Negli ultimi anni abbiamo visto la diffusione del fenomeno dei cozy games, ovvero una piccola nicchia di videogiochi che mette in risalto un approccio rilassante ed accessibile a tutti i tipi di utente.
Un esempio calzante è senza dubbio Stardew Valley, che ha dato il via a questo genere, proponendo semplici azioni quotidiane e creando un senso di appartenenza e serenità nella mente del giocatore.
Everholm si inserisce perfettamente in questo genere, aggiungendo al proprio bagaglio contenutistico un twist narrativo insolito che combina gli elementi classici del genere con un mistero quasi sovrannaturale, rendendo più profonda ed interessante l’esperienza complessiva.
Senza perdere tempo, andiamo a scoprire insieme questo titolo sviluppato da Chonky Loaf!
Narrativa
La trama rappresenta uno degli elementi più incisivi di Everholm, grazie ad una narrazione che coinvolge il giocatore attraverso la scoperta e il graduale assemblaggio dei frammenti della storia.
Gli eventi si svolgono su un’isola che sembra esistere al di fuori del tempo e dello spazio, nascondendo intorno alla sua natura un intreccio complesso tra magia e un mistero.
L’isola stessa diventa un’entità centrale, con ogni zona esplorata che racconta una storia dimenticata di qualcuno o qualcosa.
La protagonista, Lilly, si imbarca in un viaggio disperato alla ricerca della sorella Melanie, scoprendo progressivamente retroscena e segreti legati non solo alla sua scomparsa, ma anche agli abitanti che popolano l’isola di Everholm. Gli NPC ricoprono infatti un ruolo cruciale, fornendo in modi diversi e a volte contorti dettagli fondamentali per svelare il mistero che avvolge la figura della sorella scomparsa.
Molti giocatori potrebbero non apprezzare lo sviluppo narrativo di Everholm, in quanto procede in modo lento ma comunque perfettamente coerente con il genere di appartenenza. Per chi è già abituato a prodotti che premiano la pazienza, come il già citato Stardew Valley, l’avanzamento della storia potrebbe invece essere una caratteristica apprezzata.
I dialoghi sono scritti con attenzione e con un equilibrio ben studiato, le informazioni fornite dagli NPC non risultano né eccessivamente esplicite né troppo criptiche. La struttura narrativa, basata sulla scoperta e sull’interazione con i personaggi, non segue quasi mai un andamento lineare, consentendo al giocatore di vivere l’avventura al proprio ritmo, senza particolari vincoli imposti.
Gameplay
Il gameplay di Everholm si propone come un intreccio ben bilanciato tra un semplice Farming Sim, esplorazione e dungeon crawler, un accostamento interessante e alquanto coraggioso per un titolo rilassante come questo.
La gestione della fattoria evolve progressivamente: si parte dagli strumenti essenziali per lavorare la terra e abbattere alberi, fino allo sviluppo di una rete variegata e complessa di attività. Il sistema agricolo è arricchito da dettagli che semplificano la raccolta, come le icone che indicano lo stato delle piante e gli animali che si muovono liberamente nell’ambiente.
Un punto di forza dell’esperienza è senza dubbio la libertà di approccio, che consente al giocatore di scegliere come affrontare l’avventura. È possibile, ad esempio, concentrarsi sulla modifica e l’abbellimento della propria casa piuttosto che sull’avanzamento della narrazione.
Le risorse principali per la “sopravvivenza” all’interno di Everholm sono la salute, l’energia e il mana. L’energia, consumata rapidamente durante il lavoro in fattoria, e il mana aggiungono una componente gestionale, spingendo il giocatore a dare priorità ad alcune attività rispetto ad altre nel corso della giornata.
L’esplorazione dell’isola di Everholm rappresenta un elemento importante del titolo, offrendo ambientazioni che spaziano dalla più totale calma idilliaca all’imprevedibilità dei dungeon ricchi di nemici. Ogni livello è generato in modo procedurale, garantendo un’esperienza sempre articolata e varia, con nemici differenti e oggetti rari da collezionare.
Grazie alla presenza del mana, è possibile utilizzare magie come incantesimi legati agli agenti atmosferici o attacchi a lunga gittata, consentendo approcci a distanza in alternativa al combattimento ravvicinato con la spada. Sebbene il sistema di combattimento non sia il fulcro del gioco, questo introduce meccaniche che si discostano dai classici cozy games, senza escludere una certa ripetitività.
Un ulteriore aspetto che merita attenzione è la possibilità di coltivare relazioni con gli abitanti del villaggio, curate in modo significativo rispetto ad altri titoli indie di questa tipologia. Ogni NPC ha un ruolo ben definito all’interno della narrativa, con sotto-capitoli dedicati che arricchiscono la loro caratterizzazione, rendendoli parte integrante dell’isola e non semplici figure di contorno.
Comparto Artistico e Tecnico
Il comparto artistico di Everholm si distingue per la sua per nulla limitante coerenza con il genere, utilizzando la pixel art come mezzo espressivo che richiama i grandi classici del panorama dei farming sim. I colori vividi e caldi contribuiscono a creare un senso serenità nel mondo di gioco, mentre l’uso intelligente della luce si adatta perfettamente alla varietà di eventi a schermo, arricchendo l’atmosfera generale.
Tuttavia, il comparto sonoro soffre di una certa ripetitività, non presentando una varietà significativa di tracce musicali, eccezion fatta per alcune zone specifiche e le aree legate ai diversi NPC.
Questa limitazione, sfortunatamente, si riflette anche nelle sezioni esplorative dei dungeon.
Per quanto concerne gli effetti sonori ambientali, come il rumore della pioggia o il vento, il titolo riesce a offrire un buon livello di immersività, completando in modo efficace l’esperienza visiva.
Per quanto riguarda il comparto tecnico non abbiamo notato bug persistenti o crash improvvisi, grazie soprattutto al sapiente lavoro degli sviluppatori sull’engine Unity.
Ringraziamo thegamemarketer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
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