Dopo una lunghissima attesa, iniziata con le prime immagini del gioco e resa appena più tollerabile da una demo uscita ben 4 anni fa, finalmente abbiamo potuto provare Gestalt: Steam & Cinder, il titolo di debutto di Metamorphosis Games.
Per chi non ne avesse invece mai sentito parlare, Gestalt è l’ultima aggiunta al vasto e crescente panorama dei metroidvania indie 2D, distinguendosi per la sua splendida pixel art che cattura subito lo sguardo ed un gameplay avvincente, focalizzato principalmente su combattimenti melee.

Nella recensione di oggi esamineremo quindi il prodotto finale, scoprendo se è riuscito a soddisfare le aspettative in un’avventura ricca di sorprese dalla durata di circa 7 ore, che trae ispirazione da numerosi titoli che hanno scritto la storia del genere.

 Sarà riuscito davvero a distinguersi in un panorama ormai affollato da giochi simili?
Scopritelo in questa recensione!


INCIPIT

Seguiremo le vicende di Aletheia, una delle mercenarie più abili nella vasta città a vapore di Canaan, dove il suo unico scopo è farsi assumere per risolvere qualsiasi problema si presenti, collaborando con altre figure che mantengono l’ordine nelle strade.
Tuttavia, la sua vita prenderà una svolta drammatica quando si ritroverà coinvolta in un oscuro complotto politico che sembra preludere ad una guerra dalle proporzioni catastrofiche, in cui il nostro ruolo si rivelerà molto più cruciale di quanto avremmo potuto immaginare all’inizio.

Intraprenderemo così un viaggio alla ricerca della verità celata dietro le mura di Canaan, esplorando rovine dimenticate e affrontando ogni ostacolo che tenterà di fermarci, mentre cerchiamo di ottenere giustizia a modo nostro.
Ci faremo strada tra mercati neri, treni alla deriva e fabbriche piene di lava, superando ogni pericolo per raggiungere il nostro obiettivo all’interno di una narrativa complessa e avvincente, che si svela gradualmente man mano che avanziamo nei livelli.


STRUTTURA NARRATIVA

In questa sede preferiamo rimanere sul vago per evitare spoiler, ma dobbiamo ammettere che la trama ci ha decisamente sorpreso e, anche se inizialmente non ci aveva particolarmente colpito, con il tempo è riuscita a catturarci sempre di più e immergerci nella storia della mercenaria dai capelli rossi.
Questo è dovuto soprattutto al modo in cui la narrativa viene presentata, intrecciandosi perfettamente con il gameplay attraverso brevi intermezzi che si manifestano sporadicamente. 

All’inizio, queste scene sembrano scollegate dalla nostra vicenda, concentrandosi principalmente su altri personaggi apparentemente a noi estranei, ma con il progredire del gioco si fondono gradualmente, creando un quadro narrativo avvincente e coinvolgente.
Naturalmente, una buona storia richiede anche un cast di personaggi principali e secondari ben costruito e, sebbene alcuni di essi possano apparire stereotipati o caratterizzati in modo unidimensionale, riescono comunque a funzionare perfettamente all’interno del contesto in cui sono inseriti.

Non possiamo tuttavia ignorare che una maggiore attenzione alle storie e ai caratteri dei personaggi di supporto avrebbe certamente arricchito l’esperienza complessiva, rendendo alcuni momenti della trama decisamente più significativi di quanto non siano stati.
Inoltre, sebbene la trama possa inizialmente apparire complessa e imprevedibile, si rivela invece piuttosto lineare e semplice, senza colpi di scena davvero sorprendenti e con sviluppi narrativi intuibili già diverse ore prima che vengano effettivamente svelati.

Un altro piccolo appunto riguarda invece il finale che, senza entrare troppo nei dettagli per non rovinare la sorpresa, si conclude con un cliffhanger che lascia spazio ad un possibile sequel, rendendo però la conclusione del primo capitolo decisamente insoddisfacente.
In ogni caso, non possiamo che promuovere la storia di Gestalt: Steam & Cinder che, pur non entrando tra le narrative più memorabili del genere, riuscirà senza dubbio a suscitare la vostra curiosità, spingendovi a voler scoprire sempre di più.

LORE E WORLDBUILDING

Ciò che ci ha davvero colpito della narrativa, più della strutturazione degli eventi o delle vicende raccontate, è l’incredibile capacità di Metamorphosis Games di creare un mondo steampunk così intricato e ricco di storia in appena 7 ore di gioco.
Fin dall’inizio, siamo infatti accolti da un filmato introduttivo che racconta le vicende del mondo, spiegandoci lo stato attuale delle cose e aggiungendo una miriade di dettagli che sembrano quasi eccessivi per un’avventura che si concentra solo su una minima parte di questi.

Una delle tante ambientazioni esplorabili in Gestalt: Steam & Cinder

Non è però solo la lore dell’universo videoludico a sorprenderci, ma anche la progettazione delle varie aree e il modo naturale in cui si collegano tra loro, creando un ambiente autentico con scenari sempre diversi e affascinanti.
Tuttavia, unica pecca riscontrata da questo lato è la mancanza di dinamismo nel mondo di gioco: gli avvenimenti della storia non influenzano né le strutture né le reazioni degli NPC, che si comportano allo stesso modo dall’inizio alla fine del gioco, compromettendo in parte l’immersione in un mondo altrimenti perfetto.

Inoltre, va segnalato che l’eccessiva quantità di dettagli sulla lore e sugli avvenimenti in corso potrebbe risultare destabilizzante per i giocatori, che potrebbero sentirsi sopraffatti da una mole di informazioni difficile da assimilare in così poco tempo.
Tra nomi, definizioni e leggi, non è raro sentirsi “overwhelmed” dalla complessità del mondo di gioco, che forse ha introdotto troppa carne al fuoco in un solo capitolo di quello che sembra essere solo l’inizio di una serie.


GAMEPLAY

Gestalt: Steam & Cinder si presenta come un metroidvania 2D a scorrimento laterale, alternando tra città esplorabili e livelli che combinano sezioni platform con combattimenti contro una varietà di nemici e boss.
Non lasciatevi però ingannare, Gestalt riesce a distinguersi dai numerosi titoli simili grazie all’integrazione di meccaniche di altri generi videoludici, dando vita ad un gameplay veloce e dinamico che offre un livello di contenuti difficile da trovare in altre esperienze del genere.

Sistema di combattimento e Albero delle abilità

Come accennato nell’introduzione, il gioco adotta un sistema di combattimento fortemente incentrato sugli attacchi melee, dove dovremo utilizzare la nostra spada e una varietà di abilità ravvicinate per aprirci la strada attraverso dungeon affollati di nemici.
Questi sferreranno a loro volta attacchi a lunga e media distanza per annientarci, costringendoci a fare affidamento su schivate, salti e manovre evasive, che renderanno ogni scelta d’azione quindi cruciale e aggiungeranno una dimensione strategica al combattimento.

Abbiamo infatti davvero apprezzato questo aspetto negli scontri di Gestalt, in cui ogni avversario dispone di un moveset ben definito che richiede scelte di schivata specifiche, rendendo ogni incontro unico e sempre coinvolgente.
Questo non solo porta ad un gameplay rapido e movimentato, ma offre anche una gratificazione notevole al giocatore quando riesce a padroneggiare completamente un nemico, sconfiggendolo senza subire alcun danno.

Per affrontare gli scontri invece più impegnativi, avremo a disposizione la nostra fidata pistola, capace di sparare diversi tipi di proiettili con effetti distinti sui nostri avversari e che avremo anche la possibilità di potenziare con il progredire della storia.
In particolare quelli energetici si riveleranno fondamentali per il gameplay, in quanto ogni nemico non solo avrà una barra della salute, ma anche una barra verde speciale che può essere danneggiata sia con i colpi normali ma soprattutto con quelli energetici.
Una volta distrutta, questo rimarrà completamente immobile per alcuni secondi e subirà danni maggiori quando lo attaccheremo.

Le munizioni non saranno un bene limitato da gestire con attenzione, ma una risorsa “infinita” con delle regole particolari: invece di esaurirle e doverne cercare di nuove, i proiettili si ricaricheranno colpendo nemici, oggetti di sfondo o interagendo con le stanze di salvataggio.
All’inizio avremo a disposizione solo un proiettile alla volta, ma progressivamente potremo sbloccare e accumulare fino a 4 proiettili simultaneamente.

Le stanze di salvataggio, inoltre, non solo ci permetteranno di salvare i progressi e ricaricare risorse e salute, ma saranno anche il luogo ideale per rifornirci di fiale curative preziose, essenziali per superare le sfide e sopravvivere durante l’avventura.

In Gestalt: Steam & Cinder, il gameplay inoltre si arricchisce con elementi presi in prestito dal genere GDR, integrandoli con le meccaniche tipiche dei metroidvania.
Avremo a disposizione una barra dell’esperienza che, una volta riempita, ci permetterà di salire di livello, e un albero delle abilità completamente personalizzabile, potendo sbloccare i potenziamenti nell’ordine che preferiamo.
Questo sarà composto principalmente da punti che potenzieranno vari aspetti del nostro personaggio, come la vita e il danno inflitto, e da abilità devastanti che dovremo acquistare per usarle in battaglia.

Avremo anche la possibilità di equipaggiare una varietà di accessori che influenzeranno le nostre statistiche, concedendo bonus o malus a seconda del tipo di oggetto e aggiungendo un ulteriore livello di personalizzazione che renderà ogni esperienza di gioco unica.
Oltre a scoprire questi accessori nelle casse sparse per il mondo di gioco, potremo visitare diversi negozi per utilizzare i materiali raccolti e costruire equipaggiamenti ancora più potenti e distruttivi, potendo così adattarci alle sfide che incontreremo.

Level Design

Gestalt: Steam & Cinder saprà alternare perfettamente queste sezioni di combattimento, con un posizionamento dei nemici sempre equilibrato e ben curato, a percorsi che metteranno in risalto la natura platform del titolo, offrendo sfide avvincenti anche al di fuori delle battaglie.
È proprio in questi momenti che Metamorphosis Games dimostra il suo talento, creando dungeon eccezionali che integrano in modo naturale ed equilibrato entrambi gli aspetti del gioco, offrendo al contempo zone ricche di scrigni e segreti che invitano i giocatori ad esplorare ogni angolo.

Man mano che progrediamo nella trama, sbloccheremo anche nuove abilità che arricchiranno le nostre possibilità di movimento, come il doppio salto o lo scatto a mezz’aria, e che quindi ci permetteranno di esplorare aree precedentemente inaccessibili.
Questo sistema di progressione tipico del genere offre ai giocatori l’opportunità di poter tornare su zone già visitate per accedere a tesori nascosti o vie alternative, in un mondo di gioco che si espande e si arricchisce con ogni nuova abilità.

Complice anche un level design eccellente, che riesce a comunicare chiaramente quando sarà necessario tornare in un punto specifico una volta sbloccati questi nuovi movimenti.
Tuttavia, una piccola critica a questo aspetto riguarda la scarsa frequenza in cui sarà davvero indispensabile tornare sui propri passi dato che, nella maggior parte dei casi, parliamo di missioni secondarie o scrigni segreti che non saranno quindi obbligatori per proseguire nella storia principale.

La progressione nella mappa di gioco può essere infatti descritta come piuttosto lineare, con percorsi diretti, o con poche e brevi diramazioni, che conducono rapidamente alla prossima area.
Sebbene ci siano eccezioni, questa semplicità risulta evidente soprattutto se confrontata con i tipici metroidvania, noti per le loro complesse mappe ramificate e le frequenti sezioni di backtracking, mentre qui i percorsi appaiono più snelli e meno intricati, rendendo l’esplorazione più guidata rispetto agli standard del genere.

Nella nostra esperienza, questa linearità non si è rivelata un grosso problema, grazie in particolar modo all’attenzione al dettaglio che caratterizza ogni singola area.
Anche se il mondo di gioco risulta meno interconnesso rispetto ad altri titoli simili, le singole zone offrono comunque numerose strade alternative che conducono a punti nascosti e shortcut, permettendo di spostarsi rapidamente all’interno del livello.

In sintesi, se siete alla ricerca di un titolo con un’esplorazione profondamente intricata, Gestalt potrebbe non soddisfare appieno le vostre aspettative.
Tuttavia, non possiamo che consigliarvi di dargli comunque un’occhiata, considerando soprattutto che si tratta di una prima ottima sperimentazione da parte degli sviluppatori col genere.

Curva di difficoltà

Parlando della difficoltà, questa risulta piuttosto incostante lungo tutto il titolo, alternando momenti talmente semplici da non permetterci di godere appieno dell’azione, a sezioni che appaiono complicate senza un motivo chiaro.
Gran parte della sfida, in realtà, si basa sulla nostra capacità di leggere i movimenti dei nemici, ma non si può ignorare il fatto che ci siano avversari comuni che assorbono troppi danni prima di essere sconfitti, mentre alcune boss fight si risolvono in appena una manciata di secondi, lasciando un profondo senso di insoddisfazione.

Allo stesso tempo sentiamo di non poterci lamentare eccessivamente, poiché per la maggior parte del gioco la difficoltà rimane ben bilanciata, con un posizionamento dei nemici adeguato e una quantità di esperienza guadagnata proporzionata allo sforzo.
Tuttavia, il problema principale riguarda i boss: dopo un certo punto della trama, posizionato ancora prima della metà del gioco, le battaglie contro di loro diventano così semplici e rapide che non ci permettono nemmeno di ammirare il loro moveset, riducendo l’impatto e l’importanza di questi scontri.

Side-quest

Ad arricchire l’esperienza di gioco e distoglierci l’attenzione dalla trama principale, troveremo numerose side-quest offerte dai tanti personaggi che popolano Caanan, spaziando dalla raccolta di oggetti all’eliminazione di specifici nemici, fino a compiti più complessi come ritrovare e salvare 24 Corgi nascosti nei punti più disparati della mappa.
Le ricompense per il completamento di queste quest includeranno principalmente la valuta di gioco e punti abilità da investire nell’albero dei potenziamenti, rendendo il loro compimento di fatto molto utile anche per avanzare nella storia.

Queste si riveleranno per lo più divertenti ed una piacevole distrazione dal resto dell’esperienza, aggiungendo una dimensione aggiuntiva ma non invadente al gameplay, che abbiamo apprezzato notevolmente.
Inoltre, se deciderete di affrontare tutti questi incarichi secondari, il tempo di gioco si allungherà sensibilmente, permettendovi di esplorare e godere appieno di tutto ciò che Gestalt: Steam & Cinder ha da offrire. 


COMPARTO GRAFICO E SONORO

Gestalt: Steam & Cinder è semplicemente un vero piacere per gli occhi, immergendoci in ambienti splendidamente realizzati e incredibilmente suggestivi, dove non sarà raro fermarsi solamente per ammirare gli sfondi.
Dalle città vibranti alle catacombe oscure, fino alle foreste rigogliose, Metamorphosis Games ha creato un mondo che non solo invita all’esplorazione, ma incanta anche per la sua bellezza visiva, arricchito ulteriormente da un uso magistrale della pixel art.

Non solo i luoghi ma anche i personaggi del gioco sono curati nei minimi dettagli, con animazioni estremamente fluide che li rendono più vivi che mai e dei character design strepitosi, capaci di farci innamorare immediatamente di loro solo per l’aspetto.
Insomma, Gestalt si rivela un’eccezionale esperienza visiva che non delude e, soprattutto se siete appassionati di pixel art, questo titolo è assolutamente imperdibile.

Nonostante l’ottima presentazione grafica, la trama entusiasmante e il gameplay avvincente, per noi il vero protagonista dell’intera esperienza di Gestalt: Steam & Cinder è stato senza dubbio il comparto sonoro.
C’è poco da dire: il titolo è una gioia per le orecchie, sorprendendoci fin da subito con una colonna sonora dalle sfumature epiche che si abbina perfettamente all’estetica steampunk del titolo. 

Ogni traccia musicale è studiata per immergerci ancora di più nel mondo di gioco, rendendo ogni momento ancora più speciale e coinvolgente, soprattutto durante le scene d’azione.
Anche il sound design è curato in ogni dettaglio, garantendo che i colpi abbiano il giusto impatto senza mai risultare fastidiosi e creando un perfetto equilibrio tra suono e musica.


Ringraziamo keymailer per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.

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GESTALT: STEAM & CINDER
IN CONCLUSIONE
Gestalt: Steam & Cinder è un eccellente titolo di debutto che purtroppo commette l’errore di voler fare troppo in troppo poco tempo, puntando già a futuri DLC o sequel, quando sarebbe bastato concentrarsi sulla propria storia per avvicinarsi alla perfezione. Nonostante qualche momento di eccessiva linearità, Gestalt si distingue comunque come uno dei migliori metroidvania 2D a cui abbiamo giocato, con un gameplay straordinario e dei personaggi che, sia per il design o per la loro caratterizzazione, vi faranno appassionare immediatamente alle loro storie.
Pregi
Narrativa avvincente, ma...
Gameplay dinamico e ricco di contenuti, ma...
Una straordinaria esperienza visiva e sonora
Ottimo character design
Difetti
...sovraccarica di dettagli.
...a tratti troppo lineare.
Difficoltà dei nemici e dei boss non sempre bilanciata adeguatamente
9
Voto