È innegabile che lo sviluppo e la progettazione dei videogiochi moderni abbiano subito un profondo cambiamento rispetto al passato, influenzando anche il gameplay stesso per renderlo più accessibile ad una sempre più vasta gamma di giocatori.
Un esempio lampante di questa trasformazione è l’uso diffuso della nefasta “vernice gialla“, spesso utilizzata per indicare percorsi da seguire o oggetti interagibili, sebbene questo possa compromettere l’immersione e l’autenticità dell’ambientazione.

Negli ultimi decenni, abbiamo così assistito ad una semplificazione crescente dell’esplorazione dei mondi di gioco, spesso accompagnata da continui indicatori e percorsi sempre evidenziati, sacrificando così l’esperienza di scoperta e di esplorazione che caratterizzava i giochi degli anni 2000.
Dread Delusion, il titolo RPG open-world indie di cui parleremo oggi, si propone invece di rivivere quelle sensazioni dimenticate, mettendo al centro dell’esperienza la scoperta di un mondo devastato e misterioso.

Sarà stato quindi capace il team di Lovely Hellplace di trasportarci indietro nel tempo, quando l’essenza del gioco consisteva nell’esplorare senza alcun indizio preciso, lasciando ai giocatori il compito di scoprire da soli il cammino da seguire? Scopriamolo in questa recensione!

INCIPIT

Dread Delusion ci trasporta centinaia di anni dopo una devastante catastrofe che ha ridisegnato il volto della terra, costringendo gli ultimi superstiti a cercare rifugio sui continenti volanti che solcano i cieli al di sopra delle rovine.
Questi frammenti di terra, noti come Isole Oneiric, sono ora governati dall’Apostatic Union, un’autorità che detiene il potere supremo e che ha soppiantato le antiche divinità, bandendole, imprigiondole e dichiarandole illegali da venerare.

Il nostro protagonista, la cui storia passata può essere selezionata tra diverse opzioni predefinite, si sveglia così nelle fredde mura di una delle prigioni controllate dall’Unione, che ci offrirà la nostra libertà in cambio di un compito rischioso: aiutarli a catturare una pericolosa fuggitiva.
Senza troppi preparativi, intraprendiamo così il nostro viaggio suicida alla ricerca della spietata Vela Callose, la temibile leader dei mercenari ribelli noti come Dark Star, determinata a distruggere il fragile equilibrio di questo nuovo mondo devastato e popolato da creature terrificanti.

Dovremo dunque attraversare foreste fungose e miniere deserte in un ambiente dal sapore psichedelico che richiama in parte le atmosfere di Morrowind, evidente fonte di ispirazione per il titolo, con il solo obiettivo di individuare tre ex-compagni di Vela che le hanno voltato le spalle. Sarà infatti solo grazie al loro aiuto che potremo risalire alla sua posizione e decidere se catturarla o, magari, unirci alla sua causa.

In ogni caso, Dread Delusion ci immergerà in una narrazione avvincente, anche se non troppo intricata, arricchita da personaggi intriganti che susciteranno la nostra curiosità per il loro destino e il loro ruolo nello sviluppo della storia.

STRUTTURA NARRATIVA

Traendo ispirazione dai celebri titoli della serie Elder Scrolls, Dread Delusion mette al centro della sua trama le scelte e le priorità dei giocatori, trasformando ogni playthrough in un’esperienza unica e personalizzata.
Incontreremo così una varietà di personaggi diversi e avremo la libertà di visitare i luoghi nell’ordine che preferiamo, poiché non esiste un’unica strada “corretta” da seguire, con la nostra esplorazione che sarà alimentata dalla curiosità per le imponenti strutture che si stagliano all’orizzonte.

Il gioco ci darà solo indicazioni vaghe su quale città visitare e una direzione generale da percorrere, e sarà compito nostro trovare cartelli che indicano la strada o chiedere agli NPC indicazioni su località e persone.
Questo controllo totale affidato al giocatore renderà particolarmente gratificante ottenere informazioni e completare missioni, poiché sembrerà il risultato della nostra abilità piuttosto che il seguimento di un percorso narrativo predefinito e impossibile da sbagliare.

Purtroppo, mentre Dread Delusion offre una libertà narrativa straordinaria e gratificante, pecca invece nel modo in cui consegna le effettive informazioni cruciali al giocatore.
Queste vengono spesso fornite attraverso dialoghi estesi e ricchi di dettagli superflui che, sebbene arricchiscono l’immersione nel mondo di gioco, possono anche causare momenti di noia.

Le indicazioni fornite sono minimali, e ogni piccolo indizio diventa vitale, richiedendo al giocatore di prestare molta attenzione ai dettagli. Tuttavia, la quantità eccessiva di dialoghi extra può portare a desiderare di saltare velocemente attraverso le conversazioni, rischiando così di perdere informazioni importanti.
Fortunatamente le parole chiave vengono evidenziate in rosso, riducendo il rischio che accada, ma riteniamo comunque che una riduzione della lunghezza dei dialoghi avrebbe migliorato il ritmo complessivo dell’avventura e reso l’esperienza di gioco più fluida.

I giocatori avranno inoltre la possibilità di scoprire diversi libri disseminati nelle varie aree, contenenti informazioni approfondite sul passato e sulla lore del mondo di Dread Delusion. Questi libri, anch’essi particolarmente estesi, offriranno agli appassionati della storia di gioco la possibilità di immergersi ulteriormente nell’universo del titolo e di scoprire dettagli intriganti che arricchiranno la loro comprensione dell’ambientazione e degli eventi che l’hanno plasmata.

GAMEPLAY

Anche sul fronte del gameplay possiamo trovare una chiara ispirazione alla rinomata saga di Bethesda, con meccaniche di gioco e movimenti che richiamano da vicino quelli di titoli come Oblivion e Skyrim.
Equipaggiati con la nostra spada, ci avventureremo da un villaggio all’altro per portare a termine la nostra missione principale, incontrando una varietà di NPC che ci affideranno una grosso numero di quest secondarie, conducendoci così in ogni angolo della mappa.

Dread Delusion offre ai giocatori la possibilità di lanciare uno o più incantesimi, in base alla build del personaggio scelta, che potremo apprendere nel corso della nostra esplorazione e che saranno fondamentali per affrontare le sfide del viaggio.
Questi non saranno solo di natura offensiva, ma potranno anche essere utilizzati per modificare le proprietà dei nemici, come la velocità, o persino sostituire funzionalità QoL, come la possibilità di tornare rapidamente all’ultimo punto di salvataggio visitato. 

La serie Elder Scrolls ha tuttavia guadagnato fama non tanto per il suo sistema di combattimento, spesso considerato semplice e banale, quanto per la ricchezza della sua gamma di stili di gioco e incantesimi.
Tuttavia, è impensabile aspettarsi la stessa varietà in un titolo indie come Dread Delusion, che purtroppo soffre comunque dei difetti precedentemente citati, traducendosi così in un’esperienza di gioco spesso monotona e poco coinvolgente.

Questa semplicità estrema del gameplay, unita al fatto che il sistema di progressione del personaggio non si basa sui combattimenti o sull’accumulo di punti esperienza, ci spingerà inoltre ad evitare completamente gli scontri.
Le battaglie infatti raramente offrono ricompense interessanti, ottenendo solo una manciata di monete o altri oggetti poco utili, rendendo di conseguenza l’affrontare i nemici una scelta inefficace e superflua.

Oltre alle tradizionali barre della vita e del mana, Dread Delusion ne introduce una terza gialla, rappresentante la nostra stamina e la fatica del nostro personaggio. Questa diminuirà man mano che affrontiamo combattimenti, percorriamo lunghe distanze o eseguiamo altre azioni, fino ad esaurirsi completamente e impedendoci di utilizzarla ulteriormente.

Data la sua importanza nel causare danni efficaci ai nemici, diventa evidente quanto sia cruciale mantenere un’adeguata riserva di stamina.
L’unico modo per rigenerarla sarà attraverso l’uso di pozioni apposite o il riposo presso le locande dei villaggi, costringendoci a ponderare attentamente le nostre azioni e ad evitare scontri superflui che potrebbero esaurire le nostre energie.

Sistema di crescita del personaggio

Come accennato in precedenza, Dread Delusion presenta un sistema di crescita del personaggio che consente di potenziare vari aspetti cruciali come la vita e il danno. Tuttavia, a differenza dei tradizionali sistemi basati sull’accumulo di punti esperienza, il progresso delle statistiche avviene attraverso il ritrovamento delle “Delusion” – teschi volanti sparsi per la mappa, spesso nascosti dietro porte chiuse o offerti come ricompensa per il completamento di quest specifiche.

Una volta raccolte almeno tre, otterremo un punto livello che potremo assegnare ad uno dei quattro attributi disponibili:

  • “Might – Questo attributo si rivela cruciale grazie alla sua capacità di potenziare l’attacco, la difesa e la barra della vita, rendendolo indispensabile per il combattimento corpo a corpo.
  • “Guile” – Aumenta l’agilità, la furtività e la stamina, rivelandosi essenziale per non trovarsi senza energia.
  • “Wisdom” – Da tenere d’occhio per il suo aumento della barra del mana, degli slot dedicati agli incantesimi e la sua utilità nell’esplorazione, come vedremo in dettaglio in seguito.
  • “Persona” – Ricoprendo tutti gli aspetti legati al dialogo, influisce sulla riuscita di determinate linee di dialogo e sui prezzi a cui i mercanti vendono gli oggetti, rendendolo fondamentale per le interazioni.

Tutti questi si riveleranno quindi cruciali per la nostra sopravvivenza nelle terre di questo mondo devastato, e la rara disponibilità delle “Delusion” renderà fondamentale la decisione su quale attributo potenziare e in quale ordine.

L’evoluzione del nostro personaggio non sarà comunque limitata solo alle sue statistiche, ma potrà anche essere ampliata attraverso una varietà di strumenti ottenibili come drop dai nemici o contenuti in casse e scrigni.
Tra questi, i consumabili come pozioni o oggetti da lancio saranno particolarmente rilevanti, offrendo vantaggi temporanei o modificando il nostro approccio al combattimento.

Inoltre, avremo accesso a nuove armi e armature, che aumenteranno significativamente il nostro danno e la nostra difesa, consentendoci di adattare il nostro stile di gioco per affrontare le sfide sempre maggiori che ci bloccheranno la strada.
Queste potranno poi essere potenziate presso qualsiasi fornace, consentendoci di migliorarne gli attributi in cambio di specifici materiali reperibili all’interno dei dungeon.

Esplorazione del mondo

Nonostante la ben implementata componente RPG del gioco, che aggiunge notevole profondità al gameplay, il cuore pulsante di Dread Delusion risiede senza dubbio nell’esplorazione del suo mondo.
Questo perché il senso di scoperta che ne deriva è tutto fuorché lineare e prevedibile: ogni angolo è ricco di casse da aprire, dungeon nascosti e nemici da affrontare, rendendo imprevedibile ciò in cui ci si potrebbe imbattere.

Il titolo sarà privo dei convenzionali elementi QoL ai quali siamo ormai abituati, riportandoci ad un’epoca senza indicatori che ci guidino passo dopo passo e lasciandoci completamente alla deriva.
Sarà infatti compito nostro annotare manualmente i vari luoghi sulla mappa, che si espanderà man mano che aumenteranno le nostre conoscenze del territorio, mentre la bussola ci sarà nella maggior parte dei casi di scarso aiuto.

Sebbene questo sia indubbiamente il punto di forza di Dread Delusion, riuscendo ad attirare così numerosi fan nostalgici desiderosi di una genuina avventura senza guide, potrebbe allo stesso tempo alienare molti altri giocatori.
Anche noi stessi ci siamo ritrovati più volte a vagare senza meta alla ricerca di un castello di cui avevamo poche informazioni, senza mai avere la certezza di aver trovato quello giusto o di essere capitati in un luogo completamente diverso.

Riteniamo che anche una semplice aggiunta, come mostrare il nome della zona una volta che vi entriamo, potrebbe risolvere notevolmente questo problema senza compromettere troppo l’immersione nell’esperienza di gioco.

L’esplorazione in Dread Delusion sarà inoltre influenzata in modo significativo anche da due degli attributi menzionati in precedenza, guile e wisdom, i quali, con il loro aumento, potenzieranno rispettivamente le abilità di scassinare e della “lore”.
Nel primo caso, l’effetto è abbastanza chiaro: potremo aprire più facilmente porte e casse chiuse, sbloccando così l’accesso a luoghi e stanze di importanza cruciale.

Più interessante è invece il concetto di “lore“, che ci permetterà di osservare dettagli insoliti negli oggetti e attivarli per rivelare porte e stanze nascoste, arricchendo ulteriormente la profondità del gioco.
Tuttavia, è importante considerare che ciò significa anche che, se non raggiungiamo i requisiti necessari per queste abilità, potremmo dover tornare in seguito con lunghe sessioni di backtracking, dato che sarà possibile aumentare le statistiche solo attraverso la ricerca delle “Delusion” e il completamento di altre quest.

COMPARTO GRAFICO E SONORO

Secondo solo all’esplorazione, ed in un certo senso complementare, l’aspetto grafico del gioco rappresenta uno degli elementi più cruciali che Dread Delusion cerca di proporre.
Con una grafica che richiama direttamente lo stile della PS1 ed un’estetica dai tratti psichedelici e assurdi, non sorprende che molti giocatori siano stati attratti innanzitutto dallo stile grafico utilizzato che, nonostante la sua semplicità, regala un’esperienza unica e affascinante.

Aspetto che purtroppo non viene supportato dalla componente sonora del titolo, che risulta essere invece fin troppo scarsa e monotona, con poche soundtrack che si ripetono frequentemente e spesso non si adattano adeguatamente al contesto del gioco. Per dare un’idea della situazione, siamo rimasti addirittura sorpresi nel sentire una terza traccia arrivare solo dopo circa quattro ore di gioco, che è stata anche la prima veramente adatta al combattimento.

Le tracce musicali cambieranno solamente in base alla macroarea che stiamo esplorando, rimanendo indifferenti alla situazione specifica che riprodurrà la stessa colonna sonora tranquilla sia durante le battaglie che mentre ci troviamo in una taverna.
Inoltre, abbiamo anche riscontrato errori nel mixaggio audio di queste già poche ost, con interi secondi di silenzio che interrompono la riproduzione, lasciandoci senza alcun sottofondo musicale.

COMPARTO TECNICO

Vuoi che sia per la sua natura indie o per il fatto di essere appena uscito dallo stato di accesso anticipato, Dread Delusion non brilla nemmeno per quanto riguarda il comparto tecnico, in cui abbiamo riscontrato diversi problemi non troppo gravi ma comunque fastidiosi.
Uno di quelli che sicuramente interrompe maggiormente l’immersione riguarda alcuni errori con il font utilizzato nei dialoghi, che talvolta non riesce a leggere alcuni caratteri come l’apostrofo.

Dal punto di vista del gameplay abbiamo invece rilevato problemi di collisione con alcuni oggetti, in particolare con un tipo specifico di ponte in ferro che potevamo attraversare solo saltandoci sopra e camminando su un’area di aria solida che si trovava sopra la struttura stessa.
Inoltre, avendo provato il gioco sia con tastiera che con controller, abbiamo notato una notevole difficoltà nella navigazione dei menu con quest’ultimo, che risulta particolarmente scomoda e poco pratica.

Per quanto riguarda le prestazioni, Dread Delusion non mostra alcun calo significativo di frame e gira invece fluidamente, anche se non di rado ci siamo imbattuti in brevi blocchi di gioco dovuti al caricamento delle nuove zone.
In definitiva, ci troviamo di fronte ad un titolo che dista parecchio dall’essere perfetto dal punto di vista tecnico, ma che ha comunque compiuto dei significativi passi avanti rispetto alle prime versioni, e siamo fiduciosi che potrà essere ulteriormente migliorato sotto questo aspetto.


Ringraziamo terminals.io per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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Dread Delusion (PC)
IN CONCLUSIONE
Dread Delusion offre un'esperienza straordinaria che ci riporta ad un periodo in cui tutto era meno semplice e dovevamo ingegnarci per capire cosa fare e dove andare, riuscendo ad offrire un'esperienza nostalgica ma comunque valida. Non possiamo tuttavia voltare le spalle ai molteplici difetti che affliggono il titolo, lasciandolo quasi incompleto e imperfetto, anche se siamo sicuri che gli appassionati del genere troveranno comunque non poco divertimento nell'affrontare questa avventura.
PREGI
Avventura coinvolgente e immersiva
Splendida ambientazione psichedelica che cattura lo sguardo.
DIFETTI
Il gameplay necessita di alcuni accorgimenti
Sistema di combattimento non all'altezza dell'esperienza esplorativa
Colonna sonora monotona e ripetitiva
Presenza di numerosi problemi tecnici minori
7.6
voto