità risulta decisamente esigua.
Molti stage iconici del passato non fanno il loro ritorno, lasciando un vuoto che pesa notevolmente sui giocatori e che appare particolarmente evidente quando si mette a confronto con l’abbondanza di personaggi, creando uno squilibrio che risalta ancor di più.

Possiamo solo che riporre la nostra fiducia nei DLC futuri, sperando che includano anche nuovi stage e opzioni di personalizzazione, magari riportando alcune delle arene più amate del passato, come l’inferno, e introducendone altre completamente inedite.

BATTAGLIE ONLINE

Uno degli aspetti sicuramente più interessanti del ritorno di Budokai Tenkaichi in una forma moderna, è senza dubbio la prospettiva di potersi sfidare online, non solo confrontandoci con amici ovunque si trovino, ma potendo anche misurarci con giocatori di tutto il mondo.
Dopotutto, parte integrante dell’essenza di questo titolo è dato proprio dagli scontri con altri giocatori, tra infiniti teletrasporti fulminei e gare a chi riesce a caricare per primo l’aura.

Ovviamente, scherzi a parte, le modalità online offrono un’esperienza ampiamente apprezzata, soprattutto grazie alle partite classificate che permettono ai giocatori di scalare i ranghi, lottando per raggiungere la vetta della classifica mondiale.
Tuttavia, come accennato in precedenza, Sparking! ZERO non è propriamente pensato per offrire un’esperienza di gioco particolarmente bilanciata dal punto di vista competitivo.

Per bilanciare la disparità tra i combattenti, infatti, è stato introdotto un sistema di punteggio limite che assegna a ciascun personaggio un determinato costo in DP (Destruction Points), in base alla sua potenza.
Così i personaggi con minori statistiche hanno un costo medio di 3-4 DP, mentre le fusioni o i guerrieri Z più potenti possono arrivare fino a 10. 

Il giocatore dovrà quindi decidere se preferire una squadra numerosa composta da personaggi meno potenti, o se investire in pochi, ma temibili, combattenti di alto livello, rispettando sempre il limite complessivo di 15 DP.
Questo approccio rende sicuramente le battaglie online più interessanti e in parte maggiormente eque, premiando non solo la potenza bruta ma anche la capacità di formare una squadra ben bilanciata.

Quindi, in definitiva, come si presentano le sessioni online di Dragon Ball Sparking! ZERO? Purtroppo, la nostra è stata un’esperienza decisamente altalenante.
Se da una parte, durante il nostro test, abbiamo avuto momenti in cui tutto sembrava funzionare perfettamente, con una ricerca degli avversari praticamente immediata e scontri fluidi, dall’altra abbiamo riscontrato anche numerosi problemi.

Nella metà dei casi, i tempi di attesa per trovare un avversario si sono dilungati per decine di minuti, e una volta entrati in partita gli scontri si sono rivelati spesso lenti, come se fossero riprodotti al rallentatore, afflitti da lag persistente e da frequenti errori di connessione.

Un altro aspetto frustrante che abbiamo riscontrato è il ritardo negli input, che compromette gravemente il gameplay: spesso i comandi non rispondevano correttamente, generando situazioni in cui si perdeva senza poter fare nulla per contrastare l’avversario.
Questo problema si fa particolarmente sentire nelle partite classificate, dove non sorprende il gran numero di giocatori che hanno iniziato a lamentarsi a gran voce di tutte queste criticità, che speriamo vivamente si possano risolvere al più presto.

ALTRE MODALITA’

Oltre a tutte queste modalità principali che vi abbiamo appena elencato, ci sono molte altre opzioni più piccole ma altrettanto interessanti che ampliano ulteriormente la già vasta gamma di contenuti.
Tra queste, troviamo:

  • Torneo Mondiale: Un gradito ritorno di una modalità iconica, che permette di vivere il classico torneo tanto famoso dell’universo di Dragon Ball. È possibile giocarlo offline, in locale, oppure online, sfidando giocatori di tutto il mondo.
  • Sfide/Missioni: Troveremo personaggi come Whis e Zeno che ci assegnano una serie di missioni da completare, rivelandosi anche un modo efficace per i nuovi giocatori di apprendere le basi del gioco, in quanto ci guideranno attraverso i primi passi nelle altre modalità.
    Le ricompense possono variare tra Zeni (la valuta del titolo) e, in certi casi, addirittura le preziose Sfere del Drago.
  • Negozio/Personalizzazione: Un aspetto essenziale del gioco che ci consente di acquistare personaggi, costumi, capsule e persino brani musicali, usando i Zeni guadagnati nelle altre modalità.
    Inoltre, possiamo personalizzare la nostra scheda giocatore con sfondi acquistabili sempre nel negozio.
  • Vieni Avanti: Una modalità che ci consente di evocare tre dei draghi più iconici della serie, Shenron, Polunga o Super Shenron, a patto che si raccolgano le rispettive sette Sfere del Drago.
    Potremo desiderare nuovi personaggi, nuovi costumi, aumentare gli Zeni in nostro possesso o il livello giocatore.
  • Galleria: Questa sezione raccoglie i nostri dati di gioco, i replay delle battaglie e include anche una simpatica enciclopedia dei personaggi. Un dettaglio nostalgico ripreso dai vecchi titoli della serie è la presenza delle “chiacchiere tra donne” (nonostante prima fosse presente solo Chichi), in cui i personaggi del gioco riceveranno interessanti e particolari commenti.

Va da sé che questa enorme mole di contenuti non fa altro che arricchire un’esperienza già di per sé straordinaria, offrendo ad ogni giocatore la libertà di scegliere come divertirsi.

COMPARTO ARTISTICO E SONORO

Visivamente, Dragon Ball: Sparking! ZERO rappresenta una vera e propria lettera d’amore per i fan, con animazioni ed espressioni facciali curate nei minimi dettagli, tanto da farci desiderare di immortalare ogni singolo istante di gioco.
Pur non essendo forse la grafica migliore mai vista in un gioco di Dragon Ball, l’uso magistrale di Unreal Engine 5 lo colloca senza dubbio tra i titoli della serie visivamente più impressionanti.

Ogni elemento, dalle reazioni dei personaggi alle mosse, ai modelli dei lottatori, alle illuminazioni spettacolari e alla fisica dei capelli, è stato trattato con una meticolosità che traspare in ogni movimento, persino nelle semplici camminate durante le cutscene.
Gli effetti particellari poi sono la ciliegina sulla torta: ogni attacco risulta spettacolare da vedere, e le iconiche battaglie tra colpi energetici riescono a lasciare senza fiato.

Tutto appare semplicemente perfetto, e gran parte del merito va senza dubbio al team di sviluppo che ha ascoltato attentamente il feedback del pubblico e migliorato il gioco progressivamente nel tempo.
Confrontando i primi trailer e le immagini di gameplay con la versione finale, la differenza è così netta che sembra quasi di trovarsi di fronte ad un gioco completamente diverso.

Non possiamo fare a meno di elogiare anche il comparto sonoro di Dragon Ball: Sparking! ZERO, che si rivela impeccabile sotto ogni aspetto.
Le tracce musicali, pur con alcune che ci hanno colpito più di altre, mantengono nel complesso un livello qualitativo eccellente, riuscendo a catturare perfettamente i vari momenti del gioco.

Il vero punto di forza, però, è il doppiaggio: sia che si giochi con l’audio in inglese che in giapponese, l’interpretazione dei doppiatori con le loro voci iconiche è straordinaria, trasmettendoci l’enorme dedizione che hanno messo nelle emozioni dei vari personaggi.
Da questo punto di vista, Dragon Ball Sparking! ZERO si colloca sicuramente tra i migliori titoli anime del suo genere, dimostrando un’attenzione al dettaglio che pochi altri possono vantare.

COMPARTO TECNICO

Concludiamo questa recensione con purtroppo una nota dolente che affligge il gioco, rappresentata dal comparto tecnico.
Sebbene il gioco brilli in molti aspetti, presenta anche numerosi problemi che speriamo vengano risolti al più presto, tra i quali spicca un framerate instabile, presente in qualsiasi modalità, ed una serie di bug che, pur non essendo estremamente gravi, influiscono sull’esperienza di gioco complessiva.
Alcuni esempi banali includono testi che non compaiono nei box previsti, e che risultano quindi impossibili da selezionare, o il ritratto del nostro personaggio che viene scambiato con quello dell’avversario insieme all’elenco delle mosse e delle trasformazioni.

A ciò si aggiungono alcune criticità storiche della saga, come una telecamera che non sempre riesce a gestire correttamente le situazioni, come quando ci troviamo troppo vicini al terreno, mostrando il sottosuolo della mappa, o quando impazzisce completamente se dovessimo trovarci esattamente sopra o sotto il nostro avversario.
Un altro punto da segnalare riguarda sicuramente le hitbox, che non sempre risultano pulite con alcune mosse che necessiterebbero di una revisione più accurata.
Fortunatamente, questi problemi non rendono il titolo ingiocabile, ma compromettono in parte la fluidità dell’esperienza, specialmente per quanto riguarda le prestazioni anche su PC con alte prestazioni.


Ringraziamo Bandai Namco per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

Seguiteci sul nostro sito per altre recensioni e articoli in arrivo nei prossimi giorni.

DRAGON BALL: SPARKING! ZERO (PC)
IN CONCLUSIONE
Dragon Ball: Sparking! ZERO non è assolutamente un gioco perfetto, ma quasi non importa quando ci troviamo tra le mani quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio sogno che si realizza. Questo titolo è una celebrazione della saga, con un gameplay raffinato che conquisterà sia i veterani che i nuovi arrivati e, nonostante le criticità, l'impegno del team di sviluppo è evidente e ciò che hanno realizzato è tutto ciò che i fan potevano desiderare, e forse anche di più.
Pregi
Storie alternative spettacolari e mai viste prima
Gameplay curato nei minimi dettagli
Oltre 182 personaggi giocabili
Esteticamente sbalorditivo
Uno dei migliori giochi di Dragon Ball mai realizzati
Difetti
La modalità storia risulta un po’ carente
Poche mappe disponibili
Numerosi problemi di connessione
Tanti bug e framerate instabile
8.5
Voto