Green Hell è un survival open world in prima persona sviluppato dallo studio Creepy Jar e rilasciato dopo un lungo periodo di early access, che tenta di approcciarsi alla formula di gameplay classica in maniera più simulativa e dettagliata dei titoli più blasonati del suo genere.

Il gioco è ambientato nella foresta pluviale amazzonica e mette costantemente alla prova le abilità del giocatore nel sopravvivere e adattarsi in un ambiente ostile e solitario, senza rinunciare al sempre gradito supporto della modalità cooperativa fino a 4 giocatori.
Il gioco offre anche una modalità storia, che si concentra sulla sopravvivenza di un uomo che cerca di salvare la sua compagna perduta nella foresta.


Il gameplay…

Date le intenzioni dei dev, non c’è da stupirsi nel realizzare come il gameplay di Green Hell risulti molto impegnativo e richieda una costante attenzione ad un amalgama di diversi fattori, fra cui la fame, la sete e le varie statistiche che da sempre accompagnano l’esperienza tipica dei titoli survival, con l’introduzione di ulteriori meccaniche inedite che esploreremo successivamente.

Ovviamente, anche in questo caso non mancano le risorse da raccogliere e da gestire, come l’acqua e il cibo, ma anche numerosi strumenti ed armi da creare per dedicarsi concretamente al base building e alla difesa di quest’ultima dai costanti pericoli che albergano la foresta.
Parliamo nello specifico di animali feroci e nativi della foresta, aggressivi e sempre pronti a distruggere le costruzioni ed uccidere il giocatore.

Un punto forte di Green Hell è sicuramente la realizzazione della mappa che ospiterà la nostra avventura, enorme recipiente che ospita una grande varietà di flora e fauna nonostante il bioma della foresta rimanga una costante imprescindibile.

È bene far notare che ciascun luogo offre risorse diverse e sfide uniche per il giocatore, ad esempio, in alcune zone sarà molto più facile trovare piante acquatiche che possono essere utilizzate per l’alimentazione e la costruzione, ma anche molti animali velenosi che rappresentano una minaccia per il giocatore. Allo stesso modo, in altre zone sarà più semplice scovare piante medicinali che potranno essere utilizzate allo scopo di trattare ferite e particolari malattie.

Ma non finisce qui, infatti sparse nella vastità della foresta potremo trovare accampamenti nativi, punti di interesse, caverne e campi ormai disabitati, spesso e volentieri luoghi di ritrovamento per item unici nel gioco.

Come già accennato, un ulteriore e fondamentale punto forte di Green Hell è da ritrovare nella inusuale profondità delle sue meccaniche survival.
Il gioco tiene infatti conto di fattori come l’igiene personale, la salute mentale e la tossicità ambientale, aggiungendo un ulteriore grado di difficoltà al titolo laddove comunque non rinuncia a ricalcare a suo modo sulle meccaniche di sopravvivenza più classiche e conosciute.

Proprio in virtù di questo pregio, la curva di apprendimento del gioco potrebbe essere scoraggiante per alcuni giocatori.
È quindi bene far notare come alcune meccaniche, come la gestione della salute mentale del personaggio, possano sembrare inizialmente un po’ confuse e non spiegate a sufficienza, tuttavia, una volta padroneggiate, queste meccaniche contribuiranno a rendere l’esperienza di gioco ancora più bella e coinvolgente.


Comparto tecnico e sonoro…

Nota di pregio per l’atmosfera del titolo, assolutamente ben curata nonché elemento fondamentale per immergere il giocatore in un’esperienza di questo tipo.
La colonna sonora del gioco è altrettanto azzeccata e si adatta perfettamente al delicato contesto del titolo.


Da segnalare tuttavia alcuni problemi di prestazioni durante il nostro test, effettuato su un PC dotato di RTX 3080 ed i9 di decima generazione ci saremmo aspettati delle performance decisamente più stabili laddove i cali di framerate sono stati frequenti e fastidiosi, specialmente nelle location più dettagliate della foresta.


In conclusione…

Green Hell si adatta alle esigenze dei giocatori che vogliono una esperienza survival realistica e convincente, laddove se si è alla ricerca di qualcosa di più intenso e spaventoso si potrebbe optare per altri esponenti del medesimo genere.

In sostanza, sebbene ci siano alcuni difetti, il gioco è estremamente gratificante per i giocatori che riescono a superare la ripida curva di apprendimento e ad immergersi completamente nell’atmosfera della foresta pluviale amazzonica.


Ringraziamo Creepy Jar per averci fornito una chiave del gioco per realizzare questa recensione.
Tutti gli screenshot utilizzati in questa recensione sono stati forniti dai rispettivi autori.

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Di Mario Ricerni

Appassionato di videogiochi, cinema e musica, ha creato STWGames per condividere il sogno di entrare in diretto contatto con l'industria che ha ammirato sin dall'infanzia.